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Definizione di Distribuzione Statistica Semplice
K.Se vado a lavorare sulla variabile genere, K quant’è? 2. 10 osservazioni K = 2.Andiamo su Z, N è sempre uguale, K? 3. Quindi io vi chiedo, quante sono le modalità? 3. Quante sono nelrischio? B, m, a. Il numero e quali vi chiederò sempre.Questi dati mi servono ogni volta che vedo una serie di dati, sto lavorando con una distribuzione statistica,quei dati rappresentavano una distribuzione statistica. Le Distribuzioni Statistiche possono essere Semplicioppure Complesse. Noi studieremo le Distribuzioni Statistiche Semplici. Per cui voi mi dovete dire è unaDistribuzione Statistica Semplice, su quante variabili? 3. Ogni variabile ha le stesse modalità? No, stiamoincominciando a fare l’analisi dei dati. Noi i dati prima gli guardiamo, li classifichiamo e poi gli elaboriamo.Di quelle variabili quante erano quantitative? Metà. Le altre com’erano? Qualitative.
Distribuzione Statistica Semplice è un insieme di dati che deriva dalle unità che compongono il nostro campione, sul quale noi stiamo studiando dei Fenomeni. Siamo interessati a dei Fenomeni. La Distribuzione Statistica che noi studiamo è detta Semplice quando è risultato della classificazione delle Unità secondo le modalità di un carattere. E' ovvio che se studiassimo più di un carattere, più di una variabile, abbiamo delle distribuzioni semplici per 3 variabili, quando le mettiamo insieme questi studi, insomma complichiamo un po' la cosa, per il momento noi studiamo sulle distribuzioni statistiche semplici, perché per il momento? Perché queste distribuzioni statistiche semplici le studieremo in forma Disaggregata o detta anche per Unità, oppure in forma Aggregata oppure dette Distribuzioni per modalità dette anche per frequenza. La rappresentazione di una Distribuzione non è altro che un
insieme di dati, dati che derivano da una variabile che avrà le sue modalità, questa distribuzione può essere Disaggregata oppure Aggregata. Quando è che una Distribuzione si dice Disaggregata? Ricordatevi sempre, Disaggregata quando avete le informazioni della variabile oggetto di studio, per ognuna delle unità del campione, ad una a una. Quando non avete fatto nessun tipo di operazione sui dati. Avete di fronte una distribuzione di dati Disaggregati, in gergo noi diciamo Dati Grezzi, sto studiando l'età, ho chiesto ad ognuno di voi l'età, ho la distribuzione di queste informazioni, unità per unità, quindi sono dati disaggregati. Cosa diversa è la distribuzione aggregata. Abbiamo spiegato la Variabile, le Modalità, N, K e Distribuzione Disaggregata. Dove li prendiamo questi dati? Li possiamo prendere in un progetto specifico con i nostri pazienti, li possiamo prendere dal Ministero della Salute.abbiamo tante fonti di dati. Generalmente ce le andiamo a cercare. Guardate questa slide, punteggi grezzi, rappresentazione di una distribuzione statistica per unità, praticamente in una colonna abbiamo lo studente e dall'altra il punteggio. N quant'è? N = 20. Punteggio è una variabile quantitativa o qualitativa? Quantitativa. Questa è una Distribuzione Disaggregata. Abbiamo i dati del punteggio relativo associato a quei dati. Per Frequenza Statistica Assoluta noi intendiamo il numero delle Unità che presentano la stessa modalità. Mi serviva definirvi la modalità per definirvi adesso la Frequenza Assoluta, perché le Frequenze Statistiche possono essere Relative, Percentuali, Cumulate, Cumulate Percentuali, al momento possiamo definire una Frequenza Assoluta il numero delle unità che presentano la stessa modalità della variabile. Se lavoro con le Frequenze, la Distribuzione non sarà più Disaggregata ma.modalità. Quando io lavoro con le Frequenze Assolute faccio poche cose, in Statistica mi servono i confronti, per fare i confronti devo relativizzare, quindi mi interessa calcolare le Frequenze Relative, e siccome mi danno fastidio i numeri decimali, moltiplico per cento e vediamo le percentuali.
Le Frequenze Relative sono il rapporto tra le Frequenze Assolute e N. Una Frequenza Relativa F, è uguale alla Frequenza Assoluta diviso N.
La Frequenza Percentuale è la Frequenza Relativa moltiplicata per 100.
La Frequenza Assoluta del rischio sociale alto quant'è? 2. La Frequenza Relativa quale sarebbe? 2 su N, 2 diviso 10, la Frequenza Percentuale quale sarebbe? 2 su 10 per 100.
La Frequenza è l'insieme delle unità statistiche. L'Unità Statistica che presenta una stessa modalità, deve sapere che cos'è una modalità.
In generale N indica il numero delle unità di un collettivo, con X con i minuscolo (Xi),
noi indichiamo la generica i-esima modalità di X grande (X), con F con i (Fi) indichiamo la Frequenza Assoluta della generica modalità X con i. Quindi X con i (Xi), è il valore generico della variabile, "i" è il numero di volte. Guardate K, è il numero dei valori diversi delle modalità di X. I dati sono la materia su cui lavoreremo, li classifichiamo in Quantitativi e Qualitativi, sono classificati così a seconda della scala di misura utilizzata, sono 4, si scende di livello ma non si sale. Imparate le definizioni, Variabili, Modalità, Numero delle Unità, Numero delle Modalità, Distribuzione Disaggregata-Aggregata. Esempio, Variabile oggetto di studio? Rischio Sociale. Qual è la Frequenza Percentuale dei soggetti a rischio sociale? Non è questa la mia domanda, la mia domanda è N? Variabile oggetto di studio qualitativa/quantitativa, guardo le modalità K, la Frequenza Relativa delrischio sociale alto? Perché le frequenze sono Assolute, Relative e Percentuali. Come rispondiamo a questa domanda? Le Frequenze Percentuali nei soggetti a rischio sociale alto? 5 diviso 40 per 100. Come si chiama questa Distribuzione? Disaggregata o Aggregata? Abbiamo fatto delle operazioni. Se io ho una Distribuzione Aggregata, ho 10 soggetti con rischio sociale basso, io posso sapere quali sono tra i 40? Quando i dati sono Aggregati perdo delle informazioni. Quindi è preferibile, prenderli Disaggregati su una Scala a Rapporti e poi le operazioni le facciamo noi, le aggregazioni le facciamo noi. Le vogliamo studiare con due classi solo, alto e basso, li posso fare questi conti, la più alta Scala a Rapporti ci consente più manovre nelle analisi. Quindi è una distribuzione di dati grezzi, disaggregati ci consente di lavorare meglio. Ogni volta che aggreghiamo noi perdiamo delle informazioni. STATISTICA MEDICA – LEZIONE DUE Noi cechiamo attraverso laStatistica di misurare dei fenomeni, che a volte possono anche essere difficili da misurare, perché non abbiamo l'unità di misura specifica, pensate al dolore, il dolore è una percezione che è condizionata fortemente dal soggetto, quindi noi abbiamo delle scale, gli psicometristi hanno messo a punto, anche i neurologi, ovviamente c'è sempre la componente soggettiva, ma è nostro tentativo di quantificare certi fenomeni, è molto importante nella riabilitazione, perché man mano se lavoriamo bene e il soggetto non percepisce il dolore, evidentemente è un indicatore che il vostro lavoro sta avendo la giusta risposta sul paziente, ricordandoci che lavoreremo sempre in condizioni di incertezza.
Che cosa significa lavorare in condizioni di incertezza? Impariamo, non per tutelarci, noi impariamo a lavorare serenamente, lavoriamo per migliorare in situazioni di incertezza, il nostro obbligo è tenere sotto controllo tutti
quei fattori che possono intervenire quando lavoriamo con i pazienti, quindi noi mettiamo in atto tutto ciò che sappiamo ha un alta probabilità di fare del bene ai pazienti, tenendo conto che ci può essere anche il rischio che il soggetto per questioni biologiche, per questioni personali, possa non rispondere, ma teniamo anche sempre presente che può non rispondere perché evidentemente non ci stiamo impegnando abbastanza, questo noi lo dobbiamo sempre tener conto. Queste situazioni di incertezza effettivamente le riduciamo al minimo, dobbiamo fare in modo di ridurle al minimo. E in questo che ci aiuta la Statistica, che ci aiuta a dire, “Questo protocollo che è ritenuto come il migliore, è perché è stato provato e riprovato e sembrerebbe garantire il successo, almeno il 95% delle volte”. Questo 95% è una sorta di convenzione in medicina, è usata in questo modo, cioè un qualcosa rientra, ovviamente.
dopo aver superato tanti step del rigore metodologico scientifico, rientra tra le evidenze scientifiche quando si presuppone che in 95 volte su 100, dia lo stesso risultato, ovviamente quello che cerchiamo noi è il risultato di successo. Se invece non dovesse ris