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Appunti e approfondimenti sull’articolo di Panofsky relativo al Ritratto dei coniugi Arnolfini Pag. 1
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Perché si crea questa mitologia della fedeltà canina? Come si è passati ad una

personificazione che deve ufficiare il matrimonio ad un cane? La fede non era un anello?

Quando è diventata un cane? Parte quindi una nuova serie.

Sono le linee di ricerca del tipo: ho trovato un attributo (l’attributo della camera

matrimoniale è il cane), ma c’è un momento in cui tutto quello che ho detto si è personificato

ed è andato a trasformarsi non in una persona ma in un animale? Sì, e la serie questa volta si

sposta sui testi sacri. C’è un passo biblico nella quale chi cammina nella fede accompagnato

da Gesù calpesta serpenti, leoni, draghi perché ha questo supporto formidabile che è la fede

divina.

Questa storia biblica rientra nella storia di come gli animali diventano attributi degli uomini.

Sono state trovate, dice Panofsky, delle tombe nell’antica città di Ur che includono oggetti

rituali. C’è ad esempio un capro, ma una serie di studi documentano che questa capra in

realtà è collegata ad animali biblici —> è il capro rinvenuto nel cespuglio della boscaglia di

quando Abramo per rispettare l’ordine divino porta il figlio sulla montagna per sacrificarlo

(sacrifico di Isacco), ma poi dalla boscaglia esce un caprone che si sostituisce al fanciullo.

Questo ingresso degli animali nel mondo degli uomini, a simboleggiare delle scelte etiche

degli uomini stessi, ha una genesi religiosa ed antica. Ma anche in questo caso si evolvono. La

capra di Ur, la capra della Bibbia è un simbolo di fedeltà totale nella parola divina.

Questa storia della fedeltà si evolve ed arriva al medioevo con la più domestica figura del

cane.

Panfosky dice che i cani ai piedi dei morti sulle lastre tombali medievali, quasi sempre

interpretati come attributi del defunto (la donna e l’uomo fedeli l’uno all’altro), non sono

attributi del defunto, ma sono simboli.

Si apre il discorso sulla differenza tra simbolo ed attributo.

Simbolo =

Attributo = l’attributo non simboleggia niente, sono come un'estensione nominale del

personaggio (santa Lucia = occhi), fanno parte della figura

Questa differenza tra simbolo ed attribuito è molto forte, significa che questi non sono

attributi (quindi qualità dei defunti) ma delle simbologie etico-religiose per Panofsky, anche

queste fanno parte della mentalità dell’epoca, stanno lì come traccia di cosa il mondo

medievale rispetto al tema della fedeltà ed ubbidienza a Dio. Si tratta della trasformazione

moderna da Ur a Norimberga (nel Quattrocento e Cinquecento) o a Napoli nelle tombe Santa

Chiara (Trecento) di un antico concetto di lotta contro il male (nei salmi quando l’uomo

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/04 Museologia e critica artistica e del restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ChiG01P di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie comparate della critica d’arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Vargas Carmela.