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LA TRADUZIONE COMINCIA CON LA FORMAZIONE DI UN COMPLESSO DI INIZIO
Inizio:
Nei procarioti,L’inizio della traduzione richiede l’intervento di proteine chiamate
fattori di inizio che si attaccano alla subunità ribosomale minore, che lega la
molecola di m RNA in corrispondenza della regione del codone di inizio AUG. Una
sequenza leader a monte dell’ AUG aiuta il ribosoma ad identificare la sequenza di
AUG che indica l’inizio della regione codificante dell’m RNA. Il t RNA che porta il
primo aminoacido è il t RNA iniziatore che lega l’aminoacido metionina.il
complesso d’inizio è completo quando la subunità ribosomale maggiore si lega alla
subunità minore e vengono rilasciati i rimanenti fattori di inizio. Negli eucarioti
l’inizio della traduzione differisce per tre aspetti. La metionina legata al t RNA
iniziatore non è modificata. Il codone di inizio sull’m RNA si trova all’interno di una
breve sequenza che indica il sito di inizio della traduzione. Il complesso di inizio
negli eucarioti è più complesso di quello procariotico.
DURANTE L’ALLUNGAMENTO, GLI AMINOACIDI VENGONO AGGIUNTI ALLA CATENA
POLIPEPTIDICA IN CRESCITA
I 4 passaggi di un ciclo di allungamento sono:
1) l’appropriato aminocil-t RNA riconosce il codone nel sito A.
2) si lega la tramite uno specifico appaiamento di basi tra il suo anticodone e il
codone complementare sull’m RNA . La fase richiede proteine chiamate fattori di
allungamento . E’ richiesta anche energia fornita dal guanosina trifosfato (GTP). Il
gruppo amminico dell’aminoacido posto sul sito A è ora allineato con il gruppo
carbossilico dell’aminoacido precedente che si trova sul sito P.
3) si forma un legame peptidico tra il gruppo amminico e il gruppo carbossilico,
l’amminoacido sul sito P viene rilasciato dal suo t RNA e viene legato all’aminocil-t
RNA posto sul sito A. questa reazione richiede un enzima chiamato peptidil
transferasi . la sintesi proteica procede sempre dall’estremità amminica
all’estremità carbossilica della catena polipeptidica in crescita.
4) nel passaggio noto come traslocazione , il ribosoma scorre sull’m RNA di un
codone. Il codone dell’m RNA che specifica per l’aminoacido successivo si trova
posizionato nel sito A , non più occupato. Tale richiede energia , fornita dal GTP. Il t
RNA non carico si sposta dal sito P al sito E; da qui entra a far parte del pool
citosolico dei t RNA. La traduzione procede sempre in direzione
5’3’.UNO DEI TRE CODONI DI STOP INDICA LA TERMINAZIONE DELLA
TRADUZIONE
Nella terminazione , la sintesi della catena polipeptidica è terminata da un
fattore di rilascio,una proteina che riconosce il codone di stop alla fine della
sequenza codificante. Quando il sito A si lega la fattore di rilascio , il legame tra il t
RNA nel sito P è l’ultimo aminoacido della catena polipeptidica si rompe. Questa
reazione di idrolisi libera il polipeptide neo-sintetizzato ed inoltre separa i
componenti del complesso di traduzione. Proteine specializzate,dette chaperoni
molecolari , assistono le catene polipeptidiche nel processo di ripiegamento nella
loro conformazione. La conformazione finale della catena polipeptidica è dettata
dalla sua sequenza aminoacidica .
LA VARIAZIONE DELL’ESPRESSIONE GENICA IN ORGANISMI DIFFERENTI
Esistono differenze tra i procarioti e gli eucarioti. Gli m RNA batterici sono tradotti
appena trascritti dal DNA .Ma invece i cromosomi eucariotici sono confinati nel
nucleo dalla cellula e la sintesi proteica avviene nel citosol, quindi l’ m RNA deve
essere trasportato attraverso l’involucro nucleare del citoplasma prima di poter
essere tradotto.
LA TRASCRIZIONE E LA TRADUZIONE SONO ACCOPPIATE NEI PROCARIOTI
La traduzione inizia subito dopo la trascrizione ed allo steso m RNA si attaccano
diversi ribosomi. L’estremità della molecola di m RNA che viene sintetizzata per
prima ed è anche la prima ad essere tradotta in proteina . le molecole di RNA
messaggero legati ad aggregati sono definite poliribosmi o polisomi .
GLI m RNA EUCARIOTICI SONO MODIFICATI DOPO LA TRASCIZIONE E DOPO LA
TRADUZIONE
Gli m RNA batterici sono utilizzati immediatamente dopo la trascrizione senza
ulteriori modificazioni. Negli eucarioti , il trascritto originale , m RNA precursore o
pre-m RNA deve essere modificato mentre è ancora nel nucleo. Questa attività di
manutenzione e modificazione post-trascrizionale è necessaria per produrre un m
RNA maturo idoneo ad essere trasportato e tradotto. Durante la trascrizione inizia
negli eucarioti il processo di modificazione del messaggio .In anzitutto enzimi
enzimi specifici aggiungono un cappuccio all’estremita 5’ della catena di m RNA
legato al trascritto di m RNA attraverso tre gruppi fosfato. Una seconda modifica al
messaggero eucariotico, nota come poliadenilazione , si verifica all’estremità 3’
della molecola , in cui si trova una sequenza che serve da segnale per l’aggiunta di
una coda di molte adenine chiamata “coda di poli-A”.enzimi specifici nel nucleo
riconoscono questo segnale di poliadenilazione e tagliano le molecole di m RNA nel
sito corrispondente. A ciò segue l’aggiunta di un filamento di adenina all’estremità
3’. La Poliadenilazione ha varie funzioni: aiuta ad esportare l’m RNA dal nucleo,
protegge alcuni m RNA dalla degradazione e favorisce un efficiente inizio della
traduzione.
VARI TIPI DI RNA EUCARIOTICI :
Le cellule eucariotiche contengono vari altri tipi di RNA. Piccoli RNA nucleari (sn
RNA) si legano a specifiche proteine per formare un complesso di piccole
ribonucleoproteine nucleari, che a sua volta si combina con altre sn RNA per
formare uno spliceosoma.
Un RNA della particella di riconoscimento del segnale (SRP RNA), in combinazione
con alcune proteine, dirige il complesso ribosoma-m RNA –polipeptide al RE rugoso
poco dopo l’inizio della traduzione . piccoli RNA nucleolari ( sno RNA), processa le
molecole di pre- m RNA all’interno del nucleolo durante la formazione delle
subunità ribosomaoli. I piccoli RNA nucleolari individuano siti di taglio o di
metilazione.
La scoperta dell’RNA ha la capacità di regolare l’espressione genica. Tale
fenomeno,è noto come RNA interference (RNAi). In esso delle piccole molecole di
RNA interferiscono con l’espressione dei geni o con i loro trascritti ad RNA. L’RNA
interference coinvolge , i piccoli RNA interferenti (si RNA). I microRNA (miRNA)
inibiscono la traduzione di m RNA coinvolti nella crescita e nello sviluppo.
LA DEFINIZIONE DI GENE SI E’ EVOLUTA CON L’ACQUISIZIONE DI SEMPRE
MAGGIORI CONOSCENZE SUI GENI
Un gene può essere definito come una sequenza di nucleotidi che porta
l’informazione necessaria per produrre uno specifico RNA o polipeptide. Un gene
comprende sia sequenze di regolazione non codificanti che sequenze codificanti.
LE MUTAZIONI
I diversi tipi di mutazione possono andare dalla completa distruzione della
struttura di un cromosoma ad un cambiamento in una singola coppia di basi. Una
sostituzione di base può compromettere la funzione di una proteina se altera un
codone che quindi o specificherà un aminoacido diverso[mutazione missenso] o
darà origine ad un codone di stop [mutazione non senso]. La sostituzione di una
base può avere effetti minimi se l’aminoacido non è cambiato oppure se viene
sostituito con un altro chimicamente simile.
L’inserzione o la delezione di una o due coppie di basi in un gene invariabilmente
distrugge la funzione della proteina, poiché portata ad una mutazione frameshift,
che cambia completamente la sequenza dei codoni a valle della mutazione.
Le mutazioni possono anche verificarsi a causa di sequenze di DNA mobili, note
come trasposoni, che possono ‘saltare’ all’interno di un gene. Molti di essi sono
retrotrasposoni, che si replicano mediante la formazione di un intermedio a RNA; la
trascrittasi inversa poi li converte nella loro sequenza di DNA di origine che
possono inserirsi in un gene.
REGOLAZIONE GENICA
LA REGOLAZIONE GENICA NEI BATTERI E NEGLI EUCARIOTI
Le cellule procariotiche ed eucariotiche utilizzano meccanismi di regolazione
genica differenti.
Il requisito primario per la regolazione genica nei batteri è la produzione di
enzimi ed altre proteine nel momento in cui, sono richiesti, per cui il
meccanismo più efficace è il controllo a livello trascrizionale. L’organizzazione
di geni correlati in gruppi, permette di sintetizzare esclusivamente i prodotti
genici utili in quel momento. La regolazione genica negli eucarioti è più
complessa. Le cellule eucariotiche utilizzano enzimi preformati ed altre proteine
che possono essere rapidamente convertite da uno stato inattivo ed uno attivo.
Ogni tipo di cellula ha infatti geni che sono attivi ed altri che possono non
essere mai usati.
LA REGOLAZIONE GENICA NEI BATTERI
I suoi Geni sono costantemente trascritti e sono chiamati geni costitutivi. Le
cellule nei batteri hanno 2 possibilità per controllare la propria attività
metabolica: possono regolare l’attività dei loro enzimi oppure il numero di
molecole enzimatiche presenti in ogni cellula. I procarioti sono in grado di
rispondere ai cambiamenti delle condizioni ambientali e rispondono in maniera
efficiente in quanto i geni funzionalmente correlati sono regolati insieme
all’interno di complessi di geni chiamati “operoni”.
GLI OPERONI NEI PROCARIOTI CONSENTONO IL CONTROLLO COORDINATO DI
GENI FUNZIONALMENTE CORRELATI
Affinché si possa utilizzare il lattosio come fonte di energia, lo zucchero deve
essere scisso nei monosaccaridi glucosio e galattosio dall’enzima beta-
galattosidasi. Successivamente il galattosio è convertito in glucosio da un altro
enzima e le risultanti due molecole di glucosio sono a loro volto utilizzate nella
via della glicolisi. In presenza di lattosio aumentano anche i livelli di altri 2
enzimi: lattosio permeasi e galattoside transacetilati. L’enzima permeasi è
necessario per il trasporto del lattosio attraverso la membrana cellulare; in sua
assenza solo una piccola quantità di lattosio può penetrare nella cellula.
Ciascuna sequenza che codifica una proteina è detta gene strutturale.
E’ stato coniato il termine operone per riferirsi ad un complesso genico che
comprende geni strutturali con funzioni correlate e sequenze di DNA vicini
responsabili del loro controllo. La trascrizione dell’operone lattosio inizia
quando la RNA polimerasi si lega ad un singolo sito promotore a monte delle
sequenze codificanti. Procede poi per trascrivere il DNA formando un singo