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PS. G. M. I 41
 fi fi fi fi fi fi fi
- Distorsione
- Persistenza
2.2. ritenzione e recupero
Una volta codi cate le informazioni occorre consolidarle e mantenerle nel tempo … utilizziamo la
ritenzione.
—La ritenzione è favorita dalla reiterazione —> ripetizione del concetto, spesso a bassa voce per
favorire la ssazione delle informazioni che intendiamo trattenere.
—Recupero —> consiste nel riattivare informazioni depositate nei magazzini di memori, rimaste
fuori dal campo della nostra coscienza no a quel momento, e avviene in base a degli indizi.
Gli indizi possono essere :
- contestuali —> il recupero è assai migliore quando il contesto al momento del ricordo è simile a
quello della registrazione e codi ca delle informazioni.
- Essere connessi con stati interni dell’individuo—> (stati interni = stati d’animo, umori,
condizioni siologiche, farmaci, ecc. ) Tanto più vi è somiglianza fra gli stati interni
dell’individuo al momento della codi ca delle informazioni e quelli al momento del recupero,
tanto migliore è il ricordo.
2.4. ipermnesia e amnesia
1. Ipermnensia —> capacità particolarmente lucida di ricordare scene complesse in tutti i loro
particolari, anche se lontane nel tempo.
- solitamente temporaneo e causato da a) estasi maniacali, b)droghe, c)ipnosi, d)farmaci
- O associata a disturbi psichici come: a)sindrome post-traumatica, b)danni cerebrali
2. Amnesia —> perdita totale o parziale a seguito di un trauma ( sico e psichico), o malattia
cerebrale.
Può essere:
- Totale
- Parziale
Può essere :
- retrograda —> perdita di memoria per eventi accaduti prima del trauma
- Anterograda —> perdita della memoria che non compromette i ricordi passati, ma limita
enormemente la capacità di memorizzare informazioni presenti (e.g. Alzheimer).
3. OBLIO E DIMENTICANZA
3.3. natura dell’oblio
Oblio —> eliminazione volontaria o involontaria di informazioni già memorizzate.
PS. G. M. I 42
 fi fi fi fi fi fi fi
L’oblio svolge una funzione di selezione.
3.4. le ragioni dell’oblio
Ipotesi del disuso —> non completa poiché non spiega perchè capita di ricreare cose che credevamo
aver perso.
Teoria dell’interferenza —> il nuovo materiale acquisito viene ad interferire con quello già
conservato e viceversa
Puo essere:
- interferenza pro attiva —> i ricordi più remoti interferiscono con la memoria di informazioni
acquisite successivamente.
- Interferenza retro attiva —> i ricordi più recenti limitano o danneggiano la memoria di quelli
registrati in precedenza
L’oblio può essere anche causato dal blocco di un’informazione già depositata in memoria. Quando
ci è competizione in fase di recupero fra due associazioni, la più “forte” vince.
4. MEMORIA DI LAVORO
La capacità della memoria di lavoro è direttamente proporzionale alle nostre competenze mentali.
La memoria di lavoro è una parte fondamentale del sistema cognitivo umano che ci consente di
mantenere e manipolare attivamente le informazioni per brevi periodi di tempo. È come uno
"spazio di lavoro mentale" che usiamo per affrontare compiti quotidiani, come fare un calcolo
mentale, seguire una conversazione o risolvere un problema.
Caratteristiche principali:
1. Durata limitata —> le informazioni vengono trattenute solo per pochi secondo (15-30 secondi)
senza ripetizione
2. Capacità ridotta —> può gestire circa 4-7 elementi (secondo il famoso “numero magico” di
Miller, anche se studi recenti suggeriscono meno.
3. Componenti principali : (secondo il modello Baddeley e Hitch)
- Taccuino visuo-spaziale —> gestisce immagini e informazioni spaziali
- Loop fonologico —> mantiene le informazioni verbali tramite ripetizione
- Buffer episodico —> integra informazioni da diverse fonti (memoria di lavoro e memoria a
lungo termine)
- Sistema esecutivo centrale —> coordina e dirige l’attenzione
È cruciale per funzioni cognitive complesse come il ragionamento, l'apprendimento e il linguaggio.
PS. G. M. I 43
 4.5. memoria a lungo termine (MLT)
La MLT svolge un’importante in uenza nei processi dall’alto verso il basso.
L’attività della MLT appare favorita dalla proteina mBDNF.
CAPITOLO 8 - DECISIONE, RAGIONAMENTO, CREATIVITà
1. Esperienza diretta e pensiero
La mente umana cerca di ricondurre ciò che la circonda a qualcosa di noto.
2. LA DECISIONE
Gli psicologi che sono ansati a ricercare come nel concreto le persone prendano delle decisioni.
Per rappresentare al meglio questo processo, gli studiosi hanno creato quello che viene chiamato
“albero decisionale”. Questo albero decisione, rende visibili in un gra co tutti gli snodi decisionali
della persona. Questi snodi potrebbero comprendere sia degli venti positivi ma anche del eventi
negativi, che poi in uenzeranno la persona nella sua decisone nale.
1. Esperienza diretta e pensiero
l’uomo ua il pensiero per elaborare le informazioni sensoriali. Questo processo, spesso rapido e
inconsapevole, implica il riconoscimento di oggetti e l’elaborazione di ipotesi, specialmente in
situazioni ambigue. Esempi pratici, come la paura che ci fa scambiare un cespuglio per un orso,
mostrano come la mente elabori continuamente probabilità e emozioni per decidere.
2. La presa di decisioni.
Le decisioni coinvolgono incertezza, scopi, emozioni e vincoli temporali.
- la psicologia confronta decisioni “razionali” (teoria dei modelli ottimali) con quelle reali, spesso
in uenzate da emozioni e contesto.
- ESEMPIO PRATICO = un invito a una serata può portare a decisioni diverse in base alle priorità
(studio vs piacere). Si usa in questi caso l’albero delle decisioni, che ci aiuta a visualizzare
incertezze e utilità delle scelte.
3. Avversione alle perdite
Le perdite sono percepite come più dolorose dei guadagni equivalenti.
- le persone preferiscono guadagni sicuri a rischi potenzialmente più vantaggiosi, ma sono più
inclini a rischiare per evitare perdite sicure.
- Effetto dotazione —> valutiamo di più ciò che possediamo per il solo fatto che è nostro. Questo
comportamento ha radici evolutive: l’avversione alle perdite poteva proteggere i nostri antenati
da situazioni rischiose.
PS. G. M. I 44
 fl fl fl fi fi
4. In uenza del tempo
Le decisioni cambiano in base alla dilatazione temporale. Grati cazioni immediate sono preferite
rispetto a bene ci futuri, un fenomeno noto come sconto temporale.tattavia, quando il bene cio è
lontano nel tempo, le persone tendono a essere più razionali.
5. Ragionamento analogico, induzioni ed abduzioni
Il pensiero umano utilizza:
1. Induzioni —> generalizzazioni da esperienze particolari
2. Abduzioni —> creazione di spiegazioni che non sempre portano ad una conclusione del tutto
corretta, ma per lo meno soddisfacente.
3. Analogie —> applicazione di conoscenze da un ambito a un altro, utile per risolvere problemi
creativamente.
6. Deduzioni logiche
Le deduzione ricavano conclusioni certe da premesse vere. Tuttavia, la psicologia mostra che il
ragionamento umano spesso dipende dai contenuti concreti e dal contesto, non solo da strutture
logiche formali.
7. Focalizzazione e incoerenza
Quando prendiamo decisioni, tendiamo a concentrarci su un’opzione speci ca, ignorando
alternative. Questo fenomeno, chiamato focalizzazione, può portare a scelte irrazionali o incoerenti.
- esempio —> la stessa opzione può essere ri utata a seconda di come viene presentata.
8. Soluzione dei problemi
I problemi complessi sono risolti usando:
- algoritmi —> procedure sistematiche
- Euristiche —> strategie rapide ma non sempre ottimali
- La ristrutturazione del problema, o il “vedere da un nuovo punto di vista”, è spesso cruciale per
soluzioni creative.
CAPITOLO 9 - COMUNICAZIONE E LINGUAGGIO
1. COMUNICAZIONE, COMPORTAMENTO E INTERAZIONE
Siamo esseri comunicanti, e la comunicazione è un vincolo costitutivo di noi stessi. La
comunicazione si dice essere situata, cioè viene sempre in una determinata circostanza.
Nel termine comunicazione, dal suo punto di vista etimologico, sono comprese le idee di
partecipazione, condivisione e reciprocità.
La comunicazione costituisce una piattaforma mentale in cui convergono funzioni:
PS. G. M. I 45
 fl fi fi fi fi fi
1. Cognitive —> la comunicazione è strettamente connessa con il pensiero, il ragionamento
pratico, l’intenzionalità e l’azione piani cata.
2. Relazionali —> atto sociale e indispensabile per la nostra vita comunitaria
3. Espressive —> vi è una stretta connessione fra comunicazione ed espressioni artistiche (poesia,
musica, pittura eccetera).
Per milioni di anni abbiamo comunicato tramite un sistema di segni non verbali. Solo recentemente
infatti, da circa 4000 generazioni, la nostra specie è diventata simbolica, con l’avvio del linguaggio.
La comunicazione non coincide con il comportamento; ogni comunicazione è un comportamento
ma non ogni comportamento rappresenta una comunicazione. Tutte le azioni ri esse, involontarie e
automatiche sono comportamenti ma non comunicazioni.
In ogni comunicazione è presente un certo grado di intenzionalità. (Mentre per il comportamento
questa condizione non è necessaria.
Occorre inoltre distinguere fra comunicazione ed interazione —> qualsiasi contatto (sia sico che
virtuale) fra due o più individui, anche involontario. Le interazioni possono essere sia volontarie
che casuali.
Tutto ciò che non è comunicazione rimane a livello di notizia—> rimangono dunque dei dati (non
per questo inutili e.g. utili allo specialisti per individuare determinate malattie), ma non
rappresentano atti comunicativi. A partire da questi dati è tuttavia molto facile arrivare a uno
scambio comunicativo vero e proprio.
Comunicazione —> scambio interattivo osservabile fra due o più partecipanti, dotati di un certo
grado di consapevolezza e di intenzionalità reciproca, capace di partecipare e di far condividere un
certo percorso di signi cati sulla base di sistemi convenzionali secondo la cultura di riferimento.
2. PRINCIPALI PUNTI DI VISTA SULLA COMUNICAZIONE
La comunicazione è stata indagata sotto differenti punti di vista scienti ci… i principali sono :
2.1. il punto di vista matematico: la comunicazione come trasmissione di informazioni
Questo punto di vista