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VPN

Nel momento in cui si comunica attraverso una serie di passaggi, quindi con qualcuno in

mezzo tra mittente e destinatario, non possiamo mai sapere chi è la vera sorgente o il

vero destinatario. Questo è il principio delle VPN, si può fare apparire che ci stiamo

collegando da un punto diverso da quello reale; molte televisioni applicano uno schermo

geogra co facilmente aggirabile tramite le VPN, creano un sistema tunneling, faccio

passare parte della comunicazione attraverso un canale non visibile tramite il quale

bypasso le barriere.

World-Wide Web

Le reti distribuite sono nate all’inizio come reti di comunicazione tra calcolatori (le

chiamiamo infatti anche reti di calcolatori); ma questo concetto di rete distribuite porta

con sé una serie di caratteristiche negli anni si espande e viene applicato in sempre più

ambiti.

Un primo ambito in cui dimostra di poter a ermarsi è quello del WEB. 37

ffi ff fi fi ffi ff ffi fi

Quando nasce il web? Nasce all’inizio degli anni Novanta, il momento in cui nasce anche

Internet.

Il web è importante perché diventa il contesto d’uso che dimostra di poter essere più

pervasivo, di potersi di ondere in modo più ampio a livello globale e di poter essere

utilizzato dal maggior numero di utenti.

Dove nasce? Fino ad ora l’evoluzione che abbiamo visto si svolge principalmente negli

USA e in Gran Bretagna, il web fa eccezione: nasce a Ginevra sotto iniziativa di un gruppo

di informatici del CERN (centro di ricerca scienti ca nanziati da tutta l’UE) che ricevono il

mandato di costruire un sistema di interscambio di documenti tra ricercatori del centro.

Proposero il World-Wide Web, nella loro visione non era solo interno, da subito hanno

pensato a qualcosa che si potesse sviluppare a livello globale. Iniziarono a lavorarci nel

’89, nel ’90 crearono un primo prototipo sulla piattaforma NeXT, un sistema operativo

gra co a cui aveva lavorato Steve Jobs negli anni in cui aveva lasciato la Apple.

All’inizio viene utilizzato soprattutto come uno strumento per navigare il testo. Gran parte

dei sistemi operativi che si usavamo all’epoca erano basati su navigazione attraverso riga

di comando, quindi mi sposto nel le system scrivendo i percorsi.

La prima pagina web era un testo; ci sono collegamenti ipertestuali. Il web nasce con

l’idea di costruire un ambiente ipertestuale.

Questa proposta venne accolta, nel ’92 abbiamo 26 server web nel mondo, nel ’96 sono

più di 200, quindi inizia questa crescita esponenziale.

Nel ’93 venne rilasciato Mosaic, il primo browser pensato per il grande pubblico e il primo

sviluppato da un team di professionisti. Tutti gli sforzi che c’erano stati no ad allora per

far crescere il web erano “volontari”, gente che amava questa idea e collaborava.

Il Web nasce il Europa, ma si evolve poi al di fuori, soprattutto negli USA. Mosaic infatti

nasce come una startup di studenti dell’università dell’Illinois. Mosaic inizia a de nire gli

schemi essenziali della navigazione web, quindi l’idea della barra d’indirizzo, i bottoni

(next ecc.), la cronologia.

C’erano tanti applicativi simili al web che non hanno avuto la stessa di usione e

successo; è molto importante infatti confrontarlo con gli altri strumenti per capire le

caratteristiche fondamentali che hanno permesso a un sistema distribuito di diventare

globali, e che quindi ci insegnano le caratteristiche fondamentali di un sistema distribuito.

FTP: è un protocollo, molte applicazioni lo utilizzavano per lo scambio di documenti

ARCHIE (arcai): un programma in grado di indicizzare dei contenuti che venivano

pubblicati su internet.

WAIS: server che consente di fare ricerca nel testo, ad esempio una parola chiave.

GOPHER: molto simile al web, è un meccanismo per cui si hanno dei server nel quale si

possono caricare dei documenti e al loro interno troviamo link che permettono di

spostarsi ad altri documenti. Inizialmente gopher permetteva di spostarsi solo al suo

interno.

Non c’erano solo questi programmi, ma anche quelli proposti dalla comunità di

sviluppatori di ipertesi; già dagli anni 70 si sviluppa un movimento di esplorazione

dell’ipertestualità che coinvolge anche i letterati.

Una serie di applicativi sono hypercard (database che funziona tramite cine che

consentono di muoversi da un ambiente all’altro), microcosm (server di rete locale che

permette di sviluppare gli ipertesti). Questa comunità si era resa conto che la

comunicazione ipertestuale provocava un sovraccarico cognitivo rispetto alla lettura

consequenziale, quindi sviluppano degli strumenti che hanno l’obiettivo di supportare la

navigazione del lettore (come la barra di navigazione, le briciole di pane, quindi la storia

del percorso che ho seguito e che volendo posso ripercorrere al contrario, la preview

ecc.). 38

fi ff fi fi fi fi ff fi

Nel ’92 Tim Berners Lee e Robert Cailliau vanno alla conferenza nazionale degli ipertesi e

presentano il Worldwide web, ricevendo giudizi negativi, ma hanno la loro visione basata

sull’idea che il www deve essere un sistema distribuito con caratteristiche particolari.

Parte dei motivi del successo del web sono legati a principi di accettazione della

tecnologia, altri aspetti sono legati alla scalabilità tecnica del sistema.

Accettazione dell’energia

Devo o rire all’utente qualcosa che per lui sia riconoscibile, deve avere caratteristiche che

già la comunità conosce, successivamente posso aggiungere qualcosa che rende

innovativo il prodotto. Negli anni 80 le persone per comunicare usano i testi.

Scalabilità

È un termine che può essere polisemico, ma fa riferimento al fatto che un sistema è

scalabile quando cambiando la dimensione del sistema, il sistema continua a funzionare

(o i costi di funzionamento non crescono in modo signi cativo).

Questa era anche una delle caratteristiche delle reti distribuite dei calcolatori: siccome la

comunicazione è progettata a livello locale, se aggiungo dei nodi non si deve modi care

qualcosa del funzionamento del sistema, allo stesso modo se tolgo i nodi.

Il protocollo web, http, è il protocollo di comunicazione più semplice che si possa

immaginare.

Sempli ca la navigazione ipertestuale, non ha le “briciole di pane”, sono tutte cose che

verrano costruire come elementi successivi e non fa parte dell’architettura del sistema

perché se ne dipendesse ogni volta che si aggiunge un nodo si dovrebbe aggiornare la

mappa.

L’altro elemento è legato al modello dei dati: si punta su formati portabili, che possano

essere facilmente adottati da sistemi eterogenei.

Adesso dobbiamo vedere quali sono gli standard implementativi del web, che gli

permettono di funzionare. Questi standard sono fondamentali per poter poi costruire altro.

Quelli fondamentali sono tre:

Identi cazione

1. delle risorse: è anche un punto di forza, è l’idea di avere un sistema

univoco per identi care le risorse, un po’ come funziona nel le system. Propongono

questo metodo URI (uniform resource identi er). Ormai lo usiamo dappertutto.

Interazione:

2. propongono questo HTTP (hypertext transfer protocol), un protocollo per

trasferire ipertesti. È un protocollo applicativo il suo lavoro è fare in modo che dei

programmi possano scambiarsi dei documenti.

Formati

3. dati: propongono l’HTML (hypertext markup language), un formato di testo

che consente di descrivere dei documenti di testo in cui l’ipertestualità è ridotta al

minimo.

Oggi il web non funziona più solo con html, ma normalmente si utilizzano html javascript e

CSS per la maggiore.

HTTP

È un protocollo molto semplice che funziona attraverso l’idea che i nodi connessi nella

rete possono assumere due funzioni, quella di client o di server. Se sono client fanno delle

richieste, se sono server rispondo alle richieste.

È un protocollo generico: di per sé non pone nessun vincolo rispetto ai formati che

devono essere scambiati nei le, quindi il client e il server possono scambiarsi qualsiasi

tipo di le, non solo html.

È privo di stato: l’applicazione non tiene memoria delle interazioni che ci sono state;

anche questo elemento spesso è indicato con e una debolezza del web, è stato

39

fi fi

fi ff fi fi fi fi fi fi

potenziato con ad esempio i cookie, perché senza memoria, ad esempio, il carrello della

spesa non può essere aggiornato. Questo avviene però successivamente, http gestisce la

singola richiesta, quella dopo è indipendente. Queste caratteristiche per dare la massima

indipendenza ai nodi che si collegano.

03/04/24 LEZIONE 13

HTTP

I ruoli: in modo più tecnico prossimo chiamare il client l’user-agent, quindi un browser o

un robot, ovvero un software che naviga nel web per scaricare contenuti;

Origin-server è il server che mantiene la risorsa richiesta.

Ci possono essere altri ruoli che più o meno sono tutti del genere che abbiamo visto

parlando delle VPN.

Il proxy è un’applicazione intermedia che sta tra l’user agent e l’origine server e viene

usato o per controllare la navigazione o per ottimizzarla (un’organizzazione può decidere

che i clienti interroghino i proxy). Il vantaggio è quello di tracciare la comunicazione e

ltrare, ma anche appunto ottimizzare i tempi delle richieste; il proxy mantiene le pagine

più richieste, quindi non deve chiederle all’origine server ma le fornisce direttamente.

Periodicamente il proxy deve aggiornare le sue pagine

Il gateway è come un proxy, ma il client non è consapevole. Il proxy di solito lo con guro

nelle preferenze del sistema operativo; a volte è lo stesso browser che ti permette di

speci carlo. Il Gateway invece è direttamente inserito dalle con gurazioni di rete.

Il tunnel è un’applicazione intermedia che inoltra passivamente le richieste.

Cookie

Un’estensione del protocollo utile è quella dei cookie, molto utilizzati. Adesso si sta

cercando di superarli, google ha proposto un proprio sistema che non si è ancora

a ermato in modo di uso.

Come funzionano: il client fa una richiesta al server. Il server non può mantenere memoria

di quello che è successo con l’interazione del client, quindi si associano delle sequenze

che hanno l’unico scopo di identi care un’interazione alla richiesta. In questo modo,

quando verranno fatte nuove richieste con quella stringa, il server riconoscerà il client che

ha già incontrato.

I cookie consentono di tenere traccia dell’attività dei clienti, l criterio che ha sollevato

l’attenzione delle autorità, infatti p st

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A.A. 2024-2025
54 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche INF/01 Informatica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marid5 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di Informatica per Scienze umanistiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Ceravolo Paolo.