CHIMICA E TECNOLOGIA
DEI PROCESSI INDUSTRIALI
(dalle lezioni prof MOTTI)
INTRODUZIONE : PRODOTTI DI BASE E LORO PRINCIPALI DERIVATI
Come si è già visto nel corso di Chimica Industriale II per la laurea triennale, l’industria
prodotti di base,
chimica è fondata sull’utilizzo di un numero molto limitato di ottenibili
cracking” propilene, butadiene,
prevalentemente dai processi primari di “steam (etilene,
butene, isobutene), reforming” toluene, xileni) reforming”
“catalytic (benzene, e “steam (gas
di sintesi metanolo).
e, da esso, L’oggetto di questo corso sarà lo studio, sia dal punto di vista
chimico che da quello tecnologico, dei processi industriali di produzione dei principali derivati dei
prodotti di base. Il grafico di figura I.1 può servire per dare un’idea panoramica dello sviluppo del
corso, rappresentando le molteplici vie di produzione che si diramano dagli intermedi di base.
Figura I.1 Schema riassuntivo dell’industria petrolchimica
“Hydrocarbon Processing”, november 1966)
(da
L'etilene è il più importante prodotto di base dell'industria chimica organica; la sua capacità
di produzione su scala mondiale ha raggiunto nel 2008 circa 120 milioni di t/a, essendo quella
europea di oltre 26 milioni di t/a, con ritmi di crescita in media ancora del 4-5% all’anno.
La suddivisione percentuale dei consumi di etilene per la produzione dei suoi più importanti
derivati è illustrata in figura I.2.
Figura I.2 - Consumi percentuali di etilene per la produzione dei più importanti derivati
(Fonte: PMRC, 1998)
L’utilizzo di gran lunga più importante dell’etilene si ha nella produzione di polimeri, in
polietilene: LDPE, HDPE, LLDPE.
particolare (quasi il 60% dei consumi) delle diverse varietà di
dicloroetano (EDC)
Gli altri prodotti di più ampio mercato sono il (intermedio nella produzione
cloruro di vinile, PVC), di etilene (EO)
del e quindi del l’ossido (intermedio nella produzione del
glicol etilenico (EB)
e quindi di molti polimeri derivati, in particolare poliesteri), l’etilbenzene
stirene
(intermedio nella produzione dello e dei polimeri suoi derivati). Altri prodotti in crescita
alfa-olefine etilene-propilene di vinile
come utilizzo sono le lineari, gli elastomeri e l’acetato
monomero (VAM). Sono invece in calo l’utilizzo dell’etilene come intermedio nella produzione di
etanolo acetaldeide,
e di a motivo dell’affermarsi di tecnologie più competitive.
propilene
Sebbene il sia considerato il primo prodotto di origine petrolchimica ad avere
trovato un’utilizzazione industriale, ancora prima dell'etilene, il quale dovette imporsi come
sostituto dell'acetilene nella produzione degli stessi prodotti di largo consumo, il suo impiego
commerciale ha segnato una rapida crescita solo negli ultimi decenni. La domanda mondiale di
propilene è stata quantificata in oltre 65 Mta nel 2005, con una crescita costante di circa 2 Mta
polipropilene
nell’ultimo decennio, trascinata soprattutto dal (PP), che attualmente rappresenta
da solo oltre il 60% dei consumi (cfr. figura I.3).
Figura I.3 – Evoluzione dei consumi percentuali di propilene per la produzione dei suoi più
importanti derivati
[da J.S. Plotkin, in “Catalysis Today”, vol. 106, 10-14 (2005)]
Gli altri derivati maggiormente richiesti dal mercato sono: l'acrilonitrile, prodotto di
ammonossidazione, fibre acriliche; di
utilizzato in particolare nella produzione delle l'ossido
propilene acrilico, ossidazione; oxosintesi, butirraldeide
e l’acido prodotti di i prodotti di cioè e
2-etilesanolo, plastificanti; cumene
alla base quest’ultimo dei più importanti il e i suoi derivati,
fenolo acetone; isopropilico,
in particolare e l'alcool anch’esso utilizzabile nella produzione di
acetone.
Come è già stato discusso nel corso di Chimica Industriale II per la laurea triennale, partendo
taglio C
da un proveniente da uno "steam cracking" o da un cracking catalitico, è possibile
4 butadiene,
arrivare ad isolare i singoli idrocarburi componenti, in particolare il l'isobutene, l'1-
butene, 2-buteni cis- trans-, n.butano
la miscela dei e il e l'isobutano. Ciascuno di questi
componenti può trovare applicazione come intermedio chimico.
Lo sviluppo, in anni recenti, dei processi di "steam cracking" a partire da "virgin nafta" e altre
frazioni più pesanti ha portato successivamente a valutare con maggiore attenzione la possibilità
di recuperare con processi di distillazione estrattiva altri prodotti, utili come intermedi chimici,
di pirolisi": benzene
contenuti nel taglio "benzina in primo luogo il ed altri idrocarburi aromatici,
idrocarburi C
in alternativa al "reforming", ma poi anche gli , utilizzabili per la produzione di
5
polimeri per materie plastiche ed elastomeri.
Dopo una contrazione registratasi nel corso degli anni '80, attualmente le capacità mondiali
di produzione dell'1,3-butadiene sono attestate intorno agli 8,5 milioni di tonnellate/anno. Il
mercato del butadiene è stato caratterizzato fino a pochi anni fa da una situazione di squilibrio tra
fabbisogno e disponibilità in alcuni paesi, in particolare negli USA, che sono stati fino all'inizio
degli anni '90 dei forti importatori di butadiene dai paesi dell'Europa Occidentale, dove aveva
trovato maggiore sviluppo industriale il processo di "steam cracking" dalla "virgin nafta", mentre
negli USA erano privilegiati i processi di cracking delle frazioni leggere ed i processi di
deidrogenazione dei C per l'ottenimento del butadiene. La situazione sta però cambiando: gli USA
4
prevedono infatti di ridurre drasticamente negli anni a venire le loro importazioni di butadiene, in
relazione ad un programma di sviluppo di impianti di "steam cracking" a partire da cariche
pesanti. Di conseguenza risulterà probabilmente eccedente la produzione europea.
Per quanto riguarda i consumi, la maggior parte del butadiene prodotto nel mondo viene
utilizzata come monomero o comonomero nella produzione di elastomeri sintetici, in particolare di
gomme SBR (stirene/butadiene) gomma BR (polibutadiene)
o lattici (circa il 50%) e di (circa il
20%), entrambi alla base dell'industria dei pneumatici; seguono altri tipi di gomme, con usi
neoprene (policloroprene), NBR (butadiene/acrilonitrile) resine ABS
differenziati: e
(acrilonitrile/ butadiene/ stirene) . Per quanto riguarda altri derivati, si può fare riferimento allo
schema riportato in figura I.4, nel quale compaiono:
- l'adiponitrile (12% dei consumi sul mercato USA), ottenibile da butadiene via reazione con HCN,
adipico esametilendiammina,
usato come intermedio per arrivare all'acido o alla quindi al
nylon 6,6;
1,4-esadiene, gomme EPDM;
- l' usato come termonomero nella produzione delle
solfolano,
- il ottenuto per addizione di anidride solforosa e successiva idrogenazione, del quale è
nota l'utilizzazione come solvente per l'estrazione degli idrocarburi aromatici;
tetraidrofurano,
- l'1,4-butandiolo ed il importanti rispettivamente come intermedio nella
produzione di poliesteri e come solvente;
,
- oligomeri del butadiene, utilizzati nel settore delle vernici;
α ω-diolefine,
etilidennorbornene,
- l' usato come intermedio di sintesi e nella produzione di gomme speciali.
Figura I.4 - Utilizzi chimici del butadiene
(da "Tecnologie Chimiche", no.1, 1995)
Già si è parlato, nel corso di Chimica Industriale II, dell'importanza assunta dall'isobutene
metil t.butil etere (MTBE),
come intermedio per la produzione del usato come additivo
antidetonante per le benzine al posto del piombo tetraetile (TEL). Nel 1995 sono state consumate
circa 8 milioni di tonnellate di isobutene nel mondo per la produzione di MTBE, e si è registrato
un ulteriore aumento del 25% dei consumi fino al 2000. Oltre a questo, altri importanti impieghi
butile)
dell'isobutene si hanno nel settore degli elastomeri (gomma e come intermedio in nuovi
metacrilato di metile.
processi per la produzione del
Anche per l'1-butene si parla di un mercato in forte crescita, con il grande sviluppo che ha
polietilene lineare a bassa
avuto, in particolare nel decennio 1981-199O, la produzione del
densità (LLDPE), dove l'1-butene è usato come comonomero con l'etilene. Consumi minori si
polietilene ad alta densità
hanno, sempre come modificatore del polietilene nella produzione di
(HDPE), polibutene-1 alcooli butilici.
oppure nella produzione di omopolimero o di
I componenti del taglio C di maggiore importanza per le loro potenziali applicazioni (cfr.
5
ciclopentadiene
figura I.5) sono l'isoprene, il (di solito estratto nella sua forma dimerica come
diciclopentadiene), piperilene
il (cis- e trans-1,3-pentadiene), l'isoamilene (2-metil butene-2) e,
in quantità piuttosto limitate, l'1-pentene.
Figura I.5 - Dieni e olefine C di maggiore interesse industriale
5
(da "Chemistry & Industry", 2 september 1996)
Normalmente essi vengono lasciati nella "benzina di pirolisi", venendo poi trasformati per
ciclopentadiene
idrogenazione in prodotti saturi durante i processi di "hydrotreating". Il può
diciclopentadiene
essere recuperato però dimerizzandolo a caldo a e quindi separandolo come
Isoprene
soak” distillation,
tale per distillazione dal resto della frazione (“Heat cfr. fig. I.6). e
piperileni isoamilene 1-
possono essere separati mediante tecniche di distillazione estrattiva; e
pentene possono a loro volta essere recuperati dal raffinato C , costituito da olefine e paraffine,
5
proveniente dagli stessi procedimenti di distillazione estrattiva.
Figura I.6 - Dieni e olefine C di maggiore interesse industriale: metodi di separazione
5
(da "Chemistry & Industry", 2 september 1996)
Per quanto riguarda gli impieghi, il più importante è senz'altro l'isoprene, essendo il
1,4-cis)
monomero di base della gomma naturale (poliisoprene e quindi utilizzabile nell'industria
degli elastomeri di sintesi come omopolimero, oppure come comonomero reticolante nella
gomma butile
produzione della (in combinazione con l'isobutene), o nella produzione di
copolimeri di blocco stirene-isoprene, prevalentemente usati come elastomeri per mastici ed
adesivi in genere. diciclopentadiene
Il principale impiego del consiste nella produzione di resine idrocarburiche
idrogenate, prevalentemente usate in prodotti per l'
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