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L’allenamento in tale disciplina comporta un miglioramento della forza muscolare, questo
condiziona la potenza, velocità, resistenza e l’acquisizione di abilità motorie complesse.
Principali articolazioni coinvolte:
Difficoltà di questo sport (dalla meno difficile alla più difficile)
Intellettiva: non richiede una tattiva non essendo uno sport situazionela
Coordinativa: una buona coordinazione dei movimenti consente di eseguire movimento
tecnicamente giusti/perfetti e velocità di esecuzione. Fondamentale quando si tratta di
alzare massimali
Condizionale: la forza e velocità determinano la potenza, tutto reso possibile da una buona
mobilità articolare e flessibilità muscolare, senza questa, non si può essere un buon pesista.
Slide 3 Percorso verso la specializzazione
Allenamento coniugato
Nella pesistica olimpica l’allenamento della tecnica (esecuzione e modalità) si allena in
simultanea al fisico dell’atleta, permettendo di sviluppare all’unisono queste due capacità.
In parole povere gli esercizi di gara (strappo e spinta) e le loro varianti propedeutiche vanno ad
allenare sia la tecnica e la forza/fisico dell’atleta e quindi, non servono esercizi che specializzati
per ognuna delle due capacità.
Interdipendenza
Nelle sessioni di allenamento ci deve essere un numero adeguato di esercizi/gesti di gara/
propedeutici che vanno a migliorare magari in maniera indipendente forza, potenza e tecnica.
Qualità esercizi > Quantità di esercizi.
Questo perché:
Un aumento della forza/ potenza consente di avere un maggior controllo (tecnica) sul peso
che c’è su bilanciere, oltre a permettere di caricare di più.
Un miglioramento della tecnica ci permette di esprimere al meglio la nostra
forza/potenza perché, se non ho equilibrio e una buona tecnica non potrò eseguire il gesto
atletico pulito nonostante sia capace di alzare un carico elevato.
Fasi dell’apprendimento delle alzate.
Fase della coordinazione grezza: le alzate, anche quelle propedeutiche, risultano
macchinose e con errori.
Il movimento è lento e totalmente “volontario”, non vi è automatismo.
Fase della coordinazione fine: lo schema motorio delle alzate viene consolidato
diventando automatico in condizioni normali. Se le condizioni cambiamo, come ad esempio
si cambia la struttura abituale da dove ci si allena, il carico, coach ecc. nei movimenti
potrebbero subentrare errori.
Fase della coordinazione automatica: i movimenti vengono pienamente appresi e
automatizzati, sviluppo della tecnica eccellente, il movimento non è più controllato
totalmente dal subconscio ma diventa uno schema motorio autonomo, come la camminata.
Anche se condizioni cambiano, il movimento resta invariato.
Piramide della performance
Alla base abbiamo gli schemi motori di base e le capacità coordinative e condizionali. Qui ancora
non vi è nessuna specializzazione nell’atleta alla specifica attività sportiva, ma bensì vengono
colmate/migliorate gli aspetti generali.
Più queste caratteristiche verranno lavorate nel tempo, più sarà poi più facile specializzare
l’individuo in futuro.
Successivamente abbiamo lo sviluppo tecnico e performance, che sostanzialmente implica la
specializzazione dell’atleta a quella attività.
Slide 4 Biomeccanica delle alzate
Biomeccanica
Scienza che studia l’applicazione della meccanica tradizione (Newtoniana) al movimento umano e
gli effetti di tale correlazione sull’organismo.
Principi fondamentali:
1. Principio di inerzia: se a un corpo che va a moto rettilineo uniforma oppure in uno stato
di quiete, la sua condizione non cambia affinché non ci sia una forza che agisce su tale
corpo.
2. Principio fondamentale della dinamica: ogni forza applicata su un oggetto libero di
muoversi, tale oggetto subirà un’accelerazione direttamente proporzionale alla forza
applicata. Valuta la forza applicata a un oggetto e l’accelerazione ottenuta.
3. Principio di azione e reazione: applicata una forza su un oggetto 1 ed esercitata da
quest’ultimo sull’oggetto 2, dall’ oggetto avremmo una risposta con una forza uguale di
intensità alla nostra ma contraria.
Esempio: se salti, spingi verso il basso con più forza e il suolo restituisce una forza
maggiore, permettendoti di staccarti da terra.
Cinematica.
Nella pesistica questo argomento è molto importante perché ci permette di studiare le
caratteristiche spazio-temporali dei movimenti descrivendo caratteristiche geometriche, tutto
questo in maniera isolata dalle forze che generano tali movimenti. Si osserva solo il
movimento nello spazio.
Cinetica
Studio delle caratteristiche spazio-temporali dei movimenti in relazione alle forze e come
interagiscono tra loro per produrre tali movimenti.
Fondamenti biomeccanici della forza:
La forza è la capacità di un corpo di produrre forza per vincere un carico un’inerzia.
L’energia è la qualità fisica che conferisce al corpo di produrre forza
Il lavoro è il risultato della forza applicata su un corpo su cui viene trasferita.
La potenza è la frequenza con cui viene trasferita lavoro a un corpo.
Effetti della forza
La forza applicata su un corpo rigido da due risultanti:
Traslazione: il corpo rigido si muove in direzione della forza
Rotazione: la forza fa girare/muovere quel corpo intorno a un punto fisso
Le combinazioni di queste due, nel nostro corpo, da origine a movimenti complessi.
La contrazione della muscolatura conferisce in primo piano una stabilizzazione, impedendo a
un determinato segmento corporeo di traslare in direzioni indesiderati, e poi conferisce il
movimento di tale articolazione su un’articolazione, cioè la rotazione, permettendoci ci
creare movimenti complessi.
Articolazioni come leve.
Consiste nell’applicare concetti di base della meccanica sulla forza muscolare esercitata dai
muscoli sulle ossa che vincono su resistenze.
Un muscolo si contrae ed esercita una forza di trazione su un osso che tende a ruotare attorno
all’articolazione. Il sistema rappresentato dalla Forza agente e la resistenza R da vincere è
comparabile ad una leva meccanica dove sono presenti i vettori Potenza, Resistenza e Fulcro:
Potenza: forza muscolare, situata nel punto di inserzione del muscolo sull’osso
Resistenza: forza resistente, situata nel punto di applicazione della Forza da vincere (es: il
bilanciere nel palmo della mano per i curl rappresenta R, la forza da vincere).
Fulcro: punto fermo su cui agiscono P e R, che corrisponde all’articolazione.
Vantaggio e svantaggio meccanico.
Leva vantaggiosa: se la distanza tra la potenza e il fulcro fosse maggiore dalla distanza
tra fulcro e resistenza avremmo bisogno di un impiego minore di potenza per vincere la
resistenza.
Leva svantaggiosa: se la distanza tra la potenza e il fulcro fosse minore dalla distanza tra
fulcro e resistenza allora avremmo bisogno di un impiego di forza maggiore per vincere la
resistenza.
Tipi di leve
Leva di I genere: quando la forza muscolare (potenza) e la resistenza agiscono sui lati
opposti del fulcro. Può essere sia svantaggiosa che avvantaggiosa, dipende se la forza del
muscolo sia più lontana dal fulcro rispetto alla resistenza o meno.
Ad esempio il push down alla corda per tricipite.
Leva di II genere: quando la potenza del muscolo e la resistenza lavorano sullo stesso
lato dal fulcro. Ad esempio il calf raise.
Leva di III genere: quando la potenza del muscolo e la resistenza lavorano sullo stesso
lato del fulcro, ma la distanza tra fulcro e potenza muscolare e minore rispetto a quella tra
fulcro e resistenza.
Torque: la torque (o momento della forza) rappresenta la capacità di una forza di far ruotare
un oggetto attorno a un punto fisso, chiamato fulcro.
Slide 7 Mobilità e test di valutazione
ROM
Il grado di movimento che si verifica in una articolazione è chiamato Range Of Motion (ROM) e si
misura con la mobilità articolare, che può essere:
Mobilitò passiva: posizione che l’articolazione può raggiungere passivamente per poi
applicatosi una forza esterna. Priva di contrazioni muscolati.
Statica: mantenere quella posizione dell’articolazione + forza esterna
o Dinamica: forzare il continuo allungamento dell’articolazione mediante forze esterne.
o
Mobilità attiva: posizioni che l’articolazione può raggiungere tramite contrazione dei
muscoli.
Statica: mantenere e cercare di superare quel ROM mediate l’uso della muscolatura.
o Dinamica: usare movimenti dinamici per superare il ROM, come molleggiamenti,
o oscillazioni ecc.
Flessibilità: capacità di un’articolazione o di un gruppo muscolare di raggiungere la massima
escursione di movimento possibile senza dolore o restrizioni significative.
Mobilità: capacità di un’articolazione di muoversi attivamente attraverso un determinato range
di movimento (ROM), controllata dai muscoli e dal sistema neuromuscolare.
Esercizi flessibilità
Statica passiva: mantenere posizioni di allungamento con aiuto di forze esterne.
Dinamica passiva: assumere posizioni di allungamento e forzare l’ampliamento del rom.
Statica attiva: assumere e mantenere posizioni distese usando solo la forza dei muscoli.
Dinamica attiva: esecuzioni di movimenti dinamici per superare il ROM (superare i limiti di
escursione articolare). Con molleggi, oscillazioni ad alta velocità ecc.
Fattori che influenzano la mobilità.
Muscoli: essendo un tessuto si può allungare fino a un terminato punto, soprattutto se non
allenato, anche se l’articolazione permette un elevato ROM, il muscolo non potrebbe
raggiungerlo.
Oltre a questo fattore il muscolo a strumenti di controllo dello stiramento. Resistenza ad
angoli medi.
Tendini: offrono la maggior resistenza a ROM elevati
Capsula articolare: offrono resistenza ad angoli medi del ROM.
Legamenti: offrono grande resistenza ad angoli estremi del ROM a causa della loro
scarsissima mobilità e struttura.
Elasticità e flessibilità muscolare
Elasticità muscolare: capacità del muscolo di allungarsi tramite forze esterne, otre i limiti
consentiti dalla semplice contrazione, e di ritornare alla sua lunghezza originale.
Flessibilità muscolare: capacità di un muscolo di allungarsi e accorciarsi nelle sue condizioni
fisiologiche
Test di valutazione della mobilità:
Un buon esercizio per determinare la mobilità è l’overhead squat. Da questo possiamo capire se
l’atleta
Perde la curva lombare.