LESIONI TENDINE ROTULEO:
Segni clinici: vallo, dolore, ecchimosi e difficoltà deambulazione.
Diagnosi: il pz non riesce ad alzare la gamba → ginocchio si piega; si fa ecografia e RM se si
hanno dubbi.
Trattamento:
- lesione parziale: tutore in estensione per 6 settimane
- lesione completa: chirurgia → fori sulla rotula > ancoraggio del tendine con ancorette
ossee.
Complicanze: rigidità post-operatoria.
DISTORSIONI DELLA CAVIGLIA: molto comuni; caviglia = calcagno peroneale (fascio
anteriore e posteriore) + peroneo breve + peroneo lungo e peroneo articolare (+ stabilità
anteriore).
Eziologia: maggior parte in inversione → interessa parte laterale;
Segni clinici: ematoma, dolore e difficoltà di deambulazione
Diagnosi: cassetto anteriore + stress test (c’è dolore?) + talar till test + lastra: verificare che
astragalo sia inserito correttamente! RX con mortise view! RM non è utile, salvo casi
specifici (a 6-8 settimane).
Trattamento:
- lesione parziale: bendaggio compressivo → non fa tendere e cedere verso interno
(sportivi); se no ci sono altri tutori tipo calza elastica;
- indicazione chirurgica se bisogna ricostruire i legamenti → raro
Complicanze: ricorrenza → legamenti poco stabili: riabilitazione fondamentale; se non viene
fatta bene > distorsioni ripetute
LESIONI ALTE DELLA CAVIGLIA: lesione della sindesmosi tra tibia e perone.
Diagnosi: lastra (mortise view) +
- test di Hopkinson
- test da rotazione esterna
- cotton test
- cassetto anteriore
Classificazione: oltre a questa lesione tra tibia e perone, c’è anche la lesione di Maisonneuve
→ frattura instabile della caviglia che coinvolge fibula e sindesmosi tibio-peroneale. Bisogna
trattarla con gesso per far guarire la sindesmosi, oppure si ricostruisce con fili metallici e
mortoni per tener fermo l’appoggio tra le due ossa + vite.
Prognosi: buona se trattate bene.
LESIONE TENDINE DI ACHILLE: se tendinopatia inserzionale = morbo di Haglund
Diagnosi: ecografia
- in posizione prona > palpare il tendine → non si sente;
- il pz non riesce a plantar-flettere il piede in posizione prona
- thompson test: schiaccio il polpaccio > il piede non si flette verso l’alto.
- osservare controlaterale
Trattamento: 15
- lesione parziale: tutore in flessione plantare → trattamento conservativo = 8
settimane
- lesione completa: ricostruzione per cutanea o a cielo aperto → recupero + rapido e
con maggiore forza elastica; si usano GRAFT in caso di lesioni maggiori o se sono
presenti calcificazioni.
ANCA E ARTROSI DELL’ANCA
ANATOMIA ANCA: enartrosi, ball in socket, sottoposta a carico; intrinsecamente stabile, a
parte nella condizione di displasia. Composta da: parte prossimale del femore e
dall’acetabolo; NON ci sono legamenti che stabilizzano, c’è solo il legamento rotondo MA
non stabilizza. Stabilità è data dalla conformazione geometrica dell’anca + orientamento
acetabolo + integrità capsula articolare.
Testa del femore: vascolarizzazione precaria e terminale: alto rischio di necrosi per
ischemia. Intorno all’anca ci sono 3 borse: trocanterica - davanti allo psoas - sugli
ischio-crurali. Spesso si infiammano: borsite trocanterica → dolore al gluteo.
PRESENTAZIONE CLINICA
Pz con dolore all’inguine
ANAMNESI e EO ANCA: femore può avere 3 conformazioni:
- corretta: angolo tra collo e diafisi = 130 gradi
- coxa valga: angolo >130 gradi → ginocchio valgo
- coxa vara: angolo < 130 gradi → ginocchio varo
C’è anche un’inclinazione sul piano sagittale: antiversione di 15 gradi. Se è troppo antiverso
→ lussazione (displasia).
Osservare i movimenti dell’anca:
- flessione: 120 gradi
- estensione: 20 gradi
- abduzione: 40-45 gradi
- adduzione: 20 gradi
- rotazione esterna e interna: 45 gradi
Si osserva l’andatura e la simmetria dei due arti; se c’è dolore, bisogna indagare la sede, la
modalità di comparsa (a inizio carico,..), se è articolare o meno.
Esistono tre forme di zoppia:
- da dolore: passo asimmetrico
- da differenza di lunghezza dell’arto: zoppia ma con passo simmetrico →
misurazione lunghezza gambe è INUTILE
- da insufficienza del medio gluteo: bacino cede
- deficit motorio: SPE non funziona (nervo sciatico popliteo esterno)
Bisogna indagare l’autonomia di deambulazione + palpazione anca (dice poco) → solo
dolorabilità trocanterica = infiammazione cronica.
Thomas test + trendelenburg test.
Si passa poi all’imaging: RX, TC e RMN. 16
DISPLASIA ANCA
Condizione in cui l’anca non si sviluppa in modo perfetto → l’anca diventa lussabile.
Eziologia: multifattoriale, legata a sesso, familarità ed etnia → patogenesi:
- teoria displasia acetabolare: cartilagine si presenta con maggiore sofficità e plasticità
- teoria lassità capsulo-legamentosa: predisposizione alla lussazione dell’epifisi
femorale per ridotta capacità di contenzione.
Cause: non completamente note, tanta variabilità interindividuale; tipica delle donne, non
trasmessa, ma sorta di famigliarità. Fattori di rischio:
- storia familiare
- prima gravidanza
- parto podalico
L’acetabolo può svilupparsi non in modo corretto → veniva valutato alla nascita con test di
Ortolani e test di Barlow (+ manovra di galeazzi + segno di trendelemburg) >> oggi
ecografia.
Se la lussazione diventa franca e non viene riconosciuta >> retrazione dei tessuti + mancato
sviluppo acetabolo = lussazione inveterata, cioè non più riducibile. Molto rara.
Caratteristiche anca displasica:
- cavità acetabolare sfuggente
- capsula lassa
- nucleo ossificazione acetabolare compare tardivamente
- associata a valgismo e antiversione
Diagnosi: alla nascita; + radiografia con triade di Putti
Trattamento: si riduce e si mette un tutore che mantenga l’anca in abduzione; per la
lussazione inveterata → osteotomia per modificare l’assetto del bacino in modo che la testa
del femore vada dentro. Se non trattata bene si produce un’usura precoce = artrosi.
CONFLITTI FEMORO-ACETABOLARI
Condizioni in cui l’anca ha un movimento ridotto, a causa di un contatto precoce tra cavità
acetabolare e collo femorale.
Eziologia:
- malformazioni acetabolo o testa del femore
- attività sportive particolari > movimenti estremi
Tipologie di conflitto:
- tipica dei maschi: CAM → protuberanza sulla testa del femore, che non è sferica;
prognosi peggiore, forze che staccano la cartilagine e labbro acetabolare > esce
liquido sinoviale > no lubrificazione e consumo precoce. Dolore in flessione ed
rotazione interna (pubalgia).
- tipica delle femmine: PINZA → cavità acetabolare troppo sviluppata, avvolge
troppo la testa del femore. Può essere legata al fatto che il bacino sia troppo in
antiversione; la sintomatologia è più precoce perché viene danneggiato prima il
labbro, ma la prognosi è migliore.
A seconda della sede della copertura abbiamo: muro anteriore e muro posteriore →
fisiologicamente le linee di queste due non dovrebbero incontrarsi; se si incontrano = cross
over sign/C sign.. Un altro segno è quello della spina ischiatica. 17
Diagnosi: FADIR test + pit cyst all’RX.
ARTROSI ANCA: COXARTROSI
Condizione dovuta all’usura della cartilagine, che coinvolge tutte le strutture articolari →
cartilagine, osso subcondrale (diventa sclerotico), tessuto sinoviale (diventa ipertrofico) e la
capusla (diventa fibroitca).
Eziologia: alterato rapporto tra apposizione e riassorbimento della cartilagine >> cartilagine
finisce > coinvolgimento osso >> artrosi: dolore - rigidità e segni di flogosi locale. Man mano
il dolore si presenta anche a riposo.
Classificazione:
- idiopatica: quelle dell’anziano
- secondaria: dovute a patologie che comportano un’artrosi precoce.
La più comune è quella dell’anca e della colonna vertebrale, e colpisce > 65 anni.
Diagnosi: RX → riduzione spazio articolare + geoidi (addensamenti dovuti al carico) +
osteofiti (estensioni di osso). + trendelemburg, thomas, faber test
Segni e sintomi: riduzione movimento + dolore + riduzione muscolatura; man mano il
peggioramento è esponenziale.
Trattamento:
- FANS nelle forme iniziali → man mano aumentano le dosi necessarie, fino a non
avere più effetto;
- terapie fisiche (magnetoterapie) = inutili.
- Infiltrazioni di acido ialuronico servono a lubrificare la cartilagine residua
- gel piastrinico: stimola neo-angiogenesi
- cellule staminali non servono a niente → non si può rigenerare la cartilagine.
- chirurgia conservativa non serve, il trapianto di cartilagine non esiste
- chirurgia protesica
CHIRURGIA PROTESICA
1. biocompatibilità dei materiali!! (duratura, giuste caratteristiche…)
2. titanio, materiale rugoso, cemento, ceramica,...
3. stabilità primaria: quando si inserisce
4. stabilità secondaria: osteointegrazione
Si tratta di un intervento di chirurgia maggiore, MA il pz il giorno dopo cammina; non si ha
dolore, ma così non si sa nemmeno come sta la protesi.
5. follow-up per tutta la vita: RX ogni tot
6. complicanze e rischi: infezione - lussazione + ha una scadenza la protesi!! 18
ARTO SUPERIORE
FRATTURE DI SCAPOLA: scapola = articola con torace (pseudo-articolazione) e con
omero (scapolo-omerale) → la parte principale è l’articolazione gleno-omerale. Scapola
formata da fossa sovraspinata e fossa infraspinata; la spina scapolare finisce con acromion e
si articola con la clavicola sul processo coracoideo.
Eziologia: sono rare, traumi ad alta energia (scapola protetta), mortalità elevata per
complicanze; meccanismi patogenetici:
- indiretto con arco superiore esteso
- diretto dorsale
- diretto su spalla
- lussazione gleno-omerale
- trazioni
Spesso accompagnata da lesioni coste - pneumotorace e contusione polmonare; ci può
essere anche stiramento del plesso brachiale.
Diagnosi: radiografia non fa vedere (2 proiezioni e a Y) → TC: serve anche per valutare
approccio chirurgico. RM → fa vedere anche edema e impending fractures
Classificazione: Zdravkovic e Damholt
Trattamento:
- corpo della scapola non viene quasi mai trattato
- glena deve essere ricostruita, specie se frattura è scomposta → placche sagomate;
intervento si chiama ORIF (= open reduction internal fixation) → riduzio
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