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FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA
Avviene dopo la catena respiratoria attraverso l’ATP sintasi. Questo ATP Sintasi fa passare
l’H+ e attraverso il passaggio di questo H+ che crea energia, questa energia viene utilizzata
dall’ATP sintasi per produrre ATP. Nella catena respiratoria, grazie al potenziale
elettrochimico che si sviluppa, si producono 2,5 molecole di ATP per ogni coenzima NADH +
H+ riossidato e 1,5 molecole di ATP per ogni FADH2.
GLICOLISI -> Ciclo di KREBS -> FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA
tutto questo porta alla formazione di 36 molecole di ATP.
METABOLISMO DEI CARBOIDRATI
Il glucosio può provenire dalla dieta, in quanto tale, o derivare dalla demolizione di
carboidrati complessi. è l’unica fonte di energia per i globuli rossi e per le cellule del sistema
nervoso.
Metabolismo del glicogeno:
Il glicogeno è il carboidrato di deposito degli organismi animali, presente nel fegato (per il
controllo della glicemia) e nel muscolo (dove fornisce energia per la contrazione).
Il fegato contiene circa il 10% in peso di glicogeno, mentre i muscoli solo l’1-2% del loro
peso totale, ma il glicogeno depositato nei muscoli è molto di più, dato che la massa del
tessuto muscolare è molto maggiore di quella del fegato.
Il glucosio ematico viene trasportato nelle cellule e viene immediatamente fosforilato
dall’enzima esochinasi e con il consumo di 1 ATP forma il glucosio 6 fosfato. A questo punto,
G6P può prendere tre strade: andare verso la glicolisi, per produrre energia, prendere la via
dei pentosofosfati, per la produzione di ribosio-5-fosfato, oppure indirizzarsi alla
glicogenosintesi. In quest’ultimo caso G6P viene isomerizzato a G1P.
La sintesi del glicogeno = E’ un processo fortemente endoergonico, stimolato dall’ insulina; il
glicogeno viene prodotto dai carboidrati in eccesso derivanti dalla dieta, ma non può essere
accumulato oltre un certo limite. Dopo l’somerizzazzione a G1P questo viene fatto reagire
con uridina trifosfato e va a formare UDPG. Dopodichè L’UDP-glucosio ora trasferisce il
glucosio su una catena costituita da almeno 4 unità di glucosio, formando un legame 1,4
glicosidico, ad opera dell’enzima glicogeno sintasi, liberando UDP. Questa poi viene
ritrasformata in UTP a spese di una molecola di ATP.
L’enzima ramificante poi stacca dalla catena un frammento di almeno 6 unità per legarlo,
sulla stessa catena o su un’altra, con un legame 1,6 glicosidico, a non meno di 4 unità di
distanza da un’altra ramificazione. Le ramificazioni rendono il glicogeno più solubile, e
soprattutto dotato di un maggior numero di residui terminali, sui quali possono agire gli
enzimi glicogeno sintasi e glicogeno fosforilasi, aumentando la velocità sia di sintesi che di
degradazione.
GLICOGENOLISI:
Il glicogeno è immagazzinato nel citosol. Grazie alla sua struttura molto ramificata è in grado
di mobilizzare più unità di glucosio idrolizzandosi rapidamente al bisogno, in seguito al
segnale degli ormoni glucagone e adrenalina, ad opera della glicogeno fosforilasi e
dell’enzima deramificante. In genere non viene demolito del tutto ma solo ridotto di
dimensioni.
Gli enzimi glicogeno sintasi e glicogeno fosforilasi sono modulati da ormoni: l’insulina stimola
la sintasi e inibisce la fosforilasi, quindi induce l’accumulo di glicogeno, mentre il glucagone
opera nel senso contrario. L’adrenalina, o epinefrina, agisce come il glucagone ma con
maggior potenza e solo nelle cellule dei muscoli o negli adipociti, ma non nel fegato.
VIA DEI PENTOSOFOSFATI
È una via metabolica del glucosio che avviene al di fuori dei mitocondri e il cui scopo non è
la produzione di ATP (quindi di energia) ma la produzione di NADPH e la produzione di
zuccheri diversi dal glucosio, in particolare ribosio.
La via dei pentosofosfati è la via principale attraverso la quale viene prodotto NADPH.
Il NADPH viene utilizzato come riducente in processi anabolici, come la biosintesi degli acidi
grassi (vedi). Viene anche utilizzato per ridurre la forma ossidata del glutatione e per
mantenere lo ione ferro dell’emoglobina
La produzione di NADPH tramite la via dei pentosofosfati è energeticamente dispendiosa: se
si fanno reagire 6 molecole di G6P si ha
6 G6P + 12 NADP+ -> 6 ribulosio-5-P + 12 NADPH + 6 CO2.
Il ribulosio, attraverso vari passaggi, può essere riconvertito a glucosio, e dato che il
ribulosio è un pentoso (5 C) mentre il glucosio è un esoso (6 C), i 30 atomi C di 6 molecole
di ribulosio-5-P vanno a formare 5 molecole di G6P. Il processo complessivo è
6 G6P + 12 NADP+ -> 12 NADPH + H + + 6 CO2 + 5 G6P
in cui una molecola di glucosio viene completamente ossidata per ottenere NADPH.
GLUCONEOGENESI
Il glucosio è indispensabile al funzionamento di alcuni organi, come i globuli rossi o il
cervello, e quindi quando la sua disponibilità è scarsa è necessario che venga sintetizzato a
partire da precursori non glucidici, come gli acidi grassi o le proteine.
La sintesi di glucosio si ottiene da 2 molecole di piruvato con l’uso di 6 ATP.
Richiede più energia di quella ricavabile dalla glicolisi e utilizza una diversa catena
enzimatica. E’ regolata in modo opposto alla glicolisi.
La gluconeogenesi avviene in senso inverso alla glicolisi; tuttavia è necessario aggirare le
tre tappe irreversibili, che non possono essere ripercorse all’inverso dagli stessi enzimi: