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COSTI DELL'IMPRESA
remunerazione dei fattori produttivi impiegati nella produzione.
Proficuo
- COSTI CONTABILI = pagamento ai fornitori/lavoratori;
- COSTI OPPORTUNITÀ = remunerazione fattori produttivi apportati dai componenti dell’impresa (non c’è un esborno).
Es. impresa individuale
- L,cio a cui l’imprenditore rinuncia per svolgere la sua attività è un costo (mancato guadagno -> costo opp.)
- svolgimento attività in un locale di proprietà dell’impresa (rinuncia a locarlo perciò texi – mancato guadagno –> corsi opp.)
- acquisto macchinario con fondi proprii (mancato investimento nella miglione alternativa,es. acquisto Bund).
=>
Siconsiderano i costi opportunità per calcolare il proficili (indice di redditività dell’impresa).
- >0 REDDITIVITÀ
- 0
esempi:
R = 1 000
esborni E = 400
KE = 300
WX = 500
UTILI(U)=1°000-400=600
PROFITO ECONOMICO(n)=1°000-400-300-500=-200
1 perdita & indotto rec.
→ 1 provesti dalle alternative a disposizione sono = 300+500=800=ΔWEout
→1 proveniti netti (uiti) che dicionano dall’attivita sono scm
=> Se 1a riguarda e ripete l’imprenditore, chiude l’attivitaadjustla alle alternative. nemete no mor decidendo nel opretia
- meno non la aria
ΔWI
Il profitto indica se conviene o meno svolgere l'attività economica.
Profito neg. = quello del dall'attività - quello che otterrebbe altrove.
UTILE - COSTI OPP. = PROFITTO!!!
Profitto nullo
L'imprenditore ottiene quello che otterrebbe con le alternative.
E1 = 1.000 E2 = 400 AK = 200 WW = 400
1.000 - 400 = 600 Se non aprisse l'attività otterrebbe ∞
Profito π = 0
→ l'attività viene considerata reddittizia
Remunerazione dei servizi apportati = remunerazione delle alternative
RELAZIONE COSTI-QUANT.
C(y) → funzione di conto
indica per ogni q, prodotta dall'impresa, il minimo costo al quale quella q può essere prodotta.
y = quantità prodotta dall'impresa.
COSTO ASSOCIATO x Q. = minimo costo al quale l'impresa è in grado di produrre quella quantità.
Pu⊂one rappresenta il minimo costo?
π = pfq + costi Hp: l’impresa produce un singolo prodotto
direttivo impresa q: il prodotto
MAX π.
→ Quanto produrre (scelta di q*) per MAX π ← come produrre
tecniche di prod.
L'aumento della produzione comporta un aumento dei CNL.
aumenta AVC dopo un certo punto ⇢ aumenta AC dopo un certo punto
se minimo non è nello stesso punto:
MC sotto AVC fino a un certo punto.
MC=AVC nel punto di minimo di AVC || MC(0)=AVC(0)
MC aumenta AC nel punto di minimo di AC.
AVC dec., MC < AVC
AVC cresc., MC > AVC
AVC(0)=MC(0), dimostrazione
AVC(y0)= Se R_{l'impresa produce} ȳi + Δyi, ΔR = ? → ΔR = p Δyi
Ricavi per ȳi: pȳi
Ricavi per ȳi + Δyi = p (ȳi + Δyi) } ΔR = p Δyi
KE, AC, AVC, p
Δe = | |
Δπ = p Δyi – Δe
cost var per ȳi - cost var per ȳi + Δyi = Δe
=> Δe = cv(ȳi + Δyi) - cv(ȳi) = ∫0ȳi + Δyi c'(u) du - ∫0y c'(u) du
Nel LP
In CP c'è libertà di entrata/uscita di altre imprese nel mercato?
Se n. di imprese nell'industria non è fisso, può modificarsi. Nel LP vanno considerati i costi opportunità.
- p0
- p1
p > AC, π > 0
- Imprese entrano se π > 0 (le imprese sono tutte price taker, ma quelle presenti che vogliono entrare) e valutano in base ai prezzi (totale).
- Se prezzo diminuisce e la q. prodotta aumenta, mentre la q. prodotta dalla singola impresa diminuisce (qio) → il π diminuisce.
- Il processo continua finché i profitti scompaiono (π = 0), ovvero quando p = AC.
Nel LP i profitti scompaiono.
- π di ogni impresa = 0 (p = AC)
Le imprese non entrano (no vantaggi netti pos, exist op.coperti), ma nemmeno escono.
p*: prezzo di equilibrio di lungo periodo. (ECLLP)
Se n. di imprese è tale che p* = min AC, π = 0.
=> Im cp pe = mc (anche in cp)
=> Nel monopolio p* mc p mc
RH = r = p(y) - yp'(y) · y RH r in monopolio.
In sintesi
- RH = EH { p > RH = EH -> perchè?
- RH r
RH = (p(y) · y)
mentre l'area del rett. arancione (ΔP · Δy)