STRUTTURA DEGLI ACIDI NUCLEICI
Per comprendere la struttura degli acidi nucleici è utile chiarire alcuni aspetti chimici fondamentali,
Watson e Crick.
già studiati da
1. Tautomeria cheto-enolica
Quando in una molecola è presente un gruppo chetonico (C=O), esiste la possibilità di ottenere un
composto che ha la stessa formula bruta, ma differisce per la posizione di un idrogeno e la
composto enolico.
presenza di un doppio legame C=C e di un gruppo –OH. Si forma così un
Due tautomeri sono quindi isomeri che differiscono per la posizione di un atomo di idrogeno. La
forma chetonica è in genere più stabile e quindi prevalente.
2. Vincoli sterici
Questo aspetto è legato alla conformazione tridimensionale della molecola.
• Dove si trovano doppi legami, la struttura è planare e non è possibile la rotazione attorno a tali
legami.
• Nei punti in cui sono presenti legami singoli, invece, la rotazione è possibile. Ciò vale anche per
il legame N-glicosidico, tuttavia la rotazione intorno a questo legame è limitata da vincoli sterici,
che dipendono dai gruppi sostituenti.
Per evitare l’ingombro spaziale dei gruppi, sono possibili due configurazioni:
• Configurazione anti, in cui la base azotata è orientata in direzione opposta allo zucchero;
• Configurazione sin, in cui la base purinica è disposta sopra il piano della molecola.
Per le basi pirimidiniche è consentita solo la configurazione anti, mentre le basi puriniche possono
assumere entrambe le configurazioni (sono più grandi e più stabili anche sopra lo zucchero).
Nota - Il ribosio non è perfettamente planare: uno dei suoi atomi di carbonio può trovarsi
leggermente al di sopra o al di sotto del piano dell’anello.
Struttura primaria degli acidi nucleici
legami fosfoesterici:
I vari nucleotidi si uniscono tramite il gruppo fosfato, dotato di gruppi –OH,
legami fosfodiesterici,
può legarsi al gruppo –OH di un altro nucleotide. Spesso si parla di
poiché il fosfato forma due legami esterici.
tRNA 70 nucleotidi, DNA
Gli sono composti da circa quindi molecole piuttosto piccole; il degli
eucarioti, miliardi di nucleotidi.
invece, è formato da In quest’ultimo, l’asse centrale della
molecola è costituito dall’alternanza di gruppi fosfato e zuccheri (ribosio o desossiribosio), ai quali
si legano le basi azotate. La successione dei nucleotidi rappresenta la struttura primaria dell’acido
nucleico.
Strutture superiori
strutture secondarie e terziarie variabili
Le dell’RNA sono molto e dipendono dalla funzione
struttura superiore del DNA, doppia elica,
biologica da svolgere. La invece, corrisponde alla
considerata talvolta una struttura quasi quaternaria.
La doppia elica è formata da due catene polinucleotidiche antiparallele, in cui:
• parte esterna zucchero-fosfato;
La è costituita dall’asse
• parte interna basi azotate,
La è formata dalle che sporgono verso il centro.
In vivo, alla doppia elica sono legati ioni positivi (principalmente magnesio), che neutralizzano le
cariche negative dei gruppi fosfato. Il magnesio è particolarmente abbondante nelle cellule, da cui
la sua presenza stabile nel DNA.
STRUTTURA A DOPPIA ELICA DEL DNA
Appaiamento delle basi
Le basi puriniche e pirimidiniche si appaiano al centro della molecola secondo regole precise.
• Adenina (A) timina (T) due legami a idrogeno,
si lega con tramite che coinvolgono le posizioni
1 e 6 dell’adenina e le posizioni 3 e 4 della timina.
• Guanina (G) citosina (C) tre legami a idrogeno,
si lega con tramite che coinvolgono le
posizioni 2, 1 e 6 della guanina e le posizioni 2, 3 e 4 della citosina.
Le dimensioni trasversali delle due coppie di basi sono uguali, garantendo complementarietà e
riproducibilità tra i filamenti.
Nota - “cristallo aperiodico”,
Il DNA è stato definito un poiché la struttura è regolare ma
indipendente dalla sequenza delle basi.
Struttura e stabilità della doppia elica solchi maggiori e minori,
La doppia elica vista in sezione trasversale presenta che si formano
N-glicosidici
perché i legami tra zucchero e basi azotate non sono equidistanti lungo la molecola.
stabilità della doppia elica disposizione delle basi
La dipende principalmente da due fattori: le
azotate, interazioni idrofobiche,
che risultano impilate una sull’altra, e le che rappresentano il
legami a idrogeno
principale contributo alla stabilità della struttura. I tra basi complementari
ulteriore supporto,
forniscono un contribuendo a mantenere insieme i due filamenti.
Flessibilità del DNA
La flessibilità della doppia elica dipende dalla sequenza nucleotidica: le regioni ricche in guanina e
citosina (G–C) sono più stabili rispetto a quelle ricche in adenina e timina (A–T), grazie ai tre
legami a idrogeno della coppia G–C.
proteine leganti il DNA
Le possono sfruttare questa flessibilità, deformando localmente la
molecola interagendo nei solchi maggiore e minore. Questa deformabilità è fondamentale per
processi biologici come trascrizione, replicazione e regolazione genica.
Denaturazione e rinaturazione
spontaneamente
La doppia elica si forma in condizioni fisiologiche (ΔG < 0), ma può essere
calore, denaturazione.
separata se si applica un processo noto come
• Se il raffreddamento avviene lentamente, i filamenti si riappaiano correttamente, riformando la
doppia elica.
• Se il raffreddamento è rapido possono formarsi appaiamenti errati tra basi non complementari,
creando strutture instabili.
Tipi di eliche del DNA
• Struttura B - forma classica appaiamento centrale
È la descritta da Watson e Crick. Presenta
piuttosto compatta
tra le basi azotate. La molecola risulta e non permette all’ossigeno di
anti.
penetrare all’interno dell’elica. Le basi puriniche si trovano tutte in configurazione Questa
condizioni fisiologiche
conformazione si trova in (forma tipica del DNA biologico).
• Struttura A - più larga e più corta appaiamento
È rispetto alla struttura B. Presenta
eccentrico canale centrale vuoto,
tra le basi azotate, che lascia un che permette all’ossigeno
condizioni di
di penetrare nel doppio filamento. Questa conformazione si forma in
disidratazione RNA a doppia elica,
o quando si ha nel quale l’ossigeno in posizione 2' del
ribosio provoca un impedimento sterico che induce questa diversa impacchettatura.
• Struttura Z più slanciata aspetto sinistrorso
- Ha un’andatura e un (cioè l’elica si avvolge in
senso opposto rispetto alla forma B, che è destrorsa). Si forma quando le basi puriniche
configurazione sin.
assumono la
A differenza delle forme A e B, la forma Z dipende dalla sequenza nucleotidica: si osserva solo in
regioni ricche in alternanza di guanine e citosine (o adenine e guanine). Questa forma può avere
ruoli regolatori, poiché alcune proteine leganti il DNA riconoscono specificamente tratti in
conformazione Z.
Atre configurazioni particolari del dna
Oltre alle forme A, B e Z, esistono strutture più complesse del DNA che si formano in particolari
contesti o sequenze.
• DNA triplex - tripla elica,
È una struttura a che si forma quando un terzo filamento di DNA si
inserisce nella doppia elica. Le coppie di basi adenina–timina e guanina–citosina possiedono
gruppi funzionali liberi, in grado di formare ulteriori legami a idrogeno con un altro filamento; in
questo modo si genera una struttura tripla, più complessa e stabile. Il DNA triplex si trova, ad
telomeri,
esempio, nei dove non ci sono estremità libere: in questi casi, il filamento terminale si
ripiega su se stesso e si inserisce nella doppia elica, proteggendo la fine del cromosoma.
• DNA quadruplex - Si forma quando quattro guanine si legano tra loro attraverso una rete di
tetrade di guanine (G-quartet).
legami a idrogeno chiamata I due filamenti del DNA formano
due anse a forma di U, stabilizzate da ioni metallici (come il potassio). Questa struttura è stata
promotori genici, telomeri,
osservata in regioni regolatorie, come i e nei dove può influenzare
la replicazione e la trascrizione.
CROMATINA cromatina.
Il DNA può ripiegarsi ulteriormente fino a formare la
Questo processo avviene per due motivi principali:
• Ragione biometrica: il DNA è estremamente lungo e deve ripiegarsi per poter entrare nel
nucleo.
• Ragione meccanica: il DNA è una molecola fragile e il ripiegamento ne aumenta la stabilità.
Il ripiegamento è mediato da proteine ed è dinamico, poiché la cromatina può cambiare stato:
• Eucromatina: forma più lassa e trascrittivamente attiva;
• Eterocromatina: forma compatta e generalmente non trascritta.
Livelli di organizzazione della cromatina
La cromatina presenta due livelli di organizzazione: struttura nucleosomiale e fibra solenoidale.
1. Struttura nucleosomiale proteine istoniche.
È la prima organizzazione del DNA e si realizza grazie alle Questa struttura è
comune a tutti gli eucarioti (nei procarioti, invece, il DNA è circolare e si compatta tramite
superavvolgimenti). H1, H2A, H2B, H3 H4.
Gli istoni sono di cinque tipi principali: e Gli ultimi quattro sono presenti in
doppia copia e si avvolgono attorno al DNA formando due spire: questa struttura complessiva è il
nucleosoma. L’istone H1 invece si lega esternamente, stabilizzando il complesso.
“collana di perle”,
Il DNA assume così un aspetto a dove le “perle” corrispondono ai nucleosomi,
DNA).
mentre i tratti di DNA non avvolti rappresentano i filamenti di collegamento (linker Questa
organizzazione nucleosomiale è presente in tutto il genoma e si mantiene anche durante la
trascrizione.
Caratteristiche degli istoni
• Si legano al DNA indipendentemente dalla sequenza nucleotidica, interagendo con i gruppi
fosfato e con il ribosio dello scheletro zucchero-fosfato.
• Sono ricchi in lisina e arginina, due amminoacidi carichi positivamente, attratti dalle cariche
negative del DNA.
• Le estremità amminoterminali degli istoni svolgono un ruolo cruciale nel condensamento e nel
decondensamento della cromatina, attraverso modifiche post-traduzionali (come acetilazione,
metilazione, fosforilazione).
2. Fibra solenoidale (fibra da 30 nm) spessa
Il secondo livello di organizzazione è la fibra solenoidale, una struttura più compatta e
circa 30 nm, legami tra le estremità N-terminali degli istoni H4
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