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C C
0 0
Il condensatore imagazzina energia senza dissiparla.
Questa proprietà può essere dedotta analizzando il comportamento energe-
tico del condensatore. Iniziamo ricavando l’espressione della potenza istantanea
dv(t)
p(t) = v(t)i(t) = v(i)C dt
L’energia assorbita dal condensatore, in un intervallo di tempo generico (t , t ),
0 1
vale v(t )
t t Z
Z Z dv 1
1 1
w(t , t ) = p(t)dt = C v dt = vdv
0 1 dt
t t v(t )
0 0 0
50 CAPITOLO 6. CONDENSATORE E INDUTTORE
cioè 1 2 2
−
w(t , t ) = C[v (t ) v (t )]
0 1 1 2
2
L’energia assorbita non dipende dal valore iniziale e dal valore finale della ten-
sione. Essa è nulla tutte le volte che la tensione assume lo stesso valore all’inizio
e al termine dell’intervallo. Qundi, nel caso di tensione periodica, l’energia as-
Figura 6.2: Simbolo dell’indut- sorbita in un periodo è sempre zero. Se questo è vero, allora l’energia assurbita
tore. durante un semi periodo è uguale all’energia dissipata durante il semi periodo
successivo. Allora, il condensatore non dissipa l’energia, ma la immagazzina. Il
condensatore è un elemento passivo, in quanto, in regime periodico, l’energia as-
sorbita su un periodo è sempre non negativa. Questa un’estensione del concetto
di elemento passivo visto nei capitolo precedenti.
La potenza media assorbita dal condensatore in un periodo è nulla
Figura 6.3: Induttore toroidale. La potenza media assorbita in un periodo è definita come
t +T
Z
1 0 p(t)dt
P = T t 0
Nel caso del condensatore C 2 2
−
[v (t + T ) v (t )] = 0
P = 0 0
2T
2 2
perchè v (t + T ) = v (t ).
0 0
6.3 Induttore
L’induttore(fig. 6.2) è un bipolo caratterizzato dalla seguente relazione differen-
ziale tra la tensione e la corrente di(t)
v(t) = L dt
dove v e i hanno versi di riferimento coordinati. La costante L è detta induttan-
za e si misura in Henry [H]. Poichè il legame tra la corrente e la derivata della
tensione è di tipo lineare, l’induttore è un elemento dinamico lineare. L’indut-
tore è anche un elemento bilaterale.
Gli induttori sono realizzati avvolgendo un filo di materiale conduttore attorno
ad un nucleo, fino a formare numerose spire. Sappiamo dalla fisica che la corren-
te che scorre nel filo crea nel nucleo un campo di induzione magnetica. Il flusso
di induzione magnetica concatenato con l’avvolgimento, φ(t), è proporzionale
alla corrente: φ(t) = Li(t)
La variazione temporale del flusso provoca una tensione tra i morsetti, espressa
dalla legge di Faraday: dφ(t)
v(t) = dt
6.4. PROPRIETÀ DELL’INDUTTORE 51
Combinando le due equazioni precedenti, si ottiene
di(t)
v(t) = L dt
La costante L dipende dalle caratteristiche fisiche dell’induttore e dal materiale
del nucleo. Per l’induttore toroidale(fig. 6.3) L ha la seguente espressione
A
2
L = µ µ N
0 r l
essendo µ = µ µ la permeabilità magnetica del nucleo, N il numero di spire, A
0 r
l’area della sezione trasversale del nucleo e l la lunghezza della tratta tratteggiata
in fig. 6.3.
La relazione caratteristica v(t) = L(di(t)/dt) può essere invertita per ottenere
la corrente in funzione della tensione 1 vdt
di = L
quindi, integrando t
Z
1 v(t)dt
i(t) = i(t ) +
0 L t 0
Osserviamo che la corrente all’istante t dipende dal valore assunto all’istante
iniziale t e dalla sua evoluzione tra t e t. Per questo motivo, si dice che
0 0
l’induttore è un elemento con memoria.
6.4 Proprietà dell’induttore
L’induttore ha proprietà duali a quelle del condensatore.
Quando la corrente è costante l’induttore equivale a un corto circuito.
In effetti, ricordando che v(t) = L(di(t)/dt), se i è costante,
di(t)/dt = 0 =⇒ v = 0.
La corrente nell’induttore è una funzione continua.
Dunque, − +
i (t ) = i (t ) per ogni istante t
L L 0
0 0
52 CAPITOLO 6. CONDENSATORE E INDUTTORE
Esempio +
i t
ALL’ISTANTE
DETERMINARE 0 3Ω
t =0 i(t)
12 V L
−
Per t = 0 la corrente dell’induttore è diversa da zero poichè
l’interruttore è chiuso(cosiderando che dopo un lungo tempo la tensione
ai suoi capi è costante, e quindi l’induttore degenera in un corto
12 +
= 4 A). In t = 0 la corrente è nulla
circuito, possiamo dire che i = 3
poichè l’interruttore è aperto. La corrente i(t) sembra discontinua. In
realtà non è cosı̀ poichè per un breve intervallo di tempo dopo
l’apertura, tra i contatti dell’induttore, si verifica una scarica elettrica;
pertanto la corrente si annulla in un tempo molto breve, ma la sua
funzione rimane sempre continua. Ciò accade perchè a distanze molto
brevi, anche l’aria si comporta come un conduttore. Essendo che
l’interruttore si apre molto velocemente, la resistenza dell’aria aumenta
molto velocemente e la corrente passa da 4 A a 0 in pochi istanti.
Questa variazione quasi istantanea della corrente porta a generare
un’eleveta tensione ai capi dell’induttore.
L’induttore non dissipa energia, ma è in grado di immagazzinarla.
Ricaviamo l’espressione della potenza istantanea assorbita dall’induttore:
di i(t)
p(t)v(i)i(t) = L dt
L’energia assorbita in un intervallo di tempo generico (t , t ) vale
0 1
t t i(t )
Z Z Z
di
1 1 1
w(t , t ) = p(t)dt = L dt = L
i idi
0 1 dt
t t i(t )
0 0 0
cioè 1 2 2
−
L[i (t ) i (t )]
w(t , t ) = 1 0
0 1 2
Si può osservare che l’energia assorbita è nulla tutte le volte che la corrente
assume lo stesso valore all’inizio e al termine dell’intervallo. Nel caso di corrente
periodica, l’energia assorbita in un periodo è sempre nulla. Come il condensatore
e la resistenza, anche l’induttore è un elemento passivo.
6.5. COMBINAZIONI CIRCUITALI DI CONDENSATORI E INDUTTORI53
6.5 Combinazioni circuitali di condensatori e in-
duttori
Condensatori in serie
Figura 6.4: Tre condensatori in serie.
La fig. 6.4 mostra tre condensatori in serie. I tre condensatori sono percorsi dalla
stessa corrente i(t). Ricaviamo la relazione tra la corrente i(t) e la tensione v(t).
Applicando la LKT alla magila otteniamo
v(t) = v (t) + v (t) + v (t)
1 2 3
Utilizzando la relazione integrale del condensatore, otteniamo:
t t t
Z Z Z
1 1 1
v(t) = v (t ) + i(x)dx + v (t ) + i(x)dx + v (t ) + i(x)dx
1 0 2 0 3 0
C C C
1 2 3
t t t
0 0 0
ovvero t
Z
1
v(t) = v(t ) + i(x)dx
0 C s t 0
per cui 1 1 1 1
= + +
C C C C
s 1 2 3
Dunque i tre condensatori sono equivalenti a un singolo condensatore di capacità
C . La tensione iniziale v(t ) è la somma delle tre tensioni iniziali. In generale
s 0
N condensatori in serie sono equivalenti ad un solo condensatore di capacità C
s
tale che N
1 1
X
=
C C
s k
k=1
54 CAPITOLO 6. CONDENSATORE E INDUTTORE
Condensatori in parallelo
Figura 6.5: Tre condensatori in parallelo.
La figura fig. 6.5 rappresenta tre condensatori in parallelo. La tensione ai loro
capi è identica e vale v(t). Applicando la LKC si può scrivere
i(t) = i (t) + i (t) + i (t)
1 2 3
quindi dv(t) dv(t)
dv(t) + C C
i(t) = C 2 3
1 dt dt dt
per cui C = C + C + C
p 1 2 3
Quindi i tre condensatori in parallelo equivalgono ad un solo condensatore, di
capacità pari alla somma delle capacità. In generale N condensatori in parallelo
equivalgono a un condensatore di capacità
N
X C
C = k
p k=1
Precisiamo che per collegare N condensatori in parallelo è necessatio che tutti i
condensatori abbiano la stessa tensione iniziale, altrimenti risulterebbe violata
la LKT.
Induttori in serie
Figura 6.6: Tre induttori in serie.
6.5. COMBINAZIONI CIRCUITALI DI CONDENSATORI E INDUTTORI55
La figura fig. 6.4 rappresenta tre induttori in serie.I tre induttori sono percorsi
dalla stessa corrente i(t). Applicando la LKT si può scrivere
v(t) = v (t) + v (t) + v (t)
1 2 3
quindi di(t) di(t)
di(t) + L L
v(t) = L 2 3
1 dt dt dt
per cui L = L + L + L
p 1 2 3
Quindi i tre induttori in serie equivalgono ad un solo induttore, di induttanza
pari alla somma delle induttanze. In generale N induttori in serie equivalgono
a un induttore di induttanza N
X
L = L
p k
k=1
Induttori in parallelo
Figura 6.7: Tre induttori in parallelo
La fig. 6.7 mostra tre induttori in parallelo. La tensione ai loro capi è iden-
tica e vale v(t). Ricaviamo la relazione tra la corrente i(t) e la tensione v(t).
Applicando la LKC si ottiene
i(t) = i (t) + i (t) + i (t)
1 2 3
Utilizzando la relazione integrale del condensatore, otteniamo:
t t t
Z Z Z
1 1 1
i(t) = i (t ) + v(x)dx + i (t ) + v(x)dx + i (t ) + v(x)dx
1 0 2 0 3 0
L L L
1 2 3
t t t
0 0 0
ovvero t
Z
1
i(t) = i(t ) + v(x)dx
0 L
s t 0
per cui 1 1 1 1
= + +
L L L L
s 1 2 3
56 CAPITOLO 6. CONDENSATORE E INDUTTORE
Dunque i tre induttori sono equivalenti a un singolo induttore di induttanza L .
s
La corrente iniziale i(t ) è la somma delle tre correnti iniziali. In generale N
0
induttori in parallelo sono equivalenti ad un solo induttore di induttanza L tale
s
che N
1 1
X
=
L L
s k
k=1 7
Circuiti del primo e del secondo ordine
7.1 Circuiti RC ed RL in evoluzione libera . . . . . . . . . . . . . . 57
7.2 Circuit RC ed RL con un generatore costante . . . . . . . . . . 60
7.3 Circuiti del primo ordine: caso generale . . . . . . . . . . . . . . 62
7.4 Circuiti del primo ordine con interruttori . . . . . . . . . . . . . 63
7.5 Metodo sistematico I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65
7.6 Metodo sistematico II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
7.7 Sovrapposizione nei circuiti del primo ordine . . . . . . . . . . . 67
7.8 Circuiti del secondo ordine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
7.1 Circuiti RC ed RL in evoluzione libera
Il comportamento di un circuito dinamico è descritto da un’equazione differen-
ziale. In questa sezione analiziamo il caso più semplice, quello in cui nel circuito
è presente un solo elemento dinamco. I circuiti di questo tipo vengono det-
ti circuiti del primo ordine perchè il loro comportamento è rappresentato da
un’equazione differenziale del primo ordine. Le proprietà dei due circuiti che
analizzeremo ora sono esattamente duali.
57