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4. RICIRCOLO ENDOCITOTICO DELLE VESCICOLE SINAPTICHE
Le vescicole sinaptiche che hanno liberato il loro contenuto vengono riciclate e riutilizzate ripetutamente.
Le vescicole che hanno liberato il proprio contenuto attraverso un poro di fusione e non sono collassate
nella membrana presinaptica possono rigenerarsi direttamente (kiss and run); quelle che sono collassate
nella membrana presinaptica devono essere ricostruite attraverso endocitosi mediata da clatrina: proteine
accessorie (adattine) riconoscono i domini di membrana delle vescicole e sopra di essi favoriscono la
polimerizzazione di un rivestimento di clatrina, capace di creare la curvatura di membrana necessaria per
l’endocitosi.
SVANTAGGI DELLA SINAPSI CHIMICA: AFFATICABILITA’ e LATENZA
- La sinapsi chimica presenta chiaramente una LATENZA (minimo 0,3 ms) nell’insorgenza della
risposta nella cellula post-sinaptica. Quindi è caratterizzata da questo ritardo nell’evocazione della
risposta.
- La sinapsi chimica, essendo caratterizzata dalla presenza di neurotrasmettitore, deve avere nella
cellula pre-sinaptica le vescicole con tutti i neurotrasmettitori. Quindi l’efficienza di tale sinapsi è
tanto più alta quanto più la cellula sarà in grado di mantenere, rinnovare e rendere disponibile il
neurotrasmettitore.
Se a un certo punto la richiesta di rilascio del neurotrasmettitore eccede la capacità della cellula di
sintesi, cioè vi è necessità di rilasciare tutto il neurotrasmettitore presente e la cellula non fa in
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Sistema Nervoso
tempo a risintetizzarlo, il segnale non passa, si ferma. Questo fenomeno prende il nome di
AFFATICABILITA’ della sinapsi chimica. In pratica, quando la necessità di rilascio, quando la velocità
di rilascio del neurotrasmettitore è maggiore rispetto al tempo che la cellula ha di prepararsi il
neurotrasmettitore e di metterlo nelle vescicole e così via, la sinapsi prima rallenta e poi smette di
funzionare.
Ciò succede quando per esempio il neurone pre-sinaptico riceve delle stimolazioni a frequenza
elevatissima.
VANTAGGI DELLA SINAPSI CHIMICA 3 4
- AMPLIFICAZIONE: basta anche solo il rilascio di una vescicola che contiene 10 -10 molecole di
neurotrasmettitore, per andare a stimolare lo stesso numero di recettori sulla cellula post-
sinaptica, che vanno quindi ad agire e a modificare la sua situazione. Questo è importante perché
così è garantito che anche una cellula di piccole dimensioni possa andare a influenzare e ad agire su
una cellula di grosse dimensioni, mentre nella sinapsi elettrica un piccola cellula presinaptica
dovrebbe far passare moltissima corrente per far variare la condizione di una cellula postsinaptica
molto grande.
- La sinapsi chimica ha la possibilità di mantenere o invertire il segno del potenziale sull’altra cellula,
perché può essere una sinapsi di tipo ECCITATORIO oppure una sinapsi di tipo INIBITORIO. Quindi
può andare a causare una depolarizzazione oppure viceversa può causare un’iperpolarizzazione per
cui si inverte il segnale sulla cellula post-sinaptica.
- C’è possibilità di INTEGRAZIONE E SOMMAZIONE TEMPORALE E SPAZIALE, generando quindi alla
fine un segnale somma, che è sicuramente più efficace del singolo segnale. Bisogna però dire che
questa caratteristica riguarda principalmente le sinapsi del SNC. Infatti, a differenza di queste, la
fibra muscolare riceve tipicamente un unico contatto sinaptico e l’arrivo del pda alla terminazione
motrice produce sempre la liberazione di una grande quantità di NT, più che sufficiente produrre
un potenziale di placca eccitatorio che garantisca l’innesco del pda. Solo una notevole riduzione del
numero dei recettori di placca, come nella miastenia gravis, malattia in cui il recettore colinergico
muscolare è bersaglio di una reazione antimmunitaria, può condurre una mancata conduzione di
impulso. Nella maggior parte delle sinapsi nel SNC invece, possedendo la suddetta capacità di
integrazione, pochi quanti liberati in risposta all’arrivo del pda generano depolarizzazioni
postsinaptiche di pochi millivolt, che possono poi essere integrate con altre o meno. Questo è
indispensabile per permettere ai neuroni centrali, che ricevono tipicamente migliaia di contatti
sinaptici, di scatenare un pda solo quando il complesso dei segnali sinaptici, integrati secondo le
caratteristiche geometriche ed elettrotoniche dell’albero dendritico, produce una depolarizzazione
adeguata del monticolo assonico. Questo spiega anche perché a seguito di una intensa attivazione
della sinapsi la giunzione neuromuscolare sia più soggetta a fenomeni di affaticamento, mentre
nelle sinapsi centrali prevalgano fenomeni di facilitazione e potenziamento.
- È poi molto più FLESSIBILE di una sinapsi elettrica perchè la sinapsi elettrica è solo depolarizzante
mentre la sinapsi chimica è depolarizzante o iperpolarizzante e permette una buona integrazione di
tutti i segnali.
LEGAME tra NT e RECETTORE
Il neurostrasmettitore rilasciato nella fessura si muove per diffusione, per gradiente di concentrazione.
Arrivato sulla membrana della cellula post-sinaptica incontra un recettore, o meglio incontra una molecola
che ha una duplice funzione:
- funzione recettoriale perché riconosce il neurotrasmettitore stesso;
- funzione effettrice perché l’attivazione di questa molecola induce odificazioni funzionali sulla
cellula bersaglio. 9
È chiaro quindi che uno stesso neurotrasmettitore può scatenare delle risposte diverse perché, siccome la
molecola recettore ha sia funzione recettoriale che funzione effettrice, la funzione recettoriale può essere
la stessa (cioè il sito di legame/di riconoscimento può essere lo stesso), ma la funzione effettrice può essere
diversa. Quindi, a seconda del recettore che incontra, specifico per sé stesso, può determinare risposte di
vario tipo.
La funzione effettrice può essere diversa in quanto si possono distinguere due tipi di recettori:
- RECETTORI IONOTROPI: formano dei veri e propri canali ionici. Il legame dell’agonista con il
recettore induce un cambiamento di conformazione della proteina con conseguente apertura del
canale e ridistribuzione ionica con instaurazione di un
potenziale a cavallo della membrana. Poichè la trasmissione
mediata da tali recettori risulta essere rapida, della durata di
pochi millisecondi, viene anche detta trasmissione diretta.
Un esempio tipico di sinapsi di tipo diretto periferico è la
placca neuromuscolare. Il neurotrasmettitore coinvolto è
l’acetilcolina.
- RECETTORI METABOTROPI: sono recettori legati a proteine
G e secondi messaggeri. Il legame con il NT induce la
produzione di metaboliti intracellulari. Questi ultimi a
propria volta attivano cascate biochimiche più o meno
complesse che portano alla fosforilazione di altre proteine o
canali ionici. Poiché la trasmissione che ne deriva risulta
lenta (può durare da decine di secondi a minuti) e porta al
coinvolgimento di altre strutture oltre a quella del recettore,
essa viene anche detta trasmissione indiretta.
INTERRUZIONE DELLA TRASMISSIONE
La trasmissione sinaptica chimica è resa possibile dall’esistenza di complessi meccanismi che permettono la
sintesi e la liberazione di NT e successivamente la loro interazione con specifici recettori pre- o postsinptici.
Tuttavia, affinché la neurotrasmissione sia finemente regolata, è necessario un processo ancor più
complesso, nel quale esistano meccanismi che controllino in maniera precisa la durata e l’intensità
dell’azione dei NT sui loro recettori. Un’azione prolungata dei NT inoltre può essere dannosa, come nel caso
del glutammato, la cui permanenza nello spazio extracellulare può determinare eccitosità e morte cellulare.
L’interruzione della trasmissione può avvenire per diverse possibilità:
- Diffusione: il NT diffonde per gradiente di concentrazione tra la fessura sinaptica e lo spazio
intorno, staccandosi dal recettore e terminando così la trasmissione.
- Inattivazione enzimatica: il NT è inattivato da enzimi proteolitici presenti nello spazio sinaptico. Un
esempio di questo tipo di attività è quello dell’ACETILCOLINESTERASI, un enzima situato sulla
lamina basale, su una struttura posta a metà strada fra la cellula pre-sinaptica e la cellula post-
sinaptica. Essa idrolizza l’acetilcolina in acetilcoenzima A, che va via, e colina, che viene poi
ricaptata mediante un trasportatore che ne permette il ricircolo. Bisogna però precisare che questo
enzima, pur essendo situato nel mezzo dello spazio sinaptico, non idrolizza tutte le molecole di ACh
rilasciate, altrimenti la trasmissione non sarebbe mai possibile. Piuttosto, poiché il rilascio di
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acetilcolina per esocitosi è molto ingente (10 – 10 molecole), una parte di ACh va a saturare tutte
le acetilcolinaesterasi così che i restanti neurotrasmettitori abbiano la via libera. D’altro canto,
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Sistema Nervoso
grazie alla sua posizione e alla sua altissima velocità di idrolisi (810 molecole/s), tale enzima può
idrolizzare tutti i NT, non appena questi hanno tramesso il segnale.
Quindi l’efficienza della sinapsi è garantita dal fatto che l’acetilcolinaesterasi si trova a metà strada.
- Desinsitizzazione del recettore: che è un fenomeno che si ha quando ho uno stimolo è persistente
nel tempo e quindi dopo un po’ il recettore cambia e prende una conformazione tale per cui non è
più attivo. Sembrerebbe che questo metodo richieda la fosforilazione del recettore. Però nel caso
della placca neuromuscolare non sembra essere il metodo più reale, ma quello più verosimile è
l’idrolisi dell’acetilcolina.
- Recupero: questo processo è mediato dall’azione di specifiche proteine della membrana plasmatica
definite trasportatori dei NT, che sono responsabili della captazione ad alta affinità dei trasportatori
dal compartimento extracellulare. Il recupero ha due scopi: la terminazione dell’attività e il
recupero del NT.
Per esempio per la terminazione del segnale in sinapsi dove è presente glutammato, intervengono
o trasportatori che lavorano contro gradiente consumando ATP, o trasportatori specifici sulle
cellule gliali che recuperano il glutammato, lo trasformano in glutammina, liberano la stessa (che
non può agire nel suo intorno), la glutammina è ripresa dal neurone e il neurone fa una reazione
biochimica per far diventare la glutammina di nuovo glutammato (shuttle glutammato-
glutammina).
I MECCANISMI DI INTEGRAZIONE SINAPTICA
A livello del SNC