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AGLIO CM
È la tecnologia laser più comune soprattutto per lamiere bidimensionali (leghe ferro-carbonio). Questa può
essere effettuate in due modi:
Taglio per fusione
Taglio per vaporizzazione (richiede un apporto energetico
circa il doppio)
Nella realtà non è facile distinguerli, e tendenzialmente si ha una combinazione. Il taglio per fusione è il più
utilizzato il cui obiettivo è scaldare fino a superare la temperatura di liquefazione del materiale.
Il taglio per vaporizzazione usato per tagliare spessori sottili (20-30 micrometri), come lamiere di alluminio.
Ha apporti energetici maggiori, dal 0,5mm in su taglio sempre per liquefazione.
Appunti di Tecnologie svolti da Saverio Rivelli
Non si possono utilizzare laser a diodi ma si usano prettamente laser a CO2 in quanto si va a cercare un TEM
00
L’impianto può essere o con paraboloide di focalizzazione o a focalizzazione a lente.
2 Con paraboloide di focalizzazione 1 Focalizzazione con lente
Il taglio avviene per “evacuazione” della fase liquida attraverso l’utilizzo di gas di assistenza ad alta pressione
e velocità (generalmente in condizioni soniche). Per avere una buona qualità del taglio bisogna avere una
corretta e totale espulsione della fase liquida.
Nel caso in cui si sta lavorando materiali non metallici la situazione è più semplice in quanto non si passa per
la fase liquida ma si vaporizza direttamente.
Gli elementi caratteristici sono:
Sistema di focalizzazione: posso usare il paraboloide di focalizzazione ma si usa tipicamente una lente
per evitare che il gas in pressione fugga verso l’alto (vedi figura sopra).
Ugello: diametro solitamente circolare con distanza massima di un mm. Questo è fortemente
convergente per aumentare la velocità del gas in uscita. Dallo stesso foro passano sia il laser che il
gas.
Gas di assistenza: hanno il compito di allontanare la fase liquida, aiutare il taglio stesso e contenere
la ZTA (zona termicamente alterata) in quanto il gas è freddo e quindi contrasta il calore.
Più lo spessore della lamiera è alto più devo spingere via la fase liquida e quindi necessito di velocità o portate
di gas maggiori.
Appunti di Tecnologie svolti da Saverio Rivelli
3.2.1 Taglio con gas inerte (pressioni <20 bar)
Nel taglio per fusione l'ideale sarebbe una condizione on-off cioè che appena arriva il fascio tutta la quantità
di materiale che devo tagliare diventi liquido. Questa condizione è molto vicina alla condizione del taglio per
vaporizzazione, dò talmente tanta intensità che non appena il fascio vede il materiale lo vaporizza. Purtroppo
quando sto utilizzando un taglio per fusione il trasferimento di calore tra fascio laser e materiale avviene per
conduzione, questo fa sì che non tutto lo spessore diventi liquido istantaneamente. Si utilizzano
principalmente elio, azoto e argon (quest’ultimo è il più utilizzato nei casi in cui ci siano problemi di
nitrurazione e perdita di resistenza alla corrosione). Viene utilizzata principalmente per i metalli e si
ottengono tagli di massima qualità in termini sia di finitura superficiale che tolleranze dimensionali, ma si
presentano sempre striature. Ci vuole tempo affinché venga espulsa la fase
liquida; infatti se si procede con velocità
elevate o con troppa potenza si può generare
un “gradino”. In questo caso il fascio laser è
assorbito dalla fase liquida e si va in
condizione di instabilità.
3.2.2 Taglio con gas reattivo (circa 10 bar)
Il taglio viene solitamente effettuato in ossigeno o in una miscela contenente ossigeno. Il laser serve sia per
fondere il metallo ma anche per far partire la reazione di ossidazione per la formazione di ossidi con basse
tensioni superficiali che sono facilmente allontanabili. Gli ossidi rilasciano energia a seconda del metallo
W W).
portandola a livelli altissimi (se taglio con 2 alla fine è come averne 4 Per questo è ottima poiché si
lavora con potenze laser più basse dato che il 50%della potenza totale è data dalle razioni di ossidazione.
Appunti di Tecnologie svolti da Saverio Rivelli
Con il titanio si ha quasi delle esplosioni mentre con gli acciai si ha un raddoppio della potenza laser, così
facendo possiamo aumentare le velocità di lavorazione o lavorare spessori maggiori. Il contro è la pessima
qualità e quindi la necessità di dover rifinire il lavorato con altre tecnologie.
Acciaio inox -> gas inerti
Alluminio -> ossigeno
Acciaio al carbonio -> entrambi
Rame -> ossigeno (sono costretto)
Alluminio-> molto difficile da lavorare con il laser in quanto molto riflettente per questo uso un po' di O2
Si ha un taglio discontinuo. Ad ogni innesco di reazione di ossidazione si ha una striatura; queste sono presenti
lungo tutto lo spessore e sono più irregolari verso il fondo dovuto alla carenza di ossigeno e ai moti turbolenti.
La periodicità delle striature dipende dalla velocità di reazione di ossidazione e dalla velocità di taglio (10
volte più veloce del precedente). Non tutti i materiali sono lavorabili con gas reattivo in quanto se si genera
uno strato di ossido superficiale impermeabile si riduce l’afflusso di ossido agli spessori sottostanti e quindi
si perde l’effetto benevolo della reazione.
2
Si ricerca sempre un M =1 e questo è ottenibile solo con laser a CO2 o con fibra. Si usa spesso il laser a CO2
poiché il fascio è ad alta densità di potenza e si ha alta qualità di taglio. I laser a diodi non sono utilizzabili
perché hanno bassa irradianza. Si utilizzano TEM per piccoli spessori e TEM per spessori maggiori in
00 01
quanto permette di aver il miglior compromesso tra densità di potenza e profondità di campo.
3.2.3 Parametri di taglio
Velocità Velocità di taglio: massima velocità che consente di avere taglio
completo e di buona qualità.
Velocità di taglio ottimale: generalmente di poco inferiore alla
massima velocità di taglio.
Per spessori molto grandi l’effetto migliorativo in termini di
velocità che si ottiene con gas reattivi diminuisce perché l’ossigeno
arriva con meno facilità a contatto con i bordi della lamiera.
Appunti di Tecnologie svolti da Saverio Rivelli
Densità di potenza All’aumentare della potenza aumentano velocità di taglio
(pressoché lineare con la potenza) e lo spessore minimo.
L’aumento della velocità di processo dipende dalla densità di
potenza (irradianza) e quindi da:
Potenza del fascio
Qualità del fascio
Lunghezza focale (lunghezze focali corte aumentano
l’irradianza ma penalizza la profondità di campo e quindi lo
spessore tagliabile)
Posizione del fuoco
La posizione del fuoco dipende dallo spessore da
irradiare. Per fusione a ossigeno il fuoco viene
posizionato sulla superficie così da facilitare
l’ossidazione e far sì che la superficie senta meno
questa reazione esplosiva. Per fusione con gas inerti
invece il fuoco viene messo sotto la superficie di una
quantità che dipende dallo spessore per facilitare il
taglio e per facilitare lo smaltimento perché la spinta del gas diventa più efficace. Una volta fissata la
posizione del fuoco questa deve rimanere invariata per tutta la durata del taglio.
Diametro, posizione e portata
Il diametro dell’ugello è di solito compreso tra 0.5-2 mm ed è legato alla portata del gas di assistenza
che deve affluire: maggiore è lo spessore da tagliare, maggiore è la porta di gas necessaria per il
distacco delle bave e maggiore è il diametro dell’ugello.
L’allineamento tra il fascio ed il gas deve essere ottimale.
Le pressioni variano tra i 10 e i 20 bar (questa pressione è utilizzata per spessori maggiori o per
materiali con tensioni superficiali alte così da limitare la formazione di bave).
Problemi: 2 2
- La profondità di campo è proporzionale all'M . M molto piccoli danno profondità di campo molto
piccole e quindi si va nella direzione opposta al potersi permettere di spostare più in basso il fuoco.
Non è detto quindi che il laser in fibra sia la soluzione vincente.
µm, λ µm)
2
-A parità di M (λ = 10, 6 = 1,06 il diametro del fuoco con laser CO2 è 10 volte
CO2 SOLIDO
maggiore di quello allo stato solido. Allora verrebbe da dire meglio solido, invece no perchè essendo il taglio
un problema fluidodinamico maggiore è il diametro del fuoco e più è facile che riesca a convogliare il gas di
assistenza dentro al solco di taglio e quindi a rimuovere la fase liquida. A parità della qualità del fascio per la
fisica del processo si ha un vantaggio a usare CO2, e il vantaggio è tanto più marcato quanto più è spessa la
2
lamiera che si deve tagliare. Si ottengono quindi striature meno marcate. Un laser a CO2 ha gli stessi M di
→
un laser a disco/fibra di ultima generazione ma ha un diametro più grande se ho una lamiera che non
conosco e ho un laser a CO2 se non riesco a tagliare basta andare più piano. Oltre ad essere più economico il
laser a CO2 aiuta a risolvere molti problemi di taglio. Il laser in fibra e in disco no. Perchè allora oggi il CO2
comincia a soffrire molto? I rivenditori volutamente creano laser in fibra per il taglio con qualità più bassa,
Appunti di Tecnologie svolti da Saverio Rivelli
2
che non hanno M = 1 (fasci multimodo con TEM non 00). Questo li aiuta ad avere diametri più larghi ed
essere più accoglienti per il gas di smaltimento della fase liquida.
→
N.B Quando si devono tagliare delle lamiere che hanno spessori sotto il mezzo mm allora ci si può
permettere un laser in fibra TEM00 focalizzato in superficie con massima velocità. Quando gli spessori
diventano grandi (sopra al mm) nessuno oggi compra dei laser in fibra singolo modo, si comprano laser in
fibra multimodo con qualità più bassa per cercare di arrivare a diametri maggiori (quindi il TEM00 viene usato
solo per spessori piccoli, inferiori al mm). Dalla sorgente il fascio laser in fibra esce multimodo, oggi si prende
una fibra di trasporto che lo trasforma in un TEM01* (a ciambella) annullando i modi che non servono.
Bave
La bava si forma solo nel taglio per fusione: si forma nello spigolo inferiore della lamiera a seguito
della repentina solidificazione della fase liquida prima di abbandonare la lamiera. L’estensione della
bava è tanto maggiore quanto è maggiore la tensione superficiale e la visco