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Scelta della stratigrafia | Valori limite e verifica
Per stabilire se una determinata stratigrafia soddisfa i requisiti necessari, la normativa italiana, in recepimento delle direttive EU, ha fissato alcuni valori limite di trasmittanza (che riguarda quindi l'intera stratigrafia della parete) per le varie parti dell'involucro in base alle zone climatiche di riferimento stabilite in funzione dei gradi giorno. Questi valori rappresentano la prestazione minima che deve essere soddisfatta.
Analizzando la tabella notiamo che le coperture necessitano di una maggiore performance di trasmittanza (quindi che T abbia un valore minore), in quanto si tratta della porzione di edificio più estesa (rispetto le pareti ad esempio), quindi più soggetta a passaggi di flusso termico. Per quanto riguarda le finestre con infissi, i valori di trasmittanza sono diversi e più "permissivi" poiché, essendo bucature nella parete, non possono minimamente raggiungere.
le prestazioni dell'isolamento delle pareti. Questi valori non sono fissi nel tempo: dal 2010 ad oggi i valori di trasmittanza da dover essere rispettati sono cambiati tre volte, in relazione a diversi fattori. I valori limite introdotti nel 2010 sono stati recentemente aggiornati (GURI 15 luglio 2015 n.29) con importanti ricadute sul piano progettuale e operativo. Inerzia termica | sfasamento e attenuazione Inerzia termica L'inerzia termica è la proprietà dei materiali di resistere ai cambiamenti di temperatura. In altre parole, l'inerzia termica rappresenta la quantità di calore che un materiale può immagazzinare e rilasciare senza subire variazioni significative di temperatura. Un materiale con una bassa inerzia termica si riscalda e si raffredda rapidamente in risposta alle variazioni di temperatura, mentre un materiale con una alta inerzia termica richiede più tempo per raggiungere la temperatura desiderata. L'inerzia termica dipende dalleproprietà termiche del materiale, come la capacità termica, la conducibilità termica e la densità. L'inerzia termica è una proprietà importante in molti campi, come l'edilizia, l'ingegneria termica e la climatizzazione, in cui la capacità di un materiale di immagazzinare e rilasciare calore può influenzare significativamente il comfort termico e l'efficienza energetica degli edifici e degli impianti.
Sfasamento
Lo sfasamento è una differenza di fase tra due onde o segnali che hanno la stessa frequenza. In altre parole, lo sfasamento rappresenta lo scostamento temporale tra due onde che si ripetono con la stessa frequenza. Questa differenza di fase può essere espressa in gradi o radianti e indica l'angolo di avanzamento o ritardo di una delle due onde rispetto all'altra. Ad esempio, se si considera una forma d'onda sinusoidale, lo sfasamento indica la differenza di tempo tra il massimo della forma.
d'onda di unadelle onde e il massimo della forma d'ondadell'altra onda.
Attenuazione
L'attenuazione è la riduzione dell'ampiezza o dell'intensità di un'onda o di un segnale mentre si propaga attraverso un mezzo o un sistema. In altre parole, l'attenuazione rappresenta la perdita di energia o potenza di un'onda (quindi anche temperatura) in seguito alla sua propagazione. L'attenuazione può essere causata da diversi fattori, come l'assorbimento, la diffusione, la riflessione, la dispersione e l'interferenza.
CONTROLLO TERMOIGROMETRICO | 19.04.23
Introduzione | l'importanza del ricambio d'aria
Rispetto al passato gli edifici necessitano di controlli e performance migliori, soprattutto per quanto riguarda l'involucro esterno: l'obiettivo è quello di ridurre il più possibile le dispersioni termiche, riducendo quindi i consumi energetici per il mantenimento del microclima.
internodell'edificio.
Isolamento e ricambio d'aria
Generalmente per rispondere a questo requisito, l'involucro è costituito dagli strati della chiusura, più strati di materiali isolanti, il cui spessore è aumentato significativamente nel tempo.
Nel momento in cui questo requisito è entrato nella dimensione progettuale, è comparso il problema della quantità di isolamento richiesta.
Perciò si sono introdotte tabelle contenenti i valori di trasmittanza necessari; questo valore si è spostato sempre più in basso, comportando l'aumento di spessore degli strati di isolanti, ma anche un'altra conseguenza, cioè che l'edificio si è "vestito" di un cappotto isolante, sempre più spesso.
Spesso si mirava a sigillare il più possibile l'involucro, in modo da ridurre al minimo i ponti termici internotra ed esterno. Il fatto di aver sigillato il più possibile questo
involucro ha portato aun'altra importante conseguenza, cioè ha limitato drasticamente gli scambi d'aria tra interno ed esterno. Lo scambio di aria è fondamentale per noi esseri viventi, per introdurre aria pulita ed espellere aria esausta. Questo ricambio era una volta garantito dagli spifferi presenti nelle aperture, ma il fatto di aver completamente isolato gli edifici ha limitato al massimo questo effetto.
Questione del vapore
Un involucro efficiente è semplicemente una questione di controllo della temperatura? No. Le manifestazioni mostrate non sono legate all'assenza di isolante, ma si tratta di un effetto dinamico interno dell'edificio: la temperatura del microclima interno dell'edificio si modifica continuamente in relazione alle attività che si fanno e perciò bisogna considerare il quantitativo di vapore che può rimanere all'interno dell'edificio.
Il vapore permane all'interno dell'edificio se
questo modo:questo è ben isolato, causando muffe e parti umide sulle pareti, che possono essere o diventare nocive per le persone.
Esempio dell'involucro a tenuta:
Per quanto poco performante sia la parete opaca, sarà comunque più performante dell'infisso migliore sul mercato. Inserendo nuovi infissi più performanti, realizzando quindi un involucro a tenuta, si elimineranno le dispersioni, ma riducendo allo stesso tempo anche le possibilità di ricambio dell'aria e lo smaltimento del vapore, portando a fenomeni di muffa.
Fenomeno della condensa superficiale:
In determinate situazioni avviene un cambio di stato, da vapore a condensa, acqua. Nel momento in cui il vapore viene a contatto con il vetro, avviene la condensa sulla superficie del vetro in quanto la differenza di temperatura tra l'interno della stanza e quella del vetro (superficie più fredda della stanza) è importante.
Il fenomeno della condensa superficiale è risolvibile.
due modi:
- Espellendo il vapore, diminuendo la quantità di vapore all'interno della stanza;
- Proiettando un getto caldo contro la superficie, eliminando l'appannamento.
Questo fenomeno della condensazione non può avvenire solo sul vetro, ma anche sulla superficie della stratigrafia della parete. Questa migrazione del vapore è da controllare in relazione alla stratigrafia dell'involucro: siamo noi progettisti a occuparci di gestire questi scambi.
Ricambi d'aria controllati meccanicamente
Dato il grande problema a gestire il ricambio d'aria naturalmente, poiché i nuovi impianti di isolamento hanno reso impossibile la creazione di spifferi, si sono introdotti una serie di sistemi meccanici che garantiscono questo ricircolo d'aria tra interno ed esterno.
Uno dei primi sistemi di ricambio consisteva in un'aletta mobile inserita nella parte superiore del serramento che poteva essere aperta e chiusa manualmente in caso di necessità.
Il pensiero si è poi evoluto con un impianto meccanico e controllato autonomamente.un punto inaccessibile e in cui non è possibile intervenire: è quindi da prevenire.
Nel software si descrive dettagliatamente la stratigrafia interna: una volta settate le informazioni, con materiale e la sua conduttività (o resistenza), altri parametri e spessore, il software va a disegnare le due curve. Queste due curve non sono costanti, ma variano stagionalmente; quindi, il software restituisce mese per mese il comportamento della parete attraverso le due curve.
Condensa interstiziale
Esiste sempre un punto più critico per cui si rischia la condensazione: quando la condensa è interstiziale (quindi dentro la stratigrafia) non è visibile ed è generalmente a ridosso dello strato di isolante, esposto ad acqua che lo bagna.
Se si tratta di un EPS la cosa ci interessa moderatamente, in quanto continua a fare il suo mestiere tranquillamente (in quanto non si imbibisce), comportando però macchie di bagnato alla base della parete, in quanto le
gocce di condensa.Se invece siamo in presenza di un isolante fibroso (fibra di legno o lana di roccia), l'isolante tendea impaccarsi, afflosciandosi non facendo più il proprio mestiere. In particolare, la lana di rocciabagnata, si impacca verso il basso creando dei vuoti di isolante, comportando problemiall'isolamento. Invece, il legno strutturale tende a marcire e modificare la conformazione dellaparete.
Barriera e freno al vapore | il rimedio
Per evitare i fenomeni di condensa (interstiziale o superficiale) indesiderati è necessarioimpiegare uno strato di controllo della migrazione del vapore. Il rimedio non è particolarmentecomplesso o costoso e perciò vale la pena adottarlo.
La barriera o freno al vapore deve essere collocato sul lato caldo della stratigrafia in modo daregolare la migrazione del vapore al suo interno. L'idea è che il fenomeno della condensa siverifichi a causa di una certa concentrazione.