A B
ed X sono le elettronegatività degli elementi.
dove X A B
In generale si associano ai materiali ceramici alcune proprietà peculiari.
Fragilità
Il motivo alla base della fragilità dei materiali ceramici è la natura del legame covalente e
ionico; ad alte temperature però, al di sopra della temperatura di transizione vetrosa, i vetri si
comportano come liquidi viscosi. Quindi la maggior parte dei materiali ceramici sono fragili a
temperatura ambiente, ma non ad alta temperatura.
Bassa conducibilità elettrica e termica
Gli elettroni di valenza sono impegnati nei legami, perciò non hanno la stessa mobilità dei
materiali metallici. Il materiale ceramico con conducibilità elettrica più elevata è il diamante,
però per via dei fononi, e non grazie agli elettroni.
Resistenza a compressione
I ceramici sono più resistenti a compressione che a trazione, caratteristica molto importante
per le applicazioni strutturali. I ceramici hanno generalmente bassa tenacità, ma può essere
aumentata tramite la realizzazione di compositi a base ceramica.
Inerzia chimica
Molti materiali ceramici sono stabili in ambienti aggressivi, sia dal punto di vista termico che
chimico. Prendiamo come esempio il vetro Pyrex, largamente impiegato per via della sua re-
sistenza alle alte temperature e agli shock termici.
Si dividono i materiali ceramici in tradizionali, quando si basano su materiali argillosi e sil-
avanzati, quando esibiscono elevate proprietà meccaniche, resistenza alla corrosione e
ice,
all’ossidazione, proprietà magnetiche, elettriche ed ottiche.
103
12.1 Imperfezioni nei ceramici
Anche nei ceramici sono possibili difetti sia del tipo vacanze sia interstiziali, ma poiché con-
tengono atomi di almeno due tipi diversi, si hanno difetti tipici per ogni tipo di ione. L’esistenza
di tali difetti deve garantire l’elettroneutralità, cioè lo stato nel quale il numero di cariche pos-
itive e negative è uguale.
Un tipo di difetto è quello di Frenkel, il quale coinvolge una coppia catione-vacanza e catione-
interstiziale, quindi nel quale c’è un catione fuori posizione, spostato in un sito interstiziale.
Per questo difetto non vi è alcuna variazione di carica perché il catione mantiene la sua carica
positiva.
Un altro tipo di difetto è quello di tipo Schottky, che si può immaginare come una rimozione
di un catione e di un anione all’interno di un cristallo, riposizionati in corrispondenza di una
superficie esterna. Dato che cationi e anioni si spostano in coppia, la neutralità del cristallo è
conservata.
Se non è presente nessun altro difetto, il materiale viene detto stechiometrico, cioè che si trova
allo stato in cui un composto ionico ha il rapporto tra cationi ed anioni esattamente uguale a
quello della formula chimica.
Nei materiali ceramici, gli atomi di impurezze possono formare soluzioni solide sia interstiziali,
che di sostituzione. Per un interstiziale, il raggio ionico dell’impurezza dev’essere piccolo in
confronto a quello dell’anione. Un’impurezza di sostituzione prenderà invece il posto dello ione
al quale è elettricamente più simile.
12.2 Frattura fragile dei ceramici
A temperatura ambiente, i materiali ceramici si fratturano sempre prima che avvenga una
qualsiasi deformazione plastica. La frattura fragile consiste nella formazione e propagazione
di cricche attraverso l’intera sezione del materiale, perpendicolarmente al carico applicato; nei
ceramici la propagazione delle cricche avviene attraverso i grani e lungo i piani ad alta densità
atomica.
La resistenza a frattura dei materiali ceramici è molto minore a quella che si può trovare
attraverso i calcoli, per colpa di minuscole cricche presenti all’interno del materiale che fungono
da punti di intensificazione degli sforzi. 104
La misura della capacità di un ceramico di resistere alla frattura in presenza di una cricca è
specificata in termini di tenacità alla frattura K , tali valori sono ovviamente minori a quelli
Ic
dei metalli.
In generale quindi non si verifica deformazione plastica poiché le dislocazioni sono quasi comple-
tamente immobili, a causa della direzionalità dei legami e delle complesse strutture cristalline.
In alcune condizioni, la frattura avviene per lenta propagazione delle cricche, solitamente
quando al materiale è applicato un carico statico; tale fenomeno è detto fatica statica, o frattura
differita.
La frattura solitamente si verifica per clivaggio; i pori che rimangono al termine della com-
pattazione agiscono da cricche iniziali e provocano il cedimento, queste cricche non possono
essere scaricate e per tale motivo la tenacità a frattura dei ceramici è bassa.
Di solito i ceramici contengono cricche di diverse dimensioni ed orientazioni, che possono essere
sollecitate in tutti e tre i modi a trazione, e nei modi II e III in compressione. Tali materiali
tendono a cedere per il modo I essendo più sensibili alla trazione che alla compressione, infatti
la resistenza a trazione è circa dieci volte minore di quella a compressione.
Un altro motivo per cui i ceramici sono fragili è il limitato numero di sistemi di scorrimento; in
un cristallo con un legame ionico, il piano e la direzione di scorrimento devono essere tali che
durante lo scorrimento non si verifichi contatto tra ioni dello stesso segno.
Fatica statica
Nei ceramici il cedimento si propaga a partire da un difetto preesistente formatosi durante la
fabbricazione del materiale; in particolare questi difetti si propagano in modo instabile e catas-
è maggiore di K . Quando invece tale valore è minore, la cricca è stabile e
trofico quando K I Ic
non cresce in funzione del tempo, propagandosi soltanto in modo molto lento.
Nel caso in cui un materiale ceramico è soggetto ad un carico statico in un ambente aggres-
sivo, un qualsiasi difetto cresce lentamente a causa dell’azione combinata della sollecitazione e
dell’ambiente, tale fenomeno è noto come fatica statica, o subcritical crack growth.
Tale fenomeno è tipico di molti materiali ceramici, ma è solitamente osservato in materiali
ossidici in presenza di umidità. Per un dato materiale, temperatura ed umidità relativa, la
variabile controllante è il fattore di intensificazione degli sforzi.
il grafico semilogaritmico è lineare, tale regione è denominata regione
Per bassi valori di K I
I ed al suo interno, la velocità di crescita per valori costanti di K aumenta all’aumentare
I
dell’umidità relativa. La crescita del difetto in questa zona è solitamente attribuita ad un’aumentata
reattività tra acqua e vetro, dovuta alla presenza della sollecitazione stessa; la velocità con cui
cresce il difetto è controllata dalla velocità della reazione, in modo tale che un aumento di
concentrazione del reagente provochi un aumento della velocità di crescita.
105
All’aumentare di K si entra nella regione II, nella quale la velocità di crescita è dipendente
I
dalla pressione parziale dell’acqua, ma indipendente da K . Questo perché la velocità di
I
propagazione della cricca è determinata dalla velocità di trasporto delle molecole d’acqua al
suo apice.
Per valori ancora più elevati di K , si entra nella regione III, dove la velocità di propagazione
I
è indipendente dall’acqua presente nell’ambiente.
0
limite di fatica K , al di sotto del quale la velocità di propagazione
Alcune volte si osserva un l
è nulla ed indica la regione I, che determina la vita utile del componente.
I dati nella regione I sono descritti da una retta in un grafico logaritmico che riporta la velocità
in funzione del K , conducendo alla relazione a legge di potenza per la velocità di propagazione:
I n
v = AK I
dove n è il parametro di suscettibilità alla corrosione sotto tensione.
Sperimentalmente è stato osservato che ci sono altre molecole polari che possono indurre il
fenomeno della fatica statica nei materiali ossidici, tali molecole devono avere dimensioni tali
da poter entrare nella cricca in avanzamento.
Tempo a rottura in condizioni statiche di applicazioni del carico
La relazione tipica della meccanica della frattura per il fattore di intensificazione degli sforzi
è:
K I √
K = Y σ c
I
dove c è la lunghezza della cricca in presenza della sollecitazione σ. Quando il valore di
= K , ed a questo punto si verifica
quest’ultima è costante, la cricca cresce fino a che K I Ic aumentano, con una
il cedimento. Quindi a σ costante, sia la lunghezza del difetto che K
I
velocità ottenibile derivando la precedente equazione rispetto al tempo:
√ dY
dK dc
σY
I √ c
= + σ
dt dt dt
2 c
Per cricche molto piccole rispetto alle dimensioni del campione, la variazione di Y con la crescita
del difetto è talmente piccola che l’ultimo termine può essere trascurato.
K
K K
2
2 Z Ic
I I
dK dK
=⇒ t =
dt = I f I
2 2 2 2
σ Y v σ Y v
K i
I
n
dove v = AK , quindi:
I
1
2 1
t = −
f n−2 n−2
2 2
σ AY (n − 2) K K
Ii Ic
n−2 n−2
≪ K , perciò:
Spesso n è grande e K Ii Ic 2 1
=
t f n−2
2 2
σ AY (n − 2) K Ii
106
Approccio statistico per lo studio della resistenza dei materiali ceramici
Come abbiamo sempre detto, un materiale avrà sempre una distribuzione di difetti al suo in-
terno, responsabili del loro cedimento catastrofico; tali difetti variano in dimensione, forma ed
orientazione.
Quando i difetti sono piccoli, i materiali snervano prima di cedere in modo fragile; se invece
sono grandi, si verifica la situazione opposta. 2
K K 1c
1c √
c = σ =
crit f
2
πσ Y πc
y
Le dimensioni dei difetti rappresentano una tolleranza al danneggiamento del materiale, molti
materiali tenaci infatti tollerano cricche di grandi dimensioni e snervano in modo prevedibile; i
ceramici invece cedono in modo fragile già a sollecitazioni molto inferiori rispetto ai carichi di
snervamento.
Rappresentando la distribuzione di resistenza per un solido fragile ed uno duttile avremmo
questa curva, che ci mostra come la distribuzione di resistenza del solido duttile è molto stretta,
mentre per quello fragile è ampia e non simmetrica e segue una distribuzione detta di Weibull,
che è un indicatore della variabilità della resistenza dei materiali dovuta ad una distribuzione
di difetti.
La misura della resistenza di una serie di campioni ceramici nominalmente identici, è caratteriz-
zata da un’elevata dispersione dei risultati, causata dalla dispersione nella posizione, dimensione
ed orientazione dei difetti.
In breve la resistenza dei ceramici dipende dalla probabilità di trov
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