LA MEMORIA
• La funzione della memoria consiste in memorizzare, conservare nel tempo e accedere al ricordo; a
seconda della durata: MBT (decine secondi), MLT (giorni, anni…), memoria sensoriale (da ms a secondi)
• MEMORIA SENSORIALE:
iconica (visiva) si mantiene per pochi ms; grazie a questa memoria vediamo la sequenza nei
▪ →
cartoni animati (Lumiere) (67)
ecoica (uditiva) : durata più lunga dell’iconica: fino a 2 secondi. (68)
▪
• MEMORIA A BREVE TERMINE: dopo memoria sensoriale. Decine di secondi si basa sul mantenimento
→
della traccia bioelettrica. Effetti di posizione seriale:
Effetto primacy: primi elementi in lista ricordati meglio xchè codifica più approfondita
▪ Effetto recency: gli ultimi in lista sono ricordati meglio
▪
• Tipi di MBT: visuospaziale (69), acustica (loop articolatorio, magazzino fonologico) (70)
• Basi neurali MBT e lesioni:
Lesioni giro angolare: deficit WM e token test (71)
▪ Lesioni giro sovramediale: deficit memoria uditivo-verbale
▪ Lesioni via ventrale/dorsale: defcit a ricordare oggetto, forma, colore/posizione spaziale
▪
• MEMORIA A LUNGO TERMINE: consolidamento tracce tramite sinaptogenesi: per memorizzare si
creano nuovi bottoni sinaptici principalmente avviene nell’ippocampo. Per far si che ciò avvenga:
→
potatura di connessioni inutili. Memoria implicita ed esplicita sono sconnesse (un danno ad una non
provoca necessariamente un danno all’altra)
Memoria esplicita: tutto ciò che si può dichiarare esplicitamente; ippocampo, lobo temporale
▪ mediale (collegamenti tra i 2: corteccia peririneale e paraippocampale);
accedere al ricordo: neocorteccia (contiene i ricordi, facce FFA ecc) corteccia prefrontale.
(consapevolezza ricordo che viene attivato)
episodica (autobiografia, soggettiva, esperienze personali, info etichettate temporalmente),
semantica (conoscenze sul mondo, significati semantici)
Memoria implicita: non si può verbalizzare, ma si ricorda nel tempo;
▪ Procedurale: gangli della base, cervelletto e corteccia motoria; principalmente si tratta di abilità
motorie; danni a queste aree: non imparano le procedure.
Priming percettivo: neocorteccia percettiva: temporale se uditiva, occipitale se visivo; facilitazione
nell’elaborazione percettiva di uno stimolo in seguito alla sua precedente presentazione. (72) Si
tratta di un apprendimento inconsapevole e percettivo. Il locus priming percettivo è occipitale (73)
Condizionamento classico/operante talamo, circuito dopaminergico nigro-striatale del rinforzo
→
(ricompense), amigdala (punizioni), nucleo accumbens (piacere legato a riconpensa).
Apprendimento associativo (Pavlov: stimolo condizionato associato a uno incondizionato che
produce una risposta).
Apprendimento non associativo (elementare: associazione stimolo-risposta) riflessi.
→
• Amnesia retrograda: incapacità di ricordare fatti passato recente; mesi o anni della propria vita; intacca
solo la memoria episodica, non semantica. Si verifica in seguito a lesioni cerebrali; simile ad amnesia da
elettroshock.
• Amnesia anterograda: incapacità di apprendere cose nuove; lesioni a carico del circuito ippocampale,
ma molto spessi a causa della sindrome di Korsakoff dovuta ad alcolismo. (paziente legge per anni lo
stesso giornale, non riconosce il medico ecc)
• Paziente H.M: Brenda Milner: amnesia retrograda con gradiente e amnesia anterograda. A 27 anni ha
subito la rimozione del lobo temporale mediale dell’ippocampo non si ricordava nulla tra i 24 e i 27
→
anni. (non si riconosceva allo specchio).
• Substrati anatomici amnesia: danni a ippocampo, corteccia temporale mediale, circuito di Papez,
strutture lungo linea mediana diencefalo (corpi mammillari ipotalamo-alcolismo, nucleo dorsomediale
talamo, tratto mammillo-talamico, giro del cingolo posteriore, fornice).
• Gli amnestici possono apprendere:
Condizionamento classico/operante: paziente di Cleparède non riconosceva il medico, ma un
▪ →
giorno il clinico mise uno spillo nella mano e nel momento di presentazioni il paziente si punse; il
giorno dopo nonostante non lo riconoscesse, non gli strinse la mano non sapeva dare una
→
spiegazione al suo comportamento.
Memoria procedurale: paziente H.M. col tempo migliorava le prestazioni e riduceva i tempi di
▪ esecuzioni di disegni e compiti cognitivi.
Facilitazione (priming): es. completamento di parole non c’è amnesia perché il locus non è più
▪ l’ippocampo lesionato ma la corteccia occipitale intatta.
• Modello HERA Tulving: asimmetria emisferica per il recupero delle info e memoria episodica →
corteccia prefrontale SX codifica, corteccia prefrontale DX recupero. Memoria semantica invece sia
codifica che recupero nella corteccia prefrontale SX. (74)
• Altri studi hanno sottolineato che la codifica/recupero DX-SX dipende anche dalla tipologia di stimoli.
Non si può applicare il modello HERA a qualsiasi tipologia di stimoli. (75)
• Modello della giunzione item con i loro contesti: l’ippocampo si attiva in modo ≠ durante il richiamo di
stimoli “ricordati” rispetto a quelli familiari (“l’ho già visto da qualche parte”) che invece sono associati
all’attività della corteccia peririneale e neocorteccia percettiva.
• Gli engrammi (ricordi) sono conservati nella neocorteccia, l’ippocampo conserva i link per accedervi.
• Default mode network: condizione per cui le persone stanno sempre pensando a qualcosa. Questi
contenuti mentali attivano sempre le stesse regioni (princip. regioni amigdala) elaborazione di
→
informazioni auto-referenziali.
• Long term potentiation: formazione di nuovi bottoni sinaptici per le rappresentazioni di info a lungo
termine. È il meccanismo neurale alla base dell’apprendimento. Fasi LTP:
I. Scarica potenziali d’azione→ liberazione glutammato da pre a post-sinaptico
II. Glutammato si lega a recettori NMDA (bloccati però da Mg+) e AMPA post-sinaptici
III. Questi recettori determinano l’ingresso di ioni Na+ che depolarizzano membrana post sin.
IV. Il glutammato legato a recettori AMPA causano PPSE e liberazione Mg+
V. Uscita Mg+ causa un ulteriore ingresso di ioni Na+ e Ca++ attivazione protein-chinasi post-
→
sinaptica induzione iniziale LTP
→
Questo processo col tempo forma nuovi bottoni sinaptici sinaptogenesi.
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IL LINGUAGGIO
• Capacità comunicativa uditivo-verbale e include capacità di lettura, produzione e comprensione. Solo il
linguaggio umano è interazionale e simbolico.
• Neonati come Neanderthal hanno laringe troppo alta e gola troppo piccola sapiens iniziano a
→
mescolare fonemi per ottenere parole diverse.
• Gene FoxP2 gene alla base delle capacità di codifica del linguaggio.
→
• Livelli di analisi psicolinguistica: fonologia, morfemi, semantica, sintassi
• Nella lettura si susseguono: analisi (CAVALLO) →
ortografica (aspetti visivi) “stampatello o corsivo?” analisi in V1, codifica orientamento e
▪ frequenza spaziale (CR piccoli) man mano verso la via ventrale la VWFA riconosce le lettere e a
→
seconda delle popolazioni della VWFA si riconoscono le parole (quindi analisi caratteristiche →
lettera parola). ERP: N170.
→
fonologica “fa rima con rapallo” fonema: unità distintiva + piccola del suono linguaggio;
▪ →
corteccia temporale riconosce i fonemi caratterizzati da un certo spettro (envelope) che dipende
da due variabili: luogo articolazione (anteriore, centrale, posteriore), tipo di meccanica del suono,
sordo (Sole), sonoro (roSa). Neonato riconosce tutti i fonemi, poi crescendo si specializza nella
propria lingua madre.
semantica “è un animale o utensile”
▪
• Analisi uditiva: variazioni di ampiezza e durata dell’onda sonora (frequenza, intensità, spettro) noi la
→
percepiamo come categorica “what do you mean” (do you mean è un corpus unico sonoro ma noi la
percepiamo come 3 parole diverse).
• Modello della Coorte: riconosciamo le parole prima che vengano pronunciate completamente →
elaborazione delle informazioni ad altissima velocità (76)
• Basi neurali elaborazione dei suoni:
Fonemi solco temporale superiore
▪ →
Parole polo temporale medio-inferiore e giro angolare
▪ →
Suoni area A1, giro di Heschl
▪ →
• Basi neurali della lettura: (75)
Codifica ortografica: giro fusiforme
▪ Produzione fonologica: giro frontale inferiore area di Broca
▪ →
Rappresentazione fonologica: giro frontale superiore
▪ Mapping corrispondenza tra grafema e fonema: giro angolare
▪
• MODELLI COGNITIVISTI: significati organizzati per ambiti semantici sotto forma di reti neurali concetti
→
o entità simili appartenenti allo stesso dominio semantico vengono rappresentati limitrofi rispetto a
concetti distanti semanticamente. manifestano fenomeni di priming su base intracategoriale
→
(“camion”, “ambulanza”) e intercategoriale (“autopompa” “fuoco”). La rete semantica è anche soggetta
all’effetto prototipicità (proprietà tipiche di quel concetto condivise da tutti gli elementi di quel dominio:
→
animale uccello→ canarino) “un animale respira?” risposta + veloce di “uno struzzo respira?”
→ →
rete con esemplari prototipici ed elementi periferici!
• APPROCCIO MODULARE DAMASIO: LOBO TEMPORALE (lesioni confermano teoria Damasio)
Attrezzi: attiva parte posteriore giro temporale inferiore
▪ Animali: parte mediale IT
▪ Nomi propri: polo temporale
▪
• RIASSUNTO AREE CEREBRALI SU ACCESSO LESSICALE E RICONOSCIMENTO DELLA PAROLA:
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Parole-funzione (preposizioni, avverbi…) area frontale SX
▪ Sostantivi; area di Wernicke e area temporale inferiore
▪ Parole astratte: lobo frontale
▪ Parole concrete: parte posteriore del cervello
▪ Verbi: area frontale SX, motoria e premotoria
▪ Sostantivi; corteccia occipito temporale e aree visive secondarie
▪
• L’ED ha accesso semantico ma non fonologico.
• Come si arriva al concetto?
Parola pronunciata: analisi uditiva, codifica fonologica input, attivazione forma uditiva parola,
▪ selesione lessicale, attivazione lemma, lemma, attivazione concettuale, concetto
Parola scritta: analisi visiva, codifica ortografica input, attivazione forma visiva parola, selesione
▪ lessicale, attivazione lemma, lemma, attivazione concettuale, concetto
• Potenziali bioelettrici EEG per capire quanto il cervello accede a info semantica, sintattica e
&ra
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