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LA CELLULA PROCARIOTE
Essa ha minori dimensioni (tra 1 e 10 micrometri). Le cellule di bacteria
di solito non contengono membrane interne; infatti, la maggior parte
dell’attività cellulari si svolgono nel citoplasma o a livello della
membrana plasmatica. Esiste un gruppo di batteri fotosintetici, chiamati
cianobatteri, che presenta molte membrane interne sulle quali
avvengono le reazioni fotosintetiche. Altri batteri hanno strutture
delimitate da membrane che ricordano gli organelli della cellula
eucariote. Ogni cellula batterica possiede una membrana cellulare che
separa la cellula dall’ambiente circostante, fornendole protezione ma
anche una struttura fluida e permeabilità selettiva (le molecole
idrofobiche possono attraversare la membrana per diffusione). La
membrana cellulare, detta anche plasmatica, è ricoperta da una parete
cellulare, costituita da peptidoglicani uniti da ponti trasversi di natura
pepdica. Ha la funzione di mantenere la rigidità e la forma della cellula, ma non quella di
difenderla da enti esterni. La parete cellulare non è compatta, fa passare l’acqua, ed è
facilmente scomponibile. A racchiudere la parete cellulare vi è la capsula, costituita da
polisaccaridi, che impedisce la disidratazione della cellula batterica e la protegge. Nella
cellula batterica vi è una distribuzione omogenea della massa, all’interno della quale si
trovano gli organelli. I procarioti, tutti unicellulari, hanno un’organizzazione cellulare più
semplice in virtù dell’assenza di organuli cellulari, oltre ai ribosomi e il DNA. Immerso nel
citoplasma da cui non è separato. Tale semplicità fa suppore che la cellula procariotica sia
stata la prima forma di vita a comparire sulla Terra, secondo date ricerche circa 3 miliardi di
anni fa.
Come si è arrivati alla forma eucariotica? Ce lo spiega la teoria endosimbiotica, secondo la
quale si verifica ad un certo punto una simbiosi tra un batterio aerobio che viene inglobato in
un batterio anaerobio, più grande. Accade infatti, che il batterio aerobio trova, all’interno
della cellula anaerobia una grande quantità di sostanze chimiche derivate da processi
fermentativi, utilizzate per ossidazione grazie alla capacità del batterio aerobio di sfruttare
l’ossigeno molecolare. Quindi come se l’ospite anaerobio “imparasse” ad usare l’ossigeno.
Entrambi traggono reciprochi vantaggi tali da risultare in un nuovo tipo di cellula, ovviamente
migliore e vincente i termini evolutivi.
Il materiale genetico è di tipo circolare ed è distribuito all’interno della cellula. Nel citoplasma
possono essere presenti delle piccole porzioni di DNA dette “plasmidi”. Anche gli organuli
per la sintesi proteica circolano liberamente nel citosol: c’è una sostanziale assenza di
organizzazione all’interno della cellula (assenza di sistemi di endomembrane); anche
l’organizzazione tra cellule batteriche non porta mai a strutture complesse e
compartimentate. Nelle cellule procariote avviene la divisione cellulare, processo grazie alla
quale si moltiplica dividendosi in due: la scissione binaria. Essa consiste nella duplicazione
del filamento di DNA e successiva divisione della cellula in due nuovi individui identici.
I procarioti sono in grado di sopravvivere con o senza ossigeno. Mentre noi esseri umani
siamo legati all’ambiente aerobico, quindi abbiamo sviluppato un sistema metabolico tale da
massimizzare la produzione di energia attraverso l’ossigeno, reazioni di fosforilazione
ossidativa. Essa è la sintesi di ATP che si verifica in seguito al trasferimento di elettroni,
sottratti durante le ossidazioni, all’ossigeno. Tutte le vie metaboliche della degradazione
ossidativa dei carboidrati, degli acidi nucleici e degli amminoacidi convertono in una tappa
finale, in cui l’energia prodotta dalle ossidazioni viene utilizzata per la sintesi di ATP. Mentre
la fosforilazione ossidativa nelle cellule procariote ha luogo sulla membrana citoplasmatica,
nelle cellule eucariote, invece, nei mitocondri.
STRUTTURA DELLA CELLULA DI GRAM- POSITIVE e GRAM-NEGATIVE: innanzitutto
cos’è la colorazione di GRAM?
La colorazione di Gram è un esame di laboratorio che dà origine alla classificazione dei
batteri in Gram-
positivi e Gram-negativi (anche indicati come Gram+ e Gram−). Fu messa a punto nel 1884
dal medico danese Hans Joachim Christian Gram, e mette in evidenza alcune proprietà
fondamentali della parete cellulare dei microrganismi. Con tale metodo è possibile
esaminare sia batteri in coltura sia frammenti di tessuti. In base alla diversa colorazione
assunta, che dipende dalla loro permeabilità al colorante principale, essi sono identificabili in
due grandi classi:
- batteri gram-positivi: hanno una parete cellulare spessa composta principalmente da
peptidoglicani. Non hanno una membrana esterna al di sopra della parete cellulare, motivo
per cui risulta vulnerabile, rendendo i batteri di questo gruppo spesso più sensibili agli
antibiotici che mirano a danneggiare la parete cellulare. Possiedono una colorazione piena.
Si colorano di una tonalità caratteristica tra il viola porpora e il rosso.
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- batteri gram-negativi: Posseggono una parete cellulare sottile esterna composta
principalmente da peptidoglicano, che è ancorato ad una membrana esterna lipidica. Questa
struttura conferisce loro una colorazione rosa-rossa quando sottoposti alla colorazione di
Gram. È privo di colorazione, in particolare quando essi vengono trattati con etanolo (che
dissolve la componente lipidica più esterna della parete), rilasciano completamente il
colorante e risultano alla fine incolori. la diversa permeabilità è dovuta a ragioni morfologiche
intrinseche alla struttura della parete cellulare del batterio.
Gram positivi Gram negativi
LA CELLULA EUCARIOTE
Essa è molto più grande (10-30 micrometri), organizzata ed evoluta rispetto alla cellula
procariote. L’eucariote si mantiene costante in tutti gli individui (possiamo comparare un
elefante ad un uomo che avranno entrambi la stessa dimensione delle proprie cellule
eucariote) variano solo le quantità, distribuzione e organizzazione. Tuttavia, la maggior parte
delle cellule eucariote sono sufficientemente simili. Hanno principalmente 4 caratteristiche in
comune:
1. membrana plasmatica esterna che definisce i confini della cellula e trattiene il suo
contenuto
2. il sistema di endomembrane sintetizza proteine per molteplici destinazioni cellulari
3. un nucleo che ospita il DNA che dirige le attività cellulari
4. gli organelli delimitati da membrane in cui sono localizzate diverse funzioni cellulari
5. un citosol semifluido in cui si intrecciano le fibre del citoscheletro.
Plus: Le cellule delle piante e dei funghi hanno una parete cellulare (che possiedono invece
le cellule procarioti). Mentre, generalmente, le cellule animali non la possiedono, ma sono
circondate da una matrice extracellulare (MEC), costituita da proteine garantendo supporto
alla cellula.
Gli eucarioti si distinguono dai procarioti anche per numerose caratteristiche a livello
molecolare. Ad esempio:
Diverse proprietà delle sequenze genomiche regolatrici;
Geni organizzati in introni ed esoni con conseguente processamento (splicing) del trascritto
primario
(alcuni archei possiedono introni ma la loro eliminazione avviene in modo diverso rispetto
agli eucarioti);
Trascrizione e traduzione di un trascritto sono eventi separati nello spazio e nel tempo;
I trascritti eucariotici non sono quasi mai policistronici, ossia portano una sola ORF;
Percentuale di DNA non codificante molto più elevata;
DNA associato a istoni (anche gli archei hanno gli istoni);
Diversa percentuale di G-C nel genoma;
Presenza di colesterolo nella membrana cellulare, tranne che nei funghi, nelle piante e in
alcuni protisti.
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1. Lamembranaplasmatica
La membrana plasmatica (o cellulare) delimita la cellula in tutti gli organismi viventi, la
separa dall’ambiente esterno (in quanto essa si tratta di un sistema aperto) che nello
spessore di 5 nm, ne regola gli scambi di elementi e sostanze chimiche. L’organizzazione
della membrana viene definita come modello a mosaico fluido. A mosaico per la presenza di
numerose proteine all’interno della membrana e fluido perché lipidi e proteine possono
muoversi facilmente all’interno. Alle proteine spetta lo svolgimento della gran parte delle
funzioni di membrana. Nelle cellule eucariote delimita anche gli organelli interni di questa. È
costituita da lipidi per il 50%, di cui la maggior parte fosfolipidi, e proteine di membrana. È
organizzata in due strati, chiamato difatti strato fosfolipidico (o “bilayer fosfolipidico”), perché
i fosfolipidi si dispongono con le teste idrofile volte verso l’ambiente esterno e il citoplasma.
Mentre le code idrofobe sono vicine tra loro nell’interno del bilayer, minimizzando di
conseguenza il contatto con l’acqua. Nella componente lipidica si vanno a collocare, con
importanti funzioni fisiologiche proteine e una piccola percentuale di glucidi, in forma di
glicoproteine e glicolipidi, con la presenza anche di molecole di colesterolo che la
stabilizzano. Questa conformazione rende ragione alle funzioni principali delle membrane, in
particolare quelle del trasporto di sostanze dall’esterno all’interno della cellula e viceversa.
La membrana plasmatica è una struttura flessibile e dinamica che presenta aperture e siti
attivi. Esse hanno specifiche funzioni
associate, e uno dei metodi per caratterizzare una specifica membrana è quello di
descrivere i particolari enzimi, le proteine di trasporto, i recettori per i segnali extra-cellulari,
regola il flusso dell’acqua, media le interazioni cellula-cellula, omeostasi ('attitudine propria
degli organismi viventi a conservare le proprie caratteristiche al variare delle condizioni
esterne dell'ambiente tramite meccanismi di autoregolazione) e controllo della carica dei
materiali che entrano ed escono per mantenere l’interno carico negativamente.
2. Il sistema dinamico di endomembrane
Il sistema endomembranoso è un insieme di membrane presenti nel citoplasma delle cellule
eucariote. Esso comprende la membrana cellulare e tutta una serie di organuli che
includono l'involucro nucleare, il reticolo endoplasmatico, l'apparato del Golgi, i lisosomi, le
vescicole e i vacuoli. Tutte queste
strutture interagiscono fra loro e svolgono principalmente la funzione di
produrre lipidi, enzimi e proteine destinati a essere secreti o a comporre la
membrana cellulare. Non fanno parte del sistema endomembranoso né
i mitocondri né i plastidi. Sintetizza le proteine destinate ai vari organelli, alle membrane
cellulari e alla secrezione. Queste