Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 9
Enhydra lutris Pag. 1 Enhydra lutris Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 9.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Enhydra lutris Pag. 6
1 su 9
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Laurea Magistrale in Biologia Marina

AA 2022/2023

Biologia delle tartarughe e dei cetacei

Scheda di descrizione di una specie

Enhydra lutris (Linnaeus, 1758)

Matilde Giola

Docente responsabile Prof.ssa Annalisa Zaccaroni

1. Nome scientifico e comune

Nome scientifico: Enhydra lutris (Linnaeus, 1758).

Originariamente denominata Lutra marina, il suo nome scientifico subì numerosi cambiamenti

prima che Enhydra lutris venisse unanimemente accettato nel 1922. Enhydra deriva dal greco antico

“en/εν” e “hydra/ύδρα”, traducibile come “nell'acqua”. Lutris, invece, proviene da una parola latina

che significa “lontra”.

Nome comune: lontra marina.

Vengono riconosciute tre sottospecie di lontra marina, ognuna caratterizzata da una distinta

distribuzione geografica: E. l. lutris (lontra marina asiatica), E. l. kenyoni (lontra marina

settentrionale) ed E. l. nereis (lontra marina meridionale) (Campbell et al., 2017).

2. Distribuzione geografica

La lontra marina ha un areale geografico specifico che si estende lungo le coste dell'Oceano Pacifico

settentrionale (Figura 1). La sua distribuzione comprende le fredde acque dell'Alaska e della

Columbia Britannica, e va dal Canada fino alla California, negli Stati Uniti. Inoltre, sono presenti

popolazioni lungo le coste del Giappone, della Russia e della Cina.

La sua distribuzione può variare leggermente a seconda delle sottospecie e delle popolazioni locali.

In particolare, Enhydra lutris lutris si trova dalle Isole Curili (Russia) a nord fino alle Isole Comandanti

nell'Oceano Pacifico occidentale. E. l. kenyoni si trova dalle Isole Aleutine (Alaska) all'Oregon. E. l.

nereis è originaria della California centrale e meridionale. (Wilson et al., 1991).

Figura 1. Cartina della IUCN mostrante la distribuzione di Enhydra lutris.

3. Descrizione fisica

Nonostante sia uno dei mammiferi marini più piccoli, la lontra marina è il rappresentate più grande

della famiglia dei Mustelidi. Ha un corpo snello e allungato, con una lunghezza dei maschi compresa

tra 100 e 150 cm e un peso che varia dai 20 ai 45 kg. Le femmine, invece, tendono ad essere

leggermente più piccole.

Una caratteristica distintiva di Enhydra lutris è la pelliccia impermeabile. Questa è costituita da due

strati: un sottopelo soffice e lanoso, che trattiene l'aria per mantenerla isolata dal freddo dell'acqua,

e un pelo esterno lungo e ispido, che aiuta a mantenere l'impermeabilità (Williams et al., 2006). Il

pelo è generalmente di colore marrone intenso con macchioline grigio-argentee, ma può variare dal

bruno-giallastro al grigiastro fin quasi al nero. Negli adulti, la testa, la gola e il petto sono di colore

più chiaro rispetto al resto del corpo (Love, 1992).

La lontra marina rivela un insieme di adattamenti all’ambiente marino in cui vive. Per esempio, le

narici e le piccole orecchie possono chiudersi quando si immerge in acqua (Silverstein, 1995).

Le zampe sono caratterizzate da una conformazione corta e palmata, ideale per la locomozione in

acqua. Quelle anteriori sono dotate di artigli affilati che consentono loro di afferrare le prede. Il

quinto dito di ciascun piede posteriore è più lungo: tale caratteristica facilita il nuoto quando

l'animale è sdraiato sulla schiena, ma rende difficile il camminare (Kenyon, 1969).

La coda è lunga e muscolosa, leggermente appiattita dorso-ventralmente, ma di spessore uniforme

dalla base alla punta. Questa fornisce sia la spinta che la manovrabilità in acqua.

La testa è ampia e smussata, caratterizzata da lunghe e spesse vibrisse sulle labbra superiori. Queste

sono estremamente importanti per il movimento e l'orientamento dell'animale nel suo ambiente.

Svolgono un ruolo fondamentale nella percezione della posizione e delle caratteristiche degli oggetti

circostanti, fornendo informazioni tattili e sensoriali cruciali.

Le vibrisse lunghe e altamente sensibili e le zampe anteriori aiutano la lontra marina a trovare la

preda quando l'acqua è scura o torbida (VanBlaricom, 2001).

Il cranio è piatto, largo e robusto, con una potente mascella e denti taglienti adatti per la dieta

carnivora (Figura 2). Le mascelle sono dotate di 32-36 denti, tra cui premolari e molari con cuspidi

appuntite per la triturazione del cibo.

Figura 2. Disegni del cranio di Enhydra lutris.

Le lontre marine sono prive di ghiandole odorose, quindi non emettono odori distintivi. Questa

caratteristica è adattativa e serve a proteggerle dalla predazione.

4. Habitat

Enhydra lutris trova il loro habitat principale nelle acque costiere dell'Oceano Pacifico settentrionale.

Questa affascinante creatura trascorre la maggior parte della sua vita in ambienti acquatici, sia in

acque marine aperte che in zone più protette, come fiordi, baie ed estuari.

Le lontre marine occupano aree costiere dinamiche con habitat bentonici sia rocciosi che con

sedimenti molli, si trovano generalmente vicino alla costa (entro circa 1-2 km) all'interno del

contorno isobatimetrico di 40 m e preferiscono aree riparate dal vento e dalle onde (Gilkinson et al.,

2011).

Questi organismi preferiscono habitat costieri che offrono una varietà di risorse alimentari. Queste

acque sono spesso caratterizzate dalla presenza di alghe marine e kelp, che costituiscono una parte

essenziale della loro dieta e rifugi sicuri per l’animale (Riedman et al., 1990).

In alcune aree costiere, come alcune parti dell'Asia orientale, è possibile osservare la presenza delle

lontre marine anche in habitat di mangrovie, che forniscono una ricchezza di risorse alimentari e

offrono protezione dai predatori.

Infine, questi organismi sono in grado di occupare anche zone costiere caratterizzate da scogliere e

rocce, dove trovano rifugi e possono stabilire le loro tane. Queste aree possono offrire abbondanti

fonti di cibo, come molluschi e crostacei, che spesso si trovano aderenti alle superfici delle rocce.

5. Alimentazione

La lontra marina ha un metabolismo basale due o tre volte superiore a quello dei mammiferi terrestri

di dimensioni comparabili (Costa et al., 1982). Tipicamente, ingerisce il 20-25% della sua massa

corporea in prede al giorno (Costa et al., 1982), al fine di compensare la perdita di calore provocata

dall'acqua fredda in cui risiede.

È una specie carnivora e la sua alimentazione si basata su una varietà di prede. La dieta può

presentare leggere variazioni a seconda della regione e alla disponibilità locale di cibo, ma in genere

si nutre di invertebrati marini, come ricci di mare, molluschi e crostacei e alcune specie di pesci.

Sotto ciascuna zampa anteriore è presente una tasca cutanea che si estende fino al petto. Al suo

interno, l'animale conserva il cibo raccolto da portare in superficie per consumarlo successivamente,

galleggiando sull’acqua in posizione supina. Nella stessa sacca viene messa anche una pietra che

viene utilizzata per frantumare il rivestimento dei crostacei e le conchiglie.

Enhydra lutris ottiene la maggior parte dell'acqua attraverso il cibo ingerito. Tuttavia, a differenza di

altri mammiferi marini, è interessante notare che questo animale beve acqua di mare. Infatti, i reni

relativamente grandi le consentono di ricavare acqua dolce da quella salata e di espellere urina

concentrata.

6. Strategia riproduttiva

La strategia riproduttiva delle lontre marine è un processo influenzato da una serie di fattori, tra cui

la disponibilità di cibo, l'habitat e la socialità.

Durante la stagione riproduttiva, alcuni maschi si spostano verso le aree occupate dalle femmine al

fine di stabilire dei territori. In genere, queste zone si trovano nelle principali aree di alimentazione

o di riposo, luoghi attraenti per le femmine riproduttrici. I confini sono vigorosamente pattugliati e i

maschi intrusi vengono respinti (VanBlaricom, 2001), ma i combattimenti seri sono rari.

Le lontre marine sono poliginiche, in quanto i maschi hanno più partner femminili. Nonostante ciò,

durante il periodo di estro di una femmina, si forma un legame di coppia temporaneo, che

generalmente dura 3-4 giorni.

Gli individui si accoppiano durante tutto l'anno, ma la stagione riproduttiva può presentare variazioni

legate alla regione geografica. In particolare, i picchi di parto sono a maggio e giugno per le

popolazioni settentrionali e da gennaio a marzo in quelle meridionali (Love, 1992).

L'accoppiamento avviene in acqua e può essere piuttosto rude: il maschio morde o graffia la

femmina sul muso, lasciandole spesso delle cicatrici sul naso (Figura 3), e talvolta le tiene la testa

sott'acqua.

Dopo l'accoppiamento, la femmina entra in un periodo di gestazione che ha una durata media

compresa tra 4 e 12 mesi.

Ciò che rende particolare la riproduzione di questi animali è la presenza della cosiddetta "diapausa

embrionale", un adattamento che implica il ritardo nello sviluppo dell'embrione dopo la

fecondazione. Questo permette alla femmina di controllare il momento dell’impianto dell'embrione

nell'utero, per farlo avvenire quando le condizioni ambientali sono favorevoli. Inoltre, permette alle

madri di ricostituire le energie per il parto e le cure parentali.

Una volta che l'embrione si impianta, la gestazione dura circa 60-70 giorni. Durante questo periodo,

l'embrione si sviluppa e si nutre dei nutrienti forniti dalla madre attraverso la placenta.

Le lontre marine danno alla luce uno o, più raramente, due cuccioli alla volta, che nascono

completamente sviluppati e ricoperti di pelo. Alla nascita, i neonati pesano 1,4-2,3 kg (Riedman et

al., 1990). Il parto avviene generalmente in un rifugio sicuro, come una tana o un covo tra le rocce.

La madre fornisce cure parentali (pupping) ai cuccioli, nutrendoli, pulendoli e insegnando loro abilità

essenziali come nuotare e cacciare, fino ai 5-8 mesi (Figura 3). I giovani di lontra marina possono

iniziare ad assumere del cibo solido poco dopo la nascita, ma possono essere allattati dalla madre

fino a quando non raggiungono dimensioni simili a quelle di un adulto. La prole inizia a immergersi

dopo due mesi di vita, mentre la maturità sessuale viene raggiunta intorno ai quattro anni di età.

Figura 3. Madre di lontra marina che fornisce cure parentali al figlio. Si possono notare le cicatrici sul naso della femmina.

La maggior parte delle femmine non dà alla luce piccoli ogni anno, sebbene alcune siano in grado di

riprodursi annualmente.

In natura le lontre marine vivono fino a un'età massima di 23 anni, ma la loro longevità media è di

10-15 anni per i maschi e di 15-20 anni per le femmine (VanBlaricom, 2001).

7. Tratti di ecologia

Questi animali sono fondamentalmente solitari. Trascorrono molto tempo da soli e ogni adulto può

soddisfare da sé le proprie

Dettagli
A.A. 2022-2023
9 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matildegiola99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia delle tartarughe e dei cetacei e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Zaccaroni Annalisa.