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LA CAPSULA INTERNA

Passa attraverso il talamo e alcuni nuclei dei gangli della base.

Proiezioni efferenti tratti motori fibre talamo-corticali

 

Proiezioni afferenti tratti sensitivi fibre cortico-bulbari, cortico-pontine, cortico-

 

spinali)

IL CORPO CALLOSO

È il più grosso tratto di fibre del SNC.

Costituisce la principale commisura neocorticale degli emisferi

cerebrali: collega aree corticali omologhe dei 2 emisferi.

La sua funzione principale è quella di permettere che un’info depositata

in un’area corticale di un emisfero sia disponibile anche per la

corrispondente area dell’emisfero opposto.

Un’altra funzione importante è quella di unificare la periferia sensoriale (rappresentata

in 2 metà simmetriche ma separate a livello degli emisferi cerebrali emisfero dx-

parte sx del corpo).

Segue uno sviluppo che è parallelo a quello del manto corticale della corteccia

corticale.

È massimamente sviluppato nell’uomo comprende 200milioni di fibre che sono

topograficamente organizzate a seconda della porzione di corpo calloso

vengono condotte info diverse.

È molto importante la sua STRUTTURA per capire i sintomi, si può dividere in parti

diverse:

- La metà anteriore (dall’1 al 4) mette in

comunicazione le parti anteriori del cervello

(lobo frontale)

Il rostro, il ginocchio e il corpo (divisibile in

3 parti) mettendo in comunicazione i due lobi

frontali, si occupa del passaggio delle info

motorie tra i 2 lobi

- La metà posteriore mette in comunicazione le

parti dietro il lobo frontale

1/3 del corpo, istmo, splenio c’è il

passaggio delle info sensoriali:

1/3 posteriore del corpo mette in

comunicazione le aree parietali si occupano della sensibilità somestesica,

sensibilità tattile, dolore e senso di posizione.

L’istmo mette in comunicazione i lobi temporali e permette passaggio di info

uditive.

Lo splenio veicola il passaggio di info visive contenute nel lobo occipitale.

SINDROME DA DISCONNESSIONE CALLOSA

Sperry scoprì la specializzazione del corpo calloso nel mettere in comunicazione i due

emisferi cerebrali.

Una lesione al corpo calloso isola i due emisferi cerebrali è stato studiato nei

pazienti split-brain a cui viene tagliato il corpo calloso così da lasciare separati i due

emisferi e isolarli.

Perché per alcune epilessie non curabili farmacologicamente, per evitare che

l’epilessia si espanda ai due emisferi, si procede al taglio del corpo calloso non dà

disturbi motori/sensoriali, ma crea dei disturbi più specifici che riflettono la

comunicazione dei due emisferi (Es sindrome della mano anarchica)

IL FORNICE

“Fornix” = arco

Insieme di fibre commissurali interemisferiche.

Fascio di fibre a forma di C che mette in comunicazione

l’ippocampo con i corpi mammillari

FIBRE DI ASSOCIAZIONE

Ci sono poi una serie di fibre di associazione che mettono in comunicazione aree

cerebrali della corteccia, perché essa è divisa in lobi, e nei lobi ci sono aree con

funzioni specifiche, e le info presenti in queste aree devono essere scambiate con le

altre aree.

LA CORTECCIA

- Riceve fibre:

Ascendenti da strutture sottocorticali

o Da altre strutture corticali (fibre associative o cortico-corticali intra-

o emisferiche mettono in comunicazione aree della corteccia dello stesso

emisfero)

Dall’emisfero opposto (commissurali o callosali)

o

- Invia fibre:

Localmente (attraverso fibre associative manda info da un’are all’altra)

o Ad altre strutture corticali (gangli della base, talamo, sistema limbico)

o A strutture sottocorticali (efferenti, discendenti o di proiezione)

o

LA SOSTANZA GRIGIA

La corteccia cerebrale è un mantello laminato di neuroni, elaborano info efferenti e

mandano quelle afferenti

TIPI DI NEURONI CORTICALI

1. Piramidali corpo cellulare a forma triangolare e la loro base è

rivolta verso la sostanza bianca e l’apice verso la superficie della

corteccia cerebrale.

L’arborizzazione dendritica si origina dai 3 vertici del soma.

I dendriti basali hanno arborizzazione orizzontale proporzionale alla grandezza

del soma.

Il dendrite apicale risale senza ramificarsi attraverso gli strati corticali fino a

raggiungere gli strati più superficiali ramificandosi in un secondo momento.

Gli assoni hanno un decorso discendente (formano le fibre di proiezione), gran

parte di essi abbandonano la corteccia entrando nella sostanza bianca

sottocorticale.

Hanno dimensione varia, ma tendono ad essere molto grandi.

2. Sellate (o granuli) hanno dimensione più piccola e hanno

aspetto rotondeggiante.

Hanno una vasta arborizzazione dendritica ma vicino al soma.

I dendriti rimangono nella corteccia, gli assoni possono contattare

neuroni adiacenti o terminare su neuroni di stati superficiali o

profondi ma sempre a livello corticale (no fibre di proiezione).

3. Fusiformi soma a forma di fuso. Gli assoni di solito escono dalla

corteccia.

ORGANIZZAZIONE ISTOLOGICA DELLA CORTECCIA

Neuroni corticali diversi sono raggruppati in strati paralleli alla superficie

(sono raggruppati per cellule dello stesso tipo e della stessa dimensione)

2 tipi di corteccia:

1. NEOCORTECCIA o ISOCORTECCIA

Struttura più complessa formata da 6 strati

o Presente solo nei mammiferi

o

2. ALLOCORTECCIA

Struttura più semplice formata da 3 strati

o Filologicamente più antica

o

- I strato qui terminano i dendriti apicali delle cellule piramidali e delle fibre

afferenti di origine talamica e corticale.

- II strato contiene piccole cellule piramidali (non cellule stellate). Una parte

degli assoni delle cellule granulari danno origine a fibre di associazione cortico-

corticale

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher littlenny di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti anatomofisiologici dell'attività psichica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Bolognini Nadia.