Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 14
Disegno assistito da calcolatore - Appunti Pag. 1 Disegno assistito da calcolatore - Appunti Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Disegno assistito da calcolatore - Appunti Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Disegno assistito da calcolatore - Appunti Pag. 11
1 su 14
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

R

O I E Z I O N

I R

T O G R

A F I C H E

R

O I E Z I O N

I R

T O G R

A F I C H E

Per collocare una forma nello spazio si fissano degli elementi di riferimento costituiti dai 3 piani

fondamentali: un piano orizzontale,

un piano verticale ed un piano

laterale. Vi sono due metodi

convenzionali di proiezione definiti

come e

metodo europeo metodo

Con il metodo europeo,

americano.

guardando dall’alto si proietta in

basso e si ottiene la pianta,

guardando da destra il profilo

destro e da sinistra il profilo sinistro

rispettivamente nei piani sinistro e

destro (è come illuminare l’oggetto Fig. 3 (metodo europeo [in alto] e metodo americano[in basso]

con una torcia a raggi di luce paralleli

e disegnare ciò che appare sulla parete). Con il

metodo americano proietto in maniera opposta (è

come fotografare un oggetto). Le norme

internazionali raccomandano di simboleggiare sui

disegni le disposizioni americane ed europee con

le proiezioni del tronco di cono visibili in Fig.4.

Tale simbolo va riposto nel riquadro delle

iscrizioni. Poiché le proiezioni ortogonali di

qualsiasi oggetto possono essere pensate come

proiezioni di punti, partiamo da queste. In

generale, date due qualunque delle tre proiezioni

di un punto, si può determinare univocamente la terza. La proiezione di un segmento AB qualsiasi è

ottenibile proiettando i suoi punti estremi. La proiezione di un qualsivoglia poligono viene invece costruita

mediante i vari punti che sono proiezione dei vertici. Nel caso in cui il

poligono sia inclinato rispetto al piano orizzontale, ma perpendicolare al

piano verticale, nessuna delle tre proiezioni riproduce la vera forma della

figura. Quindi si può concludere che un angolo e, per estensione, una figura

piana appaiono nella loro vera forma in una sola proiezione solo se l’angolo o

la figura sono paralleli al piano di proiezione. Da quanto visto si deduce una

regola fondamentale: nelle proiezioni ortogonali la scelta delle posizioni degli

oggetti non è libera, ma deve avere lo scopo di rappresentare i principali

elementi in vera forma e grandezza, e quindi questi devono risultare paralleli

ad uno o più piani di proiezione. Quanto detto è estendibile alla proiezione

Fig. 4

di solidi, e dunque a qualsiasi oggetto che si voglia rappresentare, Prospetto Fianco

mediante la proiezione di vertici e contorni, e unendo

convenientemente le proiezioni ottenute. È fondamentale segnare tutte

le linee in vista, cioè quelle che rappresentano la proiezione di linee di

contorno esterno del pezzo, le proiezioni di spigoli, e quelle che sono Linea di

visibili da chi osservi il pezzo dopo averlo opportunamente orientato. Terra

Certe volte è necessario, per motivi di maggior chiarezza,

rappresentare anche linee e spigoli non in vista; in tal caso, per

distinguerli, si fa ricorso a linee di diverso tipo, secondo le

caratteristiche stabilite dalle normative. Le linee in vista di un disegno Pianta

hanno quindi uno dei 3 seguenti significati: intersezione di due Fig. 5

R S – C S 3

II

CC

CC

AA

RR

DD

OO CC

II

M

EE

CC

AA LL

AA

UU

DD

II

OO CC

II

M

EE

CC

AA

R S – C S

M M

I

C C A R D

O C I

M

E C A L

A U D I

O C I M

E C A

D I G

II

SS

EE

GG

NN

OO AA

SS

SS

II

SS

TT

II

TT

OO DD

AA CC

AA

LL

CC

OO

LL

AA

TT

OO

RR

EE PP

EE

RR NN

GG

EE

GG

NN

EE

RR

II

AA EE

SS

TT

II

OO

NN

AA

LL

EE

D I G

I

S

E G

N

O A S

S I

S

T I

T O D

A C A L

C O L

A T O R E P

E R N

G

E G

N

E R I

A E S

T I

O N

A L

E

F OO

NN

DD

AA

M

E N

TT

II TT

EE

O RR

II

CC

II

F M

E N O

O N

D

A M

E N

T I T E O R I

C I

superfici, contorno del pezzo, la traccia di una superficie piana o non perpendicolare ai piani di proiezione.

Diamo ora tre regole di fondamentale importanza per le proiezioni ortogonali:

Il prospetto e la pianta hanno la stessa lunghezza e sono poste nella stessa striscia perpendicolare

1 .

1 . alla linea di terra.

La pianta ed il fianco hanno la stessa larghezza, ed i punti corrispondenti si trovano con il metodo

2 .

2 . del compasso o della squadra a 45°.

Il prospetto ed il fianco hanno la stessa altezza, e sono posti nella stessa “striscia” parallela alla linea

3 .

3 . di terra. Punti corrispondenti delle proiezioni si trovano sulla stessa parallela alla linea di terra.

S , I S

E Z I O N

I N T E R

S

E Z I O N I E V I L

U P P

I

E Z I O N

I N T E R

S

E Z I O N I E V I L

U P P

I

Con il metodo delle proiezioni ortogonali l’interno di un pezzo cavo non può essere visto, ma può essere

rappresentato tracciandone i contorni con linee a tratti. Se però i dettagli interni sono complessi, il metodo

risulta poco funzionale. Si ricorre allora alle viste dei pezzi in sezione (o semplicemente Secondo la

sezione).

relativa normativa, sezione è la rappresentazione, con il metodo delle proiezioni ortogonali, di una delle due

parti in cui viene diviso l’oggetto da un taglio ideale, eseguito secondo uno o più piani (paralleli o incidenti)

o altre superfici. Per la corretta interpretazione delle viste sezionate si riportano alcuni concetti fondamentali:

Il piano di sezione è un piano ideale, con il quale si immagina di tagliare il pezzo, che in realtà

1 .

1 . rimane integro, e come tale deve essere rappresentato nelle viste.

La sezione è ottenuta immaginando di asportare la parte di pezzo compresa tra osservatore e piano

2 .

2 . di taglio e proiettando sul piano scelto la rimanente.

Per distinguere una sezione da una vista è necessario mettere in evidenza la superficie piana tagliata

3 .

3 . dal piano di sezione (piano o In genere, secondo la normativa, la superficie

di taglio piano di sezione).

viene tratteggiata con linee continue fini.

Ove nel disegno, oltre alla sezione, esistano altre viste, la traccia del piano di sezione su di esse va

4 .

4 . indicata con una linea mista a tratto e punto.

Si denomina sezione longitudinale la sezione effettuata con un

piano passante per l’asse longitudinale del pezzo, e parallelo al

piano verticale di prospetto, mentre è detta sezione trasversale

(Fig.6) la sezione fatta con un piano normale al precedente e

parallelo al piano laterale, e sezione orizzontale, o pianta sezionata,

la sezione giacente in un piano parallelo ai piani di pianta. Le

sezioni secondo la definizione possono essere effettuate con più di

un piano, quando ciò risulti utile. Il cambio del piano di sezione è

evidenziato dall’ingrossamento dei tratti all’intersezione delle

tracce dei piani di sezione. Trovano frequente utilizzazione le

sezioni parziali, applicate in quei disegni ove occorre mettere in

evidenza delle parti interne non molto estese, senza ricorrere a piani

Fig. 6 di sezione particolari; si immagina cioè di avere effettuato una

rottura del pezzo per vedere solo quello che interessa di una

parte interna. Le sezioni parziali sono delimitate dalle linee di

contorno delle zone sezionate e da una linea fine irregolare o

con zigzag che ha inizio e termine sulle linee di contorno del

pezzo. Non si indica la traccia del piano di sezione, in quanto

si tratta di una rottura parziale del pezzo. Per maggiore

chiarezza o per risparmio di tempo o di spazio, si possono

eseguire sezioni ribaltate in luogo. Una sezione trasversale può

essere ribaltata in luogo quando ha almeno un asse di

simmetria. Il pezzo viene tagliato con un piano di cui tale asse

rappresenta la traccia, e la sezione viene poi ruotata attorno a

questa traccia. In questo caso il contorno della sezione deve

essere disegnato con linea continua fine e si rappresenta solo

quello che si trova nel piano della sezione (Fig.6). Fig. 7

R S – C S

4 II

CC

CC

AA

RR

DD

OO CC

II

M

EE

CC

AA LL

AA

UU

DD

II

OO CC

II

M

EE

CC

AA

R S – C S

M M

I

C C A R D

O C I

M

E C A L

A U D I

O C I M

E C A

D I G

II

SS

EE

GG

NN

OO AA

SS

SS

II

SS

TT

II

TT

OO DD

AA CC

AA

LL

CC

OO

LL

AA

TT

OO

RR

EE PP

EE

RR NN

GG

EE

GG

NN

EE

RR

II

AA EE

SS

TT

II

OO

NN

AA

LL

EE

D I G

I

S

E G

N

O A S

S I

S

T I

T O D

A C A L

C O L

A T O R E P

E R N

G

E G

N

E R I

A E S

T I

O N

A L

E

F OO

NN

DD

AA

M

E N

TT

II TT

EE

O RR

II

CC

II

F M

E N O

O N

D

A M

E N

T I T E O R I

C I

L Q

A U O T A T U R

A

A U O T A T U R

A

Il complesso delle informazioni di un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente

meccanico, costituisce la Tutte le dimensioni o quote devono essere poste nel disegno tenendo

quotatura.

presente le esigenze di montaggio (quotatura funzionale), fabbricazione (quotatura tecnologica) e verifica

(quotatura di collaudo). La quotatura risulta dunque necessaria per evitare la rilevazione di misure sul

disegno, e per l’impossibilità di farlo quando la linea da misurare è molto piccola (oltre che per prevenire

errori dovuti alla copiatura). La quotatura è parte integrante del disegno e deve essere eseguita osservando

le convenzioni delle normative. La quotatura è ottenuto con i seguenti elementi:

Le che indicano gli elementi, punti, rette, piani, etc. di cui si vuole precisare la

linee di riferimento,

1 .

<
Dettagli
A.A. 2013-2014
14 pagine
6 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/15 Disegno e metodi dell'ingegneria industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher RiccardoScimeca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Disegno assistito da calcolatore e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Mancuso Antonio.