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TRASDUZIONE DEL SEGNALE INDOTTA DAI RECETTORI DELLE CITOCHINE:
I recettori delle citochine sono costituiti da una o più proteine transmembrana le cui porzioni
extracellulari legano la citochina, mentre le porzioni citoplasmatiche trasducono il segnale. In
genere, la trasduzione viene attivata dall’aggregazione dei recettori indotta dal ligando, che
rende possibile l’avvicinamento delle code citoplasmatiche e l’attivazione di specifiche
tirosine chinasi non recettoriali. La famiglia del recettore per il TNF è particolare perché sono
recettori trimerici che dopo aver riconosciuto ligandi trimerici, subiscono una modificazione
conformazionale che attiva la trasduzione.
La classificazione dei recettori per citochine si basa sull’omologia strutturale dei domini
extracellulari e sui meccanismi di trasduzione usati:
Recettori per le citochine di tipo I (famiglia del recettore dell’ematopoietina): sono dimeri o
trimeri composti da catene specifiche per ciascun recettore che riconoscono il ligando, e da
una o più catene che trasducono il segnale spesso condivise da molti recettori. Entrambi i tipi
di catena sono caratterizzati da uno o due domini conservati contenenti un paio di residui di
cisteina e dalla sequenza aminoacidica triptofano-serina-X-triptofano-serina in prossimità
della membrana cellulare. Le sequenza conservate legano citochine di tipo 1 caratterizzate
da 4 α-eliche, dette citochine di tipo I. La specificità per una determinata citochina è data da
aminoacidi caratteristici di ciascun recettore. Individuiamo dei sottogruppi caratterizzati
dall’uso di una stessa catena di trasduzione del segnale:
- catena γ comune: recettori per IL-2, 4,7,9,15,21
- catena β comune: recettori per IL-3 e 5, e GM-CSF
- catena gp130 : recettori per IL-6, 11, 27
Tutti questi recettori usano la via di trasduzione JAK-STAT.
Recettori per le citochine di tipo II (famiglia del recettore dell’interferone): hanno due domini
extracellulari contenenti residui conservati di cisteina, ma mancano del motivo WSXWS
Sono composti da una catena che riconosce la citochina e una che trasduce il segnale
mediante la via JAK-STAT. Vi appartengono i recettori per gli interferoni di tipo I e II, per IL-
10, 20, 22.
Famiglia del recettore per il TNF : Sono recettori trimerici caratterizzati da domini
extracellulari conservati ricchi di cisteina e dall’utilizzo di meccanismi di trasduzione comuni
che stimolano l’espressione genica e talvolta l’apoptosi. I ligandi sono trimerici, solubili o di
membrana che inducono nel recettore un cambiamento conformazionale che permette di
reclutare la proteina adattatrice TRADD che recluta TRAF con specifica attività ligasi E3. Il
recettore per TNF di tipo 1 e la proteina Fas reclutano adattatori che attivano la caspasi-8 e
quindi inducono apoptosi.
Membri di questa famiglia sono: recettori per il TNF (TNFRI e TNFRII), la proteina CD40, la
proteina Fas, il recettore per la linfotossina e la famiglia dei recettori del fattore di attivazione
della cellula B (BAFF)
Famiglia dell’IL-1 hanno dominio citoplasmatico conservato TIR (Toll-like/IL-1 receptor) per la
trasduzione del segnale . Il recettore attivato dimerizza, e il dominio TIR recluta proteine
adattatrici contenenti anch’esse un dominio TIR, le quali collegano i recettori a membri della
famiglia degli IRAK (IL-1R-Associated Kinase) che a loro volta mettono in contatto le proteine
adattatrici alla proteina TRAF6 (ubiquitina ligasi E3 necessaria per l’attivazione di NF-κB).
Altri eventi a valle della trasduzione del segnale dei TLR includono l’attivazione della chinasi
MAP e la fosforilazione di IRF3 e IRF7, responsabili della trascrizione dell’interferone di tipo I.
Diverse molecole adattatrici collegano i TLR alla trasduzione del segnale da parte di NF-κB,
all’attivazione delle chinasi MAP, all’attivazione tardiva di NF-κB e all’attivazione di IRF3.
Via di trasduzione del segnale JAK-STAT: coinvolge le chinasi JAK (sono note JAK da 1 a 3 e
TYK2) e i fattori di trascrizione STAT (STAT da 1 a 4, 5a, 5b, e 6).
Le forme inattive delle chinasi JAK sono associate non covalentemente ai domini
citoplasmatici dei recettori per le citochine di tipo I e II. L’aggregazione di due catene
recettoriali causata dal legame della citochina determina l’attivazione delle JAK associate al
recettore, che fosforilano residui di tirosina nella coda citoplasmatica del recettore. Le
tirosine fosforilate sono riconosciute da domini SH2 delle proteine STAT, che si trovano nel
citoplasma in forma monomerica. Le proteine STAT sono fosforilate dalle JAK associate al
recettore, e diventano capaci di legare il dominio SH2 di un’altra STAT, formando un dimero
che si stacca dal recettore e trasloca al nucleo, dove si lega ai promotori dei geni responsivi
alle citochine, attivandone la trascrizione.
Come abbiamo risposte specifiche alle molte citochine a fronte del limitato numero di JAK e
STAT? Grazie all’attivazione di diverse combinazioni di JAK e STAT, dovuta alla presenza in
ciascun recettore di sequenze aminoacidiche specifiche. Infatti, i diversi domini SH2 presenti
nelle proteine STAT riconoscono selettivamente
strutture date sia dai residui di fosfotirosina sia dalle
sequenze aminoacidiche adiacenti. Molti recettori di
tipo I e II sono dimeri formati da due diverse catene,
ognuna delle quali è in grado di legare una JAK diversa.
Inoltre, due diverse STAT fosforilate possono formare
eterodimeri.
Le citochine di tipo I che usano la catena comune γ
(codificata da un gene sul cromosoma X) attivano JAK3
che è l’unico membro di questa famiglia con
espressione non ubiquitaria, ma ristretta alle cellule
del sistema immunitario
I recettori per le citochine di tipo I della famiglia di IL-6
usano JAK2 per attivare STAT3.
Oltre a JAK e STAT, le citochine attivano altre vie di
trasduzione. La catena β del recettore per l’IL-2 attiva
le vie RAS/MAPK che possono stimolare la
proliferazione cellulare e la trascrizione genica. È quindi possibile che i recettori per le
citochine attivino le vie JAK/STAT in combinazione con altre vie di trasduzione, determinando
così la specificità delle risposte biologiche.
Regolazione negativa della via JAK-STAT:
Le proteine SOCS caratterizzate da un dominio SH2 e una regione C-terminale conservata
chiamata SOCS box, fungono da adattatori per l’attività di una ligasi E3. Il legame alle STAT e
alle JAK attivate determina l’ubiquitinazione e la degradazione da parte del proteasoma grazie
alle ligasi E3 a esse associate. I livelli delle proteine SOCS possono essere regolati dai ligandi
dei TLR e dalle citochine. Quindi le proteine SOCS agiscono da regolatori a feedback negativo
della stimolazione cellulare da parte di citochine.
tirosine fosfatasi (come SHP-1 e 2) defosforilano e inattivano le JAK.
inibitori di STAT : si legano a STAT fosforilate impedendo la loro interazione col DNA. Gli
inibitori di STAT inibiscono anche i fattori trascrizionali IRF, NFkB, SMAD.
Vie di attivazione di NF-kB:
NF-kB è un fattore trascrizionale fondamentale per l’infiammazione, l’attivazione linfocitaria,
la sopravvivenza cellulare, la formazione degli organi linfoidi secondari e lo sviluppo dei
linfociti. Interviene anche nella patogenesi di tumori che derivano da linfociti attivati.
NF-κB viene attivato da TLR, BCR, TCR, recettori per le citochine delle famiglia TNFR e IL-1R,
quindi è coinvolto nelle risposte innate e adattative.
La famiglia degli NF-kB è formata da cinque proteine accomunate dal dominio di omologia Rel
che lega il DNA. Un fattore trascrizionale per attivare la trascrizione necessita di un dominio
di attivazione: tre proteine NF-κB hanno i domini di attivazione p65/RelA, RelB e c-Rel. NF-κB1
forma eterodimeri attivi o con p65/RelA o c-Rel che risiedono nel citoplasma legati all’ IκBα e
vengono attivati da numerosi recettori coinvolti nell’induzione dell’infiammazione e
nell’attivazione linfocitaria
Al contrario, NFκB1/p50 e NF-κB2/p52 mancano dei domini di attivazione.
Via canonica di attivazione dell’NFkB: il riconoscimento del ligando attiva un’ubiquitina ligasi
E3 che aggiunge una catena di ubiquitina di tipo lisina-63 a una proteina detta NEMO o IKKγ
(subunità non catalitica del complesso enzimatico IKK) che contiene anche le subunità IKKα e
β che sono serina/treonina chinasi. L’ubiquitinazione di NEMO permette a IKKβ di essere
attivata da una chinasi a monte, e questa attivazione le permette di fosforilare IκBα (proteina
inibitoria legata a NF-κB), in corrispondenza di due specifiche serine, contrassegnandola per
l’ubiquitinazione lisina-48 e per la degradazione da parte del proteasoma. Gli eterodimeri
canonici di NF-κB possono a questo punto entrare nel nucleo. Le PKC-θ e la PKC-β (attivate
rispettivamente da TCR e BCR) fosforilano CARMA1 che forma un complesso con Bcl-10 e
MALT1, che attiva TRAF (una ubiquitina ligasi E3 di tipo lisina-6) che attiva la chinasi TAK1 e
ubiquitina la proteina NEMO, facilitando così l’attivazione di IKKβ.
Anche i TLR e gli il-1R1 attivano TRAF6 per attivare l’IKK. Molti membri della famiglia dei
recettori del TNFR, tra cui TNFR e CD40, attivano la via canonica mediante TRAF2, TRAF3 e
TRAF5. Vediamo questa via nell’immagine
Via non canonica o alternativa: è importante per la biogenesi degli organi linfoidi e la
sopravvivenza dei linfociti B naïve. Viene attivata dai recettori LTβR e BAFFR che attivano un
complesso simile all’IKK, contenente però omodimeri IKKα, che ubiquitina e degrada una
parte del dimero NF-κB2-RelB, cui consegue il rilascio della proteina attiva.
** Integrazioni Prof Bilancio
Ras è uno degli oncogeni più mutati nei tumori (nel 30-40% dei tumori). Src è stato il primo
oncogene identificato
Ras ha un’attività GTPasica intrinseca quindi può spegnersi da solo. Viene invece attivato dalle
proteine GEF che scambiano GDP con GTP. Ha un indice proliferativo altissimo nelle cellule.
Le proteine G Rho e Rac sono state identificate come componenti del movimento cellulare,
ma se mutate danno alla cellula capacità di muoversi senza interagire col ligando e di
metastatizzare. Il melanoma ha un’alta capacità di metastatizzare.
Ligandi come EGF, PDGF, NGF legano i recettori di membrana; ligandi come l’estradiolo sono
lipofilici e attraversano per diffusione passiva la membrana plasmatica. Sia i fattori di crescita
sia gli ormoni steroidei possono attivare la stessa pathway.
Le chinasi in genere fosforilano serina e treonina; la fosforilazione della tirosina è rara e legata
solo ad alcune funzioni: prolifera