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QRS.

Il punto T invece rappresenta la ripolarizzazione dei ventricoli per poter

poi ricominciare il ciclo.

La durata tra il punto Q e il punto T, detto tratto QT, è indicativa di problemi cardiaci come sindrome del QT

lungo o del QT corto se rispettivamente il cuore ci mette di più o di meno a rilassarsi.

Nel miocardio possiamo distinguere quindi tre tipi principali di cellule:

 i cardiomiciti da lavoro che formano la parete stessa del miocardio;

 i cardiomiociti di conduzione, ossia le cellule del nodo atrio-ventricolare e del nodo seno-atriale;

 le cellule mio-endocrine che secernono l’ormone natriuretico atriale che agisce a livello dei reni

per regolare il livello dell’acqua e il volume dell’urina abbassando la pressione sanguigna.

Nel complesso il ciclo cardiaco, quindi con la sistole (contrazione) e la diastole (rilassamento), dura circa

800ms; possiamo avere poi delle variazioni del ciclo come per esempio nella tachicardia se la contrazione è

più accellerata.

La frequenza cardiaca varia da individuo a individuo ma è di circa 70/80battiti/min, mentre negli animali

varia in funzione della loro massa: più l’animale è piccolo, più la frequenza è elevata (es. il colibrì ha la

frequenza maggiore che arriva fino a 1200 battiti/min); la balenottera azzurra è l’animale con il cuore più

grande, in alcuni pesci possiamo trovare ben due cuori, mentre lo zebrafish ha un’estrema capacità di

riparazione del miocardio. 84

Innervazione

Il cuore è innervato dal sistema nervoso autonomo simpatico e

parasimpatico.

I centri cardiaci si trovano nel midollo allungato e in particolare nel:

 centro cardioinibitore che viaggia attraverso l’innervazione del

sistema parasimpatico per rallentare il ritmo cardiaco;

 centro cardioacceleratore che viaggia attraverso l’innervazione

del sistema simpatico per aumentare il ritmo cardiaco.

I nervi coinvolti sono essenzialmente:

 il nervo vago per l’innervazione parasimpatica;

 il plesso cardiaco per l’innervazione simpatica.

Vasi sanguigni

Il sistema circolatorio è costituito da vasi sanguigni per distribuire il sangue in tutte le cellule del nostro

organismo.

I vasi sanguigni si dividono in arterie che portano il sangue ossigenato e formano delle ramificazioni di

calibro sempre minore per costituire le arteriole, le quali formano a loro volta i capillari che permettono lo

scambio dei gas respiratori e di sostanze nutritive, così i capillari raccolgono l’anidride carbonica e formano

le venule, le quali confluiscono in vasi di calibro maggiore dette vene.

I vasi sanguigni sono formati da tre tonache:

 tonaca intima interna che comprende l’endotelio con il corrispettivo strato

di tessuto connettivo;

 tonaca media con molti strati di tessuto muscolare liscio alternato a fibre

elastiche che formano la lamina elastica interna vicina alla tonaca intima e

la lamina elastica esterna al confine con la tonaca avventizia;

 tonaca avventizia con tessuto connettivo lasso che contiene vasi (vasa

vasorum) e nervi (nervi vasorum).

Arterie Vene

Sangue ossigenato Sangue deossigenato

Colore biancastro Colore bluastro

Tonaca media più dura e resistente Tonaca media leggera, quindi comprimibile e

dilatabile

Parete spessa e lume scarso Parete sottile e lume abbondante

Al taglio restano aperte Al taglio collassano

Nel cadavere vuote perché vengono riempite con Nel cadavere piene di sangue perché sono riempite

la gittata cardiaca con il sangue refluo proveniente dai vari tessuti

‼Le arterie devono resistere alla pressione dovuta alla gittata cardiaca, quindi necessitano di un’elasticità

passiva data dalla parete più spessa e un’elasticità attiva dovuta alla contrazione della muscolatura liscia

regolata dal SNA, infatti possiamo regolare il calibro delle arteriole per regolarne la pressione all’interno.

Le arterie

Le arterie devono presentare una tonaca media di spessore evidente visto che questi vasi devono resistere

alla pressione imposta dalla gittata cardiaca.

A seconda delle loro dimensioni e della composizione della tonaca media le arterie si dividono in:

 arterie elastiche: sono le arterie più grandi (diametro >7mm), tra le quali

l’aorta e i suoi rami più grossi. Essendo un’arteria così grande ed essendo

sottoposta ad una pressione elevata, la componente di resistenza è

prevalentemente di tipo elastico (resistenza passiva), perché le cellule

muscolari lisce anche contraendosi non riuscirebbero a resistere alla

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pressione dovuta alla gittata cardiaca (l’aorta è la prima arteria a ricevere il sangue). Per questo

nella loro tonaca media predominano le fibre elastiche sulle poche cellule muscolari lisce.

 arteria muscolare: sono arterie più piccole delle precedenti (diametro tra

i 2,5 e i 7 mm), nella cui tonaca media prevalgono le cellule muscolari

lisce perché devono resistere ad una pressione minore (la contrazione

delle cellule lisce può regolare la pressione all’interno di tali vasi).

Hanno il compito di distribuire il sangue ai muscoli scheletrici e agli

organi interni.

 arteriole: sono le arterie più piccole (diametro <2,5mm) e che precedono

immediatamente i capillari, queste arterie mancano della tonaca

avventizia o risulta poco definita.

Le fibre muscolari lisce dominano sulle fibre elastiche dal momento che,

avendo un diametro ristretto, devono resistere a pressioni minori. Il loro

compito consiste nel regolare l’afflusso di sangue ai capillari.

I capillari I capillari sono gli unici vasi che permettono gli scambi con l’ambiente

circostante perché sono formati esclusivamente da endotelio e dalla lamina

basale che lo circonda.

Lo spessore molto sottile permette lo scambio dei gas respiratori e delle

sostanze nutritive.

I capillari formano reti così fitte che ogni cellula dell’organismo si trova ad una

distanza compatibile con la diffusione per ricevere gas respiratori e cedere le

sostanze di rifiuto.

Esistono diversi tipi di capillari tutti accomunati da un diametro ristretto che provoca un flusso sanguigno

molto lento (i globuli rossi passano dai capillari in fila indiana). I capillari si dividono in:

 capillari continui in cui le cellule endoteliali sono unite tra di loro da

giunzioni occludenti. Tra le varie cellule non deve passare nulla perché gli

scambi devono essere regolati dalle cellule endoteliali stesse. I capillari

continui più sigillati si trovano a livello delle barriere, come la barriera

emato-encefalica.

Le cellule permettono il passaggio di acqua, ossigeno e piccoli soluti ma non escono i globuli rossi e

le proteine plasmatiche.

 capillari fenestrati in cui sono presenti piccoli pori che permettono il passaggio di soluti e acqua tra

una cellula e l’altra.

 capillari sinusoidi che presentano un endotelio discontinuo e una lamina basale sottile. Gli spazi

che si formano fra le cellule permettono il passaggio di proteine plasmatiche.

Si trovano in zone come il fegato e la milza, in quest’ultima si verifica anche il passaggio attraverso

gli spazi tra una cellula e l’altra di globuli rossi invecchiati.

I capillari possono essere singoli oppure formare delle reti.

Le reti possono formare dei letti capillari, ossia insiemi di capillari regolati

dall’apertura/chiusura di sfinteri precapillari, dunque gli sfinteri regolano il

flusso sanguigno.

Quando gli sfinteri sono aperti (figura in alto), a livello dei letti capillari entra

il sangue arterioso che cede ossigeno e il capillare acquisisce anidride

carbonica; questi capillari si raccolgono successivamente nelle venule.

In condizioni particolari di elevata pressione gli sfinteri possono chiudersi

(figura in basso) per cui lo scambio avviene direttamente tra arteriole e

venute, senza far passare il sangue all’interno del letto capillare.

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Le vene

Le vene sono i vasi che drenano il sangue dai tessuti verso il cuore, presentano pareti più sottili ma calibro

maggiore rispetto alle arterie.

Anche le vene a seconda della loro dimensione si dividono in:

 venule: sono simili alle arteriole per cui sono piccole vene (diametro

<2,5mm) formate da endotelio e dalla tonaca avventizia esterna. La

maggior parte delle volte le venule sono prive della tonaca media e,

quando la presentano, non è molto spessa.

 vene di medio calibro: le venule si raccolgono nelle vene di medio

calibro (diametro tra i 2 e i 9mm). Questi vasi presentano la tonaca

intima, la tonaca media e la tonaca avventizia.

In generale, la tonaca media è molto più sottile rispetto a quella delle

arterie perché le vene non devono resistere a forti pressioni.

 grandi vene: dalle vene di medio calibro il sangue prosegue nelle grandi

vene. Nell’uomo la vena più grande è la vena cava, divisa in superiore

ed inferiore. Anche in questo caso la tonaca media è sottile mentre la

componente della tonaca avventizia è più consistente. Inoltre, nelle

grandi vene è possibile trovare delle valvole, specialmente nelle zone

che si trovano nella regione sottodiaframmatica.

La presenza di queste valvole suddivide le vene in due grosse categorie:

o vene di tipo ricettivo: sono le vene della testa e del collo in cui il sangue scende per forza di

gravità verso il cuore, dal momento che il sangue si muove in direzione della forza di gravita

queste vene non hanno bisogno delle valvole;

o vene di tipo propulsivo: sono le vene degli arti inferiori e della parte sottodiaframmatica

del corpo in cui il sangue deve risalire verso il cuore muovendosi contro gravità, così la

presenza delle valvole evita il reflusso del sangue verso il basso.

Le valvole si aprono e si chiudono grazie al movimento dei muscoli scheletrici che stanno

intorno alle vene.

Le vene di tipo propulsivo si trovano vicino alla muscolatura scheletrica, la cui

contrazione comprime le vene favorendo la risalita del sangue nella parte superiore del

corpo.

Accanto a queste vene scorrono generalmente i vasi linfatici, quindi il movimento aiuta

anche il drenaggio della linfa all’interno del sistema linfatico.

La giraffa presenta problemi quando beve perché abbassandosi il sangue che si trova nel collo va diritto

verso la testa per forza di gravità.

A causa del flusso impetuoso diretto alla testa, il sistema nervoso di questi animali può venire danneggiato.

Per questo si pensa che il sangue venga in parte raccolto a livello del collo e si ipotizza l’esistenza di valvole

che possano funzionare per evitare un flusso troppo violento verso l’encefalo.

Arterie sistemiche

Le arterie sono i vasi che portano il sangue ossigenato ai vari distretti

corporei.

L’arteria più grande del corpo

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Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicopp di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Campus Bio-medico di Roma o del prof Carotti Simone.
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