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MASCHILE E FEMMINILE - HERITIER
Autrice del libro "Maschile e femminile" è Francoise Heritier: etnologa, africanista ed antropologa che affronta le idee ed i pensieri sulla differenza. Questi, infatti, persistono tuttora ma ciò non deve portarci a pensare che ogni sforzo per eliminare questa disparità sia destinato a fallire ma al contrario deve generare in noi la convinzione che solo conoscendo la natura del nemico possiamo lottare meglio.
La differenza tra maschile e femminile è una questione che sul piano sociale si pone alla base sia del pensiero tradizionale che scientifico. Il discorso aristotelico oppone il maschile al femminile come rispettivamente caldo e freddo, animato e inerte. Ma la persistenza di questi schemi categorici di opposizione si nota anche in tempi più recenti, come nel 18° o 19° secolo, quando in un'edizione dell'enciclopedia universale, la fecondazione, l'incontro tra ovulo e spermatozoo, è
Presentata come l'incontro di una materia inerte, l'ovulo, con un principio attivo, lo spermatozoo. Sebbene i funzionamenti dei vari gruppi sociali siano diversi, la dominanza sociale del principio maschile è un fatto di osservazione generale. Aristotele spiega la debolezza insita nella costituzione femminile con l'umidità e la freddezza provocate dalla perdita di sostanza sanguigna che le donne subiscono regolarmente. Gli uomini invece perdono sangue solo volutamente, cioè in occasioni che loro stessi hanno cercato come guerra o caccia. La perdita di sostanza non tocca dunque gli individui allo stesso modo. Nel pensiero Samo è fondamentale la categoria dualistica che oppone il caldo e il freddo. Al freddo è associata l'umidità, al caldo è associato il secco. L'equilibrio del mondo consiste nell'armonioso bilanciarsi di questi due elementi. Alla nozione di caldo si associa, però, inevitabilmente, quella di pericolo.
La nozione di freddo è invece associata al concetto di prosperità, di bene, di pace. Secondo il pensiero Samo uomo e donna dispongo di un' acqua del sesso che si libera durante i rapporti sessuali, ma solo quella dell'uomo ha potere fecondante. Quest'acqua proviene dal midollo di tutte le ossa, dalle articolazioni e dalla colonna vertebrale. Lo sperma poi si trasforma in sangue nel corpo della donna e penetra nel bambino in modo da fornirgli tutto il sangue necessario alla vita. L'uomo sterile è quello di cui il pene è morto, cioè che non produce sperma. Tuttavia la sterilità dell'uomo non è riconosciuta e tutti i casi di infecondità sono imputati alle donne, ma basta una sola gravidanza, anche abortita, a toglierle questa etichetta. Infatti ciò che conferisce alla ragazza lo statuto di donna, non è né la perdita della verginità né la maternità, ma ilconcepimento. Il sangue appartiene all'ambito del caldo. Quando un bambino nasce ha in sé un eccesso di calore quindi è un essere fragile e in pericolo. Questo stato di vita sospesa termina quando il sangue lo lascia per la prima volta: con le mestruazioni per la donna e con l'acqua di sesso per l'uomo.
L'uomo è caldo perché produce incessantemente sangue, anche sotto forma di sperma. La donna invece attraversa stati transitori di freddo e caldo. Ma appartiene alla categoria del freddo perché perde regolarmente il suo sangue.
La gravidanza pone la donna in stato di calore in quanto essa conserva non solo il suo sangue ma anche quello del coniuge. Il parto viene considerato come una brutale perdita di calore, infatti dopo la nascita si cerca di fornirne artificialmente alla madre tenendola vicino a un fuoco acceso. Lo scopo è quello di favorire la trasformazione dell'acqua filante delle articolazioni in latte. Anche il periodo
dell'allattamento è un periodo caldo. Dopo la nascita e durante l'allattamento i rapporti sessuali cessano in quanto l'intromissione dello sperma provocherebbe un eccesso di calore che inaridirebbe il latte materno. Ma dal momento in cui per i Samo il concepimento è il risultato di un rapporto tra sue sangui, il fallimento di una coppia nella procreazione può derivare da un'incompatibilità di sangue. Solo in questo caso la separazione della coppia è socialmente ammessa. Durante la riproduzione passa dal corpo maschile a quello femminile una sostanza senza la quale non si potrebbe dar vita ad un altro essere vivente: il seme, lo sperma. Nel pensiero Samo lo sperma del marito diviene sangue nel corpo della donna che passa poi al feto. C'è bisogno quindi che vi sia assiduità, ovvero rapporti regolari per i primi 6-7 mesi di gravidanza. La donna, non perdendo più sangue, lo utilizza come materia prima per formare il corpo.di suo figlio, compreso lo scheletro.
Nel trattato "Riproduzione degli animali" Aristotele espone i meccanismi interni della riproduzione dei fluidi omettendo il passaggio per le ossa.
Sangue, sperma e latte sono i residui della trasformazione degli alimenti nel corpo: né prova l'indebolimento che segue la minima emissione di sperma, come se il corpo fosse privato del cibo.
La catena di trasformazione passa dal cibo al sangue e di là, per effetto di una diversa cottura a seconda dei sessi, allo sperma e al latte.
L'uomo, di natura calda, possiede un'attitudine alla cottura intensa del sangue che lo trasforma in sperma, sostanza pura e densa. La donna non riesce a compiere questa operazione e può solo trasformare il sangue in latte.
Le concezioni egizie sulla riproduzione fanno derivare le ossa dal principio maschile e la carne dal principio femminile, il sangue e il midollo derivano dal seme paterno ed il grasso e la carne dalla madre.
In molte
Lingue africane, come quella Samo, avere la febbre si dice "avere il corpocaldo", l'eccesso di calore segnala un riscaldamento pericoloso del sangue. Nei casi dei bambini al seno si dice che "il cattivo odore" è causa di una malattia accompagnata da febbre. In molte società del mondo, il sangue mestruale è considerato portatore di cattivo odore. Infatti i Samo dicono che il lattante si scosta con orrore dal seno della madre che abbia ricominciato ad avere le mestruazioni o che abbia avuto un rapporto sessuale. Dunque il sangue e lo sperma guastano la qualità, l'odore ed il sapore del latte.
Sul tema delle generazione e della determinazione del sesso Aristotele ha elaborato uno dei modelli più esplicativi che vi siano. Punto di partenza della sua riflessione sono alcuni dei pensatori che lo hanno preceduto. Per Anassagora il sesso è determinato dal padre, dal momento che il maschio proviene dal testicolo destro.
più caldo, mentre le femmine da quello sinistro. Per Empedocle il calore più o meno forte del sangue mestruale fa nascere un maschio o una femmina. Pur conservando l'opposizione tra caldo e freddo, Aristotele critica per alcuni punti i suoi predecessori: egli afferma che lo sperma non porta al feto alcuna materia, esso è puro pneuma, soffio e potenza. Il maschio è colui che è in grado di realizzare la cottura del sangue e di trasformarlo in sperma; la femmina in quanto è fredda ha più sangue e ne perde, perché altrimenti ne farebbe sperma. Questa differenza tra caldo e freddo giustifica la differenza anatomica degli organi: un sesso caldo secerne un residuo puro in piccola quantità che i testicoli bastano ad immagazzinare, l'altro, freddo ha bisogno di un organo più vasto, l'utero. Quando il principio maschile non domina si mostra inferiore ai suoi compiti, la generazione di figlie femmine è il risultato.
di un’imparziale impotenza.Genitori giovani e vecchi danno vita il più delle volte a figlie femmine in quanto nei primi il calore non è ancora perfetto e nei secondi manca.La potenza viene dall’uomo, la materia viene dalla donna. In Nuova Guinea ad esempio, non si parla in termini di caldo e freddo. I maschi non hanno la capacità endogena di raggiungere la mascolinità, sono ritenuti possedere lo stesso organo dal quale proviene il flusso mestruale ma secco e non funzionante. Ciò che fa la mascolinità è il seme. L’organo genitale maschile alla nascita è vuoto. Dunque mentre la femminilità è considerata completa e naturale, la mascolinità deve essere costruita, c’è differenza tra essere un maschio (avere pene e testicoli) da essere un uomo. Esistono società che predicano il celibato come mezzo per arrivare a quella forma di perfezione attraverso cui l’individuo cerca di
Arrivare alla salvezza. Tuttavia poiché la continuità della specie è necessaria, bisogna che la maggior parte degli uomini si consacrino a questo scopo, ma dissociando lo scopo del procreare dal piacere. Altrove quest'idea è inconcepibile: il celibato è contro natura, è la negazione stessa dell'individuo, in quanto solo col matrimonio l'individuo si realizza pienamente. Ad esempio per i mongoli della Cina chi non è sposato non è onesto, un celibe non è mai una persona compiuta, perché solo il matrimonio conferisce lo statuto di adulto. Nella maggior parte delle società del mondo, il bambino quando nasce non esiste come essere umano a pieno titolo. Si ritiene, ad esempio, che egli sia il risultato di un certo numero di componenti, alcune delle quali gli appartengono di suo, altre che vengono da uno dei due genitori ed altre che gli vengono da un certo antenato che ha scelto di ritornare nel bambino.
Ciò che assicura la sua esistenza a pieno titolo è l'attribuzione di una identità sociale riconosciuta da tutti, identità segnata dal nome che gli viene dato: egli non può diventare una persona se non con questo nome carico di senso e, in molti casi, solo dopo aver superato alcuni difficili ostacoli come lo svezzamento e la pubertà. In molti casi il bambino non è tuttavia voluto come oggetto del desiderio di avere un figlio, ma più che altro si può parlare di desiderio di discendenza e di una necessità di compiere un dovere verso di sé e verso la collettività. Matrimonio e procreazione sono doveri nei confronti di coloro che ci hanno preceduto. In molte società la donna è considerata donna solo dopo aver procreato e lo stesso vale per l'uomo che acquista il prestigio di essere un antenato onorato solo se diviene padre. Quindi la sterilità, come la morte dei figli, è.considerata come la suprema sventura biologica. Ma in