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NORMATIVA ANALISI

È volta a rispondere a domande che implicano cosagiudizi di valore (questioni normative) che di solito riguardano dovrebbe accadere, quindi, cerca di individuare i comportamenti necessari per raggiungere determinati obbiettivi (dal momento che i giudizi di valore sono soggettivi la loro validità non è testabile); in presenza di un criterio soggettivo, l'analisi economica normativa può identificare la politica migliore in genere, gli economisti fanno affidamento su un unico giudizio di valore onnicomprensivo, noto come il principio della sovranità individuale, secondo il quale ciascuno è in grado di stabilire cosa è meglio per sé in questo modo trasformano le questioni normative in questioni positive: per determinare quale alternativa farebbe stare meglio un consumatore, gli economisti prevedono quale alternativa il consumatore sceglierà dopo aver ricevuto informazioni esaurienti.

corrette sugli effetti di ciascuna di esse. Questo genere di analisi normativa richiede ovviamente un'accurata analisi positiva, sia per prevedere le conseguenze delle alternative sia per prevedere le scelte dei consumatori. Teoria normativa e/o positiva?

"La domanda rilevante riguardo alle 'ipotesi' di una teoria non è se esse siano 'realistiche' dal punto di vista descrittivo, in quanto non lo sono mai, ma se siano approssimazioni sufficientemente buone nel caso di specie. È possibile rispondere a questa domanda solo osservando se la teoria funziona; questo significa vedere se fornisce previsioni sufficientemente accurate." (Friedman, 1953).

"È chiaramente una questione empirica stabilire quali tipi di situazioni sociali si prestino (e in quale misura) a essere analizzate in termini di modelli di comportamento razionale." (Harsanyi, 1986).

Teoria della scelta razionale è di tipo normativo ma a volte, per motivi psicologici,gli individui non compiono delle scelte razionali. STRUMENTI DELLA MICROECONOMIA metodo scientifico: gli economisti seguono il metodo scientifico. Infatti, l'economia è una scienza sociale perché si occupa dello studio del comportamento umano tramite il metodo scientifico. Scienza come relazione tra fini e mezzi scarsi destinabili a usi alternativi. Osservazione iniziale: osservazione di un fenomeno sconosciuto. Spiegazione possibile teoria. 1. Teorizzazione: produzione di una teoria. 2. Identificazione delle implicazioni aggiuntive: processo di ricerca di implicazioni aggiuntive che possano essere confermate o confutate al fine di mettere alla prova la teoria. 3. Ulteriori osservazioni e verifiche: processo di raccolta di dati che consentano di convalidare o meno le implicazioni aggiuntive al fine di verificare la validità della teoria. 4. Raffinamento della teoria: possibilità di raffinare la teoria iniziale con i nuovi dati. Questo processo non ha mai una vera conclusione, non si.giunge ad una verità assoluta. Una teoria utile e applicabile su larga scala e, allo stesso tempo, specifica nelle sue implicazioni. I MODELLI E LA MATEMATICA: DEFINIZIONE DI MODELLO: è una rappresentazione semplificata di un fenomeno. Gli economisti usano i modelli matematici per formalizzare i rapporti complessi causa ed effetto tra le variabili economiche. Questo perché la maggior parte delle scelte in campo economico sono di tipo quantitativo, quindi, le questioni di carattere economico richiedono delle risposte precise. In più, il modello matematico impedisce di affidarsi a ragionamenti approssimativi o incompleti. Alcuni modelli economici sono quantitativi e presentano quindi un elevato grado di variabili endogene (variabili che si considerano come date) ed esogene (variabili determinate dal modello stesso). La statistica comparata studia il modo in cui il variare delle variabili esogene influisce sulle variabili endogene.

endogeneEQUILIBRIO: punto di assestamento in cui le variabili endogene di un modello, dati certi valori delle variabili esogene, non hanno più tendenza a mutare.

IPOTESI SEMPLIFICATRICI: ipotesi Tutti coloro che adottano il metodo scientifico costruiscono modelli basati su semplificatrici di base (consentono di focalizzare l'attenzione sugli aspetti più importanti di un fenomeno, tralasciando gli altri) gli economisti, infatti, formulano delle supposizioni che non rappresentano perfettamente la realtà, ma ne costituiscono una semplificazione, poiché essa ci consente di costruirci un'immagine mentale di fenomeni altrimenti troppo complessi per essere compresi la bontà di un'ipotesi va semplificare senza deformare valutata per la sua capacità di eccessivamente il fenomeno che si vuole studiare (il vero test per un buon modello è la sua utilità).

ANALISI DEI DATI: Il metodo scientifico richiede di convalidare le teorie

confrontandole con i dati empirici che possono essere tratti da varie fonti: BANCHE DATI: misurazioni di variabili economiche (gli economisti non li possono usare senza il consenso dell'impresa). SONDAGGI E INTERVISTE: aspettative e preferenze. ESPERIMENTI: gli economisti sottopongono gruppi di soggetti campione a diverse operazioni per osservarne le scelte. Gli esperimenti possono essere in laboratorio, sul campo o naturali (in esso le circostanze in cui operano individui altrimenti identici differiscono per caso. Un economista attribuisce le differenze nella media dei risultati per i diversi gruppi di individui alle differenze tra tali circostanze). Nel mondo reale, le differenze nelle circostanze in cui agiscono le diverse persone non sono dovute al caso. Chi si trova in una certa situazione è spesso sistematicamente diverso da chi si trova in un'altra. Gli economisti devono quindi controllare queste differenze sul piano statistico.

più che su quello sperimentale.

DEFINIZIONE DI ECONOMETRIA: applicazione di metodi statistici a questioni empiriche di rilievo economico.

PERCHÉ GLI ECONOMISTI A VOLTE DISSENTONO:

Anche se il metodo è quello scientifico, questo non significa che non ci sia spazio per controversie.

questioni positive

Disaccordo su: un disaccordo su questioni positive di solito riflette differenze nel giudizio scientifico. A volte, due economisti, analizzando la stessa situazione e dunque considerando gli stessi dati, possono giungere a conclusioni differenti: in questo caso è certo che la differenza sia determinata dalle ipotesi di base e dunque da presupposti diversi, ma si può comunque pensare di sottoporre a controllo empirico le ipotesi stesse.

questioni normative

Disaccordo su: l'accumulo di prove scientifiche non può appianare le controversie di tipo normativo che nascono dalle differenze nei valori (sulla base di questo, gli economisti potrebbero

essere in disaccordo sulladesiderabilità di una particolare politica pubblica).Come ragiona un economista? Massimizzare benefici meno costi (analisi costi benefici:effettuare analisi positiva per capire, per ogni possibile scenario, quali sono i benefici e i costiper ogni società), Considerare il costo-opportunità (ciò che otterrei se compiessi la migliorescelta in assoluto un individuo che ha una sua attività deve tenere conto, nella valutazionedella sua attività economica, del fatto che, al posto di esercitare quella attività, se fosse andatoa lavorare presso un’altra attività, dando in locazione il negozio, avrebbe potuto ottenere unmigliore costo opportunità), Irrilevanza dei costi già sostenuti (costi non recuperabili sonoirrilevanti nella scelta ottima).I TEMI DELLA MICROECONOMIA:1. I TRADE OFF SONO INEVITABILI: la scarsità ci obbliga ad affrontare i trade-off, ovvero a operare delle

scelte che implicano dei compromessi (per qualcosa che vogliamo, dobbiamo rinunciare a qualcos'altro) riconoscere i trade-off è una parte essenziale di un'efficace procedura decisionale: se ignoriamo i trade-off, rischiamo di rinunciare a qualcosa di molto prezioso per noi in favore di (quando una impresa ignora i trade-off, rischia di perdere opportunità di profitto) ogni qualvolta che prendo le decisioni ho i trade-off.

LE BUONE SCELTE DI SOLITO SI FANNO AL MARGINE: per decisioni che comprendano questioni di livello, i principi microeconomici ci suggeriscono di pensare al margine. Per determinare se una particolare scelta sia la migliore, ci si chiede se un aggiustamento minimo di questa scelta definito margine (piccolo aggiustamento in una scelta) possa portare a risultati migliori. Un aggiustamento, in genere, porta sia benefici sia costi: se i benefici superano i costi, chi assumerà la decisione sarà

più soddisfatto; se i costi superano i benefici, allora l'individuo starà peggio. Tutte le parti coinvolte devono trarre benefici da uno scambio volontario, un'importante applicazione del principio del pensare al margine riguarda l'analisi costi-benefici: compiere una scelta corretta richiede un equilibrio tra costi e benefici. DEFINIZIONE DI COSTO OPPORTUNITÀ: è il costo associato alla rinuncia all'opportunità di impiegare una risorsa nel suo migliore uso alternativo. DEFINIZIONE DI BENEFICIO NETTO: corrisponde alla differenza tra costi e benefici totali (serve per compiere una scelta ottima). Nella pratica, i dirigenti di impresa spesso costruiscono tabelle di costi e benefici utilizzando programmi informatici. Inserendo i diversi costi benefici in un foglio di calcolo elettronico e calcolando il beneficio netto di ogni possibile scelta, possono identificare la decisione ottimale. GLI INDIVIDUI RISPONDONO AGLI INCENTIVI: 3. perare di esso, perché ne abbassa il costo, ma rappresenta un disincentivo alla vendita, perché ne diminuisce i benefici. Pertanto, i prezzi giocano un ruolo fondamentale nel determinare se un’azione è desiderabile o meno. I COSTI DI OPPORTUNITÀ FORNISCONO DISINCENTIVI: 5. Oltre ai prezzi, i costi di opportunità rappresentano un altro fattore importante nella valutazione di un’azione. I costi di opportunità sono i benefici che si rinunciano a ottenere scegliendo un’alternativa invece di un’altra. Ad esempio, se si decide di acquistare un bene, si rinuncia alla possibilità di utilizzare quei soldi per acquistare un altro bene o per investirli. Pertanto, i costi di opportunità possono influenzare la decisione di compiere un’azione, rendendola più o meno desiderabile. In conclusione, per determinare se un’azione è desiderabile, un buon decisore deve valutare attentamente i benefici e i costi. I benefici forniscono incentivi all’azione, mentre i costi la disincentivano. I prezzi e i costi di opportunità sono due fattori chiave da considerare in questa valutazione.
Dettagli
A.A. 2020-2021
10 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara_zoratti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Colombo Ferdinando.