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CLOROPLASTI
Fotosinteticamente
INATTIVI
CROMOPLASTI
CLOROPLASTO
Plastidio fotosintetico nelle alghe verdi e nelle piante terrestri. Nelle altre alghe
vi sono variazioni strutturali che hanno importanza tassonomica: rodoplasti,
feoplasti.
Il cloroplasto nelle alghe ha diverse forme e dimensioni; nelle piante superiori
numerosi sono quelli di forma lenticolare, 4-10 m.
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BOTANICA
È formato da:
Involucro: formato da due unità di membrana, separa lo stroma dal
citoplasma e regola la comunicazione tra i due comparti;
Stroma: matrice liquida in cui sono immersi: DNA circolare, ribosomi 70S,
enzimi (fase oscura della fotosintesi, sintesi dell’amido, ecc.), inclusi
(goccioline di lipidi – plastoglobuli; granuli di amido primario);
Sistema tilacoidale: complesso sistema di membrane che organizzano
sacculi tra loro interconnessi. Le membrane fotosintetiche formano
sacculi appiattiti (tilacoidi) e in tal modo delimitano un ambiente acquoso
separato dallo stroma (lumen). I tilacoidi possono essere impilati tra loro
a formare i grana, oppure liberi con entrambe le superfici esposte verso
lo stroma (tilacoidi intergrana o stromatici).
FOTOSINTESI
È un processo endoergonico che immagazzina l’energia luminosa nei legami
chimici di composti organici (zuccheri).
6CO + 6H O C H O + 6O
2 2 6 12 6 2
Nella fotosintesi si distinguono due fasi (entrambe avvengono nel cloroplasto):
1. Fase luminosa: la luce viene catturata e convertita in forme utili per la
cellula (ATP e NADPH);
2. Fase oscura: l’ATP e il NADPH forniscono l’energia per l’organicazione del
carbonio, ovvero la sintesi di zuccheri.
La cattura della luce è possibile grazie a molecole capaci di assorbire
determinate lunghezze d’onda dello spettro visibile.
Pigmenti fotosintetici:
- Carotenoidi: caroteni, xantofille;
- Clorofille: clorofilla a, clorofilla b, clorofilla c;
- Ficobiline: ficocianina, ficoeritrina.
La clorofilla a si trova in tutti i vegetali capaci di fotosintesi ossigenica (i
cianobatteri e i fotoautotrofi eucarioti). Le forme più primitive di fotosintetici
sono invece anossigeniche e si trovano nei batteri fotosintetici. Tutti gli altri
pigmenti coadiuvano la clorofilla a nella cattura della luce = pigmenti
accessori. I pigmenti, associati a proteine, sono parte integrante delle
membrane tilacoidali. Il corredo pigmentario di un organismo vegetale è tipico
del gruppo sistematico al quale appartiene e riflette uno specifico adattamento
ala luce disponibile. Poiché nessuno pigmento assorbe la luce verde, questa
viene riflessa: per questo motivo le foglie ci appaiono verdi. I pigmenti
accessori catturano l’energia luminosa e la traferiscono, passando di pigmento
in pigmento, fino a una molecola speciale di clorofilla a capace di effettuare la
reazione di fotolisi dell’acqua:
2H O O + 4H + 4e
+ -
2 2
Con l’energia fornita dalla luce, la molecola d’acqua viene scissa:
- Gli ioni H sono accumulati nel lume tilacoidale e forniranno l’energia per
+
produrre ATP e ADP;
- Gli elettroni sono traferiti tramite una catena di trasportatori fino al
NADP che viene ridotto a NADPH;
+
- L’O viene liberato come sottoprodotto.
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ATP e NADPH rappresentano le due forme attraverso le quali l’energia ottenuta
dalla luce può essere impiegata per organicare il carbonio fase oscura
2
BOTANICA
La fase oscura è dovuta all’attività di numerosi enzimi stromatici (il primo
enzima è la proteina più abbondante sulla Terra: il ribulosio bisfosfato
carbossilasi-ossigenasi = RuBisCO). La serie di reazioni è detta ciclo di Calvin-
Benson (coinvolge diversi zuccheri che vengono riagganciati di reazione in
reazione). Per ottenere una molecola di glucosio il ciclo deve essere percorso 6
volte.
L’attività fotosintetica comporta un progressivo aumento della concentrazione
di zuccheri nel cloroplasto. Gli zuccheri sono osmoticamente attivi e
richiamerebbero acqua all’interno del cloroplasto fino a farlo scoppiare. Il
glucosio viene condensato in forma di amico. I granuli di amido primario
all’interno dello stroma del cloroplasto rappresentano il prodotto visibile della
fotosintesi.
AMILOPLASTI E AMIDO
Dall’attività fotosintetica la pianta ricava tutti gli scheletri carboniosi che userà
come elementi strutturali o come riserva di energia. La riserva energetica più
frequente nelle piante superiori è l’amido. L’amido viene accumulato in organi
non fotosintetici grazie alla fotosintesi avvenuta nelle foglie.
Leucoplasti sono incolori (assenza di pigmenti fotosintetici); non svolgono la
fotosintesi; sono metabolicamente attivi; sono specializzati nella funzione di
riserva: amido – amiloplasti, lipidi – lipidoplasti, proteine – proteinoplasti.
Amiloplasto quasi privo del sistema tilacoidale; lo stroma è quasi
completamente occupato da amido; metabolicamente attivo. L’amido è un
polimero dell’⍺-glucosio: legami ⍺- (1,4), ramificazioni ⍺-(1,6). Il legame di tipo
⍺ impone alla catena di glucosio una curvatura (angolo di legame tra due
residui successivi di glucosio) per cui la molecola si ripiega a elica. Colorazione
con liquido di Lugol (blu-violetto).
1. Produzione di zuccheri e formazione di amido primario
2. Idrolisi amido primario e formazione di saccarosio
3. Trasporto del saccarosio agli organi di riserva
4. Sintesi di amido secondario
L’amido che si forma negli amiloplasti deriva dalla condensazione di molecole
di glucosio prodotte precedentemente dall’attività fotosintetica: amido
secondario. Viene deposto in granuli, cristallizza in modo cicliclo (presenza di
striature) attorno a una regione chiamata ilo. Forma, dimensioni, struttura
dell’ilo e evidenza delle striature rappresentano atrettante caratteristiche che
permettono di identificare la specie da cui l’amido proviene.
CROMOPLASTO
Non è fotosintetico, assenza di clorofilla. Lo stroma è occupato da diversi tipi di
strutture contenenti carotenodi. Il metabolismo è legato alla sintesi dei
carotenoidi. Il colore impartito dai cromoplasti dipende dalla composizione in
carotenoidi che li caratterizza. I cromoplasti si trovano nei fiori e nei frutti con
funzione vessillare, ma anche in altri organi, es. radice. La maturazione dei
frutti si accompagna spesso alla transizione del colore da verde a
rosso/aranciato. In questo caso i cromoplasti prendono origine dai cloroplasti:
degradazione della clorofilla, demolizione del sistema tilacoidale, sintesi di
carotenoidi.
DIFFERENZIAMENTO DEI PLASTIDI
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