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Osservazione e raccolta di documenti

shadowing

Lo è possibile anche sugli oggetti, per esempio si può seguire un

oggetto materiale, un oggetto immateriale o una pratica professionale.

Il nucleo centrale dello shadowing consiste nel prendere parte a diverse

situazioni ne sono esempio:

- le interlocuzioni tra chi impiega la tecnica e tra chi è seguito o i presenti;

- le interazioni : osservazione di scambievolezza di mutevole intensità tra

persone, oggetti e animali;

- le azioni: l’osservazione prolungata del soggetto in studio impegnato in

attività caratterizzate da ripetitività o da probabili imprevisti. In ogni caso

la persona seguita può pretendere un momento più o meno lungo di

privacy.

La relazione osservativa anche se c’è sintonia e partecipazione tra i soggetti

coinvolti, costringe ad una vicinanza continua che dà modo di incorporare i

comportamenti altrui, le relazioni con l’ambiente e con gli altri, ma allo stesso

tempo potrebbe causare delle resistenze da parte di chi è osservato.

shadowing

Lo è una delle tecniche di ricerca qualitativa piu’ intrusiva, il

soggetto in studio è il protagonista indiscusso della scena e questo può

produrre una perturbazione accentuata dell’oggetto di studio. shadowing

Come nell’osservazione partecipante e nelle etnografie, nello è

importante redigere le note etnografiche, nel fare ciò è necessario affrontare

con chiarezza lo stile di annotazione che si intende impiegare con chi è

oggetto di studio, bisogna valutare la possibilità di prendere appunti in

modo visibile e nel caso scegliere la modalità più adeguata con cui farlo.

E’ importante considerare la necessità di modulare ,nel corso dell’interazione,

lo stile scelto adattandolo ai diversi contesti in cui ci si viene a trovare.

Quando non sia possibile prendere appunti sul campo è opportuno valutare se

adottare una forma di partecipazione intermittente e quindi allontanarsi

talvolta dall’oggetto di studio per annotare ciò che si è osservato, ma bisogna

tenere conto del fatto che l’allontanamento ripetuto dell’osservatore

dall’oggetto di studio verrà notato e potrà produrre delle conseguenze.

Interviste etnografiche e discorsive

shadowing

Lo prevede il ricorso alle interviste etnografiche nel corso delle

quali chi conduce lo studio pone domande alla persona seguita in merito ad

accadimenti, persone o discorsi di cui si è fatta esperienza nel corso

dell’osservazione. 2

E’ possibile condurre inoltre una serie di interviste discorsive per approfondire

tematche di sfondo, ottenere nuove informazioni e ampliare l’area di

autenticità che lo studio è in gardo di consegnare.

Al fine di comporre un materiale empirico adeguato, la sociologia ha voluto

integrare il materiale empirico costruito con lo ahadowing, con le trascrizioni di

numerose interviste.

Agnese è lo pseudonimo di un/a paziente ritenuta intersessuata che, all’età di

19 anni, si presenta al Medical Center dell’Università di California a Los

Angeles, chiedendo un cambiamento di sesso. A quel tempo Agnese aveva un

aspetto chiaramente femminile, ma dalla nascita fino ai 17 anni era stata

considerata e trattata come un maschio: ora, avendo scelto di vivere da donna

desiderava sottoporsi ad un’operazione che accordasse le sue caratteristiche

sessuali con la persona che riteneva di essere. Agnese sogna di diventare una

“femmina naturale e normale” e, dopo aver imparato a femminizzare il proprio

aspetto esteriore spera che attraverso un’ operazione (la rimozione del pene e

la creazione di una vagina artificiale) possa modificare per sempre i suoi

connotati sessuali primari. Offre in cambio la propria collaborazione alla

realizzazione di uno studio sulla sua condizione biologica e traiettoria

biografica.

Nella nostra cultura l’ambiente delle persone “sessuate normalmente” è

percepito come popolato da due e soltanto due sessi “maschio” e “femmina”

( è accettabile travestirsi soltanto per scherzo a Carnevale), chi non rientra in

una delle due categorie è soggetto ad una valutazione morale. Nell’interazione

quotidiana l’appartenenza di genere viene data per scontata. L’attribuzione

sessuale viene data in base ai comportamenti della persona e non dalla sua

conformazione dei genitali. Una persona è donna se si comporta

sufficientemente da donna.

Il problema di Agnese era quello di preservare la propria categorizzazione di

femmina, vuole vivere in uno degli status sessuali culturalmente stabili. Nel

momento in cui chiede l’operazione per cambiare sesso, sottoscrive la

dicotomizzazione sessuale costruita dalla società includendo se stessa in essa.

Agnese vuole “stare dentro” , conformarsi a tale visione. Deve convincere tutti

di essere già nel profondo una donna. Agnese è consapevole di agire entro

schemi legati ad un ideale di femminilità socialmente costruita che vanno

rispettati.

Se per gli altri agire entro questi schemi sono comportamenti naturali e

scontati, per Agnese è il risultato di molteplici attività. Deve costruire il suo

essere donna, vestirsi come una donna, muoversi, parlare come una donna;

avere le aspirazioni di una donna, le motivazioni di una donna.

L’analisi del caso di Agnese, a mio avviso esemplifica alcune delle più

significative caratteristiche dell’approccio etnometodologico.

Garfinkel “studia” Agnese con l’obiettivo di applicare l’etnometodologia,

ossia lo studio dei metodi, delle procedure, delle pratiche attraverso cui le

persone costruiscono e classificano la realtà della vita quotidiana: ognuno di

noi attraverso il proprio agire nella vita di ogni giorno e l’interazione costruisce

la realtà sociale. Il caso di Agnese consente a Garfinkel di riesaminare il modo

in cui si gestiscono le “impressioni” nelle situazioni pratiche. Agnese

3

rappresenta un caso esemplare: nata con gli organi genitali maschili si sente a

tutti gli effetti donna; tuttavia il suo sentire non è considerato una condizione

sufficiente affinchè ella possa essere definita socialmente come donna.

Pertanto Agnese è costretta a negoziare per vedersi riconosciuta la legittimità

del suo status sociale. Il suo caso è anche un esempio di “breaching

procedure” ( procedura di rottura) in quanto ci permette di mettere in

discussione ciò che diamo per scontato.

A mio avviso i colloqui, ben 35 ore, che Garfinkel ha con Agnese sono

riconducibili anche all’intervista discorsiva, una fra le tecniche di ricerca

qualitativa più diffuse e impiegate. I metodi qualitativi si concentrano infatti,

su opinioni, percezioni, ragioni, motivazioni e valori dei partecipanti, per capire

come mai le persone agiscono in un certo modo. 4

4.2.4 IL DISEGNO DEL CASO ESTREMO: L’ARGOMENTO DELL’ALTERITÀ

RADICALE

Illustrato dallo studio di Garfinkel: Agnese (1958)

Ragazza di 19 anni dall’aspetto convincentemente femminile, cresciuta come

ragazzo fino ai 17.

Sogno di diventare una <<femmina naturale normale>> attraverso

un’operazione chirurgica

realizzato da mani competenti a basso o alcun costo, offre in cambio la propria

collaborazione alla

realizzazione di uno studio sulla sua condizione biologica e traiettoria

biografica.

L’alterità culturale dello straniero (essere accettato/tollerato dal gruppo di

riferimento) ci permette di

riconoscere le caratteristiche della normalità e della concezione naturale del

mondo: in questo

caso la naturalizzazione di sesso e genere. 5

Agnese non può essere definita una persona normale, ma è la sua alterità

radicale che ci consente

di riconoscere le caratteristiche della normalità, della confezione naturale del

mondo.

Le risposte alle domande critiche anche per questo caso diventano parte dei

nostri impegni

preposizionali e con ciò delimitano la plausibilità condizionata dei risultati

acquisit

Agnese, di Harold Garfinkel, presentato per la prima volta in lingua italiana, è forse il primo lavoro

su un fenomeno recente ma di grande impatto culturale quale il transessualismo. L’Autore non

cerca le cause del transessualismo all’interno dei soggetti, in una loro supposta normalità o

anormalità, bensì vuole fornire un quadro dei presupposti culturali in base ai quali vengono

organizzate e negoziate le identità sessuali.

Un esempio – rispetto a tale prospettiva – viene fornito dalla documentazione del

percorso di transizione di Agnes, proposta da Garfinkel (2000), in cui viene descritta ed

esaminata una transizione guidata, appunto, dall’équipe del dottor Stoller. Le analisi di

Garfinkel segnano l’evoluzione del pensiero sociologico verso l’etnometodologia, dove

la realtà quotidiana così come il genere sono: ‹‹un sistema costruito socialmente

attraverso idee accumulate nel tempo, sorrette dalle interazioni presenti e date per

scontate dai membri del gruppo›› (Ruspini, 2008, p. 84). Il metodo di indagine sociale

proposto dall’etnometodologia, inerente alle teorie costruttiviste, mira a rompere

l’approccio interpretativo del “normale”, “dato per scontato” e “universale”, studiando

in primo luogo gli attori sociali, le loro interazioni e reazioni di fronte a episodi di

tensione dell’ordine sociale. Le dinamiche nominate sono relative, in particolare, al

“trasgenderismo” e “transessualità” (Sassatelli, 2005; Arfini, 2007; Ruspini, 2008)

dove emergono due “costrutti di presentazione”: l’appartenenza sessuale e le

aspettative di genere (ibid.). Quest’ultime vengono determinate dalla morfologia

sessuale a cui l’uno e l’altro sesso sono chiamati a rispondere (Garfinkel, 1967).

Agnes, che continuamente deve escogitare stratagemmi per riconoscersi come donna,

da un lato infrange la norma e le aspettative fondative del costrutto di genere e della

società in cui vive, ovvero “comportarsi da maschio-uomo” e “comportarsi da

femmina-donna” (Ruggerone, 1997); d’altro canto egli/ella stessa le crea per

‹‹passare›› (Garfinkel, 1967, pp. 137-164) come una donna socialmente considerata

“normale” (Ruggerone, 1997). La figura di Agnes, paradossalmente, ‹‹si conforma alla

visione del mondo comunemente condivisa dagli altri membri della società›› (ibid., p.

226)

Ulteriori esperimenti − pr

Dettagli
A.A. 2024-2025
8 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gargamellaebirba di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Strumenti e metodi di ricerca sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Tarsia Tiziana.