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Il ruolo degli spazi nelle colonie del Partito Nazionale Fascista
Il testo del 1932 discute del ruolo degli spazi all'interno delle colonie del Partito Nazionale Fascista. Gli ambienti delle colonie sono studiati per favorire un controllo capillare dei comportamenti, creando una sorta di panopticon funzionale alla sorveglianza interna. Questa architettura diventa un mezzo di trasformazione dell'individuo e uno strumento di controllo perfetto in un contesto di dittatura.
Foucault sostiene che in un contesto educativo esistono una serie di fattori che collaborano per creare un ambiente educativo. Lo spazio diventa un elemento che educa il dispositivo pedagogico, attraverso l'organizzazione degli spazi, dei tempi e delle regole, esplicite o implicite. Foucault affronta questo argomento nel suo lavoro e viene ripreso anche da Massa.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le colonie continuano a riflettere le ideologie del committente, come ad esempio il periodo del fascismo. Nel dopoguerra, sia la Chiesa cattolica che i laici si occupano di pedagogia nelle colonie.
Fonte: Partito Nazionale Fascista, Direttorio Nazionale (1932)
d'Educazione Attiva), che promuovono un approccio attivo e partecipativo all'educazione. Queste pedagogie si basano sulla valorizzazione dell'autonomia e della responsabilità degli individui, sulla cooperazione e sulla democrazia. Negli anni '60 e '70, si diffondono in Italia anche le pedagogie alternative, come la pedagogia Montessori, la pedagogia Waldorf e la pedagogia Steiner. Queste pedagogie mettono al centro lo sviluppo armonico e integrale della persona, valorizzando l'individualità e la creatività. Negli ultimi decenni, si sono sviluppate anche nuove pedagogie, come la pedagogia della relazione, che pone l'accento sull'importanza delle relazioni affettive e sociali nell'educazione, e la pedagogia inclusiva, che promuove l'inclusione di tutti gli individui, senza discriminazioni. In conclusione, nel dopoguerra si sono sviluppate diverse pedagogie che hanno contribuito a trasformare il sistema educativo italiano, introducendo nuovi approcci e metodi di insegnamento. Queste pedagogie hanno posto l'accento sull'autonomia, la partecipazione, la cooperazione e l'inclusione, valorizzando l'individuo nella sua interezza.dell'Educazione Attiva), che si propongono di formare educatoried educatrici ai principi dell'attivismo.
La dialettica tra tempo libero e scuola
Alla fine degli anni Sessanta acquistano rilievo nel dibattito pedagogicodue tematiche:
- riconoscimento della valenza formativa del tempo libero;
- messa in discussione del ruolo egemone della scuola, considerataun'istituzione che modella la visione della realtà secondo le esigenzedella classe dominante.
Caso 1: le colonie Fiat di Marina di Massa e di Sauze d'Oulx[...] si scendeva dalla Torre marciando e cantando [...] siscendeva con la bandierina, tutte le bandierine allineate,usciva il primo bambino con la bandierina, tutti quantiallineati, la direttrice, la vice- direttrice aveva un fischio, siiniziava la discesa. In fila per tre, rigorosamente, si arrivavain refettorio, si andava a mangiare, per fila. [...] E così eratutta la giornata.
Una ex ospite delle colonie Fiat nel 1969, intervista del 2018
C'era questo parco,
cintato da una rete alta [...]: tutti scendevamo, quando c'erano i genitori, i genitori fuori dalla rete ammassati, ammassati, alla rete, [...] noi scendevamo e passavamo, facevamo la sfilata davanti a questa rete. [...] Rigorosamente abbastanza lontani da poterli vedere e salutare ma non toccarli. Al punto che io mi ricordo gente che lanciava qualcosa dalla rete (.) Allora, io questo ricordo l'ho vissuto malissimo [...] perché non li potevi vedere [i genitori] (.) li vedevi un attimo, così (.) Una ex ospite delle colonie Fiat nel 1969, intervista del 2018Cintato da una rete alta [...]: tutti scendevamo, quando c'erano i genitori, i genitori fuori dalla rete ammassati, ammassati, alla rete, [...] noi scendevamo e passavamo, facevamo la sfilata davanti a questa rete. [...] Rigorosamente abbastanza lontani da poterli vedere e salutare ma non toccarli. Al punto che io mi ricordo gente che lanciava qualcosa dalla rete (.) Allora, io questo ricordo l'ho vissuto malissimo [...] perché non li potevi vedere [i genitori] (.) li vedevi un attimo, così (.) Una ex ospite delle colonie Fiat nel 1969, intervista del 2018
Era tutto molto organizzato, facevamo la doccia a comando, [...] Oppure illavarsi i piedi a comando. Uno, togliere le scarpe, due, le calze, tre mettere il piede dentro, insaponare, asciugarsi. Questo. Una ex ospite delle colonie Fiat nel 1969, intervista del 2018
Per la passeggiata si usciva tutti 900 bambini, non lo so quanti eravamo, io ricordo che, ho questo ricordo che quando si usciva e si andava a fare la passeggiata, noi
tornavamo indietro e alcuni erano appena usciti per iniziare la passeggiata. Una ex ospite delle colonie Fiat nel 1969, intervista del 2018 c'era Torino che dirigeva il tutto... Un'educatrice nella colonia Fiat di Marina di Massa negli anni Settanta, intervista del 2018
Caso 2: la colonia Italsider – Ceméa di Montechiaro[...] in tutti i settori, dal canto, alla danza, all'attività sportiva, all'attività manuale, [...] un'attività manuale che incoraggiasse la creatività, l'espressione di te stesso. Un educatore della colonia di Montechiaro, anni Settanta, intervista del 2018
Quando sono venuta in Colonia mi sono trovata subito bene, perché non immaginavo che ci facessero fare dei lavorini: ad esempio il disegno, servire a tavola e sparecchiare. Una bambina ospite della colonia di Montechiaro, primi anni Settanta
I bambini pensavano alla posta, [...] c'era il gruppo apposta per la posta, [...] arrivavano le varie lettere, le varie cartoline
per dispositivo un insieme di pratiche, discorsi, istituzioni e tecnologie che regolano e organizzano il funzionamento di una determinata realtà sociale. Nelle colonie di vacanza, il dispositivo pedagogico si occupa di garantire la sicurezza e il benessere dei bambini ospiti, offrendo loro un ambiente adatto alle loro esigenze e possibilità di crescita. Le colonie di vacanza sono organizzate in modo da favorire la dimensione collettiva, permettendo ai bambini di interagire e socializzare con i loro coetanei. Inoltre, la dimensione residenziale delle colonie offre ai bambini l'opportunità di vivere un'esperienza di convivenza e autonomia, lontano dalla famiglia e dalla routine quotidiana. L'esperienza nelle colonie di vacanza è temporanea, permettendo ai bambini di vivere un periodo di tempo "altro" rispetto alla scuola e al loro luogo di residenza. Questo permette loro di sperimentare nuove attività, conoscere nuove persone e ampliare le loro prospettive. Ogni colonia ha le sue regole, prassi, riti, procedure e tradizioni specifiche, che contribuiscono a creare un ambiente strutturato e familiare per i bambini ospiti. Queste regole e tradizioni sono parte integrante del dispositivo pedagogico delle colonie di vacanza. In conclusione, le colonie di vacanza sono un dispositivo pedagogico che offre ai bambini un'esperienza di crescita e socializzazione in un ambiente sicuro e adatto alle loro esigenze.Il dispositivo come un insieme eterogeneo di tutti questi elementi. Il dispositivo è una sorta di macchina con funzione strategica, esso influenza le persone che lo abitano. L'importanza pedagogica dei luoghi. Gli spazi hanno un'enorme influenza nella giornata e nel rapporto tra soggetti che lo abitano. L'esperienza educativa si attua sempre in uno spazio che non è concepibile come neutro per il soggetto che lo vive. [Iori, 1996] I luoghi di vita hanno sempre un valore pedagogico, anche quando essi non sono costruiti per ospitare attività educative [Covato, 2016] Gli spazi sono sempre portatori di un valore pedagogico, dall'educazione silenziosa alla vacanza come occasione di esperienze. Le metamorfosi dell'architettura delle colonie per l'infanzia. L'architettura educa, forma e talvolta sembra fatta per imporre una norma/legge. Il discorso seguente sarà articolato in due blocchi:
- Legato al periodo tra le due guerre mondiali
Dell'epoca esprimevano meraviglia nell'entrare nelle colonie fasciste. Le colonie non sono tutti edifici uguali e non hanno la stessa finalità, quelle dell'epoca erano divise tra quelle finalizzate all'intervento sanitario e quelle invece educativo. Si separavano in: permanenti (dove stavano i bambini malati che avevano bisogno di cure prolungate e quindi lunghi periodi di permanenza). Temporanee (duravano tendenzialmente da luglio ad agosto, fatte per bambini sani). Infine colonie diurne/elioterapiche (la durata di soggiorno è di un giorno).
Le colonie sono edifici molto sviluppati/articolati e l'architettura è al servizio dell'ideologia. L'architettura esprime i valori di disciplina e sottomissione fondamentali per il fascismo.
La colonia: flussi e funzioni
- Separazione dal mondo esterno, c'è solo un posto per l'ingresso nella colonia
- Separazioni dei bambini e del personale e sostituzione delle vesti con la divisa
Suddivisione di bambini in piccole unità, i dormitori contenevano circa 30 bambini e 30 era la misura del manipolo
Sequenza di spazi specializzati ad esempio la palestra
Centralità dello spazio della bandiera, un rito importante era l'alzabandiera
Mario Labò: "Colonie marine, montane, elioterapiche" 1942
Il suo oggetto di indagine sono le colonie che classifica in:
- villaggio
- torre
- monoblocco
- pianta aperta
Il limite di questa classificazione è che non sono questi gli elementi generatori dei progetti della colonia. L'elemento su cui si cercava di fondare le colonie era il bisogno di lasciare un'impronta nella memoria dei bambini. Gli spazi delle colonne fasciste sono teatralizzati ed esagerati nelle dimensioni proprio per riflettere anche la grandezza che si riconosceva Mussolini. Si ha una sequenza di spazi ma mancavano spazi per il gioco individuale. Si tratta di un progetto militarizzante e a tal fine ci sono anche
per esempio rampe e spazi fluidi che rendono il movimento delle squadre di bambini spettacolarizzato (cantavano anche le canzoni fasciste). Anche i dormitori erano militarizzati. L'unico momento in cui i ragazzipotevano dare spazio alla loro essenza e individualità era il bagno al mare. Il fatto che tutto era condiviso nella squadra faceva sì che il bambino si vedeva solo nel gruppo; in un gruppo che ovviamente avrebbe risposto agli ordini del duce. Le colonie mostrano la magnificenza e la modernità industriale dell'Italia fascista (volontà di potenza).
In questo caso si parla di gruppo ma non inteso come nelle pedagogia attive, cioè il gruppo spontaneo. Il gruppo dei bambini delle colonie fasciste