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Come condizione è una condizione

Una condizione è soprattutto quando parliamo di fotoperiodo ossia la lunghezza delle ore di giorno e delle ore di buio. Il fotoperiodo condiziona una serie di attività e fenomeni quali:

  • L'attività riproduttiva degli animali
  • La diapausa (stadio di quiescenza) degli insetti
  • La fioritura delle piante
  • La migrazione degli uccelli
  • La germinazione dei semi

Gli organismi, attraverso sostanze fotosensibili, sono in grado di percepire le variazioni del fotoperiodo a cui rispondono con l'attivazione di orologi biologici interni i quali, attraverso una serie di eventi a cascata, rilasciando ormoni coinvolti nei processi di sonno, di veglia, di controllo del metabolismo e della temperatura corporea generano quindi una risposta fisiologica come la fioritura, la germinazione, la migrazione, ecc.

Data la sua importanza, possiamo dire che in tutti gli organismi viventi esiste un centro deputato a rilevare la lunghezza del fotoperiodo, ad esempio la ghiandola pineale.

epifisi, chiasma ottico e fitocromi

La rilevazione del fotoperiodo è essenziale perché modulare la risposta fisiologica rispetto alle variazioni del fotoperiodo garantisce la sopravvivenza dell'organismo stesso e della sua prole.

Il fotoperiodo negli animali, esercita azioni sulla maturazione delle gonadi e quindi sul processo di riproduzione:

  • Per la maggior parte degli uccelli il picco della stagione riproduttiva coincide con l'allungarsi del giorno in primavera.
  • Per il cervo invece la stagione degli accoppiamenti coincide con l'accorciarsi del giorno in autunno.
  • Il fotoperiodo influenza la generazione dei semi di betulla che necessitano di un certo fotoperiodo per germinare dopo che l'inverno è passato.
  • La maggior parte degli insetti che vivono nelle aree con clima temperato o freddo passano l'inverno in uno stato di quiescenza in cui si ha l'arresto del loro sviluppo. Questo fenomeno, denominato diapausa,

è regolato oltre che dalle variazioni del fotoperiodo anche dalla temperatura.

  • Il fotoperiodo influenza anche la fioritura delle piante distinguendole in:
    • PIANTE LONGIDIURNE le quali fioriscono all’aumentare della lunghezza del giorno e quindi delle ore di luce
    • PIANTE BREVIDIURNE le quali fioriscono al diminuire della lunghezza del giorno e quindi delle ore di luce

ACQUA

L’acqua è una condizione quando parliamo di umidità

Questa può essere misurata in 2 modi:

  • umidità assoluta: indica la reale quantità di vapore acqueo (espressa in grammi) contenuta in un certo volume di aria (espresso in metro cubi)
  • umidità relativa: indica il rapporto percentuale tra la quantità di vapore acqueo contenuto in una massa d’aria e la quantità massima (cioè la saturazione) che quel volume d’aria può contenere nelle stesse condizioni di temperatura e pressione

L’umidità

relativa mette in evidenza il delta

Il ciclo idrologico consiste nella circolazione delle molecole d'acqua tra i diversi comparti dell'idrosfera terrestre (atmosfera, acque superficiali, acque sotterranee, organismi) mediante processi fisici (evaporazione, condensazione, precipitazione, infiltrazione, scorrimento e flusso sotterraneo) che comportano un cambiamento dello strato fisico d'aggregazione delle molecole d'acqua stesse (dalla fase solida, a quella liquida a quella gassosa).

L'evaporazione è il trasferimento dell'acqua dai corpi idrici superficiali all'atmosfera. Questo trasferimento implica un passaggio dell'acqua dallo stato liquido a quello gassoso. Nell'evaporazione è inclusa anche la traspirazione delle piante (evaporazione attraverso le foglie).

La condensazione è il processo di formazione delle nubi a partire dal vapore acqueo presente in atmosfera, dalle quali si liberano precipitazioni di varia natura (neve, pioggia, grandine).

pioggia, grandine, nebbia) che raggiungono così la superficie terrestre ed i corpi idrici. Questo processo implica quindi un passaggio dell'acqua dallo stato gassoso a quello liquido.

L'infiltrazione è la transizione dell'acqua della superficie alle acque sotterranee. L'aliquota di infiltrazione dipende dalla permeabilità del suolo e delle rocce.

Dopo l'infiltrazione l'acqua sotterranea può ritornare in superficie mediante le sorgenti o scaricarsi nel mare mediante lo scorrimento. Lo scorrimento infatti è il modo con cui l'acqua dei mari, dei fiumi, dei laghi si muove sulla superficie terrestre verso il mare. Il flusso sotterraneo invece riguarda il movimento dell'acqua sotterranea.

Al ciclo idrologico sono legati i processi di formazione dei venti, delle piogge e altre precipitazioni e determinate latitudini piuttosto che altre. Il fatto che ci sono molte più piogge all'equatore e alle zone tropicali.

rispetto alle zone desertiche è dovuto alla circolazione delle masse d'aria che formano celle climatiche intorno alla terra durante i movimenti di rotazione della terra stessa. INTERAZIONI ACQUA-ORGANISMI Li organismi in funzione del loro range di tolleranza per l'umidità si possono classificare in: - STENOIGRICI: organismi in grado di sopportare un ristretto range di tolleranza per l'umidità e quindi hanno una bassa valenza ecologica. Gli stenoigrici possono quindi sopravvivere in un range ristretto di disponibilità idrica. - EURIIGRICI: organismi in grado di sopportare un ampio range di tolleranza per l'umidità e quindi hanno un'alta valenza ecologica. Gli euriigrici possono quindi sopravvivere in un range ampio di disponibilità idrica. Invece gli organismi in funzione della disponibilità di acqua presente nell'ambiente in cui vivono si classificano in: - XEROFILI: organismi che sono in grado di sopravvivere in

Ambienti con limitata disponibilità d'acqua (ambienti aridi)

Lo xeromorfismo è l'insieme dei caratteri morfologici e fisiologici assunti da organismi che vivono in ambienti aridi, poveri di acqua

MESOFILI: organismi che sono in grado di sopravvivere in ambiente con intermedia disponibilità idrica.

IGROFILI: organismi che sono in grado di sopravvivere in ambienti con elevata disponibilità idrica (ambienti umidi)

L'igromorfismo è invece l'insieme dei caratteri morfologici e fisiologici assunti da organismi che vivono in ambienti umidi ricchi d'acqua

IDROFILI: organismi che vivono nell'acqua

INTERAZIONI ACQUA-ORGANISMI VEGETALI

Le piante essendo organismi sessili e quindi incapaci di muoversi, sono più svantaggiati rispetto agli animali nella ricerca e nell'approvvigionamento di acqua soprattutto in ambienti aridi con limitata disponibilità idrica.

Gli organismi vegetali inferiori ossia muschi e licheni (i

quali non presentano come le piante superiori una tipica struttura del corpo in radici, fusto e foglie ma hanno finte radici, un corpo senza fusto e delle strutture chiamate FILLOIDI al posto delle foglie, come gli organismi vegetali superiori contengono clorofilla e fanno fotosintesi) assorbono H2O direttamente dall'atmosfera utilizzando come superficie di scambio la loro intera struttura. Gli organismi vegetali superiori invece assorbono H2O dal suolo attraverso le RADICI e la disperdono nell'atmosfera mediante gli stomi nel processo di EVAPOTRASPIRAZIONE. All'evapotraspirazione è correlato il concetto di produttività primaria (ossia la produzione di biomassa da parte degli organismi autotrofi nel processo di fotosintesi). La relazione tra evapotraspirazione e produttività primaria è di tipo lineare infatti: - All'aumentare dell'evapotraspirazione (che permette quindi un'apertura degli stomi per più tempo con unamaggiore fuoriuscita di H2O e un maggiore ingresso di CO2) aumenta anche il processo di fotosintesi e quindi la produttività primaria; • Al decrescere dell'evapotraspirazione invece (che determina quindi un'apertura degli stomi per meno tempo con una minore fuoriuscita di H2O e un minore ingresso di CO2) diminuisce anche il processo di fotosintesi e la produttività primaria. Come gli organismi animali, anche gli organismi vegetali che vivono in ambienti aridi con limitata disponibilità idrica (piante xerofite) mantengono in pari il loro bilancio idrico attraverso una serie di adattamenti morfologici e fisiologici che tendono o a massimizzare gli assorbimenti di H2O o a limitare le perdite di H2O. Adattamenti morfologici che aumentano gli assorbimenti di H2O in piante xerofite sono: • Presenza di apparati radicali molto estesi in superficie (nel caso dei cactus: assorbono l'H2O che si deposita in superficie derivante dalle precipitazioni) o molto profondi (nel caso delle piante del deserto: assorbono l'H2O che si trova in profondità nel terreno); • Presenza di foglie modificate (nel caso delle piante succulente: le foglie sono spesse e carnose e possono immagazzinare grandi quantità di acqua); • Presenza di peli o spine sulle foglie o sui fusti (nel caso dei cactus: i peli o le spine riducono la perdita di acqua per evaporazione). Adattamenti fisiologici che limitano le perdite di H2O in piante xerofite sono: • Chiusura degli stomi durante le ore più calde della giornata per ridurre l'evaporazione; • Riduzione della superficie fogliare (nel caso delle piante del deserto: le foglie sono piccole o assenti); • Produzione di sostanze che proteggono le cellule vegetali dalla disidratazione (nel caso delle piante succulente: producono mucillagini o sostanze gelatinose che trattenendo l'acqua). Questi adattamenti consentono alle piante xerofite di sopravvivere in ambienti aridi e di sfruttare al meglio le limitate risorse idriche disponibili.

profondi (nel caso delle freatorifte: utilizzano H2O dalle falde) o molto sviluppati (nel caso degli arbustixeromorfi: hanno radici che sono in grado di ispezionare una superficie maggiore rispetto a quella su cui incide il corpo vegetale).

Le piante per sopravvivere in ambienti aridi utilizzano gli stromi, che vengono chiusi grazie alla depolarizzazione della membrana plasmatica si chiudono i canali di uscita di K e poi di Cl. Esce H2O e diminuisce la pressione di turgore.

Adattamenti morfologici che limitano la perdita di acqua in piante xerofite sono:

  • La presenza di foglie piccole (perché avendo una minore superficie permettono una minore evapotraspirazione)
  • La presenza di foglie con un numero maggiore di stomi, ma con aperture per brevi periodi di tempo che consentono quindi degli scambi gassosi molto veloci (permettendo così una minore evapotraspirazione poiché dagli stomi fuoriesce poca H2O).
  • La localizzazione degli stomi nell'epidermide inferiore della foglia
che è meno esposta alsole e alle alte temperature (permettendo cosi una minore evapotraspirazione)
  • La presenza di foglie con stomi infossati che favoriscono una minore evapotraspirazione.
  • La presenza di fogli con peli riflettenti che riflettono le radiazioni solari evitando un eccesso di temperatura e favorendo una minore traspirazione
  • La presenza di foglie con epidermide superiore ricoperto da cuticole o cere, sostanze lipidiche che limitano la traspirazione.
  • La presenza di spine che limitano la traspirazione e favoriscono la difesa dell'organismo vegetale su cui si trovano (cactus) dal fenomeno di predazione.
  • La presenza di un fenomeno chiamato POLIMORFISMO FOGLIARE TEMPORALE, in base al quale l'organismo vegetale a seconda della stagione in cui si trova presenta diverse tipologie di foglie.
La pianta passa dall'avere foglie con ampie superfici (nel momento in cui non vi è limitazione idrica) a possedere delle spine (nel periodo di massima
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
99 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/07 Ecologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher darkeii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ecologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Sannio o del prof De Nicola Flavia.