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ROM

contenuto informativo. Queste vengono chiamate (Read-Only-Memory) e su queste è

possibile eseguire solo la lettura.

Read-Write Memory: posso fare due tipi di operazioni; in questo caso il dispendio di energia per

scrivere e leggere è lo stesso, rappresenta una memoria di lavoro.

Attraverso le tecnologie dei semiconduttori si è iniziato a lavorare a memorie intermedie ovvero

Non-Volatile Memory: su cui posso svolgere sia operazioni di scritture che lettura ma le due

operazioni non sono equivalenti. L’operazione di lettura è molto più veloce di quella di scrittura;

questo perché se spengo il sistema il dato rimane. Questi tipi di memorie non hanno vita in nita,

perché ogni volta che vado a cambiare l’informazione questa diventa sempre meno stabile.

RAM (Random Acces Memory): questa sigla corrisponde ad una particolare architettura ovvero a

un particolare schema dove i bit sono organizzati in un chip, e ha anche a che fare con le

metodologie che uso per andare a leggere o scrivere questi bit. Esiste un tipo di architettura detta

RAM che è comune a tutte e tre le memorie, quando è stata inventata la sigla RAM è stata

assegnata alle memorie a sola scrittura-lettura in contrapposizione ad alcune memorie ad

accesso non casuale.

Il problema delle memoria a non acceso casuale è che la velocità per il dato numero 1 è diverso

dalla velocità per il dato centomila.

Ad accesso casuale signi ca che non è importante dove lo metto ma me lo devo ricordare dove lo

metto, però il tempo di accesso è lo stesso ovunque metta il dato.

Su tutte queste memorie le due gure di merito più portanti sono : il costo del bit e la velocità di

recupero (o di lettura o di scrittura) del dato e consumo di potenza.

Memory Timing: Definitions Esiste un ciclo di lettura e scrittura che

risentono di dinamiche, quindi quando inizio il

ciclo di lettura avrò un tempo morto e il dato

non sarà leggibile no a un certo tempo che è

Read acces/ Write

prestabilito dalla memoria (

acces). Nelle memorie read-write i due tempi

sono uguali, mentre nelle memorie non volatili il

Write acces è molto più lungo del Read acces. 1

*(A neg = A’) E.Merelli

fi fi fi fi fi fi fi

Memory Architecture: Decoders

Come memorizzo la memoria?

Questa è già una struttura di memorizzazione della memoria ad accesso casuale, qui la memoria

parole,

è organizzata in queste sono intimi di bit che vengono trattati insieme (storicamente ogni

parola era di 8 bit ); ognuna di queste parole è costituita da 8 celle, ogni singola cella è un circuito

che memorizza uno 0 o un 1. Questa struttura è comune a tutte le memorie ad accesso casuale.

Come faccio a leggere la parola?

Devo indirizzare una sola di queste parole, ovvero tirare su un segnale e abilitare le celle di una

sola parola.

decoder

I sono circuiti che permettono di far esplodere una con gurazione binaria in un segnale

uno su n.Se ho 8 parole, l’indirizzo che serve per selezionare la parole deve essere compreso da 0

a 7. Se ho n parole che è p.e. 8, ho bisogno di 3 ingressi (bit) e il decoder fa esplodere questi 3

a pass-transistor).

ingressi in 8 segnali diversi (logiche

Man mano che si ingrandivano le dimensioni della memoria questa si organizzava in piu

dimensioni, ovvero costruendo una matrice; per utilizzare questo tipo di memoria devo avere due

decoder uno per le colonne e uno per le righe.

L’indirizzo è fatto da L bit, K nelle colonne L-K nelle righe, cosi facendo riesco a memorizzare un

numero molto più grande di parole.

Hierarchical Memory Architecture Una matrice tridimensionale la posso

immaginare come una sovrapposizione

delle matrici precedenti divise per

blocchi, in cui gli ultimi 3 bit li utilizzo

per andare a scegliere il blocco giusto;

quando sono all’interno del blocco uso

la rimanente parte dell’indirizzo per

andare sulla riga giusta e sulla colonna

giusta.

All’interno le singolo blocco, dove

avvengono i transitori, mantengo delle

distanza più limitate e attraverso

l’indirizzo di blocco tengo tutti gli altri in

standby per limitare la potenza

dissipata che è riferita solo al blocco che accendo. 2

*(A neg = A’) E.Merelli fi

Read-Only Memories (ROM)

Read-Only Memory Cells Diode ROM

Sulla sinistra abbiamo la primissima

implementazione della cella che

trovo sempre all’incrocio tra la WL e

la BL. La cosa più banale da fare è

quella di collegare la BL e la WL

con un diodo se voglio memorizzare

un 1, e tenere scollegate le due L se

voglio mettere uno 0. Perché?

Se considero la BL come collegata

a un carico e a terra, se la BL è

collegata alla WL con un diodo e

seleziono la WL (porto alta la

tensione in quella WL) il diodo si

trascina dietro in tensione la BL;

non ci deve essere con itto. Se le

lascio scollegate, anche se alzo la

tensione alla WL la BL non è collegata quindi rimane a 0. Un’evoluzione sarebbe mettere un diodo

in tutte le intersezioni e metterci in serie un componente resistivo che con una certa corrente si

brucia (un fusibile) ho la possibilità di trasformare questa memoria in una programmabile una sola

volta. Il difetto principale è che tutti gli 1 consumano un’enorme quantità di corrente.

MOS ROM 1 (memoria a OR)

La tecnologia MOS sostituisce un transistor che ha nel G la WL nel D VDD e il S alla BL, in questo

modo non c’è più potenza che gira nella WL; anche qui c’è consumo di potenza perché quando la

WL si alza, la BL è alta perché il transistor è acceso e passa una corrente tra VDD e la BL, quindi

c’è una VGS superiore alla soglia che tiene acceso il transistore. In questo caso ho il S che segue

il G (source comune). Posso non mettere il transistor e memorizzare uno 0. La BL deve avere

connessioni a un carico e a massa.

MOS ROM 2 (memoria a NOR)

Avere un transistor MOS all’incrocio mi permette di avere due con gurazioni, una complementare

all’altra. L’1 viene ottenuto quando non metto la connessione e lo 0 viceversa, quindi in questo

caso il MOS è collegate con il S a massa e con il D alla BL. In questo caso la BL deve essere

collegata a VDD e al carico, cosi che se seleziono una parole in cui non ho il transistor la BL

rimane alta e quindi seleziono un 1, mentre nel cado opposto il transistor porta via corrente dalla

BL per arrivare a 0.

Questa struttura rappresenta un invertitore e se considero più invertitori in parallelo ottengo un

NOR.

MOS OR ROM In questo caso ho una memoria 4x4, ovvero 4 parole

ognuna con 4 bit. È una OR, quindi le BL vanno a massa

attraverso dei carichi ovvero dei transistor, mettiamo dei

PD attivi perché se non voglio leggere la memoria metto la

Vbias a zero e non consumo potenza; se invece accendo

Vbias consumo potenza per tutti quei bit dove c’è 1 sulla

parola selezionata.

Se p.e seleziono la parola 1 signi ca che la linea BL0 è

alta perché il transistor 1 si accende che tiene su la BL0.

Quindi in questo caso se ho un transistor signi ca che ho

3

*(A neg = A’) E.Merelli

fl fi fi fi

un 1, altrimenti uno 0.

È indispensabile che le linee di parole abbiano vicino una linea di VDD, l’unico trucco che posso

usare è quella di farla funzionare per due WL; sono delle strutture che non possono essere tanto

piccole perché una liane di VDDD deve poter portare corrente, quindi il problema è di spazi. Ma

d’altro canto tende ad essere performante perché vede dei transitori semplici di commutazione.

MOS NOR ROM Le BL sono collegate a VDD attraverso dei carichi

pseudo n-mos. Seleziono la parola con una

tensione alta, nelle locazioni dove ho il transistore la

tensione sulla BL scende quasi a 0, se invece non

esiste questa connessione la BL rimane a VDD

perché è connessa a VDD attraverso il load.

MOS NOR ROM Layout λ corrisponde a Lmin.

Il rosso rappresenta i gate (WL), il primo rosso

in alto rappresenta la prima WL e la linea blu

indica il transistor. La riga verde rappresenta la

massa. I punti neri rappresentano dei contatti

con altri parti del circuito.

MOS NAND ROM Struttura rivoluzionaria è quella a NAND, si chiama

così perché nel singolo BL le parole sono impilate

come un NAND logico. C’è una sola linea di

alimentazione e una sola di massa, anche la singola

cella è più piccola, ma sopratutto butto via tutte le

linee di VDD e di massa che avevo prima. La parola

che selezione è l’unica tra tutte che tengo a bassa

tensione.Se una parola è tenuta a VDD avrà 1 bit ma

non ha nessuna in lza sulle BL perché o non c’è la

connessione, ma se anche c’è poiché il transistor è

acceso lo trasforma in un lo; quindi il fatto di tenere

una parola alta non fa altro che trasformare tutti gli

incroci dove ho il transistor in dei li.

Se la parola 0 la metto a massa non fa nessuno e etto

dove non c’è il transistore (ho 0 in uscita) ma dove c’è lo spegne e costringe la BL ad attaccarsi a

4

*(A neg = A’) E.Merelli

fi fi fi ff

VDD e quindi ho l’1, tutte le altre parole non hanno in uenza perché sono tutte alte e trasformano

tutti gli incroci in cortocircuiti.

È meno performante perché p.e se devo trasformare un bit da 0 a 1, devo fare un transitorio di

carica su una linea molto lunga con più transistori.

Non-Volatile Memories

The Floating-gate Transistor (FAMOS)

È diverso dal transistore tradizionale perché in

aggiunta a l’elettrodo di gate si realizza tra il G e

il S un’ulteriore elettrodo, elettricamente è una

mattonella di materiale che si comporta con un

metallo, ma non lo posso connettere con nulla; si

accende quando applico sul G (quello

accessibile : control gate GC) una tensione

rispetto al S maggiore della tensione di soglia,

questa tensione di soglia sara tipica di questa

struttura e sta più alta

rispetto a quella che avrei

senza il oating gate

perché ho uno spessore

di ossido maggiore. Se

non faccio nulla la tensione a cui si piazza il oating gate si può muovere,

quindi quando tiro su il GC si alza anche il FG di un rapporto che dipende

dallo spessore degli ossidi. Quando inserisco quel pezzo di martello è

neutro, se ci metto della carica e applico la stessa tensione di prima al BC

non ho la stessa situazione sul canale a seconda che la mattonella nel

mezzo abbia una carica positiva o negativa.

Poter cambiare la con gurazione di carica nel gate mi cambi

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
12 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/01 Elettronica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elemerelli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elettronica digitale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Sangiorgi Enrico.