vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
A
· Si vuole trovare la retta tangente alla funzione in figura 3, nel punto
Fig.3 A:(1;1). Per fare ció, si sostituisce il valore di ascissa nella derivata.
2x f()
f(x) 2
2 1
=
= . =
Il valore ottenuto, ovvero 2, rappresenta il coefficente angolare che
deve avere la retta per tangere la funzione nel punto desiderato.
m(x xt)A(1
2(x 1/y ya 1)
y 2 = -
- ,
- -
=
A 2x 1
y -
=
· Se si vuole trovare l’equazione completa della retta tangente, basta
applicare la formula standard per trovare la retta passante per un punto.
Supponiamo di volere trovare la retta tangente in un altro punto della
funzione, B:(2;4).
f'(z) 4
2 2
= =
.
4(x 2)
y
B u
· -
=
- 4x 4
y -
=
Si é cosí dimostrato come trovare la derivata di una funzione ed il
rispettivo coefficente angolare in un punto con relativa retta tangente.
f(x) x2
=
I punti di una funzione, dove si azzera la derivata, f’= 0,
prendono il nome di punti stazionari. Ció significa che in quei
punti non é presente alcuna variazione.
I punti stazionari sono molto importanti qundo si parla di studio
di funzione per tracciarne il grafico probabile.
Tornando all’ esempio di prima con f(x) = x^2, si puó notare che per
x=0, la retta tangente coincide con l’asse delle ascisse. Procediamo a
dimostrarlo con i calcoli eseguiti in precedenza:
f(x)
f'() 2x 2 0 0
= .
= =
do d
y 0 = -
-
y 0
= Come avviene per lo studio di funzione, il grafico va ricavato, é necessario
quindi trovate i punti stazionari per via analitica; ecco come:
Abbiamo detto che si ha un punto stazionario quando la derivata é
uguale a 0, pongo quindi uguale a 0 la derivata della funzione.
Una volta posta la derivata uguale a 0, si risolve in x
f(x) x2
= e le soluzioni rappresentano i valori di ascissa per i
quali si hanno dei punti stazionari. Una funzione puó
fz) 2x
= avere diversi punti stazionari e per calcolarne la
quota Y, é sufficiente inserire il valore dell’ascissa
2x 0
= nell’equazione primitava o nella sua derivata.
X 0
=
Una funzione primitiva può essere derivata un numero di volte uguale al grado della funzioe +1, se una funzione viene
derivata due volte, le funzioni ottenute prenderanno il nome rispettivamente di derivata prima f’(x) e derivata seconda
f’’(x), e così via.
Esempio: Essendo di grado 4 è stato possibile derivarla 4+1 volte
fizara
fase" fce24a f" "ca
&"Ca
Actiegas 24 o
=
=
-P
-P -P
-P -P
Ci sono diversi modi per scrivere la derivata, tra i più comuni ci sono: Scrivere f’ o usare il differenziale
ha il medesimo significato
Derivata seconda
Primitiva Derivata prima =
f"()
[f(x)]
=
f(x) [f(]
f(x) 2 Differenziale
Regole di derivazione:
Al fine di derivare una funzione, non si puó sempre ricorrere al metodo del rapporto incrementale poiché troppo lungo e
laborioso, si utilizzano delle regole di derivazione giá assodate, che possono essere dimostrate con il metoodo prima citato, in
questi appunti non verrá trattata la dimostrazione.
Le principali e piú utili regole di derivazione sono: Goniometriche:
Derivata del prodotto:
[f(x) f(x)]
f(x)
y(x)] Cos[EE]
[sin f)
-g((x)
4 f(x) &
y(x) +
=
. . .
= [-Since()]
f(x)]
[Cos A
D = ·
Derivata del quoziente: E'(x)
[tou f(x]
D =
= Cosf(x)
22/ f(x)
D[cotf(x)] =
Derivata della somma/sottrazione: Sim2[fz)]
- tc)
[orsimf(a)]
[f(x) g(x)) f(x)
& D
: (t)
+ y
+
= = f
1 -
f(x)
g(x))
[f(x) g()
D =
- - E'
f(]
DTors = -
Radice: f
1 -
f(x f /
fi] +
Tortor
f()]
D[ D =
= f[x
1
f(x) +
2
Logaritmica: F
f(x)]
Loret
1) = -
E
DIene] = Con esponenti:
Costante: ef
DICf] fa
D[k] 0 .
=
= d 2
[f(x(]
Si pone attenzione in merito alla derivata di una f
-
f(x
D c , .
-
=
costante; essendo la derivata la velocitá con cui DIKE] KEL
varia la funzione, ed essendo la funzione costante CK f'CAl
= .
.
risulta immediato che la derivata sia 0. 2
(2x
P[kx(j -
=
=
m *
n 0
=
Esercizi basici sulla derivazione: (ne viene illustrato uno per tipo dei casi prima citati con le forule generali)
La loro comprensione è fondamentale per quelli maggiormente complicati che seguiranno
x ]
D[u
·
S
[Gx] 16x3
= ·
D[kx] x
2
RayC 16x3
- 4 4 .
= .
= =
D[e3x]
[e3 6xe3x2
+ ) = ef
DICf] fa .
= b 23x
6x .
13]
D[(3x +
-S
[(3X 1)3] 1)
3(3x
+ +
= d 2
[f(x(] f
-
f(x
D c , .
-
= ↳ D[3x 13 3 +
+ 0
=
13 2
-
(3x
3 3
+
.
= .
1)2
3(3x +
=
D[35]
3722xen(3)
23
[3 + = DIKE] KEL CK f'CAl
= .
.
?
37 37
((3) 2xh(3)
2x .
= =
.
D[
2]
+
[2] +
= A 6x + o
-
>
f]
DI = f(x)
2 #X 3x
=
= 5 +
2
+ 2
71]
[en (7 x2
D +
14x
[hu 7)]
(7 x + = E -14x 0
+
DIene]
7 7
+ = 14x
= 2
7 7
x +
D[sim3x]
[Sin 3x] 3053x
= f(x)] Cos[EE]
[sin f)
& .
= l S
.
3 3x
=
D[(S3x2]
[6] LasiM3x
-
= [-Since()]
f(x)]
[Cos A
D = · 3x]
[-Sir
18x
= .
[ton3x]
D
[ton 9
3x] = E'(x)
352(3x) [tou f(x]
D = Cosf(x)
3
= Gs2(3x)
D[ctxz]
# [Cot ] 2x
= = f(x)
D[cotf(x)]
Sinz(x2)
- = Sim2[fzl]
- 2x
= -Sirz (x2)
D[orcsim X3]
s
[osine =3y = Ac
D[orsimfla] = f
1 - 372
3x2
Ven
= Nes
D[orkos 19x]
I 19
13x]
Jorcos = - E'
#351x2 D[orsf(] = - f
1 -
19 19
Sex
- -
Torton 4x]
D
[octor 8x
4 xy = f
15x
1 + /
fi] +
Tortor
D = f[x
1 +
8x 8x
- = 15x
1 +
44722
1 +
Gx]
[orct
&
[ocot 6
5x] = - f(x)
1 3572 f(x]
+ Loret
6) = - f[x
1 + 6
S
- - - -
(6x)2 1 3572
+
1 +
DT 3x]
X3
[3] Se
= - =
22/ 4))3x2)
6x(x3) (3x2
f(x) +
f(x) -
3x2 6x o
4 +
+ =
= = 2
2x3 /
3'(7)
X3 3x
g(x) = = 12 x3]
[9x
6x4 +
-
- S
6x" 3x" 12x
- -
= XS 2
3x4 12 =
+
- - XS
(3x2
* 12)
+
- - XX4
3x2 12
+
= - X4
[s3x SiM3X3] 353x227x2
EXSiM3x2 SiMgX 633x3
+
- . .
=
Analizziamola passo passo:
Si tratta della derivata di un prodotto f(x f(x) g(x)
g(x) +
. .
-
-
e 2
Analizziamo la prima parte:
f(x) g(x)
- [-Simf(t)]
[cs f'()
fi)] [-Sin3x]
6x
& .
= .
=
Moltiplichiamo per g(x) che rimane invariato 3x2]
[-Sir 3x3
6x Sin
. -
Analizziamo la seconda parte: -
f(x) S'()
. Le formule generali scritte precedentemente sono tutte scritte in riferimento ad
f(x), ciò sta ad indicare una generica funzione. In questo caso uso g(x) poichè se
Dising( g(x)
)] (sg(x)
= .
= usassi f(x) sembrerebbe mi stia riferendo alla prima parte già derivata.
27x265973
=
Moltiplichiamo per la prima parte f(x) che rimane invariata ed otteniamo: 27x2 LS3x3
3x2
Cos .
Sommiamo adesso come indicato nella formula iniziale la prima e la seconda parte
f(x f(x) g(x)
g(x) +
. .
I 11
·
3x2]
[-Sir 27x2 LS3x3
3x3 3x2
Cos
6x Sin
-
. .
Porto fuori il - ed ottengo: 27x
GxsiM SiMgX 3x3
3x2. 3x2. GS
Cos
+
- .
Punti di non derivabilità:
Come detto in precedenza non tutte le funzioni sono sempre derivabili. Esistono dei punti nel dominio di una funzione nei
quali la funzione in esame non può essere derivata; prendono il nome di punti di non derivabilità e ce ne sono di diversi tipi:
& 42x48
SE
2x 8
-
f(x) = 82x12
2x 24 Se
+
-
Prendiamo in esame la funzione rappresentata
in figura, ovvero una funzione definita a
tratti, continua da 4 a 12 e calcoliamo la
derivata di entrambe.
[2x-83 2 4x8
se
=
24]
[ 84x12
2 se
-2x + -
=
Graficamente emerge una criticità nell’analizare il
punto x=8, ciò perchè come si può comprendere dal
grafico, tendendo al valore x=8, la derivata assumere
valori discordi.
⑳ Ciò lo si può dimostrare attraverso i limiti:
Xo Cmz
Cu fct) 2
=
X DXy- X +8 -
- -
E Cm 2
2 -
- =
+
8
X -
Portando al limite 8- ed 8+ le funzioni delle rispettive derivate, si nota, che nel punto x=8 la derivata assume due
valori, il che non è possibile, pertanto x=8 è un punto di non derivabilità
Se la funzione fosse stata non continua in x=8, a maggior ragione sarebbe stato un punto di non derivabilità, poichè come
detto, la condizione fondamentale per cui una funzione sia in un punto derivabile è che in quel punto esista, quindi che
sia continua.
& 42x48
SE
2x 8
- In x=8 non è continua quindi x=8 è un punto di non derivabilità
f(x) - 84x12
2x 24 SE
+
- ♾ ♾
Distinzioni tra i punti di non derivabilità:
Il modo migliore per determinare se un punto è non derivabile e che tipo di punto sia, è osservare il
comportamento della derivata negli inotrni sinistro e destro del punto. Vediamo meglio:
1) Punto angoloso:
Ha origine quando:
• i limiti parziali del punto sono due valori finiti discordi
• uno è un valore finito e l’altro infinito. xot
♾ ♾
to
f
Un esempio è la funzione continua a tratti prima vista
1) Punto di cuspide:
Ha origine quando:
• i limiti parziali del punto tendono uno a + e l’altro a - . Verso l’alto
Si differenziano in:
• Cuspide verso l’alto quando l’intorno sinistro tende
a - e quello destro a +
m = f(x) +o
=
Funzione rappresentata nel grafico: E
fi =
Verso il basso &