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E E E(Y
= ϕ(X) − E(Y X) + X) − Y +
| |
E ϕ(X) − E(Y X) E(Y X) − Y =
− 2 h i h i
2 2
| |
E E E(Y
= ϕ(X) − E(Y X) + X) − Y
in quanto | | | | |X
E E(Y E(Y E E(Y E(Y
ϕ(X) − X) X) − Y = ϕ(X) − X) X) − Y =
| | |
E(Y E [E(Y
= ϕ(X) − X) X) − Y X] =
| | |
E(Y E E
[E(Y [Y
= ϕ(X) − X) X)|X] − X] =
| | |
E(Y E E
[Y [Y
= ϕ(X) − X) X] − X] = 0.
Siccome
h i
2
| |
(i) è minimo se
E E(Y E(Y
ϕ(X) − X) ϕ(X) = X),
h i
2
|
(ii) non dipende da ed è maggiore o uguale a
E E(Y X) − Y ϕ 0,
|
la miglior approssimazione di attraverso è E(Y
Y X ϕ(X) = X). 3.
CAPITOLO VALORI ATTESI
34 4
Capitolo
Cenni di teoria della misura
A)
L’insieme è detto spazio misurabile se
(Ω,
è un insieme non vuoto,
Ω
1. A è una su
σ-algebra Ω,
2. A)
Una misura su è un’applicazione
P (Ω, A →
P : [0, +∞)
7→
A P(A)
con le seguenti proprietà:
P(∅) = 0,
1. A
∈ ∩ ∅ ̸
se tali che per ogni allora
A , A , . . . A A = i = j,
2. 1 2 i j
X
[
P A = P(A ).
n n
n⩾1 n⩾1
In particolare, se è detta misura di probabilità. Si dice, inoltre, che
P(Ω) = 1, P
A,
la terna è uno spazio di misura.
(Ω, P)
4.1 Le variabili aleatorie nella teoria della misura
A) R, B(R)
→
Si dice che è una variabile aleatoria
4.1.
Definizione X : (Ω,
reale se A
−1 ∈
X (B)
35
4.
CAPITOLO CENNI DI TEORIA DELLA MISURA
36 B(R).
∈
per ogni Nel contesto della teoria della misura, è chiamata funzione
B X
A B(R).
misurabile rispetto a e
A) R, B(R)
→
Se è una variabile aleatoria reale, allora la sua
X : (Ω,
funzione di ripartizione può essere riscritta come combinazione covessa di tre
particolari funzioni di ripartizione, ovvero:
F = aF + bF + cF
X X,c X,d X,s
dove tali che è una funzione di ripartizione
⩾
a, b, c 0 a + b + c = 1, F
X,ac
assolutamente continua, è una funzione di ripartizione puramente discreta
F
X,d ′ e continua. Tale
e è una funzione di ripartizione singolare, ovvero = 0,
F F
X,sc X,sc
decomposizione è unica.
4.2 L’integrale di Lebesgue-Stiltijes
A, A) R, B(R)
→
Siano uno spazio di misura e una funzione
(Ω, P) X : (Ω,
misurabile. Si considera il seguente integrale, detto di Lebesgue-Stiltijes:
Z X dP(ω)
Ω
A).
dove è una misura su Tale integrale è definito in tre modi:
P (Ω,
Considerando come una funzione misurabile semplice, ovvero con un
X
1. numero finito di valori: X
n 1 .
X = x
i (X=x )
i
i=1
Allora si definisce Z X
n
:=
X dP(ω) x P(X = x ).
i i
Ω i=1
Considerando come una funzione misurabile positiva, si definisce
⩾
X X 0,
2. Z Z
sup
:=
X dP(ω) Y dP.
Ω Ω
Y
dove appartiene all’insieme delle funzioni misurabili semplici tale che
Y funzione viene approssimata dal basso.
⩽ ⩽
0 Y X.La X
4.3. IL VALORE ATTESO 37
Considerando come una funzione misurabile scomponibile nel seguente
X
3. modo + −
X = X − X
+ −
dove e indicano rispettivamente la parte positiva e la parte negativa
X X
di Allora si definisce
X. Z Z Z
+ −
:=
X dP(ω) X dP − X dP
Ω Ω Ω
a patto che almeno un integrale esista finito, altrimenti l’integrale di
Lebesgue-Stiltijes non esiste.
4.3 Il valore atteso
A) R, B(R)
→
Se è una variabile aleatoria reale, allora
4.2.
Definizione X : (Ω,
si chiama valore atteso di X: Z
E(X) := X dP
Ω R,
∈
Se E(X) esiste ma può divergere. Se E(X) esiste se esiste l’integrale
⩾
X 0, X
di Lebesgue-Stiltijes. si dice integrabile se E(X) esiste finito.
X
Esiste un teorema di cambio di variabile tale per cui
Z Z −1
◦
E(X) x P X (dx).
= X dP = R
Ω
−1
◦
Se è discreta, allora
P X X
n
E(X) = x P(X = x ).
i i
i=1 −1
◦ ∈
Se è assolutamente continua con densità ,
X f P X (dx) = P(X dx) =
X
Quindi Z
f (x)dx.
X E(X) = xf (x)dx.
X
R
A,
∈ Z Z
Se allora
A :=
X dP X1 (X) dP.
A
A Ω
4.
CAPITOLO CENNI DI TEORIA DELLA MISURA
38 A 1
∈
Nota Sia e una variabile aleatoria tale che
A (X)
4.1. A
su
1 A,
1 (4.1)
(X) =
A su
0 A,
si ha che E(1 (X)) = P(A).
A
4.4 Il valore atteso condizionato
Sia una variabile aleatoria integrabile. Si chiama valore atteso
4.3.
Definizione Y |
condizionato di dato e si scrive E(Y la variabile aleatoria che soddisfa
Y X, X),
le seguenti condizioni:
|
• E(Y è variabile aleatoria che dipende da solo attraverso
X) ω X;
|
• E(Y soddisfa l’equazione integrale:
X) Z
Z |
E(Y Y dP
X) dP = B
B
{X B(R)}
−1
∈ ∈ ⊆
per ogni B σ(X) = (A) : A Ω.
L’insieme è la retroimmagine di una per cui è esso stesso una
σ(X) σ-algebra,
che viene detta essere generata da in quanto è la più piccola
σ-algebra, X
che rende una variabile aleatoria.
σ-algebra X
5
Capitolo
Convergenza di variabili aleatorie
In questo capitolo, considerando successioni di variabili aleatorie reali
{X } X
= (X , X , . . . , X ) =
n n
n⩾1 1 2
con A) R B(R
k k
→
X : (Ω, , ) ,
vengono trattati quattro tipi di convergenza:
• convergenza in distribuzione;
• convergenza in probabilità;
• convergenza in media r-esima;
• convergenza quasi certa.
5.1 La convergenza delle variabili aleatorie
5.1.1 Convergenza in distribuzione
{X }
Sia una successione di variabili aleatorie e una varia-
5.1.
Definizione X
n n⩾1 {X }
bile aleatoria reale. Si dice che converge ad in distribuzione e si scrive
X
n n⩾1
d
−
→ se
X X
n lim F (x) = F (x)
X X
n
n→∞
R
∈
per ogni punto di continuità per .
x F
X
39
5.
CAPITOLO CONVERGENZA DI VARIABILI ALEATORIE
40 {X }
Siano e
(condizioni sufficienti non necessarie).
5.1
Proposizione X
n n⩾1
variabili aleatorie reali. Allora: −−−→
nel caso assolutamente continuo, se in quasi tutti i punti,
• f (x) f (x)
X X
n n→∞
d
−
→
X X;
n d
−−−→ −
→
nel caso discreto, se per ogni
• P(X = x ) P(X = x ) i = 1, 2, . . ., X X.
n n
i i
n→∞
(1) (2) (k)
Siano con e
5.2.
Proposizione X X
⩾
= X , X , . . . , X n 1 =
n n n n d d
(j)
R
(1) (2) (k) k (j)
−
→ −
→
un vettore aleatorio in . Se allora per
X X,
X , X , . . . , X X X
n n
ogni j = 1, 2, . . . , k. {X }
Siano e variabili aleatorie reali. Le seguenti affermazioni sono
5.1.
Teorema X
n n⩾1
equivalenti:
d
−
→
(1) X X;
n R R
→
− →
(2) per ogni funzione (detta f. test) continua e
E E
g(X ) g(X) g :
n
limitata.
Si sfrutterà questa caratterizzazione per dimostrare il teorema della mappa
continua. d R R
−
→ →
Se e è una mappa
(della mappa continua).
5.2
Teorema X X h :
n
continua, allora d
−
→
h(X ) h(X).
n R R
→
Si vuole dimostrare che, per ogni funzione test
5.2.1.
Dimostrazione g :
continua e limitata, valga che →
−
E E
[g (h(X [g (h(X))]
))]
n
∞.
→ ◦
con Siccome è continua e limitata, vale che
n g h(t) = g h(t)
◦ →
− ◦
E E
[(g [(g
h)(X )] h)(X)]
n
∞
→
con e quindi
n d
−
→
h(X ) h(X).
n
d d
−
→ −
→
Nota Se non è vero che
X X X − X 0.
5.1. n n
5.1. LA CONVERGENZA DELLE VARIABILI ALEATORIE 41
5.1.2 Convergenza in probabilità
{X }
Sia una successione di variabili aleatorie. Si dice che
5.2.
Definizione n n⩾1 p
{X } −
→
converge in probabilità alla variabile aleatoria e si scrive se
X X X
n n
n⩾1 lim (|X ⩽
P − X| ϵ) = 1
n
n→∞
per ogni ϵ > 0.
Nota Più è grande, meno la condizione è restrittiva.
ϵ
5.2.
Nota Nel caso di vettori aleatori, la definizione si estende nel seguente modo:
5.3. (1) (2) (k) (1) (k) (k)
siano e due vettori aleatori,
X X
= (X , X , . . . , X ) = (X , X , . . . , X )
n n n n
p
−
→
allora se e solo se
X X
n
(j)
|X |
(j)
lim ⩽
P − X ϵ, j = 1, 2, . . . , k = 1.
n
n→∞ | {z }
(1) (k)
|X |⩽ϵ,...,|X |⩽ϵ
(1) (k)
=P −X −X
n n
p p
−
→ −
→
Nota Se allora
X X, X − X 0.
5.4. n n p
d R
−
→ ∈ −
→
Nota Se con allora
X X = c P(X = c) = 1, X X = c.
5.5. n n
(1) (2) (k)
Siano con e
5.3.
Proposizione X X
⩾
= (X , X , . . . , X ) n 1 =
n n n n p
R
(1) (2) (k) k −
→
due vettori aleatori in . Allora se e solo se
X X
(X , X , . . . , X ) n
p
(j) (j)
−
→
X X
n
con j = 1, 2, . . . , k. p
(j) (j)
∈ −
→
Si fissano ed e si suppone che
5.2.2.
Dimostrazione j 1, 2, . . . , k ϵ > 0 X X
n
per ogni Allora
j = 1, 2, . . . , k. k !