Le imprese possono essere classificate secondo diversi criteri.
2.1 Criteri di Classificazione
• Settore di Attività:
– Settore Primario: Agricoltura, allevamento, estrazione.
– Settore Secondario: Industria manifatturiera, edilizia.
– Settore Terziario: Servizi (commercio, banche, turismo).
– Terziario Avanzato (Quaternario): Servizi ad alto contenuto di
conoscenza (IT, consulenza, ricerca e sviluppo).
• Dimensione: Basata su parametri come il numero di dipendenti, il fat-
turato o il totale dell’attivo di bilancio. Si distinguono comunemente mi-
cro, piccole, medie e grandi imprese.
• Assetto Proprietario:
– Imprese Private: Proprietà di soggetti privati.
– Imprese Pubbliche: Proprietà dello Stato o di enti pubblici.
– Imprese Miste: Proprietà sia pubblica che privata.
2.2 Forme Giuridiche
La forma giuridica definisce l’assetto legale e le responsabilità dell’impresa. Le
principali forme in Italia sono:
• Impresa Individuale: L’impresa fa capo a una singola persona fisica, che
è illimitatamente responsabile per le obbligazioni dell’impresa (autonomia
patrimoniale imperfetta).
• Società di Persone: Caratterizzate dalla responsabilità illimitata e sol-
idale dei soci per le obbligazioni sociali.
– Società Semplice (S.s.): Per attività non commerciali.
Tutti i soci sono illimitata-
– Società in Nome Collettivo (S.n.c.):
mente responsabili. 2
– Società in Accomandita Semplice (S.a.s.): Distingue tra soci
accomandatari (che amministrano e hanno responsabilità illimi-
tata) e soci accomandanti (che non amministrano e rispondono
limitatamente al capitale conferito).
• Società di Capitali: Caratterizzate dalla personalità giuridica e
dall’autonomia patrimoniale perfetta. La società risponde delle
proprie obbligazioni solo con il suo patrimonio, e i soci rispondo
limitatamente alla quota di capitale sottoscritta.
– Società a Responsabilità Limitata (S.r.l.): La forma più diffusa
per le piccole e medie imprese.
– Società per Azioni (S.p.A.): La forma tipica delle grandi imprese,
con capitale rappresentato da azioni.
– Società in Accomandita per Azioni (S.a.p.A.): Una forma ib-
rida, con soci accomandatari (amministratori, responsabilità illimi-
tata) e accomandanti (responsabilità limitata).
Capitolo 3: L’Assetto Organizzativo e il Diversity Manage-
ment
3.1 Strutture Organizzative
L’assetto organizzativo definisce come le attività, le responsabilità e le relazioni
di autorità sono strutturate all’interno di un’impresa.
• Struttura Funzionale: L’impresa è divisa per aree di competenza (fun-
zioni), come Produzione, Marketing, Finanza, Risorse Umane. È efficiente
e favorisce la specializzazione, ma può creare “silos” e rallentare la comu-
nicazione tra funzioni.
• Struttura Divisionale: L’impresa è organizzata in divisioni semi-
autonome, basate su prodotti, mercati geografici o tipologie di clienti.
Ogni divisione ha al suo interno le proprie funzioni. Favorisce la reattività
al mercato ma può portare a duplicazione di costi.
• Struttura a Matrice: Combina la struttura funzionale e quella division-
ale. Un dipendente riporta sia a un manager di funzione che a un manager
di progetto/prodotto. È flessibile ma può generare conflitti di autorità.
3.2 Diversity Management
Il Diversity Management è l’approccio strategico e pianificato alla gestione delle
diversità (di genere, età, etnia, abilità, orientamento sessuale, ecc.) all’interno
della forza lavoro. Non si tratta solo di adempiere a obblighi di legge, ma di
valorizzare le differenze come leva per il successo aziendale.
Vantaggi di una Gestione Efficace della Diversità: * Miglioramento del
Clima Aziendale: Un ambiente inclusivo aumenta la soddisfazione e la moti-
vazione dei dipendenti. * Attrazione e Ritenzione dei Talenti: Un’impresa
3
aperta alla diversità è più attrattiva sul mercato del lavoro. * Aumento della
Creatività e dell’Innovazione: Prospettive diverse portano a soluzioni più
creative e a un problem solving più efficace. * Migliore Comprensione del
Mercato: Una forza lavoro diversificata può comprendere e servire meglio un
mercato di clienti altrettanto diversificato.
Capitolo 4: Fondamenti di Contabilità e il Processo Con-
tabile
La contabilità è il “linguaggio del business”. È il sistema informativo che misura,
elabora e comunica le informazioni economiche e finanziarie di un’impresa.
4.1 Scopo della Contabilità
• Per gli Utenti Interni (Management): Fornisce informazioni per pren-
dere decisioni strategiche, pianificare e controllare le operazioni (contabil-
ità analitica o gestionale).
• Per gli Utenti Esterni (Stakeholder): Fornisce informazioni sulla per-
formance e sulla posizione finanziaria dell’impresa a investitori, creditori,
stato, ecc. (contabilità generale o finanziaria).
4.2 Il Processo Contabile
Il processo contabile si basa sul metodo della partita doppia, secondo cui ogni
transazione viene registrata in almeno due conti, uno in “Dare” e uno in “Avere”,
in modo che la somma totale degli addebiti eguagli sempre la somma totale degli
accrediti.
L’equazione fondamentale della contabilità è: Attività = Passività +
Patrimonio Netto
• Attività: Le risorse economiche possedute dall’impresa (es. cassa, crediti,
impianti).
• Passività: I debiti dell’impresa verso terzi (es. debiti verso fornitori,
mutui).
• Patrimonio Netto: Il capitale proprio dell’impresa, ovvero la differenza
tra attività e passività. Rappresenta il valore residuo per gli azionisti.
Capitolo 5: Il Bilancio d’Esercizio e la sua Analisi
Il bilancio d’esercizio è il documento redatto al termine di ogni periodo ammin-
istrativo che rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale
e finanziaria dell’impresa e il risultato economico dell’esercizio. In Italia, è com-
posto da tre documenti principali: 4
5.1 Stato Patrimoniale
Fotografa la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa in un dato istante
(solitamente il 31/12). È diviso in: * Attivo: Elenca gli impieghi delle risorse.
Si divide in Attivo Circolante (liquidità, crediti a breve termine, rimanenze) e
Attivo Immobilizzato (beni destinati a un uso durevole, come impianti, brevetti).
* Passivo e Patrimonio Netto: Elenca le fonti di finanziamento. Il Passivo
include i debiti (a breve e a lungo termine). Il Patrimonio Netto include il
capitale sociale, le riserve e l’utile (o la perdita) d’esercizio.
5.2 Conto Economico
Mostra la performance economica dell’impresa durante l’esercizio, evi-
denziando come si è generato l’utile o la perdita. È strutturato “a cas-
cata”: Valore della Produzione - Costi della Produzione = Risultato
Operativo (EBIT) Risultato Operativo +/- Proventi/Oneri Finanziari
+/- Rettifiche di Valore = Risultato ante Imposte Risultato ante
Imposte - Imposte = Utile/Perdita d'Esercizio
5.3 Rendiconto Finanziario
Spiega le variazioni delle disponibilità liquide avvenute durante l’esercizio, anal-
izzando i flussi di cassa derivanti da tre aree: * Attività Operativa: Flussi
generati dalla gestione caratteristica. * Attività di Investimento: Flussi
legati all’acquisto/vendita di immobilizzazioni. * Attività di Finanziamento:
Flussi legati all’ottenimento/rimborso di capitale proprio o di terzi.
Capitolo 6: Dalle Risorse al Vantaggio Competitivo
La strategia si occupa di come un’impresa possa ottenere e mantenere un van-
taggio competitivo, ovvero la capacità di generare profitti superiori alla media
dei concorrenti nel lungo periodo.
6.1 La Visione Basata sulle Risorse (Resource-Based View - RBV)
La RBV sostiene che il vantaggio competitivo derivi non tanto dal posizion-
amento sul mercato, quanto dal possesso e dallo sfruttamento di risorse e
competenze uniche, inimitabili e di valore.
• Risorse: Asset tangibili (impianti) e intangibili (brevetti, marchi) che
l’impresa controlla.
• Competenze (o Capacità): L’abilità dell’impresa di impiegare e coor-
dinare le proprie risorse in modo efficace. Sono il “saper fare” organizza-
tivo.
Per generare un vantaggio competitivo sostenibile, una risorsa/competenza deve
essere VRIO: * Valuable (di Valore): Permette di sfruttare un’opportunità
5
o neutralizzare una minaccia. * Rare (Rara): Non è posseduta da molti
concorrenti. * Inimitable (Inimitabile): È difficile o costosa da imitare per
i concorrenti. * Organized (Organizzata): L’impresa è organizzata in modo
da poter sfruttare appieno la risorsa/competenza.
Capitolo 7: Le Strategie Competitive
7.1 Il Modello delle Cinque Forze di Porter
Michael Porter ha sviluppato un modello per analizzare l’attrattività di un
settore industriale, basato su cinque forze competitive: 1. Intensità della
Rivalità tra Concorrenti Esistenti: La lotta per la quota di mercato. 2.
Minaccia di Nuovi Entranti: La facilità con cui nuove imprese possono en-
trare nel settore. 3. Minaccia di Prodotti Sostitutivi: La disponibilità di
prodotti/servizi alternativi che soddisfano lo stesso bisogno. 4. Potere Con-
trattuale dei Fornitori: La capacità dei fornitori di imporre prezzi più alti. 5.
Potere Contrattuale degli Acquirenti: La capacità dei clienti di spingere
per prezzi più bassi.
L’analisi di queste forze aiuta l’impresa a comprendere il contesto competitivo
e a posizionarsi strategicamente.
7.2 Le Strategie di Base di Porter
Secondo Porter, un’impresa può ottenere un vantaggio competitivo scegliendo
una delle tre strategie di base:
1. Leadership di Costo: Offrire un prodotto/servizio standard a un prezzo
inferiore rispetto ai concorrenti, grazie a un’efficienza operativa superiore.
2. Differenziazione: Offrire un prodotto/servizio percepito dal mercato
come unico per caratteristiche quali qualità, design, servizio clienti.
Questo permette di applicare un “premium price”.
3. Focalizzazione: Concentrarsi su un segmento di mercato ristretto (nic-
chia) e servirlo meglio dei concorrenti, applicando una strategia di leader-
ship di costo o di differenziazione all’intern
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