- PROTEINE DI LEGAME O RECETTORI
Legano ormoni o fattori di crescita (interazione funzionale biologica)
- TOSSINE
Proteine tossiche che derivano dai processi di degradazione cellulare e che vengono
eliminate nel sangue e nelle urine
4. CICLO CELLULARE
Divisione cellulare
Ogni cellula si riproduce portando avanti una sequenza ordinata di eventi in cui essa
raddoppia i suoi componenti e poi si divide in due
Organismi unicellulari: ogni divisione cellulare produce un intero organismo nuovo
Organismi pluricellulari: la divisione cellulare riguarda sia le cellule somatiche sia le
gametiche
Gametiche = cellule per la riproduzione sessuata, e si riproducono tramite la meiosi
Somatiche = tutte le altre cellule del nostro corpo, e si riproducono tramite la mitosi
Ciclo cellulare mitotico
Il ciclo cellulare prevede che le cellule generate da una mitosi inizino e completino il loro ciclo
cellulare con la successiva mitosi.
Il ciclo cellulare si divide in due periodi: l’interfase e la fase M
L’interfase rappresenta l’intervallo tra una fase M e la successiva e occupa una ampia parte
del ciclo vitale. L’interfase viene suddivisa in tre stadi G1, S, G2
La fase M include la Mitosi e la citodieresi (divisione del citoplasma).
Le cellule in base alla loro capacità di dividersi si suddividono in tre categorie:
- Cellule in continua divisione cellulare:
cellule che rimangono in ciclo (es. epidermide)
- Cellule stabili:
Cellule che dopo la differenziazione escono dal ciclo ed entrano in una fase
quiescente detta G0 (G zero) dalla quale possono ritornare in ciclo se opportunamente
stimolate.
(es. epatociti)
- Cellule perenni:
Cellule che dopo la differenziazione escono definitivamente dal ciclo entrando in una
fase detta GZ (es. neuroni).
Esiste una correlazione negativa tra duplicazione e specializzazione, cioè in generale, più una
cellula è specializzata meno andrà incontro a divisione
Cellula procariotica
La divisione cellulare è rapida e semplice.
I batteri non hanno un nucleo e contengono un solo cromosoma di DNA circolare attaccato
alla membrana plasmatica dove resta mentre si duplica.
I due cromosomi si separano durante la crescita della cellula.
Quando essa ha raggiunto dimensioni pressoché doppie, si divide per scissione semplice
(scissione binaria)
Cellula eucariotica
La divisione cellulare è assai più complessa:
il DNA è complesso con proteine e si organizza prima della divisione in strutture dette
cromosomi.
Il citoplasma contiene un ampio corredo di organelli da distribuire equamente tra le cellule
figlie
La divisione cellulare (mitosi o meiosi) ha luogo quindi mediante una successione continua di
eventi coordinanti e sincroni che vengono chiamati ciclo cellulare
Interfase (G1, S, G2)
Fase G1
La cellula entra dapprima in fase G1 (durata 0-20 h)
La cellula raddoppia il suo volume, svolge le funzioni a lei deputate e nella tarda fase G1
attiva i geni responsabili della duplicazione del DNA
Fase S
Durata: 6-8 h; la cellula duplica fedelmente il DNA e i centrioli
Fase G2
Durata: 3-4 h; viene reclutata la tubulina per il fuso, si sintetizzano e si attivano i fattori
proteici necessari per la mitosi
Il DNA si condensa e si iniziano ad evidenziare i cromosomi
Fase M
Durata: 0,5-1 h; dopo di che le due cellule che derivano dall’evento di divisione entrano nello
stadio G1 dell’interfase successiva.
Regolazione del ciclo cellulare
Per il ciclo cellulare vale il concetto dell’unidirezionalità e dell’irreversibilità.
Gli eventi del ciclo cellulare devono avvenire in una certa sequenza che va mantenuta,
anche se una delle fasi si protrae più del previsto.
Esistono dei freni molecolari capaci di arrestare il ciclo a vari “posti di blocco”, detti punti di
controllo (check points), che evitano il passaggio alla fase successiva se la precedente deve
ancora concludersi
Primo check point
In G1 c’è un primo punto di controllo precoce che tiene conto:
- Della massa cellulare (dimensioni sotto la soglia critica)
- Del rapporto ottimale nucleo/citoplasma
- Delle condizioni del DNA
Tale punto di controllo arresta il sistema e non permette alla cellula di proseguire in G1
se non si verificano le precedenti condizioni o se il DNA è danneggiato.
Superato il primo punto di controllo la cellula deve essere stimolata da fattori proteici esogeni
e deve trovare condizioni ambientali opportune per progredire nel ciclo.
Gli stimoli sono rappresentati in primo luogo da:
- Fattori di crescita di competenza
(PDFG, FGF…) che agiscono nella prima parte di G1 (azione irreversibile)
- Fattori di crescita di progressione
(EGF, insulina…) che agiscono solo se preceduti da fattori di competenza.
In cultura cellulari è stato dimostrato che le cellule smettono di dividersi se manca loro lo
spazio (inibizione da contatto); in questo caso diminuisce la sintesi proteica e la cellula
smette di proliferare.
Il ritmo della sintesi proteica è determinato anche da importanti trasformazioni del
citoscheletro.
Secondo check point
Un secondo punto di controllo è presente nella fase tardiva di G1 punto di restrizione (R),
superato il quale la cellula è in grado di passare alla fase S.
Il punto R: è un punto di controllo superato il quale la cellula va verso la divisione e
completerà il suo ciclo con i suoi specifici tempi, non più determinata dalle condizioni
esterne.
Terzo check point
Un terzo e ultimo punto di controllo si ha nella parte finale di G2, dove la cellula si può
fermare prima di entrare in mitosi.
Questo controllo consente alla cellula di verificare se la replicazione è completa, il DNA è
integro e le dimensioni cellulari superano la soglia critica.
Il ritmo della divisione cellulare è controllato da meccanismi molecolari ancora non del tutto
conosciuti che permettono ad una cellula di dividersi solo se sono necessarie altre cellule.
Il sistema di controllo molecolare consiste principalmente in una serie di complessi proteici,
ciascuno composto da una subunità regolatrice detta ciclina e una subunità catalitica detta
protein chinasi ciclina-dipendente (cdk)
Le cdk si legano ad una specifica ciclina formando un eterodimero (ciclina-cdk) in grado di
fosforilare proteine bersaglio. Nelle cellule proliferanti le cdk persistono in tutte le fasi,
tuttavia vengono attivate dalle cicline solo in momenti ben definiti del ciclo per essere
disattivate rapidamente subito dopo per la degradazione della corrispondente ciclina.
L'attivazione e la disattivazione di questi complessi regolano le transizioni
G1→S, S→G2, G2→M
Tra i vari complessi che regolano i vari passaggi tra gli stadi del ciclo ricordiamo:
- Il complesso ciclina-cdk di fase S che induce la celllula ad entrare in fase S
- MPF (mitosis-promoting factor) complesso ciclina-cdk mitotic oche induce la cellula
ad entrare in mitosi.
Fattori che modificano il ciclo cellulare
Il ciclo cellulare è regolato da stimoli provenienti da fattori proteici esogeni.
Tra questi ricordiamo gli ormoni, capaci di agire per via endocrina, e i fattori di crescista,
capaci di agire per via endocrina paracrina e/o autocrina (fattori di competenza e
progressione).
Tutti i fattori che arrivano ad una cellula possono agire perché la cellula (cellula bersaglio)
possiede RECETTORI specifici per determinati fattori.
Es. Le cellule nervose presentano un recettore specifico per il fattore di crescita del nervo
NGF (neuronal growth factor) capace di promuove la crescita degli assoni.
Apoptosi (morte cellulare programmata)
Il numero delle cellule di un determinato tessuto è regolato dalla proliferazione dal
differenziamento, dall’arresto della crescita e dalla morte cellulare.
Infatti, le cellule normalmente dopo circa 30-50 generazioni perdono la capacità replicativa e
vanno incontro alla morte cellulare programmata detta apoptosi.
L’apoptosi è caratterizzata da frammentazione del nucleo e rottura del DNA in piccoli
frammenti. Alla fine del processo il citoplasma, con alcuni frammenti del nucleo inclusi,
forma i corpi apoptotici.
Sono stati individuati alcuni geni che producono proteine che regolano il processo di
apoptosi.
Tali geni che promuovono l’arresto della crescita cellulare sono detti geni oncosoppressori
(es. p53).
Il processo apoptotico viene eseguito tra 15-60 minuti, mentre la decisione della cellula di
entrare in apoptosi può durare da pochi minuti ad alcune ore.
L’apoptosi non deve essere confusa con la necrosi che è una morte non programmata, ma
accidentale. Quest’ultima provoca danneggiamento del tessuto ed è caratterizzata dalla
dissoluzione di tutti gli organelli primi fra tutti i mitocondri.
5. Meccanismi di comunicazione intra ed
intercellulari
Le cellule elaborano i segnali provenienti dall’ambiente
I tipi di segnale possono essere:
- Stimoli fisici (luce)
- Sostanze chimiche
- Provenienti dall’esterno dell’organismo
- Provenienti dall’interno dell’organismo stesso (organismi pluricellulari)
Per rispondere a un segnale, la cellula deve avere un recettore specifico che lo passa rilevare
Via di trasduzione del segnale: sequenza di eventi molecolari e reazioni chimiche che porta
la cellula a rispondere a un segnale
Esse variano in base a modalità specifiche, ma comporta sempre l’interazione tra il i)
SEGNALE e il ii) RECETTORE, da cui ne conseguono una serie di iii) PASSAGGI INTERNI alla
cellula aventi EFFETTO SUL FUNZIONAMENTO della cellula
Si riscontrano una gran quantità di interazioni crociate (crosstalk) tra diverse vie di
trasduzione
I segnali chimici
Le cellule ricevono segnali dall’ambiente fisico e da altre cellule
Una cellula di un organismo pluricellulare riceve segnali da cellule vicine e dai fluidi
extracellulari circostanti segnali chimici prodotti in una pate del corpo e giungono alla
cellula target tramite diffusione locale o tramite circolazione del sangue (animali) o linfa
(piante)
Segnali chimici presenti in concentrazioni minime e si distinguono in:
- Autocrini: interessano le cellule stesse che li producono (es. tumori)
- Giustacrini: influiscono sulle cellule adiacenti a quella che li produce (durante
sviluppo embrionale)
- Paracrini: influiscono su cellule vicine a quelle che li producono (es. cellule nervose)
- Ormoni: segnali che viaggiano attraverso il sistema circolatorio (animali) o linfatico
(piante)
Ruolo del recettore e risposta
Solo le cellule con i recettori adatti possono rispondere a un segnale selettività di
comunicazione inter-cellulare
Risposta coinvolge attivazione di:
A. Enzimi (=protei
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