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Ghiandole salivari

Maggiori- più grosse, sono estrinseche. Sono le ghiandole chesonosecernono la saliva in modo controllato, dopo uno stimolo (olfattivo,gustativo, visivo). La secrezione ghiandolare aumenta quando c’èmaggiore attività del parasimpatico.La più grande è la parotide (nella loggia parotideaspazio nella parteanteriore e sotto l’orecchio). Gli orecchioni sono dovuti all’infezione diquesta ghiandola. Ghiandola grossa che produce solo il 25% del volumedella saliva. Il suo secreto è sieroso (acqua e enzimi) che raggiunge lacavità orale attraverso il dotto parotideo/dotto di Stenone, che perfora ilmuscolo buccinatore e si apre nel vestibolo della bocca (a livello delsecondo molare superiore);

Minori- esocrine integrate della mucosa e sottomucosa dellaghiandolecavità orale. Nella mucosa interna alle guance, palato, labbra. Secernonoin continuo, per mantenere lubrificata e umida la superficie della

cavità orale. La ghiandola sottopavimentale si trova al di sotto del pavimento buccale e internamente al corpo della mandibola. Ghiandola piccola che produce però il 60% del volume della saliva, il quale è un secreto misto (sieromucoso). Viene rivestito attraverso il dotto sottomandibolare/dotto di Wharton, che sbocca nel pavimento della bocca.

Ghiandole sottolinguali: ghiandole piccole che stanno nella loggia sottolinguale. Formate da tante piccole ghiandole e ognuna ha un proprio dotto chiamato “dotto escretore di Rivino”. Il secreto è mucoso.

SALIVA– fluido acquoso. 90% acqua e il resto è formato da sali, sostanze tampone. Enzimi, mucine, anticorpi e enzimi per controllare la crescita delle popolazioni batteriche che vivono in simbiosi nel cavo orale.

2. Faringe– orofaringe, ipofaringe. Attraverso la contrazione peristaltica il cibo viene spinto verso l’esofago.

DEGLUTIZIONE: Attività coordinata della lingua, palato molle, faringe,

esofago e circa 20 coppie di muscoli. 3 fasi:

  1. Fase orale: dopo la masticazione la lingua spinge il bolo contro gli archi (palato duro). Questo provoca un segnale ad una parte dell'encefalo (centro della deglutizione) e inizia la deglutizione.
  2. Fase faringea: sollevamento del palato molle e l'adito della laringe e quindi il bolo viene spinto verso l'esofago. Si piega l'epiglottide.
  3. Fase esofagea: contrazione peristaltica dell'esofago che spingono il bolo di cibo verso il basso fino allo stomaco.

3. Esofago: un tubo rivestito internamente da mucosa. Da faringe a stomaco. Dietro alla trachea, davanti alla colonna vertebrale. Nel mediastino inferiore, l'esofago prende rapporto con l'atrio sinistro del cuore e incrocia l'arco aortico. Va da C6 a T11: tratto cervicale, tratto toracico, tratto diaframmatico, tratto addominale. Lo scopo dell'esofago è portare il cibo allo stomaco. Le contrazioni peristaltiche aiutano la discesa ma

Anche la forma dell'esofago aiuta questo passaggio. Presenta infatti 3 ristringimenti (in modo che il cibo non possa risalire una volta oltrepassati):

  1. Sfintere esofageo (cricoideo) di muscolatura liscia che quindi può contrarsi e rilassarsi. Una struttura a valvola. Chiamato cricoideo perché si trova a livello della cartilagine cricoidea della trachea.
  2. Restringimento all'incrocio dell'arco aortico.
  3. Restringimento a livello del passaggio attraverso il diaframma.

Patologie: ERNIA IATALE. Ernia "fuoriuscita di qualcosa dalla cavità in cui dovrebbe essere ospitata". Riguardano strutture che dovrebbero essere compartimentalizzate in un luogo, che però fuoriescono. Erniazione del primo tratto dello stomaco nella cavità toracica. Questo avviene nei soggetti che hanno una certa lassità del foro del diaframma (iato esofageo). L'epitelio dell'esofago non è protetto nei confronti della secrezione.

acida che ne provoca infiammazione. Quindi si crea una esofagite da reflusso.

4. Stomaco - Sacco muscolare/membranoso. Tonaca muscolare molto spessa che produce contrazioni molto forti perché qui avviene un importante rimescolamento del cibo. Si trova nell'ipocondrio sinistro, davanti a rene e surrene sinistro, milza, pancreas e colon trasverso, dietro al fegato.

Si divide in: corpo dello stomaco, fondo dello stomaco, regione pilorica. Il piloro è la regione che da adito al duodeno (primo tratto dell'intestino tenue) ed è uno sfintere. Lo stomaco presenta 2 curvature: curvatura mediale (curvatura piccola) e una grande curvatura. Troviamo piccolo omento e grande omento.

Quando il cibo entra nello stomaco viene chiamato BOLO. Quando esce si chiama CHIMO.

All'interno riconosciamo delle pliche gastriche con andamento longitudinale che servono per consentire l'espansione del lume gastrico durante i pasti.

Mucosa gastrica - è formato da epitelio cilindrico

semplice (epitelio mucoso). Il muco protegge le pareti dello stomaco da enzimi e da HCl. La mucosa si continua in profondità con le fossette gastriche: qui troviamo le ghiandole gastriche formate da 4 tipi di cellule:

  • Cellule principali dell'adenomero della ghiandola: producono il pepsinogeno (precursore dell'enzima proteolitico pepsina). La pepsina svolge la sua massima funzione a pH pari a 2 e per far si che si abbia questo pH si usa l'HCl.
  • Cellule parietali: producono HCl (trasforma pepsinogeno in pepsina e favorirne la sua funzione). Producono anche il fattore intrinseco di Castle che però non ha funzione qui ma solo quando il chimo entrerà nell'intestino tenue, perché si lega alla vitamina B12 e ne permette l'assorbimento.
  • Cellule mucose del colletto: producono muco.
  • Cellule G o cellule enterocromaffini: producono un ormone (gastrina) che serve a promuovere tutte le funzioni dello stomaco (agisce sulle...

altrecellule dello stomaco).

5. Intestinoil primo tratto è l’intestino tenue, diviso in 3 parti: duodeno chepassa per la flessura duodeno-digiunale arrivano al digiuno (tratto lungo di circa2 m e mezzo). Questo passa poi per la flessura digiuno-ileo e arriva nell’ileo (3metri e mezzo).

Funzione: portare a compimento la digestione del cibo, ovvero la scissione dellemacromolecole.I farmaci vengono assorbiti nell’intestino tenue.

- Duodeno: prima parte. Ha una forma a C dove riconosciamo 4 segmentidiversi. Nella C si va ad incastrare la testa del pancreas (infatti i secretipancreatici vengono rilasciati nel duodeno). La papilla duodenale è il foroattraverso cui vengono rilasciati nel duodeno i secreti che provengono dalpancreas (dalla porzione esocrina), ma anche il secreto del fegato (labile). Il duodeno è una struttura retroperitoneale. È presente un fascettodi fibre muscolari lisce chiamato sfintere di Oddi o sfintere epato-pancreatico, il

Quale regola il passaggio dei secreti: il grado di apertura di questo sfintere è regolato dal nostro stato funzionale, cioè in base al pasto assunto (un pasto ricco di lipidi comporta un rilassamento dello sfintere e permettendo al succo pancreatico e alla bile di riversarsi all'interno del duodeno);

Digiuno: assorbimento dei nutrienti. Attraverso la flessura digiuno-iliaca si passa all'ileo;

Ileo: è l'ultimo tratto dell'intestino tenue. La funzione dell'intestino tenue è quella di portare a compimento la digestione dei cibi e quindi della scissione delle macromolecole che introduciamo. L'assorbimento delle componenti dei cibi avviene attraverso delle strategie anatomiche: la presenza di pieghe della mucosa (dell'epitelio di rivestimento interno) aumentano la superficie di assorbimento - pliche intestinali. Su queste pliche troviamo i villi intestinali - caratteristiche dell'intestino tenue. Sono delle estroflessioni.

dalla parete intestinale, attraverso il ripiegamento della mucosa che aumenta la superficie di assorbimento. Sulla superficie apicale degli enterociti, che sono le cellule che costituiscono la mucosa intestinale, sono presenti i microvilli. Le cellule mucipare producono muco che facilita il passaggio del chimo. Sulla superficie degli enterociti si trova l'orletto a spazzola, che consiste in estroflessioni della membrana plasmatica che aumentano la superficie di assorbimento delle molecole. I villi intestinali sono estroflessioni della mucosa intestinale che sono rivestite da un epitelio. All'interno dei villi si trovano capillari sanguigni derivanti da un'arteria e un vaso linfatico chiamato vaso chilifero. Quindi, le molecole del chimo, che sono già parzialmente digerite, vengono assorbite dall'epitelio intestinale e

trasportato al centro del villo: la parte lipidica del chimo viene assorbita dal vaso linfatico, il resto invece viene assorbito dai vasi sanguigni.

Cripte di Galeazzi (o intestinali) sono infossamenti tra i villi, sono di fatto delle ghiandole esocrine. Producono 2 secreti: bicarbonato (necessario per neutralizzare il pH del chimo, che ha pH 2) e colecistochinina (ormone intestinale, promuove il movimento della colecistiquindi svuotamento della cistifellea).

Intestino crassoTratto più corto, al quale arrivano i residui di ciò che è stato CHILO. Il chimo prende il nome di Nell’intestino avviene la disidratazione del chilo (assorbimento acqua), la compattazione delle feci, trasformazioni di alcune parti grazie al microbiota localepopolazione di batteri, virus e funghi che vivono come simbionti nell’intestino crasso (colon) e che produce degli enzimi che sono in grado di tagliare componenti del cibo, produce vitamine (es. K),

produce metaboliti che sono fondamentali sia per il funzionamento dell'intestino sia per la fisiologia del nostro organismo. È formato da 3 parti: - Cieco: porzione allargata che si trova a livello della fossa iliaca dx. Dove si trova l'appendice: struttura di natura linfatica, contiene linfociti e un microbiota (diverso da quello del colon e che sembra servire per la funzionalità dell'intestino crasso). A seconda della rotazione del canale intestinale durante lo sviluppo, può occupare diverse posizioni nella cavità addominale. Il chilo passa nel tenue al cieco attraverso la valvola ileo-ciecale, non è uno sfintere ma è semplicemente un restringimento (il reflusso del chilo è impedito solo dal fatto che è una valvola molto piccola). - Colon: si divide in una porzione ascendente, una porzione di colon trasverso e colon discendente.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
9 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marta.debbono di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Boda Enrica.