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SCALE E PASSERELLE

Sono indicati su facciate di piccole dimensioni (orizzontali o verticali, interni o esterni). Funzionano su rotaie in alluminio fissate agli estremi, si muovono in modo naturale, a spinta o in modo meccanizzato. Possono muoversi su rotaie o su ruote gommate.

Si possono realizzare anche passerelle curve (accesso a particolari lucernari a cupola) oppure possono essere realizzate per superfici verticali (torre di controllo di un aeroporto). Si possono integrare i diversi sistemi, definendo dei sistemi ibridi (passerella + BMU).

Nei Paesi nordici si usano monorotaie già in fase di costruzione, ad esempio per l'installazione di cellule di facciata garantendo:

  • Assenza di ponteggi
  • No necessità di spazio a terra
  • Installazione 4 volte più veloce
  • La monorotaia può diventare utile per la fase di gestione (accesso per la pulizia)

Anche le passerelle possono essere usate con delle ventose per il posizionamento dei vetri. Spesso le

BMU e le rotaie sono installate solo su corte interna, all'esterno di solito si riesce a garantire l'accesso coi mezzi. Più è complessa la facciata più è importante installare un sistema di accesso permanente (palefrangisole meccanizzate).

Sede aziendale Tozzi Holding (Ravenna): botola in cui viene inserita e nascosta la cella quando non è in funzione.

Nuvola (Roma): facciata esterna, cavedio da 3 metri e facciata interna vetrata. La macchina esistente è da tetto su rotaie in acciaio; è stato realizzato un carroponte sulle rotaie esistenti, agganci verso l'esterno + carroponte centrale per potersi calare nel cavedio. Esternamente lavora una cellula da 3 metri (anziché i canonici 2).

I macchinari scorrono su una pavimentazione grecata, si apre un varco nella pavimentazione, la macchina viene bloccata e vengono posizionati i parapetti, quindi si aggancia la cellula, che viene calata all'interno del cavedio.

Stazione FN

CADORNA: in copertura non c'è spazio per installare una rotaia, scelta d'obbligo l'inserimento di monorotaia. Trave a metà facciata: piattaforma a larghezza ridotta per poter passare tra la trave e la facciata.

VERIFICA DELL'EFFICACIA DELLE SCHERMATURE

Strumenti normativi:

  • DGR 6840/2015: distingue tra sistemi filtranti (pellicole) e schermanti (permettono di ridurre l'irradiazione incidente, senza modificare le performance del vetro come nel caso dei sistemi filtranti).

Il Decreto dei Requisiti Minimi dice che il fattore solare per tutti gli orientamenti deve essere inferiore a 0,35 (passa il 35% del calore emesso dal Sole) per gli edifici esistenti, per le nuove costruzioni invece devo calcolare l'area solare equivalente, metodo più complesso.

Allegato H: mi permette di calcolare mediante l'applicazione di una formula l'apporto solare, considerando i numeri dei giorni del mese, l'irradiazione globale giornaliera.

media mensile, definita da norma, la superficie lorda del serramento, il coefficiente di riduzione dovuto al telaio, il fattore di riduzione dovuto all'ombreggiatura, dovuta al contesto, agli aggetti, il fattore di riduzione dovuto alle schermature; il tutto è moltiplicato per il fattore solare della singola vetrazione.

I fattori solari sono definiti dalla UNI TS 11300 e sono relativi al 2008, quindi non devono essere usati, meglio affidarsi ad un configuratore.

Allegato tecnico al decreto 5796: calcoli relativi alle schermature. Considerato un vano, una vetrata, devo moltiplicare il suo fattore solare per il fattore che dipende dalla tipologia di schermatura.

FATTORE SOLARE

Fatta 100 la radiazione solare, una quota parte viene riflessa, una parte viene assorbita, aumentando la temperatura aumentano gli scambi per convezione e irraggiamento infrarosso e si genera un componente che definisce quanto calore passa solo per il fatto che il vetro si è scaldato. Oltre a

Questi aspetti c'è anche la parte trasmessa. Il fattore solare è un numero puro, tanto più è basso tanto più è schermato bene. Devo sempre valutare il bilancio energetico dell'edificio. Per ottimizzare devo fare in modo che in inverno il fattore solare sia alto e in estate basso.

SHADING FACTOR coefficiente o fattore di ombreggiamento, permette di capire quanto il sistema di schermature è mobile in fase invernale e in fase estiva.

Le schermature possono essere:

  • Esterne
  • Integrate
  • Interne

Nel caso di tende interne devo riuscire a garantire buone performance mediante tessuti molto riflettenti, perché ciò che viene trasmesso ha una certa lunghezza d'onda quando rifletto non sto cambiando la lunghezza d'onda, semplicemente il vetro si scalda di più. Se invece ho assorbimento la lunghezza d'onda si allunga, per questo non devo usare un tessuto nero, che tende ad assorbire di

piùrispetto ad un tessuto bianco. Con le tende da esterno tutto ciò che viene assorbito rimane fuori, tanto più è sporca la tenda esterna tanto più è performante (fattore solare intorno al 3%, sicuramente più performante dal punto di vista energetico, ma richiede maggiore manutenzione).

Con una tenda integrata devo posizionare correttamente il coating basso emissivo. Per edifici alti si hanno pressioni di vento molto forti, costi di manutenzione maggiori e per questo si preferisce lavorare dall’interno.

EN 14501: definisce delle classi di performance. Di solito si sta su classi 3 e 4.

ISO 52022-1: permette di calcolare il fattore solare, in funzione della posizione della schermatura dà dei parametri e noti trasmissione, assorbimento e riflessione della schermatura da schermatura posso con una formula semplificata. Il valore è abbastanza attendibile, non è il calcolo più accurato possibile.

UV: poco energico,

non porta con sé molto calore

IR: porta con sé il 49% della radiazione solare.

Nel caso di vetro non trattato con film selettivi si ha un comportamento diverso di assorbimento, trasmissione e riflessione in funzione della lunghezza d’onda; per questo è semplificato il fatto di dare un solo valore di trasmissione per un vetro, in realtà si tratta di uno spettro.

ISO EN 52022-3: calcolo complesso, ciclo iterativo che considera l’intero spettro, possibile con diversi software (window: SHGC corrisponde al gtot; oppure si può usare glass advisor, che valuta tutte le performance del vetro). In questo modo si fa un calcolo sull’intero spettro, il calcolo è più credibile, non si tratta di un valore mediato.

Protezione da abbagliamento

L’abbagliamento può essere diretto o indiretto (prodotto da riflessioni del contesto, più difficili da prevedere).

EN 14501: mi dice se mi sto proteggendo bene o meno dall’abbagliamento,

definisce delle classi di protezione dall'abbagliamento. Contatto visivo è importante garantire un contatto visivo verso l'esterno, le classi di contatto visivo con l'esterno sono definite con la EN 14501. Tipicamente si usano internamente tende a rullo manuali o motorizzate (le veneziane sono stile anni '90). Possono avere una barra portarullo. Un'altra soluzione sono schermature per doppie pelli. Il tema è la resistenza alle temperature, la camera calda arriva anche a 90°C, se il motore è pensato per resistere a temperature esterne, non va bene; bisogna prevedere componenti sinterizzati in metallo oppure motori brushless, ovvero senza spazzole. Aspetti: - Energia - Ottica - Contatto visivo Trasmissione diretta: luce che passa nel foro del tessuto Trasmissione diffusa: tanto è più alto, tanto è più bassa la protezione dall'abbagliamento. Per la protezione dell'abbagliamento devo usare un tessuto nero.

Se voglio protezione in ambito energetico devo avere un tessuto bianco, se voglio contatto visivo deve essere aperto. La soluzione è rappresentata da tessuti metallizzati (l'alluminio ha trasmissione 0, mi garantisce discreto contatto visivo, buona protezione da abbagliamento e ottime performance in ambito energia).

Per le tende da esterno ci sono tante tipologie di funzionamento, il prodotto deve resistere all'azione del vento (attenzione sui rulli, che fanno da vela sotto l'azione del vento) e sono meglio tende scure.

Quando si tratta di tenda integrata bisogna avere materiali affidabili e resistenti alle temperature, per questo tali sistemi si certificano a più cicli di utilizzo (20.000). Per i motori brushless si certificano 200.000 cicli, si ha uno statore, un rotore che gira in esterno e delle spazzole che si consumano per attrito normalmente; in tal caso il funzionamento è al contrario e le spazzole si danneggiano più difficilmente.

pvetro triplo, nell’intercapedine esterna è inserita una tenda a motore brushless./p pLezione 13/12/2022/p pCertificazioni ambientali e LCA dei prodotti/p pIl progetto di una facciata adotta un protocollo di certificazione ambientale, significa che ogni componente viene analizzata e ne viene studiata la ricaduta ambientale./p pAspetti:/p ul liAmbientale
  • Economico
  • Sociale
  • pParlando di involucro non si parla di tematiche sociali./p pI protocolli sono di natura volontaria, mentre i CAM per gli appalti pubblici sono un requisito obbligatorio. I protocolli sono nella maggior parte dei casi qualitativi, valutano il progetto e assegnano un punteggio secondo il rispetto dei crediti nelle varie sezioni. Il punteggio permette poi di definire delle fasce./p pPROTOCOLLO LEED (sezioni relative all’involucro)/p ul liSostenibilità del sito
  • Energia e ambiente
  • Materiali e risorse (dismissione dei materiali)
  • Qualità ambienti indoor
  • pOgni categoria ha un numero specifico di/p

    punti a disposizione.Un soggetto addetto può certificare il progetto analizzando credito per credito e assegnando un punteggio.

    Le normative sono spesso diverse nei vari Stati, il protocollo LEED fa riferimento alle norme americane e alle norme relativa al calcolo della trasmittanza termica, con parametri diversi. I protocolli sono quindi stati adattati alla realtà europea e alla realtà nazionale.

    Il protocollo si deve allineare alle normative cogenti in Italia.

    PROTOCOLLO BREEAM

    Protocollo inglese

    PROTOCOLLO WELL

    Tarato sull'aspetto del benessere, riduce la sedentarietà, è più orientato all'utente rispetto all'edificio in sé e al rapporto edificio-territorio

    LCA metodo usato a livello internazionale, permette di fare una valutazione sul ciclo di vita del prodotto, in particolare dalla culla alla tomba.

    Ci sono normative di riferimento (ISO 14040

    Dettagli
    Publisher
    A.A. 2022-2023
    88 pagine
    SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/10 Architettura tecnica

    I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mela9901 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Progettazione dell'involucro edilizio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Rigone Paolo.