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Effetti del trattamento dialitico sul paziente

Anche la pressione colloide osmotica del plasma tende a richiamare il fluido all'interno, se dovessi andare semplicemente con la stessa pressione tra lato sangue e lato dialisi aumenterebbe il volume del plasma circolante, il delta P deve essere maggiore per vincere il contributo della pressione colloide osmotica, ad esempio il sodio non da contributo alla pressione colloide osmotica =1 male molecole grandi si.

Cosa succede al paziente quando viene trattato in questo modo? 17

Nella seduta dialitica il numero di grammi di sostanze è diverso, nei reni normale è di 24 h quindi nella seduta di dialisi (ogni due giorni) devo toglierne il doppio.

Il fosforo non riesco a rimuoverne tanto.

Per l'urea nel giro di due giorni deve eliminare 50 g di urea ma la seduta ne toglie solo 20, la stessa cosa vale per la creatinina.

Se un paziente va in iperpotassemia o ipopotassemia si ferma il cuore.

L'urea non è ben rimossa, quando inizia la dialisi il paziente ha dei valori

molto lontani dalle condizioni fisiologiche. Si accumulano le sostanze (urea e creatinina) ma ne elimino una parte, pian piano continuano ad accumularsi, e andranno a creare dei problemi. Ci sono molecole di piccolo o medio taglio che non vengono eliminate. Es. la beata2 microglobulina è 30 volte più grande di quella normale. Ci sono inoltre delle tossine che non vengono eliminate e si creano dei depositi a livello delle ossa. Questo è uno dei limiti più importanti che non si riesce a risolvere. Cerco delle membrane il più selettive possibili, se poco selettive, curva spianata. Non sempre si ottiene un'efficacia del trattamento, una delle cose che può succedere è che il sangue ricircola e viene immesso del sangue purificato ma quando aspiriamo aspiro una parte di quel sangue, quindi nel paziente le concentrazioni non si sono abbassate. Bisogna misurare l'efficienza dialitica, vedendo se si è riusciti a togliere una certa.

Quantità di urea. Considero che l'urea si distribuisce nel volume di distribuzione, acqua corporea, il trattamento permette di ottenere una certa clearance, da questo compartimento riusciamo ad eliminare l'urea in volume che è proprio quello della clearance in un'unità di tempo. Mi immagino che all'inizio le cose funzionano diversamente rispetto alla fine. La clearance rimane costante ma la quantità che elimino varia.

La clearance dipende dalla portata che circola nel dializzatore e quindi ciò che riesco a prelevare dal paziente e dalla superficie, e se la aumento il volume di priming. La K e la V non le conosciamo bene ma sono solo stimate. Possiamo misurare la concentrazione di urea all'inizio e alla fine del rapporto. Se Kt/V > 1,2 la dialisi è stata efficiente. Quando noi rimuoviamo l'urea dal plasma non la togliamo dal liquido extracellulare, la concentrazione di urea nel plasma aumenta finita la dialisi.

Perché si ha un'equilibrazione tra il plasma e il liquido extracellulare. La sopravvivenza dei pazienti dipende dal Kt/V, rendere efficiente la dialisi permette di allungare l'aspettativa di vita dei pazienti.

Allora metto direttamente sulla macchina un sistema che permette di calcolare il Kt/V, la clearance dell'urea è molto simile alla clearance di un elettrolita, se li confronto con grafici sono praticamente uguali e così riescono a stimare di quanto passano gli elettroliti attraverso la membrana, di quanto passa l'urea attraverso alla membrana.

C'è un'equivalenza tra la diffusività del sodio e quella dell'urea. Ma durante la dialisi non dovrebbe passare del sodio attraverso la membrana, allora la macchina introduce un breve impulso diminuendo la concentrazione di sodio nel liquido di dialisi, osserva quanto sodio passa dal paziente al liquido di dialisi calcolando la conducibilità all'ingresso e all'uscita.

la quantità di sodio che esce dalla membrana è una stima della quantità di urea che passa attraverso la membrana. La macchina successivamente dà un impulso di aumento di sodio per riequilibrare il sistema. La macchina successivamente trasmette direttamente i dati alla cartella clinica elettronica del paziente. Per eliminare le molecole di taglia media o grande si può aumentare il processo convettivo. Nell'emodialisi abbiamo il flusso di sangue che passa nel dializzatore, il flusso del liquido di dialisi che passa nel compartimento di dialisi e dopodiché abbiamo una piccola quantità di fluido che viene ultrafiltrato. Quando vogliamo fare l'ultrafiltrazione, per esempio se vogliamo rimuovere il plasma cioè fare la plasmaferesi perché c'è qualcosa che danneggia il paziente noi possiamo far entrare il sangue, rimuoviamo una certa quantità di plasma poi è chiaro che.bisogno di un trattamento di questo tipo, si infondono dei fluidi prima o dopo l'ingresso o l'uscita del filtro dializzatore perché se rimuovo una quantità di plasma maggiore posso immaginare che l'ematocrito aumenta e aumenterebbe anche la viscosità. L'obiettivo è quello di aumentare il trasporto convettivo. Se la molecola ha una dimensione anche solo della metà del poro passa male, se passa un flusso di acqua passa meglio. Per aumentare il trasporto convettivo, si utilizza una tecnica chiamata emodiafiltrazione.trasporto convettivo va fatto passare più fluido. 22L'emodiafiltrazione funzionerà meglio ma ho problemi di costo maggiori, c'è un'alternativa ovvero usare l'emodialfiltrazione online. Allora possiamo immaginare di fare una cosa del genere cioè se noi aspiriamo il liquido di dialisi avremo una pressione molto bassa ma anche lui per via della perdita di carico ha una pressione che dall'ingresso all'uscita diminuisce in maniera lineare, se la pressione però in ingresso nel dializzatore è più alta di quella nel liquido di dialisi, voi capite che in questa situazione io addirittura farei muovere il fluido dal liquido di dialisi nel sangue mentre nella prima parte del filtro il fluido si muove dal sangue al liquido di dialisi perché qui abbiamo pressione maggiore. Nel lato sangue pressione minore dal lato liquido di dialisi a un certo punto si equilibrano e tenete conto che questa deve essere la pressione di.
  • ultrafiltrazione: la pressione idraulica
  • pressione osmotica
  • pressione colloido osmotica
  • scarto del liquido di dialisi
  • liquido che entra direttamente nel paziente
  • acqua dell'impianto
  • molecole intermedie
  • emodialisi normale
  • mortalità
  • dialisi a casa
  • dialisi notturna
  • dialisi peritoneale
  • sacca
quantità di liquido che può essere immessa nella cavità addominale, in particolare nello spazio tra le viscere addominali e la membrana peritoneale che è sfruttata per scambiare gli elementi da rimuovere. Se c'è una sacca di un materiale deformabile polimerico, se viene collegata con la cavità peritoneale per via di una certa altezza si riescono a vincere le resistenze idrauliche. La cavità può dilatarsi e possono entrare fino a 3 litri di soluzione. L'accesso è un catetere transcutaneo che perfora la membrana peritoneale e ha la punta inserita nella cavità addominale. È necessario monitorare l'accesso per evitare infezioni, il collegamento della sacca avviene tramite dei connettori rapidi che possono prevedere un doppio circuito. Si tratta di un procedimento discontinuo che si basa sul riempimento della cavità peritoneale, la possibilità di scambiare gli elementi e per scambiare.gli elementi abbiamo bisogno di un trasporto diffusivo e quindi tempi abbastanza lunghi. Si ottiene lo scambio di alcune sostanze in modo tale da rimuovere i prodotti di scarto mantenendo all'interno gli elettroliti in equilibrio con il sangue. Gli scambi che avvengono, avvengono tramite i capillari presenti sulla cavità peritoneale, se essa contiene un certo liquido questo è in intimo contatto con dei capillari che sono molto vicino alla membrana interna, si possono far diffondere le molecole dal plasma alla cavità peritoneale e viceversa. Le sonde devono avere delle forme un po' particolari, si utilizza una canula perforata ai lati, in modo tale da avere una certa facilità nel trasporto del fluido, hanno delle piccole zone in cui si possono affrancare alla parete intestinale. Il paziente deve essere in condizioni sterili. In questo diagramma sono rappresentati i valori della concentrazione dell'urea nel sangue e nel dializzato, il liquido di dialisi.È un liquido molto simile a quello dell'emodialisi. Vedete che la composizione è essenzialmente dovuta a elettroliti o altri agenti che inducano una pressione osmotica che ci permette di equilibrare la pressione osmotica del plasma. Ma in particolare vi faccio notare che la pressione osmotica della soluzione è un po' più alta della pressione osmotica del plasma. Questo è il motivo per cui si riesce a rimuovere anche una certa quantità di fluido. Se la pressione osmotica del liquido di dialisi supera quella dei capillari, questo richiamerà una certa quantità di fluido all'interno del liquido. E questo vuol dire che la cavità peritoneale verrà caricata, per esempio, con due litri di soluzioni e ne verranno rimossi un pochino più di due litri. Naturalmente la rimozione avviene in un periodo, come dicevo, abbastanza lungo. In questo caso si tratta anche di 5-6 ore. Questa funzione permette di creare una.La differenza di concentrazione tra il liquido di dialisi e i capillari della membrana peritoneale è ciò che permette il trasporto diffusivo dell'urea.
Dettagli
A.A. 2022-2023
39 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/34 Bioingegneria industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rebeccamassobrio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Applicazioni Ingegneristiche in ambito Biomedico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Remuzzi Andrea.