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Caratteristiche del business dell'impresa di assicurazione

Perciò, già dalla definizione, iniziamo ad intuire alcuni aspetti fondamentali che caratterizzano il business dell'impresa di assicurazione. Uno è che i ricavi sono certi e la cosa incerta sono i costi (!), perché sono collegati ad un'alea, che è il verificarsi (!) o meno di un evento e, laddove si verifichi, la sua gravità (la quale, ingergo, si chiama severità (!)). Dunque, il costo di un sinistro è dato dalla frequenza * la sua gravità. E l'altro aspetto fondamentale è che io impresa incasso il premio (e, quindi, stimo i costi futuri), ho un ricavo immediato e certo. E questo si chiama gestione tecnica... E poi, a conseguenza di ciò, vi è la gestione finanziario-patrimoniale perché, siccome l'incasso avviene prima dell'avvenimento del sinistro, l'impresa di assicurazione, a differenza di tutte le aziende industriali, ha il ciclo finanziario invertito.

(!!) … [leggo, meglio sua spiegazione sopra]Poi, l’impresa di assicurazione ha come attività tipica la gestione della liquidità/degliinvestimenti, perché in cassa ha i suoi ricavi che sono anticipati rispetto ai costi.La gestione finanziaria significa, quindi, far rendere quel denaro adeguatamente, tenendoconto di tutti i vincoli e condizionamenti a cui l’impresa di assicurazione è soggetta, ovverovincoli normativi, di solidità patrimoniale e nei confronti dei suoi clienti…… E, quindi, non è una gestione libera, ma è estremamente normata (!) e che deve seguiretante regole… 467… Per queste sue caratteristiche, “l’impresa di assicurazioni”… [punto 2] [no punti 1 e 3]: quindi, esse sono quelli che vengono chiamati sul mercato “long only”[punto 2]… “investimenti”…o “investitori finali”.Cioè, non sono soggetti che

comprano per poi rivendere dopo qualche mese: tendenzialmente, infatti, le imprese di assicurazioni costruiscono una composizione di portafoglio per degli orizzontali temporali lunghi (!), di anni (!)… Questo è uno dei motivi per i quali l’impresa è Quindi, l’IVASS “soggetta a”… [punto 4]… “assicurati”…in Italia e lo EIOPA in Europa sono i soggetti che emanano tutte le disposizioni di vigilanza. Teniamo, infine, presente che l’IVASS dipende dalla Banca d’Italia e, quindi, come tutta la normativa bancaria, una fonte normativa primaria è quella europea. Dunque, sussiste il Codice delle Assicurazioni Private (che, di fatto, poi, incorpora tutte le disposizioni emanate a livello europeo); e poi l’IVASS emana dei regolamenti. 468… [leggo] Allora, iniziamo a vedere il Codice delle Assicurazioni Private… [leggo, meglio sua spiegazione sotto] Allora, il CAP è formato da

Circa 390 articoli. E vedremo quelli che ci serviranno a capire la base della distinzione tra comparto danni e comparto vita. E, vedremo, invece, nell'ambito dell'IVASS, solo i regolamenti che si occupano di gestione finanziaria. Teniamo, infine, conto che, fino al 2012, l'IVASS si chiamava ISVAP: dunque, i 2 regolamenti 38 indicati nella slide sono diversi. 469

Allora, iniziamo dalle definizioni. E, nella slide seguente, vediamo l'art. 1 del codice, che definisce cosa si intende per assicurazioni private: quindi, abbiamo che la prima distinzione è tra assicurazione contro i danni e assicurazioni sulla vita. Poi, l'altra cosa che ci interessa è la definizione di attività assicurativa: "l'assunzione"... [punto c) del paragrafo Art.1]. Poi, interessante è anche l'attività riassicurativa, definita come "l'assunzione"... [punto d) del paragrafo Art.1]. Dunque, l'attività di riassicurazione.

È l’attività di assicurazione svolta dal paragrafo Art.1]...riassicuratore che, anziché avere come propri assicurati persone fisiche o imprese, ha assicurazioni (!): quindi, fa una gestione del rischio molto più aggregata rispetto a quella delle imprese di assicurazioni... Cioè, egli va dall’assicurazione (che ci ha assicurati) e compra quote di rischio, per esempio, su eventi catastrofali, ovvero tutti quegli eventi che potrebbero mettere a rischio la solidità dell’impresa di assicurazione. Dunque, il riassicuratore è un soggetto estremamente robusto (!) dal punto di vista patrimoniale, che compra sul mercato questi grandi rischi e ne fa il proprio business. Poi, abbiamo l’art. 11, che, invece, contiene la definizione di attività assicurativa: “l’esercizio”... Da sottolineare la parola “riservato”: quindi, per fare [punto 1) del paragrafo Art.11]...

“assicurazione”…l’impresa di assicurazione, essa deve far solo quello e solo se ha certe caratteristiche (cioè,deve chiedere un’autorizzazione) e l’oggetto sociale è specifico (cioè, o fa il Ramo danni o ilRamo vita)…… Anche se, in realtà, sul mercato, le imprese di assicurazione storiche fanno tutte e due leattività perché, prima, la normativa era differente … [leggo la parte di slide sotto, meglio sua spiegazionesopra, e studio la parte di slide dopo] 470… Come dicevamo, l’impresa ha la necessità di un’autorizzazione.Perciò, avviare e svolgere l’attività assicurativa richiede una serie di requisiti disciplinati dallanormativa, che sono: di carattere organizzativo, che riguardano il sistema di gestione dei rischie requisiti a tutela del patrimonio (!) dell’impresa.Quest’ultimo aspetto è molto importante perché il

Il patrimonio dell'impresa è la provvista finanziaria che serve per pagare gli assicurati: siccome, infatti, il ciclo finanziario è invertito, l'impresa incassa i soldi, ma quei soldi virtualmente non sono suoi, ma sono destinati ad essere utilizzati per pagare le prestazioni future... [leggo, meglio sua spiegazione sopra] 471... E, quindi, ci sono 2 grossi presidi a tutela del fatto che l'impresa di assicurazione sia sempre in grado di adempiere alle proprie obbligazioni. E i 2 requisiti sono quelli indicati all'art. 42 e all'art. 45-bis (anche se vengono, poi, declinati in vari modi nelle regolamentazioni e nella normativa Solvency). Perciò, i requisiti sono: 1) l'impresa deve disporre costantemente (e, quindi, ogni giorno) una quantità di attivi che, valorizzati ai prezzi di mercato di quel giorno, sia sempre superiore al valore delle prestazioni e, quindi, dei suoi debiti stimati. E questo requisito

è non banale perché vuol dire che quegli attivi devono essere valorizzati quotidianamente (e, quindi, immaginiamo cosa significhi valorizzare il portafoglio di qualche decina di migliaia di €), ma anche che l’impresa deve essere sempre in grado di sostenere tutto quello che accade sul mercato come variazione dei prezzi.

Dunque, quel valore degli attivi, che si chiama fair value, deve essere sempre maggiore di quello dei passivi, quest’ultimi anch’essi valutati secondo tecniche attuariali. Dove il fair value (dei passivi (?)) è il valore stimato delle prestazioni future alla data corrente: quindi, ci sono un concetto di stima di un costo futuro e un’attualizzazione;

2) Art 45-bis dice, poi, che l’impresa deve avere anche un’eccedenza (!) (e, quindi, dei mezzi propri) a presidio della sua capacità di adempiere di un’entità tale che le consenta di affrontare shock di mercato di una certa severità… [leggo,

meglio sua spiegazione sopra] 472… Dunque, i 2 requisiti sono: fair value degli attivi sempre maggiore di quello dei passivi e, inpiù, avere un’eccedenza di capitale (definito own funds), anch’essa calcolata con dei livelli diprobabilità tali da assicurare che quell’eccedenza non sia mai minore di 0.Perciò, questo è il framework di tutela del mercato assicurativo.Quindi, sono norme severe che vengono poste, tant’è che è raro che in Italia succeda che vi sianoimprese di assicurazione che non hanno adempiuto.Sono presidi, dunque, estremamente conservativi perché hanno la finalità di tutelare gliassicurati e, conseguentemente, il sistema complessivo. Con anche un ruolo sociale banale chequesti soggetti esercitano sul mercato.Ora, iniziamo a vedere cosa significa comparto danni e comparto vita… 473… Quello che è importante ricordarsi nel comparto danni è quali sono le

garanzie che vengono coperte in questo comparto e, quindi, cosa si intende per comparto danni: si intendono 2 macrocategorie: … [i 2 trattini] [no paragrafo 1]E, per avere un’idea, fatto a 100 il totale dei ricavi e, quindi, dei premi[trattino 1]… “es: cristalli)”…di una compagnia danni in Italia, RC auto è circa il 70%: quindi, è la linea di business più importante.

Poi, all’RC auto, si associano le cd. garanzie accessorie (dove CVT = Corpi Veicoli Terresti), che sono quelle in cui le imprese guadagnano. Questo perché, quando andiamo a fare la polizza, siamo obbligati a fare l’RC auto pura, poi, però, l’impresa mette altro perché sono quelle garanzie accessorie per cercare di vendere dei servizi aggiuntivi, su cui lei, poi, guadagna di più.

Facciamo una parentesi e vediamo il bilancio di un’impresa di assicurazione. Esso è fatto in questo modo…… Se io incasso un premio,

ho un ricavo. Però, a fronte di questo, ho una cassa/una liquidità. Perciò, investo tale liquidità, che va, così, a costituire il portafoglio investimenti. Poi, ho altre voci secondarie. La grossa voce del passivo sono le riserve tecniche. Esse rappresentano la mia stima dei costi: cioè, nel momento in cui incasso il premio o anche solo mi impegno nel contratto, sono obbligato a fare la stima di un costo futuro... Quindi, non (!) contabilizzo quando accade (!) il danno, ma se, per esempio, io faccio, in un giorno, 1000 contratti RC auto, alla sera, il mio sistema di calcolo mi dirà, su quei 1000 contratti, quale è la probabilità media che si verifichi un sinistro (es: 7%) e, siccome so che mediamente ogni contratto costa 1.500€, farò allora 1.500 * 1.000 * 0,07 = 105.000. Quest'ultima cifra è la mia stima della riserva sinistri. Dunque, avrò uno SP che vedrà attivi fatti dagli

aveva principalmente da due fonti: le riserve tecniche e il patrimonio netto. Nel passivo, il patrimonio netto è rappresentato dai fondi propri dell'azienda, mentre le riserve tecniche rappresentano gli investimenti effettuati.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
254 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pess9 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Insurance e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Capizzi Vincenzo.