Valtri Connettivi Vero-Funzionali
F V V F FF F V V VALTRI CONNETTIVI VERO-FUNZIONALI- NAND, "O" incompatibile, uso vero-funzionale di "o" (diverso da quello della disgiunzione inclusiva ed esclusiva); si utilizza quando non si possono fare due cose insieme; es. Si mangia o si parla!" I due disgiunti non possono essere entrambi veri, ma possono essere entrambi falsi. A Nand BA B FV V VV F VF V VF F∧¬B) ∨ ∨ ∧¬B) Logicamente equivalente a (A (¬A∧B) (¬A ∧Tavola di verità complementare e, quindi, logicamente equivalente a ¬(A B) - da cui il nome Nand- NOR, né A né B A B A Nor BV V FV F FF V FF F V∧¬B Logicamente equivalente a ¬A ∨ Logicamente equivalente a ¬ (A B) - da cui il nome Nor
RIASSUNTO ∧ ∨A B A B A B (A → B) (A «︎ B)A ¬A V V V V V VV F V F F V F FF V F V F V V FF F F F V V
Utilizzando le tavole di verità si calcolano i valori di verità che le forme proposizionali assumono
quando si attribuisce un valore di verità alle lettere proposizionali che compaiono in esse.
(A → B) → (¬A → B)
A | B | ¬A | A → B | ¬A → B | (A → B) → (¬A → B) |
---|---|---|---|---|---|
V | V | F | V | V | V |
V | F | F | F | V | V |
F | V | V | V | V | V |
F | F | V | V | V | V |
V V F V V V
V F F F F V
F V V V V V
F F F V F V
∧ ∨
A | B | (A ¬ B) | ¬ (A <-> B) |
---|---|---|---|
V | V | V | F |
V | F | F | V |
F | V | F | V |
F | F | F | V |
A B (A ¬ B) ¬ (A <-> B)
V V V F
V F F V
F V F V
F F F V
• Le proposizioni che hanno la forma di una tautologia
Sono sempre vere, indipendentemente dalla verità o falsità delle proposizioni semplici che figurano in esse. Non forniscono informazioni sulla realtà.
- Parigi è la capitale della Francia - dà un'informazione
- Parigi è la capitale della Francia o Parigi non è la capitale della Francia - sempre vera, ma non dà alcuna informazione
- Tautologico - banale - inutile (nel linguaggio comune). Fondamentali in logica per determinare la correttezza delle regole di inferenza (trasmissione della verità dalle premesse alla conclusione)
- ∨ ∧ (A → B) <-> (A C → B C)
- ∨ ∧ ∨ ∧ ∨ ∧ A B C A → B A C B C (A C → B C) (A → B) <-> (A C → B C)
- V V V V V V V V
- V V F V V F F F
- V F V F V F F V
- V F F F V F F V
- F V V V V V V V
- F V F V F F V F
- F F V F F V V F
- F F F F F F V F
- V V V V V V V V
- V V F V V F F F
- V F V F V F F V
- V F F F V F F V
- F V V V V V V V
- F V F V F F V F
- F F V F F V V F
- F F F F F F V F
- V V V V V V V V
- V V F V V F F F
- V F V F V F F V
- V F F F V F F V
- F V V V V V V V
- F V F V F F V F
- F F V F F V V F
- F F F F F F V F
- ∨¬ (A → (¬A → B C)
- CONTRADDIZIONE
- Quando la forma proposizionale assume sempre
valore F qualunque siano i valori di verità delle proposizioni che la compongono, allora abbiamo una contraddizione•
NB: la negazione di una tautologia è una contraddizione e, viceversa, la negazione di una contraddizione è una tautologia.
Classificazione delle forme proposizionali•
La fp ha sempre valore V: tautologia
La fp ha almeno un valore V e almeno un valore F: contingente
La fp ha sempre valore F: contraddizione
Tautologie importanti ∨
Principio del Terzo Escluso A ¬A Data una qualsiasi proposizione A, A è vera o è falsa.∧¬A)
Principio di non contraddizione ¬ (A Data una qualsiasi proposizione A, non può essere simultaneamente vera e falsa. ∧ ∧B) ∧
Proprietà associativa della congiunzione A (B∧C) <-> (A C Il valore di verità della congiunzione non dipende dall'ordine delle lettere proposizionali (così come per la somma in matematica!).∨ ∨ ∨
- Proprietà associativa della Disgiunzione:
(A (B C)) <-> ((A B) C)
- Proprietà commutativa della congiunzione:
(A B) <-> (B A)
- Proprietà commutativa della Disgiunzione:
(A B) <-> (B A)
- Proprietà distributiva della congiunzione rispetto alla disgiunzione:
(A (B∨C)) <-> ((A&B) (A&C))
- Proprietà distributiva della disgiunzione rispetto alla congiunzione:
(A (B&C)) <-> ((A∨B) (A∨C))
- Prima Legge di De Morgan:
(A B) <-> ¬(¬A∨¬B)
- Seconda Legge di De Morgan:
(A B) <-> ¬(¬A∧¬B)
- Equivalenza Logica: Si dice che una forma proposizionale è logicamente equivalente ad un'altra se e solo se le due forme proposizionali hanno lo stesso valore di verità in corrispondenza di ogni assegnazione
Valori di verità alle lettere che compaiono in esse.
- Se x è logicamente equivalente ad y, allora y è logicamente equivalente ad x
- Se y è logicamente equivalente ad x, allora x è logicamente equivalente ad y
La forma proposizionale X è logicamente equivalente alla forma proposizionale Y se e solo se X e Y hanno lo stesso valore di verità in corrispondenza di ogni assegnazione di valori di verità alle lettere che compaiono in esse.
"X e Y sono logicamente equivalenti"
Se X e Y sono logicamente equivalenti e Y e Z sono logicamente equivalenti, allora X e Z sono logicamente equivalenti.
¬A ↔ B
A ↔ ¬B
A ¬B ¬A ↔ B
A ↔ ¬B
V V F F F F
V F F V V V
F V V F V F
F F V V F F
⋀ ⋁ ⋀
B)FP logicamente equivalenti tra loro: ¬A « B, ¬A « B, ¬(A « B), A⩡B, (A ¬B) (¬A⩡B)
TEOREMA: Due forme preposizionali X e Y sono logicamente
equivalenti se e solo se la forma proposizionale X <-> Y è una tautologia.
Dimostrazione: Se due forme proposizionali X e Y assumono sempre lo stesso valore di verità, allora il loro bicondizionale X «︎ Y assume sempre valore V, quindi è una tautologia. Viceversa, se il bicondizionale ha sempre valore V, le due forme proposizionali X e Y assumono sempre lo stesso valore di verità, e quindi sono logicamente equivalenti.
Tutte le tautologie che sono dei bicondizionali sanciscono l’equivalenza logica dei loro due membri. ∧, Comunque, data una fp, esiste una fb ad essa logicamente equivalente che contiene solo i connettivi ¬, e ∨.
Tutte le tautologie che sono dei condizionali sanciscono la conseguenza logica del conseguente dall’antecedente.
Le seguenti fp sono logicamente equivalenti?
- ∨ ∧ ∨1. A (A B) (A SI¬B)
- ∧ ∨2. B) SI¬(A ¬A ¬B→
- ∧3. A B SI¬(A ¬B)→
- ∧4. B) NO¬(A ¬A
- La forma proposizionale X è conseguenza logica della forma proposizionale Y se e solo se, per ogni assegnazione di valori di verità alle lettere proposizionali che compaiono in esse, se Y ha valore V, allora X ha valore V.
- Più semplicemente: se e solo se ogni volta che Y è vera, allora è vera anche X.
ESEMPI
- ∧ ∧Se A B ha valore V, allora A ha valore V, per cui A è conseguenza logica di A B
- ∨ ∨Se A ha valore V, allora A B ha valore V, per cui A B è conseguenza logica di A
- →Se A ha valore V, B, avendo antecedente falso, ha valore V, per cui B è conseguenza logica di ¬A
Prima forma della legge di concatenazione (A→B) → ((B→C) → (A→C))
Seconda forma della legge di concatenazione (A→B) (B→C) → (A→C)
Leggi di concatenazione: Le due leggi esprimono il fatto che dalle due
A→B
B→C
A→C
A ¬A → B
Un condizionale con antecedente falso è vero, per cui un condizionale con antecedente sempre falso, quale A ¬A, è sempre vero.
Intuitivamente la legge di Scoto (“ex absurdosequitur quodlibet”) afferma che da una contraddizione si può dedurre qualsiasi proposizione.
è una tautologia
Se due forme proposizionali X e Y sono logicamente equivalenti, allora ciascuna delle due è conseguenza logica dell’altra.
Ogni risultato di equivalenza logica equivale a due relazioni di conseguenza logica:
La forma proposizionale X è conseguenza logica delle forme proposizionali Y1, Y2, …, Yn se e solo se X
La forma proposizionale X è conseguenza logica delle forme proposizionali Y1, Y2, …, Yn se e solo se X
è veraper tutte le assegnazioni di valori di verità alle lettere proposizionali che rendono vere Y1, Y2, …, Yn.
Più semplicemente: se e solo se X è vera ogni volta che sono vere Y1, Y2, …, Yn.
TEOREMA: la forma proposizionale X è conseguenza logica delle forme proposizionali Y1, Y2, …, Yn se e solose la forma proposizionale∧ ∧ ∧Y1 Y2 … Yn → X è una tatuologia.
Verifica di tautologie col metodo indiretto
(A→B) → ((B→C) → (A→C))
F(A→B) → ((B→C) → (A→C))
V F F(A→B) → ((B→C) → (A→C))
V F V F F(A→B) → ((B→C) → (A→C))
V F V F V F F(A→B) → ((B→C) → (A→C))
V V F F F V F F V F F
Siamo pervenuti ad una contraddizione: la forma proposizionale non potendo avere valore F, è unatautologia.
Con il metodo del controesempio, dimostriamo che è una tautologia (¬A→¬B) →
corretta è una regola che preserva la verità delle proposizioni. In altre parole, se le premesse di una regola sono vere, allora anche la sua conclusione deve essere vera. Ad esempio, la prima legge di contrapposizione afferma che se una proposizione B implica una proposizione A, allora la negazione di A implica la negazione di B. Questa regola è corretta perché se B implica A, allora se A è falso, anche B deve essere falso. La seconda legge di contrapposizione afferma che la congiunzione di due proposizioni A e B è equivalente alla negazione della disgiunzione delle negazioni di A e B. Questa regola è corretta perché se A e B sono entrambe vere, allora le loro negazioni devono essere false e quindi la negazione della loro disgiunzione è falsa. Infine, la legge di Crisippo afferma che l'implicazione tra due proposizioni A e B è equivalente alla negazione della congiunzione di A e la negazione di B. Questa regola è corretta perché se A implica B, allora se A è vera e B è falsa, la congiunzione di A e la negazione di B è falsa. Queste regole logiche sono fondamentali per la correttezza del ragionamento logico e sono utilizzate per derivare nuove proposizioni a partire da premesse vere.Scarica il documento per vederlo tutto.
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