Il ruolo dei monaci nel
preservare la cultura
• I monaci furono i principali custodi del
sapere antico in Occidente. Nei loro
monasteri conservarono, copiarono e
tramandarono testi religiosi e, in parte,
laici.
I monasteri come centri di
copiatura e studio
• I monasteri medievali erano luoghi di
preghiera ma anche di studio. Vi si
trovavano biblioteche, scuole e soprattutto
scriptoria, dove i monaci copiavano a
mano i testi.
La regola di San Benedetto
e la vita intellettuale
• La regola di San Benedetto (ora et labora)
promuoveva la lettura e lo studio come
parte della vita monastica. I monaci
divennero veri intellettuali del loro tempo.
Gli scriptoria e la
produzione di manoscritti
• Gli scriptoria erano stanze dedicate alla
copiatura dei manoscritti. Il lavoro era
lento e meticoloso: i testi venivano
trascritti su pergamene con cura filologica.
La trascrizione dei testi
latini e cristiani
• Oltre ai testi sacri, i monaci trascrivevano
opere di diritto romano, grammatica,
retorica, filosofia e scienze, spesso
conservate nei monasteri più prestigiosi.
La diffusione della Bibbia e
dei Padri della Chiesa
• La diffusione dei testi biblici e dei Padri
della Chiesa era centrale. Opere di
Agostino, Gregorio Magno, Ambrogio e
Girolamo erano copiate e studiate
ovunque.
I testi profani nei monasteri
• Anche se con minore frequenza, si copiava
Cicerone, Virgilio, Boezio e altri autori
classici. Questi testi formavano la base
dell’educazione clericale e nobiliare.
La cultura carolingia e la
rinascita del sapere
• Nel IX secolo, la rinascita carolingia
rafforzò la trasmissione del sapere: Carlo
Magno promosse la cultura classica e
cristiana in tutto l’Impero.
La scuola palatina e la
minuscola carolina
• La scuola palatina di Aquisgrana fu un
centro culturale vivace. Qui si sviluppò la
minuscola carolina, scrittura chiara che
facilitò la lettura e copiatura dei testi.
I centri monastici irlandesi e
anglosassoni
• I monaci irlandesi e anglosassoni ebbero
un ruolo cruciale: fondarono scuole,
missioni e scriptoria in tutta Europa,
contribuendo a diffondere la cultura latina.
I contatti con il mondo
bizantino
• Costanti furono anche i rapporti con
l’Impero bizantino, che aveva conservato
parte del sapere greco. Alcuni testi
giunsero in Occidente attraverso scambi
diplomatici o religiosi.
Il mondo islamico come
ponte culturale
• Nel mondo islamico, il sapere antico fu non
solo conservato ma anche sviluppato. La
cultura arabo-islamica diventò tramite tra
l’antichità e l’Occidente medievale.
La casa della sapienza di
Baghdad
• A Baghdad, la Bayt al-Hikma (Casa della
Sapienza) fu un grande centro di
traduzione e studio. Vi lavorarono cristiani,
ebrei e musulmani insieme.
La traduzione delle opere
greche in arabo
• Molte opere greche furono tradotte in
arabo: Aristotele, Galeno, Tolomeo,
Euclide. Gli studiosi islamici
commentarono e arricchirono questi testi.
Il ruolo degli intellettuali
arabo-musulmani
• Pensatori come Avicenna (Ibn Sina),
Averroè (Ibn Rushd), Al-Khwarizmi e Al-
Farabi influenzarono profondamente la
filosofia, la medicina e la matematica
europee.
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