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BRONCHI: La trachea, entrata nel torace e superata la base cardiaca si biforca in due bronchi principali
(sinistro e destro) ciascuno dei quali penetra dopo un breve tratto (detto bronco extrapolmonare) nell'ilo del
rispettivo polmone, all'interno di questo si divide costituendo l'albero bronchiale con rami di calibro
sempre più piccolo sino agli alveoli polmonari.
Nei ruminanti e suini, poco prima della biforcazione, a destra, dal tratto toracico della trachea, origina un
bronco tracheale che si porta al lobo craniale del polmone destro. Tra i tanti rapporti ricordiamo quello con
l’esofago. La prima divisione da origine ai bronchi lobari - destinati ad un lobo polmonare- poi si avranno
i bronchi segmentali, i bronchi interlobulari ed in ultimo bronchioli o bronchi lobulari che fanno capo ai
lobuli o alveoli polmonari (unità funzionali del polmone).
Struttura: l'organizzazione ripete quella della trachea, ma con progressive modificazioni in quanto
procedendo verso l’interno, gli anelli cartilaginei si riducono e assottigliano fino a mancare totalmente nei
bronchi interlobulari; lo strato muscolare assume un maggiore sviluppo per cui i bronchi sono dotati di
notevole elasticità, la mucosa bronchiale è dotata di un epitelio cilindrico stratificato con elementi vibratili,
con la sottomucosa sottile di connettivo lasso e priva di ghiandole nelle zone terminali.
POLMONI: Sono organi pari, situati nella cavità toracica entro la gabbia toracica, ciascuno nella propria
loggia polmonare, che è delimitata dorsoventralmente dalla parete costale, medialmente dal mediastino e
posteriormente dal diaframma.
I polmoni raggiungono un peso globalmente pari all’1% del PV dell’animale e nel bovino i tot 5-6 kg sono
ripartiti in: 62% polmone dx (3-3,5 kg) e 38% polmone sx (2-2,5 kg).
I polmoni hanno una consistenza spugnosa ed elastica, colore rosa pallido nei giovani e grigio-scuro negli
adulti.
Ciascun polmone ha la forma di cono con apice rivolto cranialmente e la base concava proiettata verso la
cupola del diaframma; nel polmone si distinguono una faccia laterale (costale), una mediale (o mediastinica),
una base (verso il diaframma), un apice (arrotondato e situato all’altezza della 1a costa) e tre margini
(dorsale – caudale - ventrale, quest’ultimo presenta solchi trasversi (incisure) che dividono la superficie del
polmone in lobi.
Il polmone è suddiviso in lobi il cui numero e morfologia varia da specie a specie, queste suddivisioni sono
basate sulla ramificazione interna dei bronchi: nel bovino il polmone dx ha 3 lobi e quello sx ha 2 lobi.
Nella faccia mediale si trova l'ilo del polmone che rappresenta la via di accesso di vasi arteriosi, venosi,
linfatici, nervi e del bronco principale; e l’impronta o fossa cardiaca.
Ogni polmone è avvolto da un sacco sieroso la pleura il cui foglietto parietale si applica alle pareti interne
della loggia polmonare e quello viscerale alla superficie dell'organo; tra le due lamine vi è una cavità virtuale
cavità pleurica che contiene il liquido pleurico.
I singoli lobi sono aerati da propri bronchi ed irrorati da propri vasi (notevole indipendenza anatomica e
funzionale). Nell'ambito di ciascun lobo si identificano ulteriori suddivisioni (segmenti broncopolmonari),
questi a loro volta sono divisi in unità più piccole anatomicamente indipendenti i lobuli polmonari (2-3 cm2).
Il lobulo riceve al suo apice un bronco lobulare che poi si divide in 4-5 bronchi intralobulari, per poi dar
origine ai bronchioli terminali; ciascun bronchiolo si divide in due bronchioli respiratori che distalmente
terminano in più dotti alveolari da cui prendono origine i sacchi alveolari che sono formati da alveoli
polmonari, ampie dilatazioni a fondo cieco. L'insieme delle diramazioni bronchiali e relativi alveoli formano
un acino polmonare.
Struttura: nel bronchiolo lobulare è presente una mucosa con epitelio cubico, pochi elementi ciliati, cellule
caliciformi e fibre elastiche ma mancano ghiandole nella lamina propria;
nei bronchioli terminali e respiratori è presente una mucosa con epitelio cubico o pavimentoso semplice con
cellule muscolari lisce ed elastiche nella lamina propria;
Negli alveoli l'epitelio pavimentoso semplice è sottilissimo (2µ m) è costituito da due tipi di cellule: i piccoli
pneumociti elementi a citoplasma ridotto rivestono la maggior parte della parete alveolare; ed i grandi
pneumociti con aspetto globoso e nucleo centrale.
Esternamente all’epitelio polmonare esiste uno stroma connettivale ed una ricca rete di ridottissimi capillari
sanguigni polmonari con un Ø solitamente inferiore a quello dei globuli rossi – 6µm, elementi di difesa come
gli istiociti polmonari e macrofagi detti cellule del pulviscolo, ed alveolociti che secernono sostanze
tensioattive che permettono all’alveolo di rimanere aperto impedendo il collasso delle pareti alveolari stesse.
Il parenchima polmonare è irrorato dalle arterie e vene polmonari e arterie e vene bronchiali, sono numerosi
anche i vasi linfatici che confluiscono nei linfonodi dell'ilo e in quelli tracheobronchiali e mediastinici.
FISIOLOGIA DEL RESPIRATORIO
Terminologia
*Frequenza = n° di atti respiratori/minuto; maggiore alla nascita e inversamente proporzionale alla mole
corporea (ratto 100-150/min, cane 10-30, cavallo 8-16), dipende anche dall’età, sesso, attività fisica
*Ritmo = successione degli atti respiratori; il respiro è ritmico quando ogni atto respiratorio è separato dal
precedente e dal seguente da un intervallo uguale di tempo
*Volume corrente = è la quantità di aria (350/500ml) che ad ogni inspirazione ed espirazione entra od esce
dall'apparato respiratorio
*Volume di riserva inspiratoria = è la quantità d'aria massima che dopo una inspirazione normale può esser
introdotta con una inspirazione forzata (2000-3000 ml) detta aria complementare
*Volume di riserva espiratoria = è la quantità d'aria massima che dopo una espirazione normale può esser
espulsa con un atto espiratorio forzato (1000-1500 ml) detta aria supplementare
*Capacità vitale = è la somma del volume corrente e dei due di riserva (3500-5000 ml). è in rapporto con la
costituzione fisica e l'allenamento.
*Volume residuo = è l'aria che resta nell'apparato respiratorio anche dopo un'espirazione forzata (1000 ml)
*Aria Minimale = è il volume d'aria che resta nei polmoni anche dopo l’apertura della gabbia toracica; è su
questa che si basa la prova docimasica o di galleggiamento del polmone per stabilire se un feto nato morto ha
respirato
*Capacità totale = è la capacità vitale+aria residua (6000 ml)
*Capacità inspiratoria = è il volume massimo di aria che può esser introdotta = aria corrente + riserva
inspiratori
*Capacità funzionale residua = corrisponde al volume d'aria che è = volume di riserva espiratorio + volume
residuo.
Frequenza respiratoria di alcuni animali
Animale condizioni atti/min
Cavallo riposo 10 / 14
esercizio 160 /200
bovino riposo 25 /35
decubito sternale 25 / 50
vitello prime sett. di vita 18 / 22
sdraiato 20 / 25
suino 25 Kg 30 / 45
anestesia 18 / 25
cane riposo 20 / 35
sonno 18 / 26
gatto riposo 15 / 25
sonno 20 / 40
pecora riposo 20 / 30
Meccanica respiratoria Il sistema respiratorio è composto di due parti:
1) i polmoni che rappresentano la sede degli scambi gassosi
2) la pompa che serve per ventilare i polmoni stessi, costituita dalla cassa toracica, muscoli respiratori che la
muovono, centri nervosi che ne controllano i movimenti. Il lavoro della pompa è regolato dai centri
respiratori situati nel midollo allungato. I muscoli interessati nella meccanica respiratoria sono il diaframma
e i muscoli intercostali esterni ed interni, i parasternali intercondrali, gli scaleni, e gli sternocleidomastoidei.
Inspirazione: Consiste nella dilatazione della gabbia toracica che, grazie al sistema pleurico, comporta la
dilatazione del polmoni e il richiamo di aria nell’albero bronchiale e negli alveoli, nelle inspirazioni normali
l’attività è a carico quasi esclusivamente del diaframma che si sposta cranio-caudalmente e dei muscoli
intercostali.
Espirazione: E’ il flusso dell’aria esce dai polmoni ed è determinato dalla diminuzione del volume del
toracico, è un fenomeno passivo dovuto alla natura elastica dei tessuti come la cartilagine costale, dei
polmoni stessi e delle pareti addominali che permette la riduzione senza intervento muscolare. Solo
nell’espirazione forzata vi è un notevole sforzo muscolare.
Si parla di eupenea quando la respirazione avviene con frequenza normale;
Si parla di bradipnea quando la respirazione avviene con frequenza ridotta rispetto a quella normale;
Si parla di tachipnea quando la respirazione avviene con frequenza aumentata rispetto a quella normale;
Si parla di dispnea quando la respirazione diventa difficoltosa;
Si parla di polipnea quando la respirazione diventa rapida ed ansimante; nel cane affaticato e sudato si parla
di polipnea da calore dove la respirazione rapida e a bocca aperta a consente di dissipare maggior quantità di
calore considerato anche la scarsità di ghiandole sudoripare che caratterizza la specie canina. Sono atti
respiratori modificati: starnuto: 1 o più espirazioni improvvise attraverso le vie nasali precedute da una
inspirazione profonda; tosse: espirazione con apertura forzata della glottide chiusa; sbadiglio: inspirazione
prolungata a bocca aperta seguita da espirazione profonda e rapida a bocca aperta; fiuto: serie di inspirazioni
che si susseguono rapidamente; fremito: respirazione rumorosa facendo transitare l’aria nelle cavità nasali,
tipica di animali irosi.
FISIOLOGIA DELLA RESPIRAZIONE Le funzioni dell’apparato respiratorio riguardano tutti i fenomeni di
scambi gassosi tra l’organismo e l’ambiente (assunzione di O2) e viceversa (eliminazione di CO2) e si parla
di:
• respirazione esterna (o polmonare) che concerne gli scambi di O2 e CO2 che avvengono nei polmoni tra
aria e sangue;
• respirazione interna (o tissutale o cellulare) che concerne gli scambi di O2 e CO2 che avvengono nei tessuti
tra globuli rossi e cellule o liquidi tissutali.
SCAMBI GASSOSI POLMONARI E TRASPORTO DI GAS RESPIORATORI
Il sangue venoso proveniente da ventricolo dx del cuore viene immesso attraverso le arterie polmonari sx e
dx (che portano sangue carico di CO2) nel rispettivo polmone dove il sangue venoso entra in una fitta rete di
capillari che avvolge gli alveoli polmonari; è in questo distretto che avvengono gli scambi per diffusione dei
gas respiratori che in virtù delle diverse pressioni parziali di O2 e CO2 nei diversi ambienti: -dal lato esterno
attraversano la sot