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TESSUTO CRIBROSO
Il FLOEMA (dal greco floios = libro) è formato da cellule e tubi cribrosi, da cellule compagne, da fibre
e da parenchimi. Il floema è il tessuto in grado di traslocare i prodotti della fotosintesi da foglie adulte
ad aree di accrescimento ed accumulo comprese le radici. Ridistribuisce anche l’acqua ed altri
composti attraverso la pianta intera. è composto da CELLULE CRIBROSE e TUBI CRIBROSI;
costituiti da cellule vive prive di parete secondaria.
Cellule cribrose sono singole cellule allungate, presenti in piante senza semi e gimnosperme
Tubi cribrosi presenti nelle angiosperme, formati da cellule allungate sovrapposte
Cellule e tubi cribrosi si associano ad altre cellule: Albuminose (nelle gimno) e Compagne (angio).
queste cellule collaborano alla funzionalità degli elementi cribrosi e si formano dalle stesse cellule
madre
Gli elementi dei tubi cribrosi mancano di nucleo, tonoplasto, microfilamenti, microtubuli, Golgi e
ribosomi, in essi permangono alcuni plastidi, pochi mitocondri e qualche tubulo del reticolo
endoplasmatico. Gli elementi dei tubi cribrosi sono connessi mediante plasmodesmi con una o più
Cellule Compagne Cellule Compagne: Derivano dalla stessa cellula madre dell’elemento cribroso
Sono la sorgente di ATP e di altri composti Sono ricche di mitocondri
P protein: Proteine floematiche che sigillano i pori degli elementi danneggiati, sono presenti in
molte angiosperme ma non nelle dicotiledoni
Le cellule della foglia rappresentano la sorgente delle molecole dello zucchero, per mezzo di trasporti
attivi, lo zucchero (prodotto durante la fotosintesi) entra nei tubi cribrosi presso le più minute nervature
di floema. l’aumentata concentrazione di zuccheri fa si che l’acqua si sposti dallo xilema ed entri nel
floema. l’aumentata pressione di turgore spinge il fluido nei tubi cribrosi in direzione del pozzo. poiché
le molecole di zucchero vengono attivamente rimosse presso il pozzo, la pressione nei tubi cribrosi
cala, causando un flusso di massa dalla sorgente(pressione + alta) al pozzo ( pressione - alta). la
maggiorparte dell’acqua poi diffonde nuovamente verso lo xilema
RADICE
è un organo che deriva dallo sviluppo del polo radicale dell’embrione. La prima radice che si sviluppa
è detta radice primaria/principale , dalla quale parte un complesso sistema di radici laterali
(secondarie e terziarie) RADICALE
⇒APPARATO
Ne sono provviste tutte le Cormofite, cioè le piante organizzate in 3 organi
La radice è un organo, generalmente sotterraneo, la cui funzione principale è l’assorbimento di acqua
e sali minerali che vengono trasportati in tutti gli organi della pianta, altre funzioni sono:
- ancoraggio della pianta al suolo
- organo di riserva
- sintesi biochimica di fitormoni o di alcaloidi
- specializzazioni varie
DICOTILEDONI
il sistema è formato da una radice principale che con geotropismo positivo si accresce in profondità e
dalla quale si accrescono radici laterali. Le radici laterali di ordine superiore, non mostrano alcuna
tendenza geotropica particolare e quindi crescono disordinatamente
→apparato ALLORIZICO
Radice fittonante, la radice principale prende il nome di FITTONE, permane e da essa partono le
radici laterali
Radice fascicolata, le radici laterali di primo ordine raggiungono o superano le dimensioni della radice
principale
MONOCOTILEDONI
La radice primaria di atrofizza relativamente presto e viene sostituita da molte radici, simili fra loro
nella morfologia, che prendono origine alla base del fusto
→apparato OMORIZICO
Radici caulinari, radici che si sviluppano alla base del caule e che sostituiscono la radice principale,
queste radici si ramificano a loro volta
All’estremità della radice si trova la cuffia radicale che circonda e protegge l’apice meristematico
(zona di divisione cellulare). subito dopo l’apice, segue una zona liscia detta di differenziazione. al di
sopra della zona di differenziazione troviamo una zona ricoperta di peli detta zona Pilifera. questa fa
parte della struttura primaria della radice. Cuffia→ è la porzione terminale
dell’apice radicale e costituisce un
efficace tessuto di protezione del
meristema apicale anche se spesso
poche decine di file di cellule. le
cellule generate dall’attività del
caliptrogeno si differenziano in cellule della columella (interne) e cellule periferiche (laterali)
Le cellule della columella sono caratterizzate da accumuli di amido detti STATOLITI che permettono
alla pianta di percepire la gravità e di orientarsi
Le cellule periferiche morte vanno incontro a gelificazione per costruire un lubrificante naturale che
facilita lo scivolamento della radice nel terreno
L’apice meristematico ha una forma prevalentemente conica. in questi tessuti la divisione cellulare
raggiunge velocità massima. si evidenziano tre sistemi di tessuti: protoderma, meristema
fondamentale e procambio. oltre questi si osserva una zona detta QUIESCENTE che si divide
raramente e che regola l’architettura della radice per mezzo di ormoni (citochinine)
Il PROTODERMA è il meristema primario da cui originano il rizoderma e il caliptrogeno
Il MERISTEMA FONDAMENTALE è il meristema da cui originano i tessuti parenchimatici della
corteccia
Il PROCAMBIO(zona più interna dell’apice meristematico) è il meristema primario da cui si originano i
tessuti vascolari del cilindro centrale
RIZODERMA è il tessuto epiteliale della radice dello spessore di poche file di cellule. svolge funzione
protettiva, ma non è impermeabile(pareti prive di cutina), inoltre non sono presenti gli stomi. svolge
importanti funzioni di ASSORBIMENTO potenziato dai tricoblasti. la parete esterna di queste cellule
si estroflette a formare i PELI RADICALI. questi hanno vita breve e muoiono in pochi giorni insieme al
rizoderma che viene sostituito (nella zona più lontana dall’apice) da un tessuto suberificato detto
ESODERMA, derivante dal cilindro corticale
CORTECCIA è un tessuto pluristratificato parenchimatico. la principale caratteristica di questo tessuto
è la presenza di amiloplasti. il parenchima corticale è infatti un PARENCHIMA AMILIFERO. l’ultimo
strato della corteccia, a ridosso del cilindro centrale, è costituito da cellule più piccole che
costituiscono l’ENDODERMA. Questo tessuto è generalmente monostratificato ed è privo di spazi
intercellulari. queste cellule presentano suberina (impermeabile) nelle pareti trasversali e radiali
formando la BANDA DEL CASPARY
La suberina forma un ispessimento impermeabile lungo tutto l’endoderma che obbliga l’acqua a
entrare nel cilindro centrale per via apoplastica; in questo modo l’acqua assorbita, viene come
setacciata dalle membrane citoplasmatiche per eliminare eventuali elementi nocivi
CILINDRO CENTRALE detto anche STELE, contiene il sistema vascolare con 2 tipi di tessuti:
→Xilema o legno per il trasporto dell’acqua da radici a foglie (linfa grezza), composti da vasi
associati a cellule parenchimatiche e fibre
→Floema o libro per il trasporto di linfa elaborata da foglie al resto della pianta, composto da tubi
cribrosi, cellule parenchimatiche e fibre
ZONA DI STRUTTURA SECONDARIA
Prende il nome dal fatto che i tessuti che la compongono deriva dall’attività dei meristemi secondari,
quali Cambio cribro-legnoso o cribro-vascolare e il fellogeno
CAMBIO CRIBRO-LEGNOSO
Si origina inizialmente dal parenchima detto PROCAMBIO situato all’interno del cilindro corticale. la
sua comparsa segna l’inizio del passaggio a struttura secondaria.inizia la sua attività e determina la
formazione di XILEMA SECONDARIO(all’interno) e FLOEMA SECONDARIO (all’esterno). serie
ininterrotta di divisioni mitotiche: Delle due cellule figlie derivanti, una resta meristematica e l’altra si
differenzia in una cellula xilematica o floematica. Questa attività si definisce DIPLEURICA.
FELLODERMA
Questa struttura meristematica si va a determinare al di fuori del cambio cribro-legnoso
Lo scopo del cambio subero-fellodermico è di compensare la perdita della corteccia che va a
degenerare e a sfaldarsi esternamente a causa della deposizione dei tessuti secondari (xilema e
floema) che determinano compressione e stiramento. SI determina per dedifferenziazione delle
cellule della corteccia in prossimità del periciclo. Analogamente al cambio cribro-legnoso, il cambio
subero-fellodermico mostra un’attività DIPLEURICA. Nello strato interno al cambio si differenzia un
tessuto detto FELLODERMA. Nello strato esterno al cambio si differenzia il SUGHERO. Solitamente
lo strato del sughero è più spesso del felloderma
Il complesso SUGHERO+FELLOGENO+FELLODERMA Prende il nome di: PERIDERMA
Trasformazioni nelle radici:Spesso le piante sviluppano particolari radici in grado di svolgere
funzioni specifiche
Le radici aeree o avventizie: radici che si sviluppano dal fusto o dai rami per ancorare la pianta sul
terreno o su altre superfici, per assorbire l'acqua sotto forma di vapore dall'atmosfera (es. orchidee)
Le radici di riserva: specializzate per accumulare sostanze di riserva (es. carota) Le radici tabulari:
sono tipiche di alberi di grosse dimensioni come quelli delle foreste tropicali, hanno la forma di grandi
lame ed emergono dal suolo verticalmente alla base del tronco, estendendosi sul terreno per
consolidare l'ancoraggio della pianta. Gli austori: radici modificate delle piante parassite per trarre il
nutrimento dalla pianta ospite su cui si sviluppano (es. vischio)
Viene definita RIZOSFERA lo spazio fisico che comprende la radice (o meglio una parte di essa) e il
suolo che la circonda (per circa un mm). Grazie alle modificazioni apportate dalla radice, nella
rizosfera prolifera una vasta comunità microbiotica che interagisce con la pianta stessa.
FUSTO O CAULE
Il fusto è l’organo di sostegno delle piante vascolari e stabilisce il collegamento fra foglie e radici. Altre
funzioni del fusto sono:
FOTOSINTESI (in fase giovanile)
❖ CONDUZIONE (tramite xilema e floema)
❖ RISERVA (es. amiloplasti)
❖
Sviluppandosi il fusto assume un orientamento geotropicamente negativo (sale verso l’alto)
Ne sono provviste tutte le Cormofite, cioè le piante organizzate nei tre organi fondamentali: fusto, radice e foglia (Cormo =
corpo delle piante superiori. Nelle piante erbacee prende il nome di CAULE Negli arbusti e negli alberi l’asse diviene rigido e
prende il nome di TRONCO
d
deriva dallo sviluppo del polo apicale dell’embrione. Con il termine «germoglio» ci si riferisce al
sistema di organi che compongono la parte aerea della pianta:
• GEMMA APICALE costituita da cono vegetativo da cui trae origine il corpo primario della pianta, e
bozze fogliari che lo av