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Quindi, se una cellula deve ridurre la quantità di trasportatori, di canali, di molecole di
adesione, ecc.. per specializzarsi deve cambiare, tra le altre cose, il suo assetto proteico sulla
membrana plasmatica.
Ricordiamo che durante il differenziamento alcuni tratti di DNA vengono sepolti dalla
eterocromatina e vengono spenti, esprimendo diversi assetti proteici, tra cui anche quelli
delle proteine transmembrana, non solo nel citosol; anche in questo caso l’endocitosi è
opposta all'esocitosi perché creare una vescicola endocitica significa sottrarre una quota di
membrana dalla membrana plasmatica deformandola per creare una vescicola endocitica,
proprio per questo è necessario che una cellula debba avere in equilibrio i due processi,
altrimenti consumerebbe troppo.
l'endocitosi mediata da clatrina modella la membrana con delle invaginazionio
la fagocitosi forma vescicole molto grandi e lavora cona ctina e il citoscheletro, avvolgono per portare dentro la pinocitosi agisce in fase fluida e raccoglie la parte liquida e molecole in
soluzione, non è selettiva come le prime due serve solo per portare dentro ciò che c'è fupri
Tipi di endocitosi
Esistono vari tipi di endocitosi. Quelle più note sono la fagocitosi, la pinocitosi e l’endocitosi
mediata da recettori o da clatrina. La differenza tra questi tre tipi sta nel fatto che due di
questi (fagocitosi ed endocitosi) sono selettivi, ci sono dei recettori sulla membrana
plasmatica che permettono di selezionare il cargo (il carico della vescicola).
Nell’endocitosi mediata ciò
avviene mediante clatrina, perché
è in grado di modellare la
membrana in seguito alle
invaginazioni.
Nel caso della fagocitosi in realtà
non è necessaria la clatrina perché
parliamo della formazione di
vescicole molto grandi, in questo
caso lavora l’actina ed il
citoscheletro che, più che
invaginazione, avvolgono ciò che
vogliono portare dentro. La pinocitosi (endocitosi che agisce in fase fluida)
serve per raccogliere la parte liquida e molecole
in soluzione, ovviamente non è selettiva, non c’è
un meccanismo di reclutamento, serve solo a
portare all’interno porzioni di ciò che sta fuori alla
cellula, a differenza dell’endocitosi mediata da
recettori che, invece, seleziona ciò che deve
essere portato all’interno della cellula.
La clatrina gemma vescicole dalla membrana
plasmatica, ma anche nella via endocitica e dal
Golgi.
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la clatrina gemma vescicole dalla membrana plasmatica, nella via endocitica e dal golgi. è un trischelio fatto di catene pesanti e leggere ed incurvato proprio per deformare le membrane.
polimerizzaa formando strutture a pallone e si associa alla membrana conferendole forma sferica
Come è fatta e come funziona la clatrina?
L’unità base della clatrina è un trischelio
(detto così perché ha tre chele) formato da
catene pesanti e leggere ed incurvato,
proprio per deformare le membrane
grazie alla loro impalcatura curva che,
quando si attacca alla membrana, assume
la forma voluta, come uno stampo.
Polimerizza formando strutture che
somigliano un po’ ad un pallone da calcio
e si associa alla membrana conferendole
una forma sferica. agisce tramite proteine adattatrici (adattine o AP) che interagiscono con il fosfoinositide sul lato citosolico della membrana. questo fosfoinositide si crea
con la fosforilazione del lipide tramite chinasi e fosfatasi che vanno a regolare i lipidi da fosforilare. le protein che si legano a questi si legano in maniera
specifica a specifici fosfoinositidi Rispetto a Sar1 non interagisce
direttamente con la membrana ma lo fa per
mezzo di proteine adattatrici, dette
adattine o AP (adaptor proteins); queste
interagiscono con il fosfoinositide (che si
trova solo sul lato citosolico della
membrana). Il fosfoinositide si crea con la
fosforilazione del lipide mediante chinasi e
fosfatasi che regolano quale sito deve
essere fosforilato. Tutto dipende da dove si
localizzano gli enzimi, i fosfoinositidi sulla
membrana plasmatica sono diversi da quelli sul Golgi o sui lisosomi, hanno localizzazioni
precise specifiche per la gemmazione.
Siccome i fosfoinositidi sono legati a determinate proteine adattatrici, anche queste ultime si
andranno a localizzare in maniera specifica, perché ognuna andrà ad interagire solo sul
proprio fosfoinositide.
L’endocitosi mediata da recettori avviene mediante adattina, che interagisce col
fosfoinositide e seleziona il cargo (proprio come Sec24) grazie a segnali ben definiti di
endocitosi presenti sulle proteine dal lato citosolico. Il segnale può essere una sequenza
amminoacidica o una conseguenza di una modifica post-traduzionale (fosforillazioni o
ubiquitinazioni, presenti anche nelle proteine transmembrana che portano la degradazione
nei lisosomi e non nel proteasoma, come quelle citosoliche).
l'endocitosi mediata da recettori avviene tramite adattina, che interagisce con il fosfoinositifìde e seleziona il cargo grazie ai segnali sul lato citosolico
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L’adattina si lega quindi sulla membrana specifica del fosfoinositide e seleziona il cargo, funge
da impalcatura per la clatrina, la quale può legarsi e modellare la membrana in una forma
sferica, fino a quando non avviene la scissione della membrana per rilasciare la vescicola.
Ciò avviene grazie alle proteine, in questo caso abbiamo la dinamina. Una volta staccata la
vescicola, viene spogliata del rivestimento.
La dinamina è una GTPasi che poi forma
una struttura a spirale attorno alla
membrana “a collo di bottiglia”
assemblandosi. Comincia a stringersi su se
stessa fino a staccare le membrane, un
vero e proprio evento di scissione
meccanica che avviene spingendo i
foglietti interni di una membrana fino alla
rottura. Non è tanto diversa dal principio delle SNARE.
Per riassumere, abbiamo il rivestimento interno di adattine ed esterno di clatrine e la
dinamina che scinde, la vescicola si è creata e si fonde con le altre formando l’endosoma
precoce, un compartimento dalla forma irregolare dal quale gemmano numerose vescicole
BIOLOGIA 12 la scissione avviene tramite dinamina che una volts staccata la vescicola la spoglia del
suo rivestimento. la dinamina è una gtpasi che si stringe attorno alla membrana a collo 4
di bottiglia, si stringe su se stess finchè non avviene il vero e proprio evento di
scissione meccanica. la vescicola che si è creata si forma con le altre formando
l'endosoma precoce, un compartimento irregolare dal quale gemmano numerose
vescicole che riciclano proteine in modo tale che alcune proteine tornino alla membrana
plasmatica
che riciclano proteine. Alcune vescicole quindi ritornano nella membrana plasmatica, questo
è molto utile perché, se la cellula necessita di un determinato cargo, non vi è spreco di
recettori perché una volta effettuato il suo lavoro la vescicola torna in membrana per
prenderne altro, senza sintetizzare ulteriori proteine.
Tutto ciò che non torna indietro nella membrana plasmatica prosegue lungo la via endocitica,
cioè l’endosoma va ai lisosomi e lo fa mediante un microtubulo che viene percorso grazie a
proteine motrici. Lungo il tragitto l’endosoma viene maturato e trasformato in tre step
(avvengono in contemporanea):
1. Si acidifica grazie alle pompe protoniche.
2. Trasforma le Rab5 in Rab7 per poter interagire con quelli del lisosoma, basta avere le
GAP e le GEF giuste per cambiare l’assetto proteico sulla superfice dell’endosoma.
3. Cambia forma, assumendo una forma sferica con corpi multivescicolari
(compartimenti con più vescicole).
Si crea l’endosoma tardivo che va a
legarsi col lisosoma, in modo che
entrerà e troverà gli enzimi digestivi
che lo degradano (ad esempio, le
proteine vengono tagliate in
amminoacidi che saranno
riutilizzate).
Il lisosoma è il centro del catabolismo
cellulare, qualunque tipo di
macromolecola che entra all’interno
del lisosoma viene degradata.
ciò che non torna prosegue verso la via endocitica, l'endosoma va ai lisosomi tramite microtubulo che
viene percorso con l'aiuto di proteine motrici. l'endosoma lungo il tragitto matura e viene trasformato
BIOLOGIA 12 tramite tre step:
- si acidifica grazie alle pompe ioniche 5
-trasforma rab5 e rab7 pre interagire con quelle lisosomiali
- cambia forma, diventa sferico con corpi multivescicolari
si viene dunque a creare l'endosoma tardivo che si lega con il lisosoma che lo degraderà perchè è il
centro del catabolismo cellulare
per essere degradate le proteine devono essere estratte dalla membrana. i corpi vescicolari proteggono al loro interno le proteine da eliminare, perchè se fossero sulla membrana esterna non
entrerebbero in contatto con gli enzimi e non sarebbero degradate.
ci sono diversi recettori che vengono endocitati e poi riutilizzati, come LDL. questi non vengono degradati grazie alla variazione di ph (acidificazione) che indebolisce lìinterazione e gli permette
di tornare indietro
A che serve la formazione dei corpi multivescicolari?
Il problema fondamentale della degradazione delle proteine transmembrana è che per essere
sufficientemente degradate devono essere estratte dalla membrana, non devono stare quindi
sulla membrana ma devono stare dentro. È qui che entrano in gioco i corpi multivescicolari.
Essi proteggono al loro interno le proteine da eliminare, perché se fossero sulla membrana
esterna non entrerebbero in contatto con gli enzimi e non verrebbero degradate.
Perché l’endosoma deve acidificarsi?
Esistono diversi tipi di recettore che devono essere endocitato ma poi riutilizzato nella
membrana, uno di questi è l’LDL, colesterolo “cattivo”. Nel momento della formazione
dell’endosoma precoce, il recettore a cui è legato LDL che va riciclato e non degradato è
staccato grazie alla variazione di pH, indebolendo le interazioni tra recettore ed LDL. Il
recettore torna indietro e l’LDL va nel lisosoma per essere degradato.
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Degradazione dell’EGFR
Ci sono invece altri casi in cui sia il cargo che il recettore vengono entrambi degradati, come
nel caso, per esempio, dell’EGFR receptor, il recettore del fattore di crescita epidermico.
Questo è un caso speciale in cui il recettore segnala, non dalla membrana plasmatica.
Il legame interagisce con il recettore, induce la terarizzazione al livello degli endosomi ed il
recettore fa partire un segnale che avvia la trasduzione.
Per spegnere il segnale, il recettore viene degradato.
Dunque, entrano entrambi (cargo e recettore), parte l’ossidazione