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4.3.5. LA REGRESSIONE DEI DATI.
Con riferimento ad una serie di dati correlati (ad esempio il reddito medio annuo di una popolazione, vedi figura
seguente) che per semplicità considereremo crescenti nel tempo, ci si pone l'obiettivo di stimare tale reddito per
l'anno 2020. Conviene innanzitutto visualizzare i dati con un grafico a dispersione, quindi effettuare una
regressione lineare con Excel. Apriamo dunque un foglio nuovo di Excel e trascriviamo le serie di dati di
interesse, come in figura. Dal menù Inserisci, scegliere "Grafico a dispersione".
Cliccando poi su "Seleziona dati", compare la finestra in cui inserire i dati: è sufficiente evidenziare con il mouse
le celle dove sono inseriti i dati. Premendo OK, Excel genera il grafico desiderato. Puntando poi il mouse su un
punto qualsiasi dell'istogramma, e cliccando sul tasto destro, compare un menù di scelta rapida nel quale bisogna
"Aggiungi linea di tendenza…".
scegliere la voce Nel box che appare si deve quindi:
- scegliere l'opzione "Lineare",
- in "Previsione", campo "Futura", digitare 11 (pari alla differenza 2020-2009);
ricordarsi di far visualizzare sia l'equazione del grafico che R2 (=ρ2).
-
Il risultato finale ci consente di affermare (visivamente) che il risultato di tendenza al 2020 è circa 73.000 euro.
In realtà, avendo Excel visualizzato la formula della retta di regressione:
–
y = 3453,6 x 6903000,
ponendo x = 2020 otteniamo y = € 73.272.
Il valore di ρ così elevato:
ci conferma che la retta di regressione è un ottimo modello statistico per descrivere i dati oggetto dell'inferenza.
Non sempre, ovviamente, la regressione lineare fornisce stime attendibili: come si è già osservato, la scelta della
regressione da applicare ai dati dipende molto dalla tipologia di dispersione (visibile già con il relativo grafico).
Potrebbe essere più idonea, ad esempio, una regressione polinomiale (Excel consente di approssimare i dati con
polinomi fino al sesto ordine) o una regressione esponenziale o, ancora, una regressione logaritmica: la conferma
analitica della migliore scelta viene, ancora una volta, dalla comparazione dei relativi coefficienti di correlazione
(sempre calcolati tramite Excel).
4.3.6. FATTORIALI E PERMUTAZIONI.
Ci si ponga l'obiettivo di conoscere il numero complessivo dei possibili anagrammi della parola UNO; se
proviamo a scriverli tutti sono esattamente sei:
UNO UON NUO NOU OUN ONU.
Analogamente, se volessimo conoscere il numero dei possibili anagrammi della parola ROMA e provassimo a
scriverli tutti, ne otterremmo ben ventiquattro. Più in generale i problemi degli anagrammi possono essere
formulati nel seguente modo: dato un allineamento di n oggetti tra loro distinti, quante sono tutte le possibili
permutazioni P(n)?
Se n=2 ci saranno solo due possibili permutazioni: P(2) = 2 ;
per n=3 abbiamo visto che le permutazioni sono 6, cioè: P(3) = 6 = 3 · 2 .
Si dimostra che in generale, per un allineamento di n oggetti distinti, le possibili permutazioni sono:
· … · 3 · 2 .
P(n) = n · (n-1) · (n-2)
Tale numero viene anche indicato con n! (e si legge n fattoriale).
Quindi, ad esempio, la parola AIUOLE può dar luogo a ben P(6) = 6! = 6 · 5 · 4 · 3 · 2 = 720 anagrammi.
Di seguito vengono visualizzate le schermate di Excel per effettuare il medesimo calcolo: lo studente verifichi
anche che P(0) = 0! = 1.
4.3.7. DISPOSIZIONI.
Supponiamo di voler determinare il numero delle parole di quattro lettere che si possono ottenere utilizzando,
senza ripeterle, quelle della parola AIUOLE.
Proviamo a scriverle:
AIUO AIOL AOLI IOLE ELUI …
Nel calcolo combinatorio tale numero viene detto disposizioni di sei oggetti di classe quattro, e si indica con
D(6;4).
Per calcolarlo con Excel si usa la funzione "Permutazione", dove in questo caso gli oggetti sono in "Numero" di
6 (= il numero delle lettere della parola AIUOLE) e la "Classe" è 4 (= il numero delle lettere delle parole che
vogliamo comporre). La funzione PERMUTAZIONE (6;4) restituisce come risultato 360. Si dimostra che vale
la relazione:
generale le disposizioni D(n;k) di n oggetti di classe k (con k≤n) sono:
In D (n;n) ≡ P(n),
Si noti che se n=k risulta D(n;k) = D(n;n) = n! = P(n), per cui:
facilmente verificabile anche con Excel [per es. "Fattoriale"(6) = "Permutazione"(6;6)].
4.3.8. COMBINAZIONI.
Si supponga che un docente debba valutare la preparazione di dodici studenti in due giorni diversi, sei il primo
giorno e gli altri sei nel secondo. Quante sono le possibili liste degli allievi da esaminare il primo giorno? Sembra
un problema simile a quelli visti nel precedente paragrafo, ma va osservato che mentre prima era fondamentale
l'ordine in cui venivano messi gli elementi (ad es. la parola ROM era considerata diversa da MOR), in questo
caso la lista:
! −
D(n;k) = ! = 360.
{Allievo 1, Allievo 12, Allievo 3, Allievo 8, Allievo 5, Allievo 2} ,
ai fini della risoluzione del problema è identica alla lista:
{Allievo 8, Allievo 2, Allievo 3, Allievo 12, Allievo 1, Allievo 5}
perché in pratica genera sempre lo stesso gruppo di allievi.
Per conoscere il numero complessivo di liste diverse, si usa la funzione combinazione C(n;k). Nel caso in esame
risulta da determinare con Excel la combinazione di 12 oggetti di classe 6, pari a 924 liste.
In generale le combinazioni D(n;k) di n oggetti di classe k (con k≤n) sono:
Il numero C(n;k) si chiama anche coefficiente binomiale e si denota anche con il simbolo (che si legge "n su
k"):
4.3.9. NOTA SU EXCEL.
Come il lettore più attento avrà notato, in Microsoft Excel per calcolare le permutazioni si deve usare la funzione
chiamata "Fattoriale"; per calcolare le disposizioni la funzione da usare è chiamata "Permutazione". Solo nel
caso delle combinazioni, la funzione da usare è omonima.
LEZIONE 5- STRUMENTI DI PRESENTAZIONE
5.0. CONCETTI ED OPERAZIONI PRINCIPALI.
5.0.1. APRIRE E CHIUDERE UN PROGRAMMA DI PRESENTAZIONE; APRIRE E CHIUDERE UNA O PIÙ
PRESENTAZIONI.
Un programma per fare le presentazioni consente di inserire svariati oggetti (testo, immagini, grafici, suoni, ecc.)
all'interno di alcune diapositive che dovranno poi generalmente essere proiettate mediante un proiettore o
distribuite in altri modi (ad esempio via internet). Per aprire PowerPoint cercare la sua icona nel menù Start-
Tutti i programmi oppure sul desktop e cliccarci sopra. Per aprire una presentazione basta fare doppio clic sul
l'estensione dei file di presentazione è ".pptx“ o “.ppt” ), oppure scegliere File-Apri
file relativo (in Windows da
PowerPoint e trovare il file desiderato tramite la finestra che si apre. Per chiudere una presentazione aperta basta
PowerPoint basta cliccare sulla "X“ della finestra del programma oppure
scegliere File-Chiudi, per chiudere
cliccare due volte sull'icona in alto a sinistra.
5.0.2. CREARE UNA NUOVA PRESENTAZIONE SECONDO UN MODELLO PREDEFINITO.
Per creare una nuova presentazione secondo un modello già pronto scegliere File-Nuovo, poi nella sezione di
destra scegliere il modello di presentazione desiderato: è così possibile aprire file di presentazione con tante
diapositive già impostate, che devono essere solo personalizzate.
5.0.3. SALVARE IL LAVORO E SALVARE IN UN ALTRO FORMATO.
Per salvare il lavoro allo stato corrente cliccare su File-Salva oppure su File-Salva con nome, a seconda delle
necessità. È possibile salvare la presentazione anche in altri formati, nel modo consueto cliccando su File-Salva
“Tipo file" presente in basso. Alcuni dei
con nome e scegliendo il formato desiderato nella casella combinata
tipi di file disponibili sono il tipo Struttura/RTF (già descritto in precedenza), il tipo modello (già descritto in
altri moduli), il tipo immagine (che converte ogni diapositiva in un'immagine, come se fosse una foto.
Fra i formati disponibili ci sono il tipo "jpeg", il tipo "gif", il tipo "png", il tipo "bmp"). Inoltre è possibile salvare
una presentazione anche in formati compatibili con altri programmi o con altre versioni dello stesso programma.
5.0.4. SPOSTARSI TRA PRESENTAZIONI APERTE.
Per spostarsi tra una presentazione e l'altra, come di consueto, si usano le barre di accesso rapido.
5.0.5. USO DELLA GUIDA IN LINEA.
L'uso della guida in linea è analogo a quanto già descritto nelle lezioni precedenti (Word, Excel).
5.0.6. LO ZOOM. MODIFICA DELLE OPZIONI DI BASE DEL PROGRAMMA.
Lo strumento "zoom" ha lo stesso scopo che ha in altri programmi: ingrandire la visualizzazione di un certo
oggetto, SENZA INFLUIRE SULLA STAMPA.
Le opzioni principali del programma si trovano cliccando su File-Opzioni di Powerpoint e sono analoghe a
quelle già descritte in Word.
5.0.6. COMPRENDERE L'USO DELLE DIVERSE MODALITÀ DI VISUALIZZAZIONE DELLE PRESENTAZIONI;
CAMBIARE MODALITÀ DI VISUALIZZAZIONE.
Le varie modalità di visualizzazione delle presentazioni sono accessibili dalla scheda Visualizza, gruppo
“Visualizzazioni presentazione”. Le modalità possibili sono:
la “Visualizzazione normale", che viene di solito usata nella fase di creazione della
- presentazione;
la visualizzazione “Sequenza diapositive" che consente di visualizzare tutte le
- miniature delle diapositive in
una sola pagina, per avere un'idea d'insieme del lavoro che si sta facendo;
la modalità “Note" nella quale è concesso molto spazio alla visualizzazione e alla
- modifica delle note di pagina,
che possono risultare utili al momento della proiezione (e che generalmente NON vengono proiettate);
infine, c'è la modalità “Visualizzazione di lettura", che serve per mostrare le
- diapositive a tutto schermo,
utilizzata nel momento della proiezione vera e propria della presentazione.
Per cambiare la modalità di visualizzazione basta agire sulle prime quattro voci del gruppo Visualizzazioni
presentazione, oppure agire sulle quattro icone presenti in basso a sinistra, piccole, che consentono di lanciare
le visualizzazioni descritte (per capire come agiscono i pulsanti basta provarli).
In modalità "normale" in genere lo schermo viene suddiviso in tre zone: a sinistra ci viene riportata la struttura
di tutta la presentazione; sulla destra viene visualizzata, ingrandita, la diapositiva corrente, alla quale si possono
effettuare le modifiche; in basso è presente la zona delle note.