VERGENZA
La vergenza è la capacità di una lente (concava o convessa) di vergere i raggi luminosi in una
direzione o nell’altra:
- lente biconvessa → rifrazione concentrica > converge i raggi al centro [lente fatta
così: ()] → usata quando i raggi sono più indietro della fovea > lente li porta in avanti;
- lente biconcava > diverge i raggi [lente fatta così: )(] → usata quando i raggi sono
focalizzati davanti alla fovea > lente allarga i raggi e porta indietro.
DIOTTRIE
La diottria è un’unità di misura del potere di rifrazione del nostro sistema occhio. NON è la
stessa cosa della qualità visiva, che invece viene misurata in decimi (o ventesimi o sesti,
dipende dal sistema).
La diottria riguarda quindi → cornea, cristallino, occhiale o lente a contatto, ed esprime la
capacità che ha un mezzo trasparente di modificare la traiettoria dei raggi luminosi:
- verso il centro → lente biconvesse
- verso l’esterno → lente biconcava
In base a quanto questi raggi siano deviati, aumenterà il potere diottrico delle lenti.
Solitamente la diottria è la misura del potere di una lente, ed è il reciproco della distanza
focale, ovvero 1/f espresso in metri.
Distanza focale → distanza che passa dal centro della lente o del mezzo diottrico fino a dove
i raggi vengono messi in convergenza, cioè fino al fuoco. 2
- lenti biconvesse: il fuoco è posteriore alla lente;
- lenti concave: il fuoco è anteriore alla lente;
In base alla posizione del fuoco, le diottrie sono espresse in modo positivo (biconvesse) o in
modo negativo (concave).
L’occhio è costituito da una serie di lenti, e in particolare quelle che hanno un potere diottrico
sono:
- cornea
- cristallino
- umore acqueo: tra cornea e cristallino
- umor vitreo: gelatinoso
Le ultime due hanno potere diottrico trascurabile (0.1 e 0.2), quindi non vengono considerati.
La cornea ha un potere diottrico di 40/45 diottrie, mentre il cristallino ha un potere variabile
in base al suo tono, da 19 a 30 diottrie.
Il potere diottrico cambia anche in base alla distanza focale, ovvero in base alla posizione del
fuoco; infatti, non tutti gli occhi sono grandi e lunghi uguali. Un bulbo può essere tra i 23 e
25 mm, ma può esserci anche l’ipermetrope con 16mm o il miope con 30 mm.
Inoltre, c’è la pupilla, ovvero lo spazio nero/vuoto regolato dall’iride, che si trova all’interno
della parte anteriore dell’occhio. Si tratta di un diaframma che regola il passaggio della luce
all’interno del bulbo oculare; a seconda di quanto è il diametro pupillare, cambierà anche
l’effetto dei mezzi diottrici antistanti o retrostanti nella messa a fuoco.
ACCOMODAZIONE
L’accomodazione è la capacità di mettere a fuoco da lontano e poi di spostare il fuoco su un
oggetto vicino, vedendo sempre in modo nitido. Questa è quella che si inizia a perdere
quando si arriva intorno ai 40/45 anni, fino a una perdita totale ai 60 anni.
Questa è garantita dal cristallino.
Occhio emmetrope:
- oggetti a distanza < 5-6 metri: oggetti proiettano raggi divergenti, la cui messa a fuoco
è per forza dietro la fovea e la retina; infatti, se la luce viene dall’infinito, questa viene
rifratta dalla cornea e dal cristallino esattamente sulla fovea.
- oggetto si avvicina: il fuoco andrà per forza posteriormente, quindi per riportarlo in
avanti, entra in gioco l’accomodazione: il cristallino cambia tono e forma >
aumenta il potere diottrico e riporta in avanti il fuoco → sulla fovea: visione nitida.
Quindi, il cristallino:
- visione lontana: lungo e sottile → rilassato, con un potere diottrico di 19.
- visione vicina: globoso, meno ellissoide e stirato posteriormente → aumenta il potere
diottrico fino a un massimo di 30.
Il cristallino NON contiene componenti muscolari, ma è una lente di tessuto connettivo,
formato da collagene e fibrina intrecciati in maniera parallela e perpendicolare, ma comunque
diradata per restare trasparente. Non deve esserci niente all’interno → no vasi, no nervi, no
muscoli, altrimenti sarebbero di ostacolo alla luce.
NB: se il cristallino diventa opaco (anziani) → cataratta: non si vede più a fuoco perché il
mezzo diottrico non è più trasparente, bisogna operare.
Se non contiene muscoli, come fa a cambiare la forma? 3
Grazie alla presenza delle fibre, chiamate fibre della zonula, collegate al muscolo ciliare,
che è presente all’interno della parete del bulbo. Ci sarà un impulso nervoso che arriverà al
muscolo ciliare > modifica tono delle fibre della zonula > modificazione della curvatura del
cristallino:
- riduzione tensione delle fibre zonulari → cristallino più curvo > visione da vicino e
aumento del potere diottrico;
- aumento tensione delle fibre zonulari → cristallino allungato > visione da lontano e
diminuzione del potere diottrico.
Tutto questo viene regolato dal muscolo ciliare, a sua volta regolato dal sistema
parasimpatico, che giunge all’occhio tramite il 3° nervo cranico (oculomotore); le fibre
parasimpatiche partono dal piccolo nucleo di Edinger-Westphal, vicino al grande nucleo
dell’oculomotore (mesencefalo). Le fibre parasimpatiche decorrono attorno all’oculomotore e
vanno a fare sinapsi a livello del ganglio ciliare.
CAPACITÀ VISIVA
La capacità visiva viene misurata dai 6 anni in poi, tramite la lettura delle lettere, che sono
posizionate sugli ottotipi, ovvero delle tabelle su cui sono proiettate lettere e simboli in
diverse posizioni standard. Esistono diversi ottotopi, con lettere (numeri o disegni, oppure
con le E di Albini) a grandezze e distanze definite, per misurare in maniera precisa la capacità
di risoluzione. La capacità visiva non comprende solo la capacità di risoluzione, ma anche le
capacità di:
- campo visivo
- identificazione
- percezione dei colori
- percezione di contrasto
- … molte altre
Nella visita oculistica si tende a considerare solo quella di risoluzione.
RECAP ANATOMIA OCCHIO (emmetrope)
Parte anteriore → cornea
Tra cornea e cristallino → umore acqueo
Davanti al cristallino → iride, che dà il colore all’occhio e ha la muscolatura per contrarsi o
rilassarsi in base alla quantità di luce che lo colpisce e in base al tono umorale.
La zona davanti al cristallino → camera anteriore
Ciò che sta tra cristallino e corpo ciliare con fibre zonulari → camera posteriore
Camera principale dell’occhio, riempita di umor vitreo, che dà tono e dimensioni all’occhio
→ camera vitrea
Attorno all’umore vitreo, quindi sulle pareti interne → retina
Sul fondo → nervo ottico
Parte predisposta alle immagini fini e di alta qualità → fovea, un po’ spostata rispetto al
nervo ottico, ed è infero-nasale rispetto ad esso.
AMETROPIE
Si possono dividere in due categorie: 4
1. classiche / statiche → sono ametropie fisse, cambiano con la crescita ma NON
cambiano durante la giornata o settimana;
a. miopia
b. ipermetropia
c. astigmatismo
2. dinamiche → si modificano nel tempo:
a. presbiopia
b. paralisi accomodativa
c. spasmo accomodativo
Le ultime due colpiscono la muscolatura zonulare e ciliare, e quindi il tono del
cristallino.
AMETROPIE STATICHE
IPERMETROPIA
In questa patologia, il bulbo oculare è più corto → punto focale si trova dietro alla fovea. La
luce quindi va più indietro rispetto al punto in cui dovrebbe andare a fuoco correttamente per
vedere nitido. La lunghezza assiale sarà < ai 20 mm, quindi 21 - 20 - 19 e così via; il fuoco
sarà appunto posteriore, considerando cornea e cristallino con poteri diottrici normali.
La lunghezza assiale del nostro occhio può dipendere (oltre che dalle caratteristiche del
bulbo) anche dalla presenza di difetti anatomici o difetti dovuti al distacco della retina ad
esempio; > la retina si stacca, il liquido si infila dietro e la spinge in avanti; in questo caso
non è la luce che cade dietro, ma la retina che è più avanti.
Tipologie di ipermetropia
- l’ipermetropia assiale è la più comune, ed è dovuta a una lunghezza
antero-posteriore MINORE → difetto genetico-familiare.
- l’ipermetropia di tipo refrattivo, che può essere:
- d’indice: cornea e cristallino con forme particolari > riduzione potere diottrico
→ immagine dietro fovea. Ad es: pz con cataratta > cristallino non trasparente
ma bianco.
- di curvatura
- di rapporto
- afachia: assenza del cristallino, che può essere congenita o chirurgica → senza
cristallino, c’è un mezzo diottrico dal potere di 19 diottrie in meno, e in più il pz
diventa ipermetrico di 20 diottrie e più
- lussazione del cristallino: consiste nello spostamento del cristallino dalla sua
posizione (si vede una semiluna nella pupilla), e può essere dovuto a patologie delle
fibre della zonula, ad es: pato del connettivo → sindrome di Marfan, sindrome di
Stickler; oppure pato congenite come omocisteinemia.
A causa di questo spostamento, la luce non passerà al centro MA nella zona periferica
della lente oppure dove il cristallino non c’è → potere diottrico dove non c’è =
ipermetrope di 20, potere dove passa in periferia = ipermetrope di 14, a seconda della
posizione in cui si misura.
Trattamento: si mettono gli occhiali, con lenti positive da ipermetrope, quindi biconvesse →
immagine ingrandita, e occhi ingranditi. 5
Infatti, l’ipermetrope vede male sia da lontano che da vicino, perché in entrambi i casi
l’immagine cade posteriormente alla fovea. Può sfruttare l’accomodazione in entrambe le
visioni: il cristallino nella forma globosa, avrà un potere diottrico maggiore. Però questo
comporta uno sforzo accomodativo, che è tollerato in maniera diversa in base al pz, che
quindi si stancano in modo diverso. Ad es, nei bambini in età scolare, questo sforzo si
manifesta con sintomi astenopeici (stanchezza visiva) e/o mal di testa.
L’ipermetropia è anche la causa principale di strabismo convergente in età pediatrica;
questo perché l’accomodazione è legata ad un riflesso → quando accomodiamo, parte un
riflesso di accomodazione, di convergenza e di miosi. Infatti quando accomodiamo, stiamo
guardando qualcosa di vicino, quindi convergiamo, e portiamo gli occhi all’interno. MA gli
ipermetropi accomodano anche da lontano, entro certi valori di sopportazione personali.
Alcuni accomodano e basta, altri acco
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