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R CEsercizi
Obiettivo: determinare i punti di lavoro dei BJT.
Ipotizzare zona di funzionamento
Sostituire al BJT il loro modello equivalente
Risolvere determinando il punto di lavoro
Verifica delle ipotesi fatte
In generale: VBE,on = 0.7V , VCE,sat = 0.2V , β = 100
NPN: VBE,on = 0.7V , VCE,sat = 0.2V , β = 50
PNP: VEB,on = 0.7V , VEC,sat = 0.2V , β = 50
Tip: Ipotizzare il BJT sempre in zona diretta, salvo situazioni che suggeriscano un altro funzionamento
3-MOS
3.1 Transistor ad effetto di campo
I transistor MOSFET sono una delle due categorie di transistor a effetto di campo.
A loro volta essi possono essere ad arricchimento o a svuotamento e per entrambi esiste la versione NMOS e PMOS.
Appunti componenti 123
3.2 Condensatore MOS
3.2.1 Come è fatto
Un condensatore MOS è formato da uno strato di silicio drogato P, detto body, uno strato di ossido di silicio e un elettrodo, detto gate.
3.2.2 Zone di funzionamento Se si applica al gate una tensione negativa o molto più piccola di una certa tensione di soglia
La corrente nel caso di zona lineare è pari a ID = K(VDS - VGS - VTN)DS1. La resistenza a cui è paragonato il transistor ha valore: RDS = (VDS - VGS - VTN)/ID.
Man mano che aumenta, poiché il source è a massa e al drain è applicata la tensione VDS, si avrà che il canale presenterà tensioni diverse ai due estremi, in particolare quella del source sarà sempre a massa, mentre al drain la tensione aumenterà. Questo farà sì che il canale si assottigli verso il drain fino a chiudersi del tutto quando si raggiunge la condizione di pinch-off, in cui VDS = VGS - VTN.
In questa condizione, si raggiunge la zona di saturazione e la corrente tra drain e source ha raggiunto il suo valore massimo, pari a ID = 2K(VGS - VTN)^2. Il transistor si comporta come un generatore di corrente, controllato in tensione.
Aumentando ulteriormente, il canale si stringe e la corrente ha una dipendenza residua da VDS: questo prende il
VDS DSnome di modulazione della lunghezza di canale.
Caratteristica:
Appunti componenti 153.3.2 MOS ad arricchimento - PMOS
Qualora si consideri un transistor di tipo PMOS, le formule resterebbero le stesse, ma si dovrebbero operare leseguenti sostituzioni:
→V VGS SG→V VDS S D→I IDS S D→ −V < 0, conV VTN TP TP
Le formule diventano quindi:
= 0, ≤ −V
Interdizione: I VS D SG TP= (V + )V > −V ≤ +
Lineare: , se eI K V V V V VS D p SG TP S D SG TP S D SG TPK 2= (V + ) , > −V > +
pSaturazione: se eI V V V V VS D SG TP SG TP S D SG TP23.3.3 MOS a svuotamento
Appunti componenti 16
Per quanto riguarda la caratteristica dei diodi a svuotamento, il canale tra Drain e Source, che sono bacini drogati P, ègià presente e non dipende dalla formazione dello strato di inversione. = 0 = 0
Questo fa sì che il MOS a svuotamento sia normalmente chiuso in quanto per (per NMOS) o perV VGS SG(per PMOS) conduce, applicando (o ).V VDS S D<
transistor PMOS è spento in quanto VGS < VTP. La tensione in uscita è quindi VDD. Per realizzare un inverter CMOS si collegano il drain e il gate di due MOS ad arricchimento, uno di tipo N e uno di tipo P. La tensione di ingresso viene applicata ai due Gate, mentre l'uscita è sul drain ed entrambe le tensioni sono riferite a massa. Se i dispositivi sono uguali, allora le tensioni soglia sono con VTN = VTP. La tensione in ingresso può assumere valori compresi tra 0 e VDD. Vediamo i due casi estremi: - VGS = 0 -> il transistor NMOS è spento in quanto VGS < VTN, mentre il transistor PMOS è acceso in quanto VGS > -|VTP|. La tensione in uscita è quindi VDD. - VGS = VDD -> il transistor NMOS è acceso in quando VGS > VTN, mentre il transistor PMOS è spento in quanto VGS < -|VTP|. La tensione in uscita è quindi 0. Appunti componenti 18L'interdizione si ha con VGS ≤ VTN e VDS ≥ 0
Altra differenza: per NMOS VTN < 0, mentre per PMOS VTP > 0
Caratteristica:
3.4 Applicazioni
3.4.1 Amplificatore
Simili agli amplificatori BJT, si usano MOS in saturazione.
3.4.2 Interruttore
Si utilizzano MOS in una zona compresa tra l'interdizione e la zona lineare.
Funzionano meglio rispetto ai BJT.
Appunti componenti 17
3.4.3 Resistori variabili
Tipicamente si utilizzano i JFET per questo scopo, ma possono essere realizzati anche con MOS in zona lineare.
3.4.4 Circuiti logici NMOS e CMOS
Inverter NMOS
Per realizzare un inverter NMOS è sufficiente collegare al terminale di gate una resistenza e una tensione variabile di ingresso. La tensione in uscita è valutata rispetto al drain, mentre il source è a massa.
Si osserva che:
VGS = Vi
VDS = VDD
Se VGS < VTN allora il transistor è spento e VDS = VDD. Resta interdetto fintanto che VGS > VTN.
Il transistor NMOS è un dispositivo a tre terminali, con il terminale di drain (D), il terminale di source (S) e il terminale di gate (G). La tensione di alimentazione è indicata come VDD. Quando la tensione di gate (VGS) è inferiore alla tensione di soglia (VTN), il transistor NMOS è spento. La tensione in uscita (VDS) sarà quindi alta. Al contrario, quando la tensione di ingresso è alta, il transistor NMOS è acceso e la tensione in uscita sarà bassa. Pertanto, il transistor NMOS funziona come un inverter. È importante notare che c'è una situazione intermedia in cui entrambi i transistor sono accesi in zona di saturazione.
La caratteristica dei transistor MOS può essere determinata risolvendo il circuito e determinando il punto di lavoro. Per un transistor NMOS, il punto di lavoro è identificato dalla coppia di tensioni VGS e VDS. Per un transistor PMOS, il punto di lavoro è dato dalla coppia di tensioni VGS e VDS. La procedura di risoluzione del circuito è la seguente:
- Si ipotizza il transistor in una zona di funzionamento, tipicamente si parte assumendo la zona di saturazione.
- Si sostituisce il transistor MOS con il suo modello equivalente.
- Si risolve il circuito determinando il punto di lavoro.
- Si verifica l'ipotesi fatta: VDS < VGS.
- Lineare: oppure
VDS > VGS - VTN
- Saturazione: oppure
VDS ≈ 0
- Interdizione:
VDS > 4
Amplificatori operazionali
4.1 Amplificatore
4.4.1 Amplificatore ideale
Un amplificatore può essere rappresentato come segue:
Appunti componenti 19= *
In un amplificatore ideale, la tensione in uscita è data da VOUT = A * VIN
, dove A è detto guadagno dell'amplificatore.
La sorgente di un amplificatore è rappresentabile con un circuito equivalente di Thevenin, ossia un generatore di tensione e una resistenza in serie.
L'amplificatore è poi tipicamente connesso ad un carico, rappresentato dalla resistenza RL, su cui cade la tensione VL.
Nella situazione ideale si vorrebbe che VIN, tensione in ingresso sull'amplificatore, fosse proprio uguale a VS, quindi che VIN = VS, ossia che la tensione in ingresso amplificata arrivasse tutta sul carico.
VOUT = VIN * A * RL / (RL + RS)
4.4.2 Amplificatore reale
Negli amplificatori reali tuttavia,
E .V V V V S IN OU T L
Un amplificatore reale può essere rappresentato come un generatore di tensione controllato in tensione. Inoltre, esso presenta una resistenza in ingresso e una resistenza in uscita .R RIN OU T
Provando ad esprimere le tensioni in ingresso e in uscita si ottengono le seguenti equazioni:
*VR= , partitore di tensione
V IN SIN +RR IN S*R *RV aV= = , partitore di tensione
V OU T L IN LL +R +RR RL OU T
Si può osservare che, se l'amplificatore fosse ideale, si avrebbe: R= = 1 ⟺ → ∞→V V R