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SPERMATOZOI
Gli spermatozoi sono costituiti da due componenti, testa e coda: la testa ha una dimensione di
5-10 μm ed è formata dal nucleo e dall’acrosoma; la coda ha una dimensione di 60 μm, è
formata da un fascio di microtubuli disposti secondo il classico aspetto 9+2 dell’assonema e si
può suddividere a sua volta in quattro parti
presenta un diametro maggiore delle altre parti; contiene il centriolo distale,
collo → mentre quello prossimale si è trasformato nel corpo basale del flagello; è
presente una placca basale di materiale denso dove si ancorano 9 fibre striate
esterne (9 lunghe molecole proteiche che decorrono longitudinalmente attorno ai
microtubuli) è costituito da 9 fibre striate esterne che circondano l’assonema
tratto intermedio → (9+2); attorno alle fibre è presente la guaina mitocondriale, tanti
mitocondri posti tra la membrana plasmatica e le nove colonne per
fornire l’adeguata quantità di energia allo spermatozoo
costituisce la maggior parte della lunghezza dell’intero spermatozoo;
tratto principale → è formato dall’assonema rivestito da fibre striate
è costituito dall’assonema rivestito dalla membrana plasmatica
tratto terminale →
Spermatogenesi
- la spermatogenesi è il processo che porta alla formazione dei gameti maschili, gli
spermatozoi
- alla nascita, l’individuo maschile possiede delle strutture a cordoni formate sia da cellule di
sostegno sia da cellule germinali (cordoni sessuali); poco prima della pubertà, si apre una
cavità all’interno di questi cordoni e si vengono a formare i tubuli seminiferi
- i tubuli seminiferi maturi sono formati da due tipi di cellule:
sono le cellule che daranno origine, alla fine, agli spermatozoi; sono
cellule germinali → disposte su strati concentrici al lume del tubulo, più ci si avvicina al
lume più la cellula germinale è differenziata; sono accolte all’interno
di invaginazioni delle cellule del Sertoli
sono cellule di sostegno; la loro principale funzione è quella di
cellule del Sertoli → guidare le cellule germinali, attraverso i passaggi della
spermatogenesi; hanno una forma pressoché piramidale, hanno
nucleo ovale e citoplasma chiaro; durante la vita fetale precoce
secernono l’ormone AMH, e in tal modo concorrono alla
degenerazione del dotto di Muller e alla differenziazione in senso
maschile delle gonadi indifferenziate; sembra che abbiano anche la
funzione di fagocitare i residui del differenziamento degli
spermatozoi; dopo la pubertà, secernono gli ormoni inibina e
attivina; secernono anche proteine leganti gli androgeni (ABP), il
fattore neutrofico delle cellule derivate dalla linea gliale (GDNF),
che è stato dimostrato avere un effetto proliferativo sugli
spermatogoni indifferenziati, e il fattore ERM (fattore di
trascrizione per il mantenimento degli spermatogoni staminali anche
nel testicolo adulto); una funzione fondamentale delle cellule del
Sertoli è quella di formare la barriera emato-testicolare (barriera
prodotta dalle giunzioni occludenti tra una cellula e l’altra appena
al di sopra degli spermatogoni che appoggiano sulla membrana
basale contigua alla membrana limitante il tubulo: questo fatto è
fondamentale per il controllo dell’entrata e dell’uscita di nutrienti,
ormoni e sostanze chimiche dal sangue al tubulo seminifero, e per
la difesa delle cellule in spermatogenesi: infatti gli spermatogoni,
diploidi, esprimono le stesse molecole di membrana delle altre
cellule dell'organismo, mentre gli spermatidi e gli spermatozoi,
aploidi, sono diversi dalle altre cellule self e potrebbero innescare
una risposta del sistema immunitario che ne provocherebbe la
distruzione); una volta totalmente differenziate le cellule del Sertoli
non sono in grado di proliferare, quindi una volta che la
spermatogenesi è iniziata non vengono create nuove cellule del
Sertoli (recentemente però, è stata trovata una via per far
proliferare nuovamente queste cellule in vitro: ciò aumenta la
possibilità di curare alcuni difetti che causano l'infertilità maschile)
- a partire dalla periferia e andando verso il lume del tubulo, si incontrano:
spermatogoni staminali elementi altamente indifferenziati
→
spermatogoni di tipo A elementi da cui parte la spermatogenesi; vanno incontro a
→ mitosi e formano sia un clone di cellule di sé stesse sia un
gruppo di spermatogoni maggiormente differenziati
(spermatogoni di tipo B)
vanno incontro a mitosi e formano sia un clone di cellule di sé
spermatogoni di tipo B → stesse sia un nuovo gruppo di cellule maggiormente
differenziate (spermatociti primari)
spermatociti primari entrano in profase per diversi giorni
→ compiono la seconda divisione meiotica e diventano spermatidi
spermatociti secondari → (hanno un corredo aploide)
tutte queste cellule germinali rimangono nelle invaginazioni delle cellule del Sertoli e non
sono divise tra loro, ma rimangono unite le une alle altre attraverso ponti citoplasmatici
- gli spermatidi vanno incontro ad un ultimo processo, la spermiogenesi, che porta alla
formazione degli spermatozoi spermatozoi
spermatidi
spermatociti
secondari
spermatogoni
membrana basale
- la spermiogenesi avviene attraverso diverse fasi:
in questa fase il Golgi si porta su un polo della cellula, e al suo
1) fase del Golgi → interno si formano una serie di vacuoli pro-acrosomici, che
convergono tutti in un’unica vescicola che prende il nome di
acrosoma (è come un grande lisosoma che contiene enzimi importanti
al momento delle prime fasi della fecondazione)
l’acrosoma si accresce, i centrioli si portano sul polo opposto
2) fase del cappuccio → all’acrosoma e uno dei due funge da corpo basale per il flagello
il nucleo si sposta in periferia, condensa la cromatina al suo
3) fase dell’acrosoma → interno e assume una forma allungata, e l’acrosoma, di
conseguenza, cambia forma per seguire l’andamento del nucleo;
il citoplasma si dispone in posizione caudale
- il controllo ormonale della spermatogenesi parte dall’ipofisi, che produce LH e FSH: l’FSH
agisce sulle cellule del Sertoli per favorire la spermatogenesi (maturazione delle cellule
germinali), e per fargli produrre la PLA (proteina legante gli androgeni) che ha il compito di
legare e trattenere il testosterone nel lume dei dotti seminiferi (per stimolare la
spermiogenesi); l’LH agisce sulle cellule di Leydig stimolandole a produrre testosterone, che a
sua volta esercita due funzioni principali, la stimolazione delle cellule del Sertoli per
favorire la spermatogenesi e l’influenza dei caratteri sessuali secondari; tutto il sistema è
sottoposto ad un fine meccanismo di autocontrollo, infatti il testosterone prodotto inibisce
a livello ipotalamico di GnRH (ormone che stimola il rilascio di LH e FSH), inibendo così la
produzione di LH e FSH, e le cellule del Sertoli producono la proteina inibina, che agisce
sull’ipofisi bloccando la produzione di FSH
La fecondazione
- gli spermatozoi e l’ovocita si incontrano in corrispondenza dell’ampolla della tuba uterina
- l’incontro dei due gameti produce una serie di eventi che consente il processo della
fecondazione:
1) gli spermatozoi si fanno strada tra le cellule delle corona radiata; alcuni spermatozoi
hanno una reazione acrosomiale (riversamento del contenuto dell’acrosoma all’esterno;
solitamente avviene quando lo spermatozoo entra in contatto con la zona pellucida)
anticipata, che favorisce la disgregazione delle cellule del cumulo (questi spermatozoi
però non riusciranno a penetrare nella zona pellucida)
2) gli spermatozoi rimasti incontrano la zona pellucida e si legano ad essa grazie al
riconoscimento di un recettore espresso sulla membrana cellulare della testa con la
proteina ZP3 presente nella zona pellucida; a questo punto avviene la fuoriuscita degli
enzimi dall’acrosoma tramite una fusione tra la membrana plasmatica e quella
acrosomiale
3) in corrispondenza dei punti di fusione delle due membrane si ha la rottura delle
membrane e, di conseguenza, gli enzimi contenuti nell’acrosoma si riversano
nell’ambiente circostante; con l’aiuto di questi enzimi gli spermatozoi possono farsi
strada nella zona pellucida
4) attraversata la membrana pellucida, gli spermatozoi si possono legare alla membrana
plasmatica dell’ovocita: appena lo spermatozoo si è legato alla membrana plasmatica
dell’ovocita si innesca un segnale che porta al rilascio di calcio da parte del REL, e
ciò determina una sorta di onda transitoria (onda del calcio) che attraversa tutto
l’ovocita (questo è sintomo dell’attivazione dell’ovocita)
5) a questo punto vi è una massiccia esocitosi dei granuli corticali, che contengono una
miscela di enzimi che determinano un’alterazione della struttura della zona pellucida:
essa si indurisce e perde i recettori ZP3 (tutto questo serve a prevenire la
polispermia, ovvero la presenza di più spermatozoi nell’ovocita, una condizione che di
solito non é vitale per l’embrione)
6) lo spermatozoo penetra nell’ovocita (nell’uomo, sia il nucleo che il flagello): i
componenti del flagello vengono degradati rapidamente, mentre il nucleo perde la sua
membrana nucleare e diventa meno compatto; successivamente il reticolo
endoplasmatico della cellula uovo forma una nuova membrana nucleare attorno alla
cromatina dello spermatozoo, e il nucleo dell’ovocita torna allo stadio interfase (si
forma così il pronucleo maschile)
7) l’ultima fase della fecondazione coincide con il primo evento dello sviluppo
embrionale: si ha la fusione (anfimissi) dei due pronuclei e dei due corredi cromosomici
aploidi per formare lo zigote diploide
Sviluppo embrionale
Lo sviluppo completo di un nuovo individuo dura nove mesi, ma la parte che concerne l’embriologia
è quella delle prime 4 settimane di sviluppo, perché poi non si parlerà più di embrione, ma di feto
PRIMA SETTIMANA
- una volta formato lo zigote, questo inizia una serie di divisioni mitotiche che avvengono senza
divisione della membrana cellulare originaria (endomitosi): questo processo si chiama
segmentazione, e le cellule sono prima unite debolmente e poi più tenacemente tramite gap
junctions
- al terzo giorno l’ammasso di cellule (8-16) viene chiamato morula (per la forma simile a una mora)
- all’interno della morula, dopo lo stadio a 32, tra una cellula e l’altra si iniziano a formare
numerose cavità che, confluendo, formano un’unica cavità detta blastocele
- mentre si segmenta, lo zigote procede lungo la tuba uterina verso l’utero,