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ANULATA:
POROSITÀ abbiamo tre cerchie anulare, in ognuna ci sono di erenze? Si, vediamo
che ci sono dei vasi con lume molto grande, man mano ci sono sempre dei vasi ma con lume +
piccolo.
Fino ad un punto in cui non ci sono + vasi e aumentano molto le bre sclerenchimatiche.
Quindi perché si ha una distribuzione di questo genere? Il legno cresce, abbiamo le cellule
primaverili, poi estive, poi va in quiescenza e poi ancora primavera e estate, perché? In primavera
la pianta deve formare tutte le foglie, quindi assorbire tanta acqua e vasi molto e cienti ovvero le
trachee, man mano che si va in estate piove molto meno e la pianta ha bisogno di portare molta
ff ff fl fi fi ff ffi
meno acqua per cui produce molti + elementi di sostegno e - di conduzione e poi in autunno la
pianta va in quiescenza quindi l’ultima parte di legno è formata solo da elementi di sostegno.
DIFFUSA:
POROSITÀ quindi è una pianta che vive in un clima che non ha stagione. Quindi non
ha i 3 diversi legni. LEGNO:
Man mano che la pianta cresce in spessore, il legno ha come tessuto dominante il tessuto
vascolare, mentre nelle dicotiledoni sono le tracheidi, quindi non tutto il legno secondario rimane
funzionante per la vita della pianta, si distinguono quindi degli stati:
- duramen: strati + interni che nel corso degli anni perdono la funzionalità e si impregnano di oli,
resine e tannini. Sono strati molto duri per il sostegno dell’albero, ed è importante che siano
impregnati perché non devono marcire o essere attaccati da patogeni.
- Alburno: porzione esterna ancora funzionante
FUSTI MODIFICATI:
I fusti possono subire notevoli modi cazioni e svolgere funzioni specializzate perdendo la funzione
e la struttura principale. Vediamo alcuni esempi:
- RIZOMI: fusti ispessiti che corrono nel terreno, appena sotto la super cie orizzontalmente, fatti
da nodi e internodi. Moltissime piante nel nodo, hanno la gemma e quindi fanno meristemi
laterali che producono tante piantine, e formano quindi tanti individui clonali, come il trifoglio
bianco. Quando vediamo prati di trifoglio in realtà questi sono rami laterali di un unico fusto. La
riproduzione per rizoma, è fondamentale perché magari a volte si spezzano diventando
individui singoli. I rizomi si trovano in molte specie erbacee in cui il germoglio aereo ha vita
breve.
Ex: Iris, Bambù, Canne, Gigli
I pioppi in Canada, hanno estensione di 400 km quadrati in cui i pioppi sono tutti clonali, quindi si
sono generati tramite rizomi e sono tutti identici. È un modo quindi per di ondersi in un’area
molto velocemente.
- TUBERI: fusti sotterranei orizzontali come i rizomi, ma hanno accrescimento de nito e servono
principalmente per accumulare riserve (patata), cioè se io prendo la patata e guardo gli occhi,
sono i nodi dove ci sono le gemme laterali, per cui se io lascio la patata in cantina per mesi,
nascono le gemme da cui nascono poli piantine cioè le foglie. Hanno tuberi anche anemoni e
begonie.
- BULBI: germogli raccorciati sotterranei, hanno o foglie carnose (cipolla, aglio, narciso) o fusti
ingrossati con foglie sottili (croco gladiolo) detti anche bulbo-tubero (in cui tutto il fusto viene
modi cato). Ad esempio: nella rapa, è l’estremità del fusto che diventa carnosa; mentre nella
cipolla, il bulbo è formato da un corto fusto e da foglie simili a squame.
Quale signi cato hanno i rizomi, bulbi e i tuberi per le piante?
Normalmente essi stanno sottoterra quindi proteggono la pianta dal freddo e dagli erbivori, sono
quindi un sistema per garantire la sopravvivenza della specie, avendo gemme possono anche
produrre nuovi rami-foglie nella stagione favorevole.
fi fi fi fi ff fi
FOGLIA
→ a di erenza della radice e del fusto, che hanno di erenza inde nita perché hanno apice del
germoglio e della radice, la foglia ha un’accrescimento de nito, cioè una volta che è diventata
adulta non si accresce +. Quindi è un organo ad accrescimento de nito sviluppatosi per
aumentare la super cie per la fotosintesi.
Le foglie hanno diverse forme. Se abbiamo foglie di ambienti aridi come l’oleandro che ha poca
acqua gli elementi importanti devono essere: pochi stomi perché altrimenti perde l’acqua
assorbita, ci sono le cripte cioè invaginazioni della membrana con stomi raggruppati in esse e
tanti peli che tengono l’umidità, poi l’epidermide sarà pluristrati cata perché deve proteggere le
cellule sottostanti deputate alla fotosintesi. Se c’è tanta luce, cosa può proteggere i tessuti
sottostanti? I peli morti o tricomi non ghiandolari che riducono la luce.
L’adattamento può avere origine genetico o epigenetico, cioè di risposta della pianta a quel
particolare ambiente, cioè se viene messa lungo la spiaggia, magari produrrò molti + peli, oppure
diventa una foglie + succulenta, per mantenere + acqua. Quindi a seconda dell’ambiente in cui la
pianta vive può avere caratteristiche genetiche diverse o di adattamento non genetico.
STRUTTURA ESTERNA:
La foglia ha una lembo o lamina e un picciolo, questo è presente perché in molte piante è
importante per evitare l’ombreggiamento, ma non è detto che ci sia sempre, tanto è vero che se
guardiamo la foto, nella foglia di mais, la lamina è inserita direttamente sul fusto.
Se c’è viene detta picciolata, se non c’è è sessile.
Nella lamina possiamo distinguere un’apice + lontano dal fusto, una base la parte + vicina la fusto
e poi la foglia ha un margine, nel senso che esso può essere fatto in tanti modi.
Poi all’interno della lamina possiamo trovar le nervature, primarie e alcune che partono dalla
primaria e vengono dette quindi secondarie.
Le nervature sono la parte della foglia dove corrono i fasci cribro-vascolari che arrivano dal fusto
ed entrano nella foglia.
Forma della lamina: uno dei caratteri + semplici per riconoscere le piante, tante forme che i
botanici sistematici hanno catalogato in diverse tipologie
- rotonda (geranio)
- Ellittica, Ovale (limone)
- Obovata
- Flabellata
- Aghiforme (pino)
- Squamiforme
- Lanceolata
- Lineare (frumento)
- Spatolata (margherita)
- Cuoriforme (viola)
Margine fogliare: foglie non incise, senza lobi o incisioni o con incisioni della lamina che non
raggiungono la metà della distanza tra la nervatura centrale e il margine;
foglie incise: invaginazioni o lobi con incisioni che arrivano abbastanza in profondità, quindi altre
tipologie di foglie, come il nocchio.
Le foglie si dividono in:
- Semplici: con il picciolo si origina dal fusto e forma la foglia, e all’ascella ha una gemma
laterale. (Presenti al nodo)
- Composte: è una foglia in cui immaginiamo di avere una foglia semplice, è successo che ha
iniziato il margine ad incidersi e fare delle invaginazioni talmente profonde da arrivare nella
nervatura centrale formando piccole foglioline. Quindi non sono foglie semplici, ma parti di
quella che sarebbe stata una semplice. La curvatura centrale si chiama rachide e quindi tutta la
foglia si inserisce sul fusto.
Quindi per distinguere una foglia semplice da una composta devo guardare: la gemma laterale.
ff fi fi ff fi fi fi fi
Disposizione delle nervature:
- Foglie retinervie: è presente una nervatura madre da cui dipartono le nervature
secondarie più sottili. Sono disposte a formare una rete (angiosperme dicotiledoni).
- Foglie parallelinervie: le nervature si dispongono parallelamente rispetto alla nervatura
centrale (monocotiledoni).
Orientamento rispetto alla luce e al suolo:
- Foglie plagiotrope: foglie poste parallelamente al suolo e possiamo distinguere due facce
bifacciali.
(superiore, colpita dal sole, ed inferiore, più ombreggiata), chiamate Associate
alle angiosperme dicotiledoni.
- Foglie ortotrope: disposte perpendicolarmente al suolo e non si possono
isofacciali
distinguere le due facce, chiamate (unica faccia) => la luce ricopre
interamente la foglia (associate alle monocotiledoni e conifere).
STRUTTURA INTERNA
• Epidermide: strato più esterno, presenta gli stomi sulla faccia inferiore (rare volte si possono
trovare sulla faccia superiore).
• Parenchima cloro lliano: meso llo fogliare.
chiamato anche Distinguiamo il parenchima sulle
due facce fogliari:
• Parenchima a palizzata: associato alla faccia superiore, composto da cellule con forma
allungata.
• Parenchima lacunoso: associato alla faccia inferiore, composto da cellule con forma
tondeggiante e presenta spazi intercellulari.
• Fasci conduttori: chiusi
avendo le foglie un accrescimento de nito, i fasci collaterali sono (non
presentano il cambio cribro vascolare tra libro e legno).
fi fi fi
RIPRODUZIONE due
Processo fondamentale per la conservazione della specie. Distinguiamo
tipi di riproduzione: individui geneticamente identici
Riproduzione ASESSUATA: da origine ad
agli individui di partenza.
UNICELLULARI
Organismi
❖ SCISSIONE: in alcuni procarioti, alghe e funghi. Da una singola cellula
• cellule glie identiche all’individuo di
madre vengono prodotte due
partenza, mediante quattro fasi:
1. Duplicazione del DNA,
2.Ingrandimento e preparazione alla mitosi,
3.Ripartizione del patrimonio genetico tra le cellule glie,
4.Citochinesi: dà origine a due individui geneticamente
uguali al singolo di partenza.
GEMMAZIONE: in alcuni procarioti e funghi. Dà origine
• cellule glie uguali diverse dimensioni.
a due ma con
fase di ingrandimento
Durante la si forma sulla cellula
un’estro essione costruirà,
madre (gemma) che dopo
la fase di divisione e ripartizione del materiale genetico,
una cellule glie.
delle due
PLURICELLULARI => riproduzione vegetativa
Organismi
❖ PROPAGULI: propaguli,
tipica dei muschi, la pianta produce dei frammenti di prodotti
• attraverso un processo mitotico sul corpo della pianta, che si staccheranno per originare
un nuovo individuo.
STOLONI: rami metamorfosati. Quando un ramo tocca il terreno inizia a radicare e
• scissione
produrre un germoglio per formare una nuova pianta. Avviene poi una tra la
due individui.
pianta madre e la nuova piantina prodotta per formare
RIZOMI: fusti paralleli al terreno accrescimento inde nito;
modi cati e presentano un
• nei nodi dei rizomi si possono produrre i germogli che possono colonizzare vaste aree in
poco tempo.
MITOSPORE: (cellule glie)
prodotte attraverso mitosi e poi disperse nell’ambiente.
• individui geneticamente diversi dagli individui di
Riproduzione SESSUATA: dà origine ad
partenza crossing over
attraverso la fusione di due gameti con il processo di (meiosi).