MILANO:
La storia inizia con il dopoguerra nel momento in cui la città è tremendamente lacerata e ferita dai
bombardamenti che ha subito come moltissime città italiane, ma Milano ancora di più essendo una città
industriale. Gli aiuti americani serviranno a recuperare l'edilizia ma anche le arie produttive, perché alla
città di Milano serviva ricostruirsi spazialmente nell’edilizia che serve per dare alloggio, ma anche serviva
riemettere in piedi il lavoro.
La ricostruzione del secondo dopoguerra non è solamente economica e architettonica; è la ricostruzione
per tramite delle architetture di una società, della sua morale, delle sue speranze, e delle sue aspettative.
“Il capoluogo lombardo, in questo processo, diventa simbolo e capitale del benessere, punto di interesse
per le piazze estere e città dove tentare la fortuna, trovare un lavoro ed un alloggio onesto, seppur
discreto. Un boom economico a cui segue un forte sviluppo edilizio che trova le proprie origini nella stessa
ansia di ricostruzione innescatasi alla fine del secondo conflitto mondiale”.
È esattamente lo sviluppo che si dà a Milano dal 1945 fino ai primi anni 60, che permetterà di raccontare
Milano come una città in cui tutto è possibile, è la città dei milanesi, la città di chi lavora, di chi manda
avanti una nazione.
Cosa accadde in quegli anni?
Una comunità che è quella degli intellettuali (sono gli artisti, gli storici..) stanno pensando a come si
costruisce una città e lo fanno attraverso il loro ricco bagaglio culturale, danno un contributo.
Cosa significa costruire una città che ha una sua identità storica e un suo passato che non deve essere
modificato da trasformazioni? 35
Questo è un percorso importantissimo della città, è un tentativo di codificazione che rimette in discussione
i principi del movimento moderno. Si proverà a descrivere un modo di come si faccia la città moderna a
partire dal recupero dell’identità storica, e non lo faranno soltanto teorizzando, ma anche dandone prova
negli esempi di architettura che riusciranno a realizzare.
“l'Italia, troppo spesso giunta in leggero ritardo rispetto ai maggiori paesi europei, per una volta, forse
proprio perché di nuovo indietro, si mostrava salva da ogni dogmatismo sul piano architettonico. Attenta
finalmente alle necessità pragmatiche e spinta da una volontà di cambiamento, di rottura con il recente
passato, anche per motivi di carattere politico, [...] superava i precedenti "dibattiti puramente estetici"
che avevano inscenato "battaglie tra archi e colonne" per porsi di fronte al "diritto dell'uomo alla casa"". Il
tema abitativo diviene campo di sperimentazione e confronto per ricostruire una città ma anche una cultura
architettonica ed urbana.”
A Milano si inanellano una serie di interventi straordinari che sono tutti esempi di architetture che tentano
di spiegare la via moderna ma italiana di costruire il nuovo, di fare la città moderna, non quindi di riscrivere
la città del passato.
Alcuni interventi sono: Casa Caccia Dominioni; Luigi Moretti che mentre progettava i Propilei per Roma, fa
anche una casa con funzioni miste, e lo fa realizzando un basamento su cui innesta altri corpi, e l’innesto
seve per diversificare le funzioni e mettere uffici, spazi commerciali, edificio di residenze e alloggi; Torre
Melchiorre Bega, infatti a Milano si sperimentano delle straordinarie realizzazioni di torri alte.
Milano anche come Roma, in quegli anni è simbolo dell’italianway di rifarsi e ricostruirsi, ed è il cinema a
dare visione di interpretazione di questa capacità.
Monicelli dice:
“C’erano cinema, teatri, e caffè, c’era la vita notturna cosa unica in Italia. Vivevamo in via Eustachi a due
passi da Corso Buenos Aires. Quando uscivo andavo lì, era pieno di movimento, ancor più di Corso Vittorio
Emanuele, e di notte si accendevano le luci. Una ville Lumière.”
Quella Ville Lumièr viene restituita nel film “Rocco e i suoi fratelli” o nel film “Renzo e Lucia”;
anche nel film “La Notte” è un film che viene descritto come una Promenade architecturale perché meglio
di tutti forse ha anche raccontato il senso di straniamento che provoca la costruzione di questa città dove
anche la scala di alcuni edifici provoca delle emozioni nel visitatore.
Il film inizia proprio nell'edificio di Asnago e Vender, all'occasione indicato come una clinica, in cui i due
protagonisti vanno ad incontrare un loro amico e da lì partono i turbamenti e l’angoscia di questi
protagonisti. La Milano ritratta nel film è una città oggetto di metamorfosi veloci, in cui il disgregarsi degli
spazi fanno da sfondo allo smarrimento dei protagonisti. Lo scorrere della pellicola ci accompagna
letteralmente in un percorso di architetture nuovissime in costruzione o diroccate e cerca di svelare proprio
attraverso le trasformazioni urbane il disagio interiore dei personaggi, come se le lacerazioni del corpo della
città potessero rispecchiare quelle dell'anima dei suoi abitanti.
In sistesi…
I due decenni del dopoguerra rappresentano il momento più alto raggiunto dall'architettura italiana nel
corso del 900. Si tratta degli anni della rinascita politica, sociale ed economica dell'Italia dopo la catastrofe
della guerra, gli anni del cosiddetto boom economico. I rapporti tra architettura, ingegneria, design e le
modalità attraverso le quali innovazioni materiali, nuovi procedimenti di cantiere e originali
tecniche costruttive sono stati assimilati e fusi in un nuovo linguaggio architettonico, sono il risultato di un
periodo straordinario, tanto intenso quanto breve. La elevata qualità rappresentata dalla produzione di
edilizia media, corrente, l'uso di tecniche costruttive come la prefabbricazione o la precompressione, o di
figure strutturali come la costruzione a guscio o la trave reticolare, il pilastro a fungo o la mensola a sbalzo,
individuano nei cantieri della ricostruzione bellica il luogo privilegiato di formazione e sviluppo della cultura
architettonica.
Ciò che rende particolarmente interessanti gli anni della ricostruzione e della successiva crescita economica
è l'affermarsi di una cultura condivisa del costruire a cui partecipano in uguale misura ingegneri e architetti,
grandi imprese e industrie. Si tratta di una architettura che non esibisce in alcun modo la tecnica nei termini
di una ingenua fede nel progresso, ma al contrario le opere analizzate mettono in evidenza felicità inventiva
e sapienza costruttiva, attenzione per il contesto e cura nella scelta dei materiali, capacità critica e aderenza
alle esigenze funzionali. Guardando questa architettura oggi, gli anni 50 e 60 ci appaiono come un'epoca di
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grande vitalità intellettuale capace di illuminare il nostro presente attraverso opere il cui valore è ancora
ben lontano dall'essersi esaurito.
Da questa storia e soprattutto della storia di Milano, noi capiamo la genesi del design italiano, perché da
queste esperienze dai dettagli e dalle soluzioni che soprattutto nella cura degli interni gli
architetti metteranno in piedi, si svilupperà un filone industriale importantissimo.
A Milano il tema del Piano e dello sviluppo della città si formula. Anche qui ci sono interpretazioni autoriali
di come si deve ricostruire la città, c'è un dibattito in cui questi soggetti si confrontano, ma un'idea
complessiva di città è ancora assente. 37 20 dicembre pm 2021
LA CITTÀ CONTEMPORANEA
Vedremo quali sono gli effetti nel territorio italiano e in generale in quello europeo che porterà alla
ridefinizione della città rispetto alle caratteristiche con cui finora abbiamo avuto modo di studiarla nelle
diverse esperienze viste, ad esempio nel piano di ampliamento per Barcellona di Cerdà dove comunque la
città deve misurarsi con una nuova esigenza di crescita e sviluppo quindi di estensione per accogliere il
picco demografico che c'è in quegli anni e anche quegli ampi flussi di popolazione che dalla campagna si
sposta in città dove sta avvenendo un processo di industrializzazione; quindi abbiamo visto come in questa
esperienza di Barcellona la città abbia mantenuto integra la propria immagine di oggetto unitario
caratterizzato da densità e compattezza, un oggetto evidente chiuso entro dei limiti ben definiti che trova
una sua identificazione nel contrasto e nell'opposizione a quello che tradizionalmente nella storia della città
è conosciuto come spazio rurale della campagna. Quindi fino al XX secolo la città è delimitata da dei margini
ben definiti che diventano il punto di contatto tra questi spazi legati da una relazione di contrapposizione.
Quello che vedremo oggi invece è questo processo di sfaldamento di questi limiti, di questi bordi ben
definiti, dato dalla fuoriuscita di materiali e oggetti tipicamente urbani che invadono lo spazio rurale; quindi
si assiste a quello che potremmo definire una sorta di percolazione di materiali urbani all'interno dello
spazio rurale e dello spazio agricolo, quindi viene meno questa contrapposizione netta tra città e
campagna; e quindi la fuoriuscita dei materiali che invadono la campagna sono ad esempio:
͐ i grandi capannoni produttivi;
͐ i parchi commerciali;
͐ le industrie;
͐ gli autogrill quindi uno spazio pensato per la sosta e il ristoro degli automobilisti che in questa
condizione dilatata della città assume la funzione di spazio collettivo e pubblico;
͐ gli spazi della residenza quindi c'è una fuoriuscita anche di spazi dell'abitare (la tipologia residenziale
che avrà maggiore diffusione in questi anni quindi nel XX secolo è quella della casa isolata su lotto con il
giardino);
͐ un ruolo fondamentale è dato dalle infrastrutture che diventano un segno perentorio che caratterizza il
territorio italiano è che consente e funge da supporto proprio a questa edificazione al di fuori della città
garantito anche dall'avanzata tecnologico, del servizio ferroviario e dalla diffusione del mezzo di
locomozione privato cioè l'automobile che quindi consente lo spostamento di persone e anche di
merci.
Per questi cambiamenti la fotografia è strumento per narrare queste trasformazioni in corso nel territorio.
Per cui si assiste ad una condizione urbana dilatata e diffusa dove questi oggetti si dispongono, si
mescolano, e si sovrascrivono a un territorio che ha già delle tracce che sono quelle rurali dell'agricoltura
creando un nuovo palinsesto.
I principali fattori di questa fuoriuscita dalle città e di questa diffusione nel territorio ru
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