Le sono:
Scotomi: difetti di visione campimetrici causati da un danno della retina.
o Cecità monolaterale: perdita della capacità visiva da un singolo occhio per
o danno al nervo ottico.
Emianopsia bitemporale: perdita della capacità visiva laterale/temporali,
o perché sono i campi visivi che corrispondono alle fibre temporali, per lesione del
chiasma ottico.
[massima acuità visiva: regioni centrali della retina. Si parla anche di retina nasale e
temporale]
Perdita del campo visivo controlaterale: per lesione del tratto ottico. Si
o perde l’intero campo visivo del lato opposto.
Emianopsia, Scotoma, Quadrantopsia: per lesione alla corteccia visiva (area
o 17, zona occipitale). Diversa gravità a seconda dell’area lesionata. Per
quadrantopsia si intende una lesione parziale.
Riflessi oculari: legati al III NC cranico e a componenti del sistema nervoso autonomo.
3 riflessi importanti: il riflesso fotico o fotomotore (la pupilla va in miosi, cioè si
restringe, quando viene puntata una luce su di essa. È in parte un riflesso di difesa),
l’accomodazione (messa a fuoco, modificazione del cristallino per vedere qualsiasi
cosa che sia più vicina dei 2 metri, cioè la distanza di riposo dell’occhio), la
convergenza (convergenza degli occhi quando l’oggetto dello sguardo si avvicina).
La parte afferente del riflesso fotico è a carico del nervo Ottico (II), la risposta è a
carico del III o del sistema simpatico; una delle sue caratteristiche è il fatto che se si
stimola la pupilla da un lato, si ottiene una risposta consensuale contro laterale, legato
al fatto che c’è un sistema di fibre che si incrociano.
Nervi oculo-motori: III NC (Nervo Oculo-motore), IV NC (Nervo Trocleare), VI NC
(Abducente).
Il III (Oculo-motore) innerva la maggior parte del muscoli dell’occhio: retto superiore,
inferiore, mediale, piccolo obliquo ed elevatore della palpebra.
Il IV (Trocleare) innerva solo il muscolo obliquo.
Il VI (Abducente) corrisponde in esclusiva ad un unico muscolo che è il retto laterale
(rotazione laterale o temporale dell'occhio).
Queste sono le funzioni oculomotorie, cioè le funzioni che corrispondono ai muscoli
oculari, estrinseci dell'occhio che sono tutti muscoli striati con controllo volontario.
Anche se molto del movimento del nostro occhio lo facciamo in modo automatico: in
realtà noi non decidiamo spesso di muovere l'occhio in una direzione, ma lo muoviamo
in modo automatico (non a livello della coscienza) quando abbiamo ad esempio
l'intenzione di muovere il capo verso un rumore o verso qualcosa
[CAA una delle metodiche utilizzate è quella che utilizza i comunicatori o puntatori
oculari in cui alla base c'è un sistema solitamente a infrarosso che riconosce il
movimento dell'occhio e permette così di muovere il mouse; è molto difficile perché
non siamo abituati a controllare volontariamente i movimenti dell'occhio. Unico
movimento residuo nei pazienti con SLA quindi loro diventano velocissimi anche se
sono limitati temporalmente dalla stanchezza che deriva dal controllo del movimento].
Lesioni dei nervi oculomotori:
● III nc paresi completa: ptosi, strabismo divergente, diplopia orizzontale nella
posizione primaria dello sguardo., midriasi fissa omolaterale, difetto di rotazione
verso interno alto e basso. Cause DM, tumori, aneurismi, infarti, traumi.
● IV nc paresi completa: inclinazione del campo verso il lato opposto,
slivellamento dei globi oculari sul piano orizzontale, difetto di rotazione in basso
e all’esterno, diplopia verticale. Cause: DM, infarti mesencefalici, tumori
aneurismi, traumi.
● VI nc paresi completa: strabismo convergente, difetto di rotazione verso
l’esterno sul piano orizzontale, diplopia orizzontale. Cause: DM, ipertensione
endocranica, tumori, sn del seno cavernoso, infarti.
Per lesione completa del III NC: sindrome dominata dallo strabismo divergente; il
primo segno evidenziabile è in realtà la ptosi palpebrale, solo una volta che si alza la
palpebra si vede lo strabismo (l’occhio ruota verso l’esterno per il prevalere dell'azione
dell’abducente); la diplopia è invece un sintomo (il soggetto vede doppio perché le due
immagini retiniche non si sovrappongono ma divergono --> non percepibile la
profondità che invece è possibile con la visione stereoscopica, cioè è legata alla
presenza di due occhi e non di uno solo perché proprio dalle piccolissime differenze
che abbiamo dei due campi si riesce a vedere la profondità).
[Stessa cosa vale per l'udito: con l'udito binaurale possiamo valutare la distanza e la
posizione di un suono]
Movimenti saccadici: movimenti piccolissimi effettuati continuamente dall’occhio che
permettono di creare una lieve differenza tra i due occhi (differenze dei due campi
visivi) e quindi di dare la profondità, permettono di fare una triangolazione (metodo
trigonometrico). Lo strabico ha un po' di difficoltà con la profondità oltre a vedere
un'immagine vera e un'immagine falsa (si suole dire falsa l'immagine proveniente
dalla retina che sta dando l'informazione sbagliata).
La paresi del IV NC comporta una lieve inclinazione del capo verso il lato opposto,
difetto di rotazione in basso e all’esterno, fenomeno di lieve diplopia verticale (un
occhio è un po' ruotano verso il basso, l'altro no; è difficilissima da identificare sul
piano clinico e difficilmente il paziente se ne accorge o se ne accorge poco, di solito
analisi campimetrica da parte degli oculisti).
Per paresi del VI NC: perdita del movimento di rotazione laterale dell’occhio, strabismo
convergente (l’occhio malato guarda verso l’occhio sano in un certo senso, la palpebra
resta su). Questo è il più comune in clinica perché la causa più frequente di deficit
isolato di un oculomotore è il diabete mellito: comporta delle monometriti delle quali
una delle più comuni è quella del nervo abducente.
Il paziente vede doppio se guarda nella direzione del lato malato mentre sul lato sano
vede normale.
Nello strabismo congenito si ha un fenomeno chiamato amblopia ex anopsia: l’occhio
malato viene annullato dal punto di vista funzionale anche se sul piano fisiologico
funzionerebbe (il deficit è motorio ma la retina funziona). Presentano un’unica
immagine e hanno una riduzione del campo visivo.
Disturbi coniugati oculari: disturbi del controllo del movimento, ovvero non sono
disturbi motori ma del coordinamento del movimento dei due occhi, quindi non
muscolari ma centrali (i movimenti coniugati sono dati da sistemi collocati a livello dei
nuclei del tronco dell’encefalo, NON a livello dei nervi cranici).
Il movimento oculare è uno dei più complessi dal punto di vista dell’organizzazione.
Una serie di fenomeni che includono anche delle azioni legate ad altri nervi (es.
Movimenti oculari automatici che derivano da suoni improvvisi o da equilibrio come il
nistagmo).
La motilità palpebrale è data prevalentemente dal III NC ma anche dal VII NC (innerva
il muscolo orbicolare dell’occhio). Nel blefarospasmo si ha una chiusura persistente e
involontaria delle palpebre.
La motilità pupillare:
- sfintere dell’iride ( innervazione parasimpatica) MIOSI
- dilatatore dell’iride ( innervazione ortosimpatica) MIDRIASI
- diametro normale da 2-5 mm.
- Midriasi bilaterale: congenita, tossico-farmacologia ( tossina botulinica, triciclici,
cocaina,..), lesioni mesencefaliche, sn di Miller Fisher
- Miosi bilaterale: età avanzata, lesioni pontine, tossico-farmacologica ( morfina,
pilocapina).
La parte parasimpatica del III NC (determina la miosi, ovvero la costrizione della
pupilla), la parte ortosimpatica del III NC (nucleo nel midollo, che determina la midriasi
cioè la dilatazione della pupilla) ha un'origine curiosa che è a livello di C8-T1 --> il
nucleo sta nel midollo, da cui parte questo ortosimpatico che sale lungo la carotide e
poi arriva fino all'occhio. Questo sistema è in equilibrio, midriasi-miosi, che dipende
dall'azione di una o dell'altra innervazione; quindi il movimento pupillare è un
movimento attivo sempre, sia quando costringe sia quando dilata. Si possono avere
fenomeni di midriasi o miosi monolaterale o bilaterale, a volte determinate da farmaci
e sostanze tossiche (la cocaina determina la midriasi bilaterale perché ha un'azione
simpaticomimetica, agisce l'adrenalina o la noradrenalina; la morfina e quindi il suo
derivato, l'eroina, determinano la miosi bilaterale- pupilla a capocchia di spillo - perché
sono dei parasimpaticomimetici).
Ci sono farmaci che danno lo stesso effetto di sostanze voluttuarie (farmaci che fanno
parte del gruppo degli anti-depressivi triciclici). Il farmaco agisce da tutte e due le
parti quindi la miosi/midriasi sarà bilaterale.
Anisocoria: differenza tra le due pupille, non è mai dovuta a farmaci ma di solito è
patologia. L'esempio tipico è la sindrome di Bernard-Horner (alterazione del simpatico
cervicale; se queste vie sono lese si ha quindi miosi monolaterale perché prevale la
componente parasimpatica). Questa condizione (un occhio è miotico, l’altro normale)
non è rara: si può osservare nei casi di tumore dell'apice del polmone perché le fibre di
questo sistema passano dal polmone prima di proseguire verso la carotide; un tumore
dell'apice del polmone può dare come primo segno la compressione di queste fibre
oltre a dolore all'arto (plesso radiale).
Nervo Trigemino
Il è un nervo misto, ha una serie di componenti diverse. La parte
motoria innerva i muscoli masticatori, la componente sensitiva (il V NC è un grande
nervo sensitivo) innerva tutta la faccia e la mucosa orale e nasale e della lingua sul
piano sensitivo (tattile, termica e dolorifica). Ha 3 branche: oftalmica, mascellare,
mandibolare, ciascuna delle quali corrisponde all'innervazione di una fascia precisa
della faccia e della mucosa [nuca innervata dai rami posteriori dei primi nervi cervicali,
quindi già di pertinenza spinale]. Evento raro: fenomeno a spicchi perché corrisponde
al nucleo del nervo non alle tre branche. Ci sono anche componenti non motorie, bensì
secretorie, come il nervo intermediario di Wrisberg: fibre secretrici soprattutto al livello
delle ghiandole salivari e parte di quelle lacrimali.
[a seconda della zona di emergenza viene dato il numero al NC]
Nervo Faciale
Il innerva i muscoli pellicciai (sono sottocutanei, non hanno inserzione
del tendine sulla parte ossea), ovvero i muscoli mimici della faccia. Prevalentemente
un nervo motorio, ma